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mercoledì 4 dicembre 2013

Il Senegal di casa nostra

DOMENICA 1 DICEMBRE - ALLE ORE 10,30 – Via degli aceri 1, ore 10,30.
La Comunità  dell'Isolotto si confronta con Pape Diaw, rappresentante della comunità senegalese, sulla situazione del Senegal e  sulle condizioni dei tanti senegalesi presenti oggi a Firenze.
Nell'occasione saranno ricordati i due senegalesi vittime dell'agguato razzista del 14 dicembre 2011 in Piazza Dalmazia.

E' stato un piacere ascoltare Pape, italo-senegalese da decenni in Italia: la Dakar pulita e poco abitata di allora, la campagna florida, poi la monocultura francese (arachidi), l'inaridimento della terra, la siccità conseguente, l'esodo dalla campagna e la fuga dei contadini verso Dakar, la scuola dello zio a 130 Km, la sanità carente nelle campagne, il padre allo sbarco d'Anzio con l'esercito francese, poi sindacalista per scacciare i francesi, la sua scelta dell'Italia invece della Francia...Una lunga storia raccontata in prima persona.

 In questo breve spezzone Pape sta raccontando le conseguenze che ebbe la siccità per gli agricoltori: su 10'000 bovini ne morirono 9500. Così cominciò la grande fuga verso Dakar che passò da 500.000 a 5 milioni di abitanti con le conseguenze che possiamo immaginare.



Clandestino (Manu Chao)

“Solo voy con mi pena
sola va mi condena
correr es mi destino
para burlar la ley
Perdido en el corazon
de la grande Babylon
me dicen el clandestino
por no llevar papel
Pa’ una ciudad del norte
yo me fui a trabajar
mi vida la dej
entre Ceuta y Gibraltar
soy una raya en el mar
fantasma en la ciudad
mi vida va prohibida
dice la autoridad
Solo voy con mi pena
sola va mi condena
correr es mi destino
por no llevar papel
perdido en el corazn
de la grande Babylon
me dicen el clandestino
yo soy el quiebra ley
Mano Negra clandestina
Peruano clandestino
Africano clandestino
Marijuana illegal
Solo voy con mi pena
Sola va mi condena
Correr es mi destino
Para burlar la ley
Perdido en el corazon
De la grande Babylon
Me dicen el clandestino
Por no llevar papel
Algerino, Clandestino!
Nigeriano, Clandestino!
Boliviano, Clandestino!
Mano Negra, Ilegal!”
“Vado solo con la mia pena
la mia condanna va da sola
correre è il mio destino
per fregare la legge.
Perso nel cuore
della grande Babilonia
mi chiamano il Clandestino
perché non porto documenti.
In una città del nord
me ne andai a lavorare
la mia vita la lasciai
tra Ceuta e Gibilterra.
Sono una razza nel mare
un fantasma nella città
la mia vita va proibita
dice l’autorità.
Solo vado con la mia pena
sola va la mia condanna
correre è il mio destino
perché non porto documenti
Perso nel cuore
della grande Babilonia
mi chiamano il Clandestino
sono il fuorilegge.
Mano Negra clandestina
peruviano clandestino
africano clandestino
marijuana illegale.
Vado solo con la mia pena
la mia condanna va da sola
correre è il mio destino
per fregare la legge.
Perso nel cuore
della grande Babilonia
mi chiamano il Clandestino
perché non porto documenti.
Algerino clandestino
nigeriano clandestino
boliviano clandestino
marijuana illegale”.


Video della canzone


E MUOIONO DI FAME
Vedevo nel sogno paesi
fino ai quattro angoli dell'orizzonte
sottomessi alla riga,
alla squadra,al compasso;
falciate le foreste,
distrutte le colline,
nei ceppi valli e fiumi.
Per quanto è grande la terra vedevo paesi
sotto una griglia di ferro tracciata
da mille rotaie.
E poi vedevo i popoli del sud
formicaio in silenzio al lavoro.
E' santo il lavoro
ma non va più col gesto
ritmato dai tam-tam
e dalle stagioni che tornano.
gente del sud nei cantieri,nei porti,
nelle miniere,
nelle officine,
segregati la sera
nei borghi miserabili.
Accumulano
montagne d'oro rosso,
montagne d'oro nero:
e muoiono di fame!  Léopold Sédar Senghor

Scheda sul  Senegal (da Wikipedia)

Il Senegal (seneˈɡal/), ufficialmente Repubblica del Senegal (in francese République du Sénégal, ʁepyblik dy seneɡal, in wolof: Réewum Senegaal) è uno Stato dell'Africa occidentale, con capitale Dakar.
Il suo territorio si estende per circa 200.000 chilometri quadrati nell'estrema parte occidentale dell'Africa sudanese, sulla sinistra idrografica del fiume omonimo e sui bacini idrografici di alcuni fiumi minori; ad ovest si affaccia sull'oceano Atlantico. Il territorio senegalese si estende nel cosiddetto Sahel, la zona di transizione fra le regioni aride sahariane e quelle umide dell'Africa guineana. Il clima è tropicale, con una lunga stagione secca invernale e una stagione umida estiva la cui lunghezza aumenta procedendo da nord (circa 3 mesi) verso sud (6-7 mesi); il manto vegetale prevalente nel paese è quindi quello della savana, in alcune aree alterata a causa della fitta presenza umana. Circonda quasi interamente lo Stato anglofono del Gambia, che si estende lungo l'omonimo fiume.
Secondo una stima del 2011 la popolazione del Senegal ammonta a 12,6 milioni di abitanti,[5] e la densità di popolazione è intorno a 64 abitanti/km². La popolazione si addensa dove migliori sono le condizioni ambientali, vale a dire lungo la fascia costiera e nell'immediato entroterra; l'interno, in buona parte arido o semiarido, vede un popolamento più rado, addensamenti sono solo lungo il corso dei fiumi, dove maggiori sono le disponibilità idriche. La maggiore città del paese è la capitale Dakar, che conta circa 2,6 milioni di abitanti[6] e concentra una buona parte della popolazione urbana del paese, dal momento che gli altri centri urbani di rilievo nazionale hanno dimensioni demografiche molto minori (100.000-200.000 abitanti). La popolazione senegalese è costituita da diversi gruppi etnici, predominante è quello dei wolof, che costituisce circa il 43% della popolazione[5]. La lingua costituisce una sorta di lingua franca nazionale insieme al francese.
Il popolamento del territorio senegalese è antico, con tracce risalenti al Paleolitico;[7] in epoche successive, il Senegal vide l'incontro di popolazioni nere provenienti da sud-est o da est con popolazioni bianche provenienti dalle regioni nordafricane. Islamizzato a partire dall'XI secolo, il territorio senegalese venne interessato dal prolungato dominio coloniale europeo (francese, olandese inglese e portoghese), iniziato nel XV secolo e accentuatosi nel XIX quando cominciò ad interessare anche le zone interne del Paese. La Repubblica del Senegal si rese indipendente dalla Francia nel 1960, dapprima in unione con il Mali, successivamente come Stato indipendente.
Dal punto di vista economico, il Senegal appare come una delle nazioni africane meno fragili, con un discreto livello di sviluppo del settore industriale (industria manifatturiera ed estrattiva) e dei servizi (nel Senegal hanno la sede numerose istituzioni finanziarie africane). L'agricoltura, che occupa la maggior parte della popolazione attiva, è abbastanza diversificata ed efficiente anche se si osserva ancora un'eccessiva dipendenza dalla coltura dell'arachide, retaggio del passato coloniale.
Dal punto di vista dell'ordinamento dello Stato, il Senegal è una repubblica semipresidenziale; il capo dello Stato è Macky Sall, eletto nel 2012.



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