questo il tema
che socializzeremo nell'incontro eucaristico comunitario domenica prossima 29 marzo 2009 ore 10,30, a cui parteciperà Beppino Englaro.
Parteciperanno anche rappresentanti di altre comunità ecclesiali e parrocchie e dell'Associazione Liberi di decidere. L'incontro si svolgerà alle "Baracche" dell'Isolotto, via degli Aceri 1 Firenze, autobus n. 9, tel. 055711362.
"La morte fa parte della vita: amare la vita vuol dire amare anche la sua finitezza": è questo il messaggio più pregnante che ci ha offerto e continuerà a donarci Eluana. Beppino Englaro ha raccolto quelle precise parole da "Eluana nel pieno della giovinezza" e ha speso la vita per liberarle dagli impedimenti culturali contribuendo in maniera decisa e produttiva a farle divenire senso comune, capaci di informare positivamente le relazioni e la politica. Ma la consapevolezza di Eluana non è piovuta dal cielo. Al tempo in cui lei poco più che ventenne esprimeva quella consapevolezza, il tema della riapproriazione della morte come parte della vita stava diffondendosi sull'onda lunga del vento del '68. A dimostrazione che il '68 fu veramente un imponente processo storico di trasformazione globale della società che andava a incidere nel profondo fino al senso della vita e della morte e non una folata velleitaria senza passato e senza futuro. L'Archivio storico della Comunità dell'Isolotto conserva un numero del Notiziario (n.251 - giugno 1990) dal titolo "La morte fra tabù e riappropriazione: il tema della morte nella Bibbia e nel percorso comunitario di ricerca esistenziale". Quella socializzazione fu una tappa importante della crescita comunitaria. Del tutto inconsapevolmente ci animava una sorprendente consonanza con Eluana che a quel tempo aveva vent'anni: era nata nel 1970. E' una dimostrazione che la consapevolezza di Eluana non era isolata ma faceva parte di una maturazione collettiva che stava lentamente penetrando negli ambienti più aperti della società, sia laici che religiosi.
Ma la consapevolezza è la grande nemica del potere. Il quale si nutre di disperazione, paura, rassegnazione e sottomissione. Come la speranza prendeva forma di consapevolezza a livello mondiale, così anche la strategia per annullarla fu globale. Ed ora siamo alla resa dei conti decisiva. Tutto questo è in gioco oggi nel confronto estremo sul senso della vita e della morte e sulla sovranità della persona nutrita di relazioni come soggetto morale titolare di un diritto inalienabile a decidere di se stesso.
L'etica laica è una pratica che, includendo questo cruciale aspetto delle scelte personali, si spinge oltre, supera con la forza della "normalità" le barriere erette dai poteri assoluti. Il "se stesso" entra in una stretta e vitale relazione con gli altri "se", in una faticosa ricerca collettiva di risposte sul senso più profondo e generale dell'esperienza umana: la vita, la morte, la giustizia sociale ed economica, la riconciliazione con la natura.
Beppino e con lui Eluana, saranno con noi tra noi in questo spirito di continua e positiva ricerca.
La Comunità dell'Isolotto - Firenze
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