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Il libro verrà presentato lunedi 18 aprile 2011, alle ore 17, alle Baracche verdi in via degli Aceri n.1(traversa di via Torcicoda).
Interventi di:
Bruna Bocchini Camaiani, docente di storia del Cristianesimo e delle Chiese all'Università di Firenze;
Maurizio Landini, segretario generale della Fiom Cgil;
Silvano Miniati, consigliere Cnel, vicepresidente della Fondazione Bruno Buozzi.
Introduce e coordina Paola Ricciardi, Archivio storico della Comunità dell'Isolotto.
Commenti:
La bravura di Christian De Vito. Via via che leggevo cpv per cpv, pagina per pagina, capitolo per capitolo mi si materializzava davanti agli occhi la realtà nella quale ho vissuto senza poterne avere la visione d'insieme: come davanti a un bel quadro impressionista che parte da uno zoom estremo dei singoli colpi di pennello per arrivare piano piano a successive visioni d'insieme che si unificano finalmente nell'unico quadro comprensivo di figure e paesaggio. Come una manciata di perline sparse sulla tavola via via infilate nel filo rosso che le trasforma in collana. E Christian grande artista professionale che le individua con acume appunto professionale, disponendole in successione temporale e logica così da farne venir fuori il quadro d'autore o il pezzo d'oreficeria. Complimenti. Mi son visto da fuori; una vera emozione. Gagarin che vede la terra dalla navicella spaziale, Amstrong dalla luna. E Sergio artista del pennello e costruttore di perline. L'Archivista-artista del piccolo universo isolottiano. Da Biblioteca Nazionale. La lunga prefazione di Enzo opera un altro effetto ottico: come un inchiostro simpatico fa emergere dal sottofondo del racconto di Christian "l'abbraccio dei secoli" intorno a questo istante di storia nostra in modo da renderlo anch'esso "secolare"; un cofano protettivo. Domenico Maselli ha messo un bel fiocco intrecciato con passione a questo cofanetto che custodisce "uno dei tentativi meglio riusciti di cristianesimo laico nella storia dell'età contemporanea". Alessio Gramolati ha sigillato fiocco e cofanetto col timbro editoriale: "questa non è una storia astratta e generale, ma la storia delle storie, dei volti e dei luoghi, delle persone. La contaminazione delle vite, dei problemi e delle idee è l'innesco decisivo, il tratto costitutivo e duraturo di questa storia".
Urbano Cipriani
Caro Urbano,
condivido davvero il tuo bel commento. Anch'io rileggendo ora d'un fiato il libro in vista della presentazione comprendo ancora meglio il valore di questo lavoro, che già avevo colto quando il testo ci è stato presentato per la prima volta alcuni mesi fa. Un valore aggiunto, rispetto alla ricerca in sè e per sè e agli elementi di conoscenza che porta sull'argomento specifico e sulla vicenda della Comunità, trovo che stia nel "racconto", nella capacità di fare sintesi (cosa difficilissima), di restituire la visione d'insieme di cui parli, ma avendo presente la complessità delle vicende umane, delle relazioni, delle storie che fanno parte della storia più grande che abbiamo vissuto e che è rappresentata nel nostro archivio. Un altro aspetto molto importante trovo che sia la capacità di cogliere nel nostro microcosmo gli elementi di cambiamento del rapporto tra mondo cattolico e mondo operaio, e anche l'attenzione (che poi si lega ai temi affrontati da Enzo nell'introduzione) per l'evoluzione del nostro modo di essere "comunità" e per il modo in cui è stata vissuta l'esperienza comunitaria nei diversi periodi affrontati. Questo è un aspetto centrale della riflessione proposta da Christian e, se non ricordo male, il titolo inizialmente da lui proposto era "Il lavoro della comunità, ecc..".
Risultava certo di difficile comprensione, ma si trattava probabilmente di un tentativo per dare maggiore risalto a questo aspetto.
Paola Ricciardi