«Sto celebrando la messa con la croce e il pastorale del cardinale Dalla Costa»
A Giuseppe Betori, neo cardinale
di Firenze, mandiamo il saluto ricordando la sua dichiarazione: sto celebrando
la messa con la croce e il pastorale di Elia dalla Costa. Quel pastorale piace
anche a noi; potrebbe stare altrettanto bene nella sede dell'Archivio della
Comunità dell'Isolotto della quale Elia dalla Costa è stato l'ispiratore,
mentre il popolo dell'Isolotto l'esecutore dal basso, insieme a Enzo Mazzi e Sergio Gomiti. Quel pastorale è pesante e può
scottare le mani se usato in modo improprio. Viceversa può aiutare a ritrovare
la via conciliare del pluralismo interno e dell'antifascismo in modo da essere
riconosciuto come proprio da tutto il popolo fiorentino che è tollerante
pluralista e antifascista.
Quel pastorale ti può aiutare a prender
coraggio sulla via della riforma conciliare da sempre boicottata dalle
gerarchie ecclesiastiche che hanno portato alla desolazione la chiesa
fiorentina del dopo Dalla Costa: Milani, Borghi, Rosadoni parroci, Balducci scolopio,
Turoldo e Vannucci serviti, padre Simoni domenicano, padre Del Zanna gesuita e
assistente degli scouts, la fine decretatata del primo centrosinistra d'Italia
fatto da La Pira.
Impugna quel pastorale pensando a quello che
c'è dentro; che tu ti converta e viva; questo il nostro augurio. Quanto a noi
stiamo in buona salute e respiriamo aria più libera, qua fuori le mura, insieme
a tutti quei fiorentini che ti sei compiaciuto
di veder rappresentati nel gonfalone presente alla cerimonia del sinodo
cardinalizio in quel di Roma: donne e
uomini sinceramente credenti nei valori di umanità e tolleranza che noi
condensiamo nel termine laicità. Che l'aria della nostra città ti renda libero,
caro Giuseppe cardinal Betori.
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