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martedì 23 agosto 2011

La croce della crisi




La croce della crisi va portata anche dal Vaticano. O no?

  La rivista "Lucidamente", diretta dal ns. socio Rino Tripodi, ha pubblicato sull'ultimo numero un articolo del Segretario del Partito Socialista, Riccardo Nencini, dal titolo "
La croce della crisi va portata non solo dai cittadini, ma anche dalla Chiesa cattolica" (http://www.lucidamente.com/wordpress/interventi/riccardo-nencini-la-croce-della-crisi-va-portata-non-solo-dai-cittadini-ma-anche-dalla-chiesa-cattolica/).



 Qualche giorno prima la rivista online "Cronache Laiche" aveva pubblicato un articolo sullo stesso tema di Walter Peruzzi dal titolo "Il Governo del Vaticano" 



(http://www.cronachelaiche.it/2011/08/il-governo-del-vaticano/).







Nel riportare qui sotto ambedue gli articoli, pensiamo che sia giusto che anche la ChiesaCattolica, in quanto finanziata dai cittadini e dallo Stato italiano, contribuisca ad uscire dalla crisi, e non solo a parole.

 Giampietro Sestini



 LA CROCE DELLA CRISI VA PORTATA NON SOLO DAI CITTADINI MA ANCHE DALLA CHIESA CATTOLICA 




  da: www.lucidamente.it di sabato 20 agosto 2011



  Nel corso di una conferenza stampa tenutasi a Reggio Calabria alla vigilia di Ferragosto, il segretario nazionale del Psi Riccardo Nencini, rispondendo a una domanda relativa ai costi della politica e alla manovra finanziaria presentata dal governo, ha osservato che «è giusto e necessario che tutti facciano la loro parte, cominciando a equiparare le indennità degli assessori e consiglieri regionali al livello più basso, tema, questo, non da oggi oggetto di una delle campagne del Psi».

  Per Nencini tuttavia occorre che: «Chi ha di più paghi di più. In questo contesto appare necessario che anche alla Chiesa cattolica sia chiesto di fare la sua parte, eliminando gli attuali privilegi fiscali e finanziari di cui continua a godere, cosa che non avviene con questa manovra del Governo nazionale».







La proposta del segretario ha subito ottenuto un ampio consenso nel partito.

  Roberto Biscardini si è detto pienamente d’accordo: «Non è giusto che sia concesso solo alla Chiesa di non fare sacrifici. Bisogna che il Parlamento faccia giustizia. Senza la quota non dovuta dell’8 per mille e introducendo l’obbligo anche per la Chiesa di pagare l’Ici sugli immobili commerciali si recupererebbero almeno 8 miliardi di euro all’anno. Non è poco».

  «Tra le tante iniquità di questa manovra spicca l’eliminazione delle feste laiche mentre vengono salvate quelle religiose. Pasquetta, per il governo italiano, vale dunque più della Festa dei lavoratori, onorata in tutte le democrazie occidentali, e della Festa della Liberazione. Così Marco Di Lello, coordinatore della segreteria nazionale del partito. «Evidentemente – ha concluso Di Lello – più ancora dei diktat della Bce in Italia valgono quelli del Vaticano: spero che il Parlamento in un sussulto di dignità corregga queste scelte nell’interesse di tutti gli italiani, e non solo di una parte di essi».







Per Bobo Craxi i privilegi fiscali a enti religiosi e affini, assegnati con la revisione concordataria, oggi, con la grave crisi in atto, non hanno più ragione di sussistere. Mi auguro – ha proseguito Craxi – che venga messa mano a questa materia con spirito costruttivo e per ragioni di equità, non per altro: si recupererebbero, in misura consistente, risorse sottratte allo Stato che, notoriamente, a sua volta ha sempre contribuito a sostenere e ad alimentare enti e istituti religiosi con finalità pubblica».

  Successivamente Nencini ha nuovamente ribadito che «la manovra economica è una croce addosso ai cristiani ma non addosso alla Chiesa. Tra mancato pagamento dell’Ici, finanziamenti tramite l’8 per mille e pagamento da parte dello Stato degli insegnanti di religione – osserva il leader socialista – la Chiesa italiana incamera ogni anno tra gli 8 e i 10 miliardi di euro. Un tesoretto imponente parte del quale dovrebbe essere a disposizione dello Stato per fronteggiare la crisi economica. La Chiesa, invece, risulta esente da ogni responsabilità. L’unico cenno della sua presenza in questi giorni difficili è stato la difesa della Festa di san Gennaro. I cristiani e non cristiani pagano un prezzo salato ma la Chiesa è l’unico soggetto esonerato».



  «Una prova magnifica di ingiustizia – ha concluso Nencini – soprattutto da parte del Governo».

 IL GOVERNO DEL VATICANO - DI WALTER PERUZZI 



  da: www,cronachelaiche.it di martedì 16 agosto 2011



  Pur preso dalle sue manovre di macelleria sociale, il governo Berlusconi-Bossi-Scilipoti ha trovato il tempo per respingere la legge contro l’omofobia, che dava l’orticaria a Giovanardi, e far approvare il ddl sul testamento biologico, in base a cui dovremo morire nei tempi e nei modi stabiliti daDio tramite il suo medico di fiducia, cioè la Chiesa. Il governo si è inoltre preoccupato di non mettere le mani nelle tasche di Ratzinger & soci; e distabilire che anche per saperequando lavorare o fare festa ci si deve regolare sul calendario del Vaticano, eliminando tutte le festività laiche e conservando solo quelle religiose (per quelle locali dei santi patroni si sta “trattando”…).

  Da una fiaba all’altra

 Sono le ultime elemosine fatte dal duo distonico Tremonti-Berlusconi con i nostri soldi. Piccole regalie, rispetto alla baraonda di sovvenzioni, contributi alle private, tagli dell’ICI, coinvolgimento in cricche affari appalti & altre ladronerie piovuti sulla Chiesa in diciassette anni di berlusconismo. Piccole cose, rispetto ai soldi dati ai docenti di religione nominati dalle curie per insegnare la loro religione sempre a spese nostre; o rispetto all’arrogante esposizione del crocifisso, privato amuleto cattolico, in ogni spazio pubblico. Briciole, che non bastano certo a saziare il Vaticano e la CEI, anche se ricche di valore simbolico, come la soppressione delle festività laiche: uno stimolo a dimenticare gli eventi reali della storia (la nascita della repubblica, la liberazione dal nazifascismo, le lotte dei lavoratori), da sempre sgraditi al Caimano e alla sua corte; e ad abbandonarsi alla dimensione fantastica e mitologica nutrita finora dal famigerato «meno tasse per tutti» e adesso – che questa favola è finita – da un vecchio libro di fiabe improbabili e feroci raccontate (si dice) da Jhavé in persona.







Il Bagnasco imbiancato







Ma ci vuol altro. Per questo gli alti prelati, dopo aver retto il sacco al mafioso di Arcore e al razzista di Gemonio, si stanno adesso affannando a trovare nuove sponde. Bertone sta tentando con ripetuti incontri bipartisan di dar vita a una replica fuori tempo della DC; la CEI vagheggia invece un forte gruppo di parlamentari cattolici sparpagliati in vari partiti ma uniti sui principi non negoziabili, cioè pronti a votare come un sol uomo leggi e privilegi richiesti dalla Chiesa. La formula poco conta. L’importante, come ha ripetuto il 10 agosto Bagnasco, è che i cristiani continuino a occupare la scena politica e sociale, perché «essi hanno l’onere e l’onore e di ricordare a tutti chi è l’uomo, quali sono i suoi principi costitutivi, la necessità dell’etica, il suo fondamento trascendente, la via aurea dell’autentica giustizia e del bene comune».







Testimonial cercasi







L’unica incertezza riguarda i testimonial, tipo «se non ci credi, chiedilo a loro», da far sfilare per documentare come i cristiani, nei secoli, abbiano perseguito «la via aurea» in questione. Si sta valutando se potrebbe essere più efficace qualche sopravissuto delle stragi ustascia benedette dal beato Stepinac; o i figli e i nipoti dei desaparecidos assassinati dai generali argentini, compagni di merende del nunzio apostolico Pio Laghi (nell’immagine a colloquio con Videla); o se è meglio qualche dvd, a piacere, sulla vera storia dell’Inquisizione, delle “giustizie” a Roma, dell’evangelizzazione delle Americhe, delle crociate contro infedeli e albigesi, della caccia papale alle streghe. Ma forse basta far parlare qualche rifugiato respinto in mare o rinchiuso nei CIE da Maroni, sulla cui «piena condivisione col pensiero della Chiesa» in materia etica, ha giurato Fisichella.



Inviata da  LiberaUscita



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(pubblicata da Urbano)







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