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mercoledì 9 maggio 2007

Family day










Il Vangelo non marcia nel Family day. I fautori, laici, preti, suore, monsignori, teologi, sono animati da sacro fervore per la famiglia e da sacro furore contro i Dico; ma, per quanto mi risulta da una lunga quotidiana consuetudine col Vangelo, sono lontani dallo spirito e della lettera di quella che dai cristiani viene venerata come Parola di Dio.

Il movimento popolare da cui sono nati i Vangeli è di un “radicalismo etico” che oltrepassa e in parte ribalta la cultura e la teologia tradizionali del tempo. “Si trattò all’inizio di un movimento di contestazione culturale e di abbandono delle strutture della società”, compresa la struttura familiare (G. Theissen, La religione dei primi cristiani, Claudiana, 2004).

Se uno viene a me e non odia suo padre, sua madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo” (Luca 14,16). Parole forti, da contestualizzare. Ma proprio questo è l’etos di fondo del Vangelo che viene riproposto in molti altri momenti della vicenda di Gesù. “Ecco là fuori tua madre e i tuoi fratelli che vogliono parlarti. Ed egli, rispondendo a chi lo informava, disse: ‘E chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?’. Poi stendendo la mano verso i suoi discepoli disse: ‘Ecco mia madre ed ecco i miei fratelli; perché chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, questi è per me fratello, sorella e madre’ ” (Matteo 12,46). Oppure: “Pensate che io sia venuto a portare la pace sulla terra? No, vi dico, ma la divisione … padre contro figlio e figlio contro padre, madre contro figlia e figlia contro madre, suocera contro nuora e nuora contro suocera”.

Lo so che non c’è solo questo. C’è anche la trasformazione dell’acqua in ottimo vino a un banchetto nuziale. Ma la presa di distanza di Gesù dalle strutture della società ebraica del tempo, dal Tempio, dal Sabato e dai legami familiari, resta, vistosa, predominante, talvolta positivamente provocatoria. Anzi è proprio a causa di un tale atteggiamento che fu messo a morte dai difensori delle strutture tradizionali del tempo: vuol distruggere il Tempio, la Legge, e quindi la famiglia, questa l’accusa. Non era vero, voleva purificare, guarire le strutture tradizionali, andare oltre. Come non è vero oggi che nuove forme di convivenza distruggono il matrimonio.

Un orizzonte nuovo di valori universali si apre in realtà nel Vangelo col superamento del concetto patriarcale di famiglia: da tale oltrepassamento nasce la comunità cristiana, la nuova famiglia, “senza padre” o meglio con un solo padre “quello che è nei cieli”.

E’ questa una intrigante contraddizione per il Family-day. Non voglio dire che per difendere la famiglia tradizionale, “naturale” essi dicono, sarebbero disposti a rifiutare Gesù se tornasse oggi. Ma certo è lontano dallo spirito e dalla stessa lettera del Vangelo questo loro mettere il “sabato”, la tradizione, le norme, al di sopra dell’uomo e della donna. E’ in contrasto col messaggio di Gesù la loro opposizione al riconoscimento pubblico di qualsiasi forma di unione, come quelle previste dai
DICO, che non sono affatto contro il matrimonio ma sono basate su valori universali più ampi: la solidarietà, l’amore responsabile, il rispetto dell’altro e dell’altra qualunque sia il loro orientamento sessuale.

Uno dei discepoli gli disse: Signore, permettimi di andar prima a seppellire mio padre. Ma Gesù gli rispose: Seguimi e lascia i morti seppellire i loro morti” (Matteo, 8,22). Non viene forse voglia di dire la stessa cosa nei confronti dei fautori del Family day? Morti che seppelliscono morti, da lasciare alla loro intransigenza funeraria.

  Enzo Mazzi – Firenze maggio 2007 


Traduzione spagnola (con Babylon)


El Evangelio no le marcha en el Family day. Los partidarios, laicos, curas, monjas, monseñores, teólogos, son animados por sagrado fervor por la familia y de sagrado furor contra los Dico; pero, por cuánto me resulta de una larga cotidiana costumbre con el Evangelio, están lejanos del espíritu y de la carta de aquél que es venerada por los cristianos como Palabra de Dios.

El movimiento popular de que han nacido los Evangelios es de un "radicalismo ético" que supera y en parte tapa la cultura y la teología tradicional del tiempo. Se trató al principio de un movimiento de contestación cultural y abandono de las estructuras de la sociedad", comprendida la estructura familiar, G.G. Theissen, Usted religión de los primeros cristianos, Claudiana, 2004.

"Si uno me viene a y no odia a su padre, su madre, la mujer, los hijos, los hermanos, las hermanas y hasta la misma vida, no puede ser mi discípulo", Luca 14,16. Palabras fuertes, de contestualizzare. Pero justo éste es el etos de fondo del Evangelio que es prometido en muchos otros momentos del hecho de Jesús. "He aquí allá fuera tu madre y tus hermanos que quieren hablarte.

 Y él, contestando a quién informó él, dijo: '¿Y quién es mi madre y quiénes son mis hermanos?'. Luego tendiendo la mano hacia sus discípulos dijo: 'He aquí mi madre y he aquí mis hermanos; porque quienquiera hace la voluntad del Padre mío que está en los cielos, éste es por mí a hermano, hermana y madre"', Matteo 12,46. O bien: "¿Pensáis que yo he venido a llevar la paz sobre la tierra? No, os digo, pero la división padre contra hijo e hijo contra padre, madre contra hija e hija contra madre, suegra contra nuera y nuera contra suegra." Lo sé que no nos es solo éste.

También hay la transformación del agua en óptimo vino a un banquete nupcial. Pero la toma de distancia de Jesús de las estructuras de la sociedad hebrea del tiempo, del Templo, del sábado y de las uniones familiares, arista, llamativa, predominante, a veces positivamente provocadora. Más bien es justo a causa de una tal actitud que fue puesto a muertas por los defensores de las estructuras tradicionales del tiempo: quiere destruir el Templo, la Ley, y por lo tanto la familia, este la acusación. No fue verdadero, quiso purificar, curar las estructuras tradicionales, ir más allá de.

Como no es hoy verdadero que nuevas formas de convivencia destruyen la boda. Un horizonte nuevo de valores universales se abre en realidad en el Evangelio con la superación del concepto patriarcal de familia: de tal oltrepassamento nace la comunidad cristiana, la nueva familia, "sin padre" o mejor con un sólo padre lo que está en los "cielos."

Y' este una intrigante contradicción por el Family-day. No quiero decir que para defender la familia tradicional, "natural" ellos dicen, serían dispuestos a rechazar a Jesús si volviera hoy. Pero alguno es lejos del espíritu y de la misma carta del Evangelio este ellos poner el "sábado", la tradición, las normas, por encima del hombre y de la mujer. Está' en contraste con el mensaje de Jesús su oposición al reconocimiento público de cualquiera forma de unión como aquellos previstos por los DIGO, que no estoy para nada contra la boda pero se son basadas en valores universales más amplios: la solidaridad, el amor responsable, el respeto del otro y la otra cualquiera sea su orientación sexual. "Uno de los discípulos le dijo: Señor, permíteme de andar primero a enterrar mío padre.

 Pero Jesús le contestó: Sigúeme y deja los muertos enterrar sus muertos", Matteo, 8,22. ¿No viene quizás gana de decir la misma cosa respecto a los partidarios del Family day? Muertos que entierran muertos, de dejar a su intransigencia funeraria.

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