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domenica 10 giugno 2012

Insieme oltre le paure



Comunità dell’Isolotto: incontro animato dal gruppo dei ragazzi-genitori-nonni
10 giugno 2012
“non avere paura, ti racconto una storia”
andiamo insieme oltre le paure


0. Introduzione
Si conclude oggi nel corso di questa Assemblea il percorso che il gruppo ragazzi-genitori-nonni della Comunità ha fatto quest’anno e che ha avuto per titolo “Non avere paura, ti racconto una storia”. Il senso di questo lavoro è stato quello di lavorare per riconoscere le piccole e grandi paure che abbiamo, che appartengono a noi e un po’ a tutta l’umanità, scoprendo che vi sono paure utili e salutari perché ci aiutano a proteggerci (è utile avere paura di addormentarsi in autostrada quando si ha sonno…) e che vi sono paure che possono bloccarci la mente, sovrastarci e dominarci. Abbiamo cercato di lavorare allora per scoprire i modi che possiamo utilizzare per conoscere, superare o contenere queste paure, per essere il più possibile felici e mai dominati da nessuno, nemmeno dalle nostre paure!

1.     Ciak si gira: il nostro film “Oltre le paure”
Come sapete negli altri incontri siamo partiti dagli stimoli che ci ha suscitato un film visto tutti insieme; oggi vi proponiamo qualcosa di speciale, un po’ particolare ….
Infatti alle Baracche domenica 20 maggio abbiamo fatto una specie di film, cui abbiamo dato il titolo “Oltre le paure”: ci siamo raccontati a vicenda – grandi e piccoli -  un’esperienza personale di paura e poi abbiamo cercato di raccontare o poi dire come siamo riusciti a superare questi momenti. Vi proponiamo di rivederne insieme alcuni brani.

2.     Laboratorio sulle nostre paure
Le nostre paure emerse mentre facevamo questo film sono state:
  • paura del buio
  • paura del lupo
  • paura della velocità
  • paura dei ritmi troppo frenetici con cui viviamo
  • paura di perdersi, di essersi persi
  • paura dei film paurosi
  • paura dei ladri
  • paura dei ragni e degli insetti
  • paura dei fantasmi
  • paura della nebbia nel bosco
  • paura di addormentarsi guidando in autostrada
  • paura della solitudine
  • paura dei genitori cattivi
  • paura delle cose e delle persone che non si conoscono
  • paura delle bisce
  • paura di restare soli in casa
  • paura dei rumori strani…  





3.     Laboratorio sui modi utili per affrontare, superare o contenere le paure
Con il nostro lavoro abbiamo scoperto alcuni modi per affrontare, superare o contenere le paure:
  • quando si cammina nel bosco è bene stare uniti e seguire il sentiero
  • parlare con il ladro
  • quando ci si perde, chiedere aiuto
  • quando si ha sonno è meglio dormire e non continuare a guidare
  • avere amici
  • conoscere i pericoli! e spiegarli a chi non li conosce
  • per affrontare le paure è utile avere amici cui chiedere aiuto
  • accendere la luce
  • per superare le proprie paure è utile parlarne con qualcuno
  • dormire nel letto della mamma
  • è sempre utile non restare soli
  • conoscere meglio le cose e le persone che ci fanno paura!
  • per affrontare la paura di una vita sempre di corsa, si può rallentare il ritmo della vita e andare in bici!
  • è utile non rendere le paure ancora più grandi
  • è utile non guardare film paurosi!
  • per superare le paure si può cercare chi ci da una mano.

4.     Altre testimonianze, altri racconti

Ora chiediamo un po’ a tutti di raccontare un proprio momento di paura… mostrandoci soprattutto il modo con cui è stato affrontato.

5.     Letture

          5.1 Uno dei grandi modi per affrontare le paure è la Conoscenza.
      Lettura dal Libro dei Proverbi (capitolo 1)

Premessa: dai racconti delle paure e dalle nostre riflessioni su di esse è emerso che uno dei grandi modi per affrontare o contenere le paure è quello di conoscere:
Conoscere noi stessi dando voce ai nostri pensieri e sentimenti.
Conoscere i pericoli e i modi di proteggersi.
Conoscere le cose e le persone che ci fanno paura.

Il fatto che la Conoscenza sia un importante mezzo per affrontare la vita e le sue difficoltà è ciò che hanno compreso gli uomini fin dai tempi antichi.
E nella antichità spesso si usava sintetizzare alcune conoscenze in “slogan”, in “proverbi”, e i nonni, gli anziani le insegnavano ai bambini e ai giovani.

Ecco allora che leggiamo due brevi brani da uno dei tanti libri che compongono la Bibbia e s chiamo appunto Libro dei Proverbi, che dicono quanto è importante conoscere per vivere.

PROVERBI Capitolo 1

1) Proverbi di Salomone, figlio di Davide, re d’Israele, per conoscere la sapienza e la disciplina,
per capire i detti profondi, per acquistare un’istruzione illuminata, equità, giustizia e rettitudine,
per dare agli inesperti l’accortezza, ai giovani conoscenza e riflessione. …………




2) …La Sapienza grida per le strade
nelle piazze fa udire la voce;
dall’alto delle mura essa chiama,
pronunzia i suoi detti alle porte della città:

“Fino a quando, o inesperti, amerete l’inesperienza
e i beffardi si compiaceranno delle loro sciocchezze
e gli sciocchi avranno in odio la scienza?
….
Poiché vi ho chiamato e avete rifiutato,
ho steso la mano e nessuno ci ha fatto attenzione,
avete trascurato ogni mio consiglio
e la mia esortazione non avete accolto,

anch’io riderò delle vostre sventure,
mi farò beffe quando su di voi verrà la paura,
quando come una tempesta vi piomberà addosso il terrore,
quando la disgrazia vi raggiungerà come un uragano,
quando vi colpirà l’angoscia e la tribolazione…….

La sapienza esalta i suoi figli
e si prende cura di quanti la cercano.
Chi la ama, ama la vita,
quanti la cercano solleciti
saranno ricolmi di gioia.
Chi l’ascolta giudica con equità;
chi le presta attenzione vivrà tranquillo.


          5.2 Un altro grande modo per affrontare le paure è avere amici e affetti.
      Lettura dagli Atti degli Apostoli - Prima lettera di Giovanni

Premessa: dai racconti delle nostre paure e dalle nostre riflessioni su di esse è emerso che uno dei grandi modi per affrontare o contenere le paure è quello di avere familiari, amici, persone che ci vogliono bene e che amiamo, che ci sono vicine nelle difficoltà, che ci tengono per mano.
Anche le prime comunità cristiane avevano capito che “il volersi bene gli uni con gli altri” era uno straordinario modo per affrontare le paure e le difficoltà della vita.
E’ quello che si può intuire leggendo un brano che si trova in quella parte del Vangelo che si chiama “atti degli apostoli” e che contiene i racconti di alcune esperienze delle prime comunità.
In questo brano Giovanni scrive che il movimento di Gesù e dei suoi discepoli e discepole aveva capito che il segreto per affrontare la vita è il segreto dell’amore reciproco e che Dio non è affatto un giudice ma “ Dio è amore”.

Lettera prima di Giovanni

Carissimi, amiamoci gli uni gli altri, perché l’amore è da Dio;
chiunque ama è generato da Dio e conosce Dio.
Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore.

Carissimi, se Dio ci ha amato,
anche noi dobbiamo amarci gli uni gli altri.
Nessuno ha mai visto Dio;
se ci amiamo gli uni gli altri,
Dio rimane in noi
E l’amore di Dio in noi è perfetto.

Se uno dicesse: “io amo Dio”,
e odiasse il suo fratello,
sarebbe un bugiardo.
Chi, infatti, non ama il fratello che vede,
non può amare Dio che non vede.


          5.3 Un altro dei grandi modi per affrontare le paure è parlare, dialogare,                      confrontarsi
           Lettura di “Francesco e il lupo

Premessa: dai racconti delle nostre paure e dalle nostre riflessioni abbiamo capito che un altro grande modo per affrontare o contenere le paure è quello di parlare, dialogare, confrontarsi. E parlando, conoscendo, si scopre che spesso le cose o le persone che ci facevano paura erano cose magari strane e sconosciute ma per niente pericolose…

La storia di Francesco mostra che si può provare a instaurare un dialogo con tutti … persino con il lupo. E il miracolo è imparare a dire con calma i propri bisogni, ascoltare quelli degli altri e cercare insieme delle soluzioni che vadano bene a tutti.

Francesco e il lupo
(di Angiolo Silvio Novaro, recitato da Urbano)



Viveva un dì, narra un’antica voce
intorno a Gubbio un lupo assai feroce
che aveva i denti più acuti che i mastini
e divorava uomini e bambini.

Dentro le mura piccole di Gubbio
stavano chiusi i cittadini e in dubbio
ciascuno della vita. La paura
non li lasciava uscire dalle mura.

E San Francesco venne a Gubbio, e intese
del lupo, delle stragi, delle offese;
ed ebbe un riso luminoso e fresco,
e disse: "O frati, incontro al lupo io esco!".

Le donne avevano lagrime così
grosse, ma il Santo ilare e ardito uscì.
E a mezzo al bosco ritrovò il feroce
ispido lupo, e con amica voce

gli disse: "O lupo, mio fratello lupo,
perché mi guardi così ombroso e cupo?
Perché mi mostri quegli aguzzi denti?
Vieni un po’ qua, siedimi accosto e senti:

Io so che tu fai molto male a Gubbio
e tieni ognuno della vita in dubbio,
e so che rubi uccidi e non perdoni
nemmeno ai bimbi, e mangi i tristi e i buoni:

Orbene ascolta: come è vero il sole,
ciò che tu fai è male. Iddio non vuole!
Ma tu sei buono; e forse ti ha costretto
a ciò la fame. Ebbene, io ti prometto

che in Gubbio avrai d’ora in avanti il vitto:
ma tu prometti essere onesto e dritto
e non dare la minima molestia:
Essere insomma una tranquilla bestia.

Prometti dunque tutto questo, dì?".
Il lupo abbassò il capo, e fece: "Si!".
"Davanti a Dio tu lo prometti?".
E in fede il lupo alzò molto umilmente un piede.

Allora il Santo volse allegro il passo
a Gubbio, e il lupo dietro, a corpo basso.
In Gubbio fu gran festa, immensi evviva:
scoppiò la gioia, e fino al ciel saliva.

E domestico il lupo entro rimase
le chiuse mura, e andava per le case
in mezzo ai bimbi come un vero agnello,
e leccava la gota a questo e a quello.

E poi morì. E fu da tutti pianto
e seppellito preso il campo santo.


6. Io non ho paura: l’appello delle ragazze e dei ragazzi dell’Istituto Morvillo-Falcone di Brindisi


Questo l'appello che gli studenti dell'Istituto Morvillo-Falcone, la scuola vittima dell'attentato del 19 Maggio 2012, hanno scritto insieme ad altri studenti di Brindisi per indire una mobilitazione nazionale degli studenti nella città brindisina, aperta a tutta la cittadinanza, contro la violenza e il territorismo, in ricordo di Melissa.

Io non ho paura. In piazza il 26 maggio 2012.
Per Melissa e per il nostro futuro.

Non si può morire entrando a scuola. Queste parole continuano a rimbalzare nella testa di ciascuno di noi nelle ultime ore.
Finora nessuno si era mai permesso di toccare la scuola in questo modo, con un atto che oltre ad essere assassino e criminale è vigliacco e vergognoso.

Colpire la scuola vuol dire colpire il futuro di un paese, la speranza di costruirne uno migliore.
Colpire la scuola vuol dire colpire la democrazia, soprattutto in un territorio come il nostro, in cui da anni lottiamo contro le Mafie e ci scontriamo contro l'assenza di lavoro, in un territorio in piena crisi ambientale. Le scuole, soprattutto nella nostra terra, rappresentano uno dei pochi luoghi collettivi e di partecipazione.

Hanno spezzato i sogni di Melissa ma non spezzeranno mai i nostri. I sogni di Melissa diventeranno anche nostri.

In questi giorni in tutta Italia si è parlato di Brindisi e delle nostre scuole, degli studenti brindisini e della paura di tornare a scuola, dopo il 19 maggio.
La paura non può essere una risposta alla morte di Melissa, la paura non può essere uno strumento di controllo di un territorio e di un paese stesso.

Non si può parlare di Brindisi solo quando scoppiano le bombe. Dobbiamo scendere in piazza non solo per semplice solidarietà, ma perché tutta l'Italia non deve dimenticare quello che è successo, che vive dentro un contesto sociale caratterizzato da una cultura violenta e individualista, dall'assenza di politiche di tutela del territorio, dai tagli alla scuola, dalla precarietà dilagante che attanaglia le vite e il futuro della nostra generazione.

La partecipazione, la democrazia e la richiesta di giustizia sono la risposta ad un atto così grave che ha sconvolto il nostro territorio e tutta l'Italia.
Per questi motivi a una settimana dall'attentato chiediamo a tutti gli studenti di scendere in piazza a Brindisi, per stare accanto ai giovani brindisini e per affermare con determinazione che c'è bisogno oggi più di ieri di creare un fronte sociale forte che combatta la violenza scellerata, di QUALUNQUE MATRICE sia, con la speranza, la solidarietà e la giustizia e ci aiuti a ricostruire una cultura radicata di legalità e democrazia.

Pretendiamo Verità, Difendiamo la Scuola, Lottiamo per il Futuro.

Le studentesse e gli studenti dell'Istituto Morvillo di Brindisi

Un fuori programma: su proposta di Margherita vediamo insieme su youtube il filmato: il lavoro più duro, il lavoro più bello è fare la mamma. Grazie mamma!
6.     Campagna NON AVER PAURA, APRITI AGLI ALTRI, APRI AI DIRITTI (per aderire alla campagna: www.nonaverpaura.org)

In Italia milioni di nuovi cittadini stanno diventando le vittime dell’insicurezza economica e del disagio sociale. Abbiamo assistito negli ultimi mesi a vere e proprie campagne di criminalizzazione contro immigrati e rom. Lo straniero, il diverso, l’escluso è diventato troppo spesso vittima di violenza. La paura non può che creare violenza. Molte associazioni hanno deciso di reagire.
Tante associazioni, di ogni estrazione, con storie diverse. Un solo obiettivo. Uno sforzo collettivo e concreto che, nei prossimi mesi, vuole dare voce e credibilità a un messaggio di "lungo respiro" che sappia creare e supportare una reazione coordinata al razzismo e alla paura.
Dobbiamo sostenere i diritti e la dignità di ognuno. Su tutto il territorio e in ogni circostanza.
Vogliamo dare visibilità a una realtà che già esiste, creare una rete che colleghi e dia energia all’indignazione e ai sentimenti di solidarietà che, benché siano già presenti nelle realtà sensibili al tema, faticano ad emergere. E vogliamo coinvolgere in questo percorso il maggior numero di persone possibili, di ogni età, per chiamare tutti all’assunzione delle proprie responsabilità. L’adesione deve trasformarsi in partecipazione e impegno concreto.
Vogliamo creare una rete nazionale per una società più libera e democratica e con un futuro, che sappia trovare nelle realtà locali, sul territorio, la sua vera linfa vitale. Un percorso articolato e coordinato, nel quale il lavoro e l’impegno quotidiano dei singoli si inseriscono in una cornice comunicativa comune, che sappia placare la paura dello straniero strumentalizzata dalla politica e dai media.

Parte la campagna contro il razzismo, l’indifferenza e la paura dell’altro, e ha bisogno di tutti noi.
Questa non è solo una raccolta di firme. Vi chiediamo di partecipare, di organizzare degli eventi, di informarvi e di informare, di comunicare. Di reagire.

IL MANIFESTO DELLA CAMPAGNA
Più di quattro milioni di persone di origine straniera vivono oggi in Italia. Si tratta in gran parte di lavoratrici e lavoratori che contribuiscono al benessere di questo Paese e che lentamente e faticosamente, sono entrati a far parte della nostra comunità.
Persone spesso vittime di pregiudizi e usate come capri espiatori specialmente quando aumentano l’insicurezza economica e il disagio sociale.
Chi alimenta il razzismo e la xenofobia attraverso la diffusione di informazioni fuorvianti e campagne di criminalizzazione fa prima di tutto un danno al Paese. L’aumento degli episodi di intolleranza e violenza razzista a cui assistiamo sono sintomi preoccupanti di un corto circuito che rischia di degenerare e che ci allontana dai riferimenti cardine della nostra civiltà.
Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Ad ogni individuo spettano tutti i diritti e tutte le libertà enunciate nella Costituzione italiana e nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, senza distinzione alcuna di nazionalità, colore della pelle, sesso, lingua, religione, opinione politica, origine, condizioni economiche e sociali, nascita o altro.
Sono questi i principi fondamentali che accomunano ogni essere umano e costituiscono la base di ogni moderna democrazia. Una società che si chiude sempre di più in se stessa, che cede alla paura degli stranieri e delle differenze, è una società meno libera, meno democratica e senza futuro.
Non si possono difendere i nostri diritti senza affermare i diritti di ogni individuo, a cominciare da chi è debole e spesso straniero. Il benessere e la dignità di ognuno di noi sono strettamente legati a quelli di chi ci vive accanto, chiunque esso sia.
dopo la discussione la Comunità decide l’adesione alla campagna.

I promotori: Acli Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, Amnesty International, Antigone, Arci, Asgi, Cantieri Sociali, Caritas Italiana, Centro Astalli, Cgil, Cir, Cisl, Cnca, Comunità di Sant'Egidio, Csvnet, Emmaus Italia Federazione Chiese Evangeliche in Italia, Federazione Rom e Sinti, FioPsd, Gruppo Abele, Libera, Rete G2 Seconde Generazioni, Save the Children, Sei – Ugl, Tavola della Pace, Terra del Fuoco, Uil

7. La paura di Giorgio Gaber
tratto dall’album Polli di allevamento - Anno 1980

E camminando di notte nel centro di Milano semi deserto e buio e vedendomi venire incontro un incauto avventore, ebbi un sobbalzo nella regione epigastrico-duodenale che a buon diritto chiamai paura, o vigliaccheria emotiva.
Sono i momenti in cui amo la polizia. E lei lo sa,…. e si fa desiderare.
Si sente solo il rumore dei miei passi. Avrei dovuto mettere le Clark.

La luna immobile e bianca disegna ombre allungate e drittissime. Non importa, non siamo mica qui per fare delle fotografie.

Cappello in testa e impermeabile chiaro che copre l'abito scurissimo, l'uomo che mi viene incontro ha pochissime probabilità di essere Humprey Bogart. Le mani stringono al petto qualcosa di poco chiaro. Non posso deviare. Mi seguirebbe.
Il caso cane-gatto è un esempio chiarissimo: finché nessuno scappa non succede niente. Appena uno scappa, quell'altro…sguishhh.
Ed è giusto…. perché se uno scappa deve avere una buona ragione per essere seguito.
Altrimenti che scappa a fare? Da solo? In quel caso si direbbe semplicemente 'corre'…E se lui non mi seguisse non ho voglia di correre come un cretino alle due di notte per Milano… senza le Clark.

La luna è sempre immobile e bianca come ai tempi in cui c’erano le notti d’amore. Non importa.

Continuo per la mia strada. Non devo avere paura. La paura è un odore e i viandanti lo sentono. Sono peggio delle bestie questi viandanti… è chiaro che lo sentono.
Ma perché sono uscito? Non si è mai abbastanza paurosi. Avrei dovuto chiudermi in casa e scrivere sulla porta: "Non ho denaro" a titolo di precauzione, per scoraggiare ladri e assassini.
E lo strangolatore solitario? Quello se ne frega dei soldi.
Dovrei andare a vivere in Svizzera. Non si è mai abbastanza coraggiosi da diventare vigliacchi definitivamente.
Ma l'importante ora è andare avanti, deciso. Qualsiasi flessione potrebbe essere di grande utilità al nemico. La prossima traversa è vicina e forma un angolo acuto. Acuto o ottuso? non importa; però sento che potrei raggiungerlo l’angolo e allora ..  ma il nemico avanza e allunga il passo… o è una mia impressione?
Ricordati del cane e del gatto. Anche lui ha paura di me, è una legge.
Devo puntargli addosso come un incrociatore, avere l'aria di speronarlo… ecco, così. È lui che si scosta… disegna una curva.
No, mi punta. Siamo a dieci metri, le mani stringono al petto un grosso mazzo di fiori. Un mazzo di fiori? chi crede di fregare? una pistola, un coltello nascosto in mezzo ai tulipani…come sono furbe le forze del male. Eccolo, è a cinque metri, è finita, quattro, tre, due, uno…..… [segue lentamente con lo sguardo una persona che gli passa accanto….lungo sospiro di sollievo]
niente… era soltanto un uomo, un uomo che senza il minimo sospetto mi ha sorriso, come se fossimo due persone; che strano..!! ho avuto paura di un ombra nella notte; ho pensato di tutto, e l’unica cosa che non ho pensato è che potesse essere semplicemente una persona.
La luna continua ad essere immobile e bianca come ai tempi in cui c’era l’uomo.

Preghiera della eucarestia


La fede su cui si fonda il nostro vivere, sia essa fede religiosa o fede laica,
è spinta a rinnovarsi di continuo dalle vicende gioiose o tragiche
della vita e della storia.

E’ tenendoci per mano che riusciamo a dare alla vita
un senso sempre nuovo e al tempo stesso antico
ricco di tutta la sapienza del cammino umano nei secoli.

Amiamo pensare e credere che la sapienza
è la forza stessa animatrice dell’universo.
Essa ci precede e ci attende.

La sapienza è la fonte che anima la testimonianza di vita  di
donne e uomini con cui condividiamo il cammino,
anche di coloro che  non sono fisicamente presenti
ma con la loro assenza continuano ad animare la comunità.

La sapienza anima anche la testimonianza di Gesù di cui facciamo memoria.

La sera prima di essere ucciso, durante la cena pasquale con i suoi,
prese del pane, lo spezzò e lo distribuì loro dicendo:
"Prendete e mangiatene tutti, questo è il mio corpo che è dato per voi".
Poi prese il calice del vino, lo diede ai suoi discepoli
e disse: "Prendete e bevetene tutti, questo è il calice del mio sangue
versato per voi e per tutti; fate questo in memoria di me".
Il suo e il nostro Spirito trasformi e renda efficaci questi segni,
il pane e il vino spezzati e condivisi ,ma anche le parole e gli scritti,
le assenze creative e vitali,i gesti di accoglienza reciproca,
le mani simbolicamente intrecciate, gli sguardi di simpatia che s'incrociano,
lo stupore di un cerchio che si rinnova.

Canzoni

Chiama piano
di Pierangelo Bertoli


Quando credi d'essere sola
 su un atollo in mezzo al mare
Quando soffia la tempesta
e hai paura di annegare

Chiama, chiama piano
Sai che non sarò lontano
Chiama, tu, chiama piano
Ed arriverò io in un attimo, quell'attimo anche mio

Quando crolla il tuo universo
tra le righe di un giornale
Quando tutto intorno è perso
 e hai finito di sperare

Chiama, chiama piano
Sai che non sarò lontano
Chiama, tu, chiama piano
Ed arriverò io in un attimo, quell'attimo anche mio

Quando il fuoco sembra spento
e non pensi d'aspettare
Quando il giorno resta fermo e decidi di volare
Quando certa d'aver vinto sulla nube di veleno
E il tuo cielo è già dipinto di un crescente arcobaleno

Chiama, chiama piano
Sai che non sarò lontano
Chiama, tu, chiama piano
Ed arriverò io in un attimo, quell'attimo anche mio


"Io non ho paura" di Fiorella Mannoia
dall’Album “Sud” 2012

Ci penso da lontano da un altro mare un’altra casa che non sai
La chiamano speranza ma a volte è un modo per dire illusione
Ci penso da lontano ed ogni volta è come avvicinarti un po’
Per ogni anima tagliata l’amore è sangue, futuro e coraggio
A volte sogni di navigare su campi di grano
E nei ritorni quella bellezza resta in una mano
E adesso... che non rispondi
fa più rumore nel silenzio il tuo pensiero
E tu da li mi sentirai se grido
Io non ho paura
Io non ho paura
Io non ho paura
io non ho ...
Il tempo non ti aspetta
Ferisce questa terra dolce e diffidente
Ed ho imparato a comprendere l’indifferenza che ti cammina accanto
Ma le ho riconosciute in tanti occhi le mie stesse paure
Ed aspettare è quel segreto che vorrei insegnarti
Matura il frutto il tuo dolore non farà più male
e adesso alza lo sguardo
Difendi con l’amore il tuo passato
Ed io da qui ti sentirò vicino
Io non ho paura
Io non ho paura
E poi lasciarti da lontano rinunciare anche ad amare come se l’amore fosse clandestino
Fermare gli occhi un istante e poi sparare in mezzo al cielo, il tuo destino
Per ogni sogno calpestato ogni volta che hai creduto in quel sudore che ora bagna la tua schiena
Abbraccia questo vento e sentirai che il mio respiro
è più sereno
Io non ho paura
Di quello che non so capire
Io non ho paura
Di quello che non puoi vedere
Io non ho paura
Di quello che non so spiegare
Di quello che ci cambierà


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