IV Assemblea Nazionale di Libera Uscita
Roma, 15 Maggio 2010
Documento finale
L’Assemblea nazionale di LiberaUscita, riunita a Roma il 15 Maggio 2010, prende atto che in ordine ai suoi fini istituzionali, vale a dire il diritto delle persone a decidere sulla propria vita mediante la legalizzazione del testamento biologico, la depenalizzazione dell’eutanasia e del suicidio medicalmente assistito, si assiste nel Paese ad un vero scollamento tra la volontà popolare (vedi sondaggio Eurispes del Gennaio 2010) e la volontà della politica..In particolare, si fa riferimento al ddl Calabrò “Disposizioni in materia di alleanza terapeutica, di consenso informato e di dichiarazioni anticipate di trattamento”, licenziato dal Senato il 26 marzo 2009 ed ai successivi emendamenti approvati dalla Commissione Affari Sociali della Camera.
Tali emendamenti, anche se marginalmente migliorativi del testo in esame, non sono tali da modificarne la sostanziale incostituzionalità: permane infatti vietato l'esercizio del diritto all'autodeterminazione sulle cure in quanto le DAT (dichiarazioni anticipate di trattamento) non risultano vincolanti per il personale sanitario. Diritto all'autodeterminazione che la Corte Costituzionale stessa, nella sua sentenza 438 del dicembre 2008, ha riconosciuto come diritto fondamentale della persona costituzionalmente garantito dagli art. 2, 13, 32.
Inoltre alimentazione ed idratazione artificiali forzate non sono rinunciabili poiché non riconosciute come trattamenti sanitari ma definite impropriamente “sostegni vitali finalizzati a lenire le sofferenze”. Tali forzature sono la logica conseguenza di un principio antidemocratico: quello di dichiarare “indisponibile” il diritto alla vita anche al titolare della vita stessa. Se tale ddl dove essere approvato e diventare così legge dello Stato, esistono gli estremi, a giudizio di LiberaUscita, per un intervento sanzionatorio della Corte Costituzionale e/o per un referendum abrogativo.
Si segnala, come elemento positivo, che non sono mancate rilevanti dissociazioni, sia da parte della stessa maggioranza di Governo che dallo stesso mondo cattolico. Inoltre che l’Ordine dei medici (vedi Convegno della FNOMCEO del Giugno 2009 a Terni) si è espresso in difesa dell’autodeterminazione della persona.
LiberaUscita intende allacciare ed intensificare rapporti di assidua e fattiva collaborazione con le Associazioni che a livello nazionale operano per i suoi stessi fini, come ad esempio le Associazioni ”Luca Coscioni”,.Exit-Italia, “Per Eluana”, “Liberi di decidere”, ma è anche consapevole che la battaglia per il diritto di morire con dignità si vince o si perde a secondo se la laicità delle istituzioni si afferma oppure no.
LiberaUscita ribadisce perciò il suo pieno e totale sostegno a tutte le associazioni e le Consulte che operano nel Paese in difesa della laicità dello Stato ed auspica che si costituisca finalmente un Movimento nazionale apartitico in grado di far sentire la voce della maggioranza dei cittadini nei confronti dei politici e della loro elezione.
In questo quadro, LiberaUscita intende operare affinché tutte le realtà che si dichiarano laiche organizzino un grande meeting nazionale, in grado di rilanciare in termini unitari, chiari e nuovi il principio della laicità delle istituzioni, controbilanciando così il condizionamento esercitato dal potere religioso su ambedue gli schieramenti politici.
Nell’immediato ribadiamo il nostro fattivo impegno per contribuire alla diffusione dei registri comunali dei testamenti biologici, già istituiti in più di cento Comuni italiani sulla scia della nostra iniziativa realizzata dal Municipio X di Roma. Analogo impegno intendiamo portare avanti per la diffusione del fascicolo sanitario elettronico, nuovo e moderno ausilio che dovrà servire anche a registrare le disposizioni delle persone circa la fine della loro vita.
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