Quale Europa vorremmo?
riflessioni
di Carlo, Claudia, Gisella, Luisella, Maurizio, Moreno
Letture dal Vangelo e non solo
In giorno di sabato
Gesù passava per i campi di grano, e i discepoli, camminando, cominciarono a
strappare le spighe.
I farisei gli
dissero: «Vedi, perché essi fanno di sabato quel che non è permesso?».
Ma egli rispose
loro: «Non avete mai letto che cosa fece Davide quando si trovò nel bisogno ed
ebbe fame, lui e i suoi compagni? Come
entrò nella casa di Dio, sotto il sommo sacerdote Abiatàr, e mangiò i pani
dell'offerta, che soltanto ai sacerdoti è lecito mangiare, e ne diede anche ai
suoi compagni?».
E diceva loro: «Il
sabato è stato fatto per l'uomo e non l'uomo per il sabato! Perciò il Figlio dell'uomo è signore anche
del sabato» [Marco,
2, 23-28]
Vorrei essere libero, libero come un uomo.
Come un uomo che ha bisogno di spaziare con la propria fantasia
e che trova questo spazio solamente nella sua democrazia,
che ha il diritto di votare e che passa la sua vita a delegare
e nel farsi comandare ha trovato la sua nuova libertà.
Come un uomo che ha bisogno di spaziare con la propria fantasia
e che trova questo spazio solamente nella sua democrazia,
che ha il diritto di votare e che passa la sua vita a delegare
e nel farsi comandare ha trovato la sua nuova libertà.
La libertà non è star sopra un albero
non è neanche il volo di un moscone
la libertà non è uno spazio libero
libertà è partecipazione.
[Giorgio Gaber, libertà,
1972]
L’Italia ripudia la guerra come
strumento di offesa alla libertà degli altri popoli
e come mezzo di risoluzione delle
controversie internazionali;
consente, in condizioni di parità con
gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità
necessarie ad un ordinamento che
assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni;
promuove e favorisce le organizzazioni
internazionali rivolte a tale scopo.
[art.
11- Costituzione della repubblica Italiana, 1948]
Ai
Farisei, che passavano gran parte del giorno leggendo la Bibbia, Gesù, con grande
ironia, chiede se per caso abbiano mai letto un brano molto noto della Bibbia,
quello in cui il sommo sacerdote Achimelec sfamò Davide e i suoi compagni con i
pani del santuario che erano riservati a i sacerdoti.
Con
la sua domanda Gesù ammonisce i Farisei che leggono ma non intendono, guardano
senza vedere, ascoltano senza capire. Rischio presente anche nelle prime
comunità cristiane se l’autore della prima lettera di Timoteo denuncia quanti “pretendono di essere dottori della legge,
mentre non capiscono né quello che dicono né alcuna di quelle cose che danno
per sicure”. [Alberto Maggi]
Abbiamo
scelto questo brano del Vangelo e questo breve commento perché ci sono parsi
rispecchiare la posizione dei cittadini nei confronti dei politici e della
politica e viceversa : l’immagine (vera o presunta) di una casta, la presenza
di una infinità di regole, di alchimie, alimentano il senso di distacco fra
popolo e classe politica e di separazione fra vita reale e quanto si svolge nei
palazzi del potere.
Anche
la sempre più diffusa (almeno in Italia) personalizzazione dei movimenti
politici richiama l’attesa del Messia liberatore degli Ebrei, più che la spinta
dal basso del messaggio cristiano.
Ma
è veramente così ? E, se si, ci sono possibilità di cambiamento ?
Introduzione
Domenica 25
maggio ci saranno sia le elezioni amministrative, che nel caso di Firenze
rinnoveranno i consigli di quartiere e il consiglio comunale, che le elezioni
europee.
Abbiamo
colto questa occasione per fornire informazioni e notizie sulle istituzioni
europee, e per riflettere e scambiarci opinioni sul clima che si respira
riguardo all’Europa, e per affrontare insieme alcune domande:
- come ci sentiamo nel locale (il quartiere) e nel
globale (l’Europa);
- come mai la partecipazione politica dei cittadini,
almeno quella espressa con il voto alle europee, è in calo da decenni? la
partecipazione ha capacità di incidere?
- abbiamo imparato, per dirla con le parole di
Lorenzo Milani che i problemi degli
altri sono anche i nostri problemi, che sortirne da soli è avarizia, sortirne
insieme è la politica. Assistiamo al ripetersi di spinte separatiste e
rivolte agli interessi locali (Scozia, Catalogna, Veneto, …) : è un’ondata
di crescita di avarizia? e come riproporre il sortirne tutti insieme?
Breve storia della nascita dell’idea di ‘Unione europea’.
Dall’Impero Romano al Manifesto di Ventotene
La
costituzione di un’entità che comprendesse l'intero territorio europeo può
essere fatta risalire all'Impero Romano
che però era il frutto delle conquiste militari di Roma e che prevedeva per le province annesse la sottomissione ad
un'amministrazione statale fortemente centralizzata.
Esempi
successivi furono l'Impero di Carlo
Magno, il Sacro Romano Impero (struttura meno omogenea e caratterizzata da
un'amministrazione decentrata) e l'unione
doganale di Napoleone realizzata dopo l'anno 1800.
Una
delle prime proposte di riunificazione pacifica del continente sotto l'egida di
un'unica istituzione sovranazionale fu avanzata dal pacifista Victor Hugo; ma
l'idea cominciò a prendere piede solamente dopo le due guerre mondiali, guidata
dalla determinazione a completare rapidamente la ricostruzione dell'Europa
anche al fine di eliminare l'eventualità di nuovi, futuri conflitti fra le sue
nazioni. Esemplare in tal senso fu il Manifesto di Ventotene.
Il
Manifesto di Ventotène, avente per titolo originale Per
un'Europa libera e unita. Progetto d'un manifesto, è in effetti considerato
il testo fondante dell'Unione europea.
Fu
scritto negli anni ’40 da Altiero
Spinelli[1] e
Ernesto Rossi[2]
durante il periodo che essi trascorsero al confino sull’isola di Ventotene.
Altri esponenti antifascisti al confino sull'isola contribuirono alle
discussioni che portarono alla definizione del testo. Fu poi diffuso e
pubblicato in clandestinità.
Il
Manifesto è il primo documento ufficiale che prefigura la necessità
dell'istituzione di un'Unione europea di tipo federalista, con una moneta unica
europea, un esercito unico europeo ed una politica estera unica europea.
Propugna gli ideali di unificazione dell'Europa in senso federale fondandosi
sui concetti di pace e libertà kantiana e sulla teoria istituzionale del
federalismo hamiltoniano.
Il
valore del Manifesto di Ventotene risiede nel fatto di individuare con
chiarezza che:
“…la linea di divisione fra i partiti
progressisti e partiti reazionari cade perciò ormai, non lungo la linea formale
della maggiore o minore democrazia, del maggiore o minore socialismo da
istituire, ma lungo la sostanziale nuovissima linea che separa coloro che
concepiscono, come campo centrale della lotta quello antico, cioè la conquista
e le forme del potere politico nazionale, e che faranno, sia pure
involontariamente il gioco delle forze reazionarie, lasciando che la lava
incandescente delle passioni popolari torni a solidificarsi nel vecchio stampo
e che risorgano le vecchie assurdità, e quelli che vedranno come compito
centrale la creazione di un solido stato internazionale, che indirizzeranno
verso questo scopo le forze popolari e, anche conquistato il potere nazionale,
lo adopereranno in primissima linea come strumento per realizzare l'unità
internazionale. …”
Altero
Spinelli e Ernesto Rossi si resero conto che era necessario creare una forza
politica esterna ai partiti tradizionali, inevitabilmente legati alla lotta
politica nazionale, e quindi incapaci di rispondere efficacemente alle sfide
della crescente internazionalizzazione. Questa forza politica nacque poco tempo
dopo come Movimento Federalista Europeo. Non era facile in quegli anni cogliere
l'importanza di questa nuova impostazione (che poneva nel campo della reazione
anche i partiti più "di sinistra", nella misura in cui non riuscivano
a porsi su un piano realmente sovrannazionale) e vi fu chi, come Sandro
Pertini, ritirò la firma dal documento su indicazione del suo partito.
L’Unione Europea
L'Unione
europea (UE) è un'organizzazione sovranazionale e intergovernativa che dal 2013 comprende 28 stati membri. E’ stata
istituita con il Trattato di Maastricht nel 1992 a seguito di un lungo
cammino che ha preso avvio nel 1957 e che ha visto un progressivo allargarsi
dell’Unione:
· 1957 – sono 6 i paesi
fondatori - Belgio, Francia,
Germania, Italia, Lussemburgo e Paesi Bassi;
· 1973 – si
aggiungono Danimarca, Regno Unito e Irlanda
· 1981 – si
aggiunge la Grecia
· 1986 – arrivano
Spagna, Portogallo
· 1995 – Austria,
Finlandia e Svezia (si arriva cosi ad un totale di 15 paesi)
· 2004 – entrano
Cipro, Malta, Lettonia, Estonia, Lituania, Polonia, Rep. Ceca, Slovacchia,
Slovenia, Ungheria
· 2007 – entrano
Romania e Bulgaria
· 2013 - entra la Croazia
Vi sono poi Stati – Turchia,
Islanda, Montenegro, Macedonia, la Serbia, l’Albania - che hanno avviato i negoziati e le procedure
per aderire all’Unione.
L'Unione
europea non è una semplice organizzazione intergovernativa (come l’ONU) né una
federazione di Stati (come gli USA) ma un organismo sui generis,
alle cui istituzioni gli stati membri delegano parte della propria sovranità
nazionale.
Le
sue competenze vanno dagli affari
esteri alla difesa, dalle politiche economiche, all'agricoltura alla protezione
ambientale. In alcuni di questi campi le funzioni dell'Unione europea la
rendono simile a una federazione di stati (per es. gli affari
monetari o le politiche ambientali); in altri settori, per contro, l'Unione è
più vicina a una confederazione (gli affari interni) o a un'organizzazione
internazionale (la politica estera).
L'Unione
ha definito un’area di libero mercato con una
moneta unica, l'euro,
regolamentata dalla Banca Centrale Europea e finora adottata da
18 dei 28 stati membri; vi è inoltre una unione
doganale fra i paesi aderenti agli accordi di Schengen, che garantiscono ai suoi
cittadini libertà di movimento, lavoro e investimento all'interno degli stati
membri.
Gli organi principali dell'Unione sono il Consiglio dei Ministri, la Commissione, la
Corte di Giustizia, il Parlamento, il Consiglio Europeo e la Banca centrale
europea.
Il parlamento europeo
Il
Parlamento europeo è stato istituito nel
1950 e dal 1979 i suoi membri sono democraticamente eletti, in tutti i
territori dell'Unione, a suffragio universale, per una durata in carica di
cinque anni.
Il
Parlamento europeo è dunque una delle più grandi assemblee democratiche del
mondo.
I
766 deputati che lo compongono rappresentano i circa 500 milioni di cittadini
dell'Unione europea, e sono eletti ogni cinque anni dagli elettori dei 28 Stati
membri in proporzione alla popolazione dei singoli stati.
I
poteri del Parlamento europeo, per quanto non
tutti esercitati in via autonoma, ma anzi prevalentemente condivisi con il
Consiglio dell’Unione Europea (o Consiglio dei Ministri Europei), sono il
potere legislativo, il potere di bilancio e il potere di controllo democratico.
Le
principali funzioni del Parlamento
Europeo sono:
- l'esercizio
del controllo politico sull'operato della Commissione tramite
interrogazioni scritte e orali e lo strumento della mozione di censura;
- l'esame
delle proposte legislative della Commissione (assieme al Consiglio
dell'Unione europea, nell'ambito della procedura legislativa ordinaria);
- l'approvazione
del bilancio annuale dell'Unione, insieme al Consiglio dell'Unione
europea;
- la nomina
del mediatore europeo;
- l'istituzione
di commissioni d'inchiesta.
I gruppi politici presenti nel
Parlamento Europeo e i partiti
italiani aderenti sono :
· partito popolare
europeo (cristiano
democratici) UDC, FI, NCD
· alleanza
progressista socialisti e democratici (socialdemocratici) PD
· alleanza
liberali e democratici per l’Europa (liberaldemocratici) IDV
· verdi europei –
alleanza libera europea (ecologisti,
regionalisti) VERDI
· conservatori e
riformisti europei (conservatori)
· sinistra
unitaria europea (comunisti, socialisti) SEL,
PC, RC
· Europa della
libertà e della democrazia (euroscettici) LEGA
· unione per
l’Europa delle nazioni (conservatori)
· alleanza
radicale europea (regionalisti,
ecologisti)
· identità,
tradizione, sovranità (nazionalisti)
Il Consiglio dell’Unione Europea
Il Consiglio
è composto, da un rappresentante di ciascuno Stato membro a livello
ministeriale che possa impegnare il governo dello Stato membro, scelto in
funzione della materia oggetto di trattazione. Tale ampia formulazione consente
un maggiore flessibilità, e dunque una maggiore discrezionalità da parte degli
Stati, rispetto alla previsione della necessaria partecipazione di un ministro:
ordinamenti federali come quello tedesco, infatti, nelle materie di competenza
dei singoli Lander non hanno un unico ministro, ma un ministro per ogni Land, e la previsione della
partecipazione di un "ministro" creerebbe difficoltà di
individuazione.
Esso si
riunisce in varie formazioni: a seconda della questione all'ordine del giorno,
infatti, ciascuno Stato membro sarà rappresentato da un rappresentante a
livello ministeriale responsabile di quell'argomento (affari esteri, affari
sociali, trasporti, agricoltura, ecc.), più il commissario europeo responsabile
del tema in esame.
La
presidenza del Consiglio dei Ministri è assunta a rotazione da uno Stato membro
ogni sei mesi.
Dopo
l'entrata in vigore del Trattato di Lisbona del 2007 le formazioni sono dieci:
- Affari Generali
- Affari Esteri
- Affari Economici e Finanziari
- Agricoltura e pesca
- Giustizia e affari interni
- Occupazione, politica sociale,
salute e consumatori
- Competitività
- Trasporti, telecomunicazioni ed
energia
- Ambiente
- Istruzione,
gioventù e cultura
Scheda di informazioni
sulle prossime Elezioni europee 2014
QUANDO SI VOTA? Le elezioni europee 2014 si terranno fra il 22 e il 25 maggio, con calendario variabile a seconda dei Paesi. In Italia si vota solo domenica 25 maggio.
CHI VOTA?: sono chiamati
alle urne tutti i cittadini aventi diritto al voto di tutti gli stati membri
dell'Unione Europea. A questa tornata elettorale partecipa, per la prima volta,
anche la Croazia.
CHI SONO I CANDIDATI ALLA PRESIDENZA EUROPEA? Quest'anno gli elettori avranno la possibilità di eleggere anche il futuro Presidente della Commissione Europea. In linea teorica perché in verità non è stabilito per legge. Secondo il Trattato di Lisbona, il Parlamento Europeo eleggerà il Presidente della Commissione Europea (capo dell'esecutivo) sulla base di una proposta fatta dal Consiglio europeo, "prendendo in considerazione le elezioni europee". E c'è già chi ha messo le mani avanti in merito. Nonostante questo, ci sono alcuni candidati palesi alla presidenza :
Martin Schulz (PSE-
Partito Socialista europeo)
Guy Verhofstadt (ALDE)
Alexis Tsipras (L'altra
Europa)
José Bove e Ska Keller
(Verdi)
Jean Claude Juncker (PPE – Partito Popolare europeo)
Marine Le Pen, invece, non sarà candidata.
Alleanza Europea per la Libertà (Eaf), di estrema destra, ha annunciato che non
presenterà nessun candidato alla presidenza.
Come mai la
partecipazione alle europee è in calo da decenni? l’opinione dell’Economist (tratto da in Internazionale 28.03.2014)
La
democrazia sta attraversando un momento difficile : nei paesi in cui i tiranni
sono stati cacciati l’opposizione non è quasi mai riuscita a creare regimi
democratici credibili; anche nelle democrazie più stabili i vizi del sistema
sono sempre più evidenti e c’è una grande disaffezione per la politica.
La
fede nella democrazia si infiamma nei momenti trionfali come il rovesciamento
di regimi impopolari (Egitto, Ucraina) ma poi di nuovo si affievolisce. In
occidente viene sempre più spesso associata al debito pubblico,
all’inefficienza e ad eccessive ingerenze nei confronti di altri paesi.
Perché
la democrazia ha perso slancio ? I due motivi principali sono la crisi
finanziaria del 2007-2008 e l’ascesa della Cina. I danni provocati dalla crisi
sono stati psicologici, oltre che: hanno svelato la debolezza strutturale dei
sistemi politici occidentali, mettendo in crisi quella fiducia che era sempre
stata una delle loro maggiori risorse. Per decenni gli Stati hanno continuato
ad erogare prestazioni e diritti, permettendo al debito pubblico di gonfiarsi a
dismisura. Con la crisi però la gente ha perso fiducia nella politica,
soprattutto dopo che i governi hanno deciso di salvare le banche con i soldi
pubblici e sono rimasti a guardare mentre gli uomini d’affari della finanza
continuavano ad assegnarsi bonus spropositati.
Nel
frattempo il Partito Comunista Cinese ha spezzato il monopolio del mondo
democratico sul progresso economico. Le elite cinesi sostengono che il loro
modello – un rigido controllo da parte del partito e una continua ricerca di
personale di talento da cooptare nelle gerarchie – sia più efficiente e meno
soggetto a intoppi rispetto alla democrazia. Molti cinesi sono disposti a
convivere con un sistema non democratico in cambio della crescita economica.
Neanche
l’Unione Europea è un esempio di democrazia: la decisione di passare alla
moneta unica nel 1999 è stata presa quasi esclusivamente da tecnici. Solo due
paesi, Danimarca e Svezia, hanno tenuto i referendum di approvazione e in
entrambi i casi gli elettori hanno detto di no. I tentativi di dare una
legittimazione popolare al Trattato di Lisbona (detto anche Costituzione
Europea) che rafforza il potere di Bruxelles sono stati abbandonati quando la
gente ha cominciato a votare nel modo sbagliato. Nei giorni più bui dell’euro,
l’elite europea ha costretto l’Italia e la Grecia a mettere dei tecnici al
posto di politici democraticamente eletti. Il parlamento europeo, che non è
riuscito a risolvere il problema del deficit democratico dell’Unione Europea è
ignorato e disprezzato. L’Unione è diventata terreno fertile per i partiti
populisti come il Partito per le Libertà di Geert Wilders in Olanda, il
Movimento 5 Stelle di Grillo in Italia e il Front National di Marine Le Pen in
Francia, che dicono di difendere la gente comune da una elite arrogante e incompetente. Il progetto dell’Europa unita
doveva tenere a bada il populismo nel vecchio continente, ma lo sta di fatto
risvegliando.
La
globalizzazione ha cambiato profondamente la politica dei singoli paesi : i
politici hanno ceduto sempre più poteri ai mercati internazionali, e per questo
spesso non riescono a mantenere le promesse che hanno fatto agli elettori.
Organizzazioni come il Fondo Monetario Internazionale, l’Organizzazione
Mondiale del Commercio, L’Unione Europea hanno esteso la loro influenza.
L’Europa tra
Europeismo e anti-europeismo
Europeismo è il termine che
indica l’atteggiamento di coloro che credono in una politica di integrazione
nell'Unione europea; credono che l'unità politica dell'Europa possa garantire
la pace fra i popoli europei e favorire una crescita in diversi settori
(economico, culturale, politico, sociale, scientifico, diplomatico, militare),
l'Europa si porrebbe come potenza di bilanciamento nell'assetto mondiale.
L'europeismo
si pone principalmente i seguenti obiettivi:
- garantire la pace e la prosperità
dei popoli europei: dalla nascita della Comunità economica europea
nel 1957,
gli Stati membri hanno potuto godere del più lungo periodo di pace della
storia d'Europa. Le guerre, che hanno incessantemente causato milioni di
morti e distruzioni in tutta Europa, sono cessate nei Paesi che hanno
aderito alla Comunità europea;
- garantire la
sicurezza dei suoi cittadini;
- favorire un
equilibrato sviluppo economico e
sociale;
- salvaguardare
la diversità dei popoli europei in risposta alla globalizzazione;
- sostenere i
valori che i cittadini europei condividono, quali la difesa dell'ambiente,
lo sviluppo sostenibile, il rispetto dei diritti umani.
Secondo
gli europeisti altri vantaggi sono:
·
Riduzione dei costi della politica: molte decisioni
possono essere prese a livello europeo da un unico parlamento anziché da 27
diversi parlamenti, con sensibile riduzione di tempi e di costi.
· Libertà per i
cittadini: l'Unione
europea ha permesso ai suoi cittadini di viaggiare, studiare, lavorare fuori
dai confini statali, cosa molto più difficile fino a pochissimi decenni fa.
L'euroscetticismo
è un movimento politico formatosi in Europa, contrario alle politiche dell'
Unione europea, all'allargamento della giurisdizione comunitaria negli affari
nazionali e all'introduzione dell'euro come moneta unica.
Ha come base
la sfiducia verso le politiche
economiche e le istituzioni dell’Unione Europea.
Tra i
successi storici degli euroscettici ci sono stati la bocciatura della Costituzione
Europea nel referendum francese e in quello olandese del 2005, che portarono
all'affossamento della carta comune europea. Un altro successo è stato il no
irlandese nel referendum sul Trattato europeo, che nel 2008 sostituiva la
Costituzione Europea proprio in seguito alle bocciature francese e olandese.
Una
sconfitta per gli euroscettici è però arrivata proprio con il secondo
referendum sul Trattato di Lisbona dove più di due terzi degli irlandesi si
sono espressi per il sì dando il via libera definitivo alla ratifica.
I partiti
che si rifanno all'euroscetticismo sono generalmente i partiti nazionalisti e
indipendentisti appartenenti ai gruppi parlamentari nell'Europarlamento.
I principali
partiti euroscettici italiani sono la Lega Nord (che ha organizzato il "Basta
Euro Tour" nel 2014), il movimento nazionalista Forza Nuova, il
partito No Euro e il partito Euro Scettici (nato nel 2008 e membro italiano del
movimento europeo EUDemocrats).
Cosa dicono
i principali partiti sulle elezioni europee 2014
Partito Democratico: il programma del PD non è ancora stato
presentato: ancora manca una piattaforma ufficiale, ma in più occasioni
gli esponenti del Pd hanno espresso le posizione fondamentali del partito,
all’insegna di un forte europeismo (”Dalla crisi si esce con più Europa, non
con l’euroscetticismo”, ebbe a dire Bersani) che si possono riassumere così:
- rafforzare la piattaforma dei progressisti europei per salvaguardare
l’euro e accelerare l’integrazione politica, economica e fiscale;
- portare a compimento le promesse della moneta unica, integrando la
più grande area economica del pianeta in un modello di civiltà che nessun’altra
nazione o continente è in grado di elaborare.
Nella prossima legislatura l’orizzonte ideale degli Stati Uniti d’Europa dovrà iniziare ad
acquistare concretezza in una nuova architettura istituzionale dell’Eurozona.
Forza Italia: sul sito di Forza Italia
non c’è un programma bensì i seguenti 4 slogan:
·
Più Italia meno
Germania. L’austerità imposta dalla Germania ci ha portato alla recessione. E’
ora di cambiare!
·
Europa davvero
unita. Unica politica economica, fiscale, estera e della difesa!
·
Basta con l’euro
moneta straniera. La Banca Centrale europea deve garantire il debito pubblico e
stampare moneta.
·
Risparmiamo 50
miliardi. No al “fiscal compact” impostoci dall’Europa,
Lega Nord: sul sito della Lega Nord
alla voce Elezioni europee c’è solo l’immagine del simbolo con le parole “Lega
Nord. Basta Euro” e le seguenti parole: "Liberi, mai più schiavi di
nessuno!
L’Altra Europa: Il documento
programmatico per le europee di Tsipras indica tre priorità politiche:
1) Porre fine all’austerità e
alla crisi;
2) Avviare la trasformazione
ecologica della produzione, per rispondere alla crisi
ambientale e dare priorità alla qualità della vita, …, alle fonti energetiche
rinnovabili, allo sviluppo ecosostenibile;
3) Riformare le politiche
europee dell’immigrazione, rifiutando il concetto di
“Fortezza Europa” che alimenta forme di discriminazione, e garantendo invece i
diritti umani e l’integrazione.
Alcuni dei contenuti principali del Piano contro la
crisi sono:
1) la fine immediata dell’austerità, che ha portato a 27 milioni di disoccupati
attraverso un programma di ricostruzione economica, finanziato dall’Europa con
prestiti a basso tasso d'interesse, e centrato sulla creazione di posti di
lavoro, sullo sviluppo di tecnologia e infrastrutture;
2) la sospensione del patto di bilancio europeo (Fiscal Compact), che
attualmente impone il pareggio di bilancio anche ai paesi in gravi difficoltà
economiche;
3) una Conferenza europea sul debito, simile a quella che nel 1953 alleviò il
peso del debito che gravava sulla Germania, e le consentì di ricostruire la
nazione dopo la guerra;
4) una banca europea, che possa prestare denaro anche agli stati e non solo
alle banche, e che fornisca prestiti a basso tasso di interesse agli istituti
di credito, a patto che accettino di fornire credito a costi contenuti a
piccole e medie imprese; una legislazione europea che renda possibile tassare i
guadagni che derivano dalle operazioni finanziarie, oggi fiscalmente colpite
molto meno del lavoro.
Movimento 5 Stelle: Il manifesto del
M5S per le elezioni europee è costituito dai seguenti 7 punti:
1) referendum
per la permanenza nell’euro
2)
abolizione del fiscal compact
3) adozione
degli eurobond
4) alleanza tra
i paesi mediterranei per una politica comune
5) investimenti
in innovazione e nuove attività produttive esclusi dal 3% annuo di deficit di
bilancio
6) finanziamenti
per attività agricole e di allevamento finalizzate ai consumi nazionali interni
7) abolizione
del pareggio di bilancio.
Verdi (Green Italia – Verdi europei): saranno
presenti alle elezioni per affermare la necessità di un’Europa che deve cambiare,
attraverso un Green New Deal, e realizzare la conversione ecologica di
un'economia vecchia e responsabile dell'inquinamento e dell’impoverimento
sociale.
Il Nobel Fo:
“I miracoli esistono, sono dentro la natura”
Il miracolo? Hai
presente i latterini, quei pesci piccolini che, di fronte a un predatore, si
dispongono fino a creare l’immagine di un pesce grande e feroce? Ecco, per me
questo è qualcosa di straordinario, come dire un miracolo”. Dario Fo, premio Nobel
e drammaturgo è capace di stupire sempre. Il 14 aprile riporterà al teatro
Arcimboldi di Milano “Lu Santo Jullare Francesco”, per questo di miracoli ha
parlato spesso. E qualche volta si è anche arrabbiato.
Esiste una declinazione
atea dei miracoli?
Gli eventi capaci di
sorprendere la fantasia: lì c’è la presenza di uno spirito superiore capace di
mettere in piedi cose straordinarie.
Cioè?
La storia dei pesci latterini. Gli scienziati rimangono sbalorditi, non riescono a capacitarsi di quest’organizzazione fantastica. Ogni pesciolino ha un numero e uno spazio dentro il mosaico, ma non c'è un regista a organizzare il tutto. Sono animaletti nati dieci giorni prima e riescono a realizzare una cosa fuori da ogni logica, impossibile. I miracoli, la magia: tutto esiste, ma dentro la natura.
La storia dei pesci latterini. Gli scienziati rimangono sbalorditi, non riescono a capacitarsi di quest’organizzazione fantastica. Ogni pesciolino ha un numero e uno spazio dentro il mosaico, ma non c'è un regista a organizzare il tutto. Sono animaletti nati dieci giorni prima e riescono a realizzare una cosa fuori da ogni logica, impossibile. I miracoli, la magia: tutto esiste, ma dentro la natura.
[1]
Altiero Spinelli (1907-1986) ha aderito molto
giovane al PCI e ha partecipato alla lotta contro il fascismo. Arrestato nel 1927, ha scontato 10 anni
di prigione e 6 di confino a Ventotene, dove ha studiato i testi dei
federalisti anglo-sassoni. Con Ernesto Rossi ha elaborato il manifesto di
Ventotene nel 1941 e successivamente è stato promotore della nascita del
Movimento Federalista Europeo. Il suo impegno è stato fondamentale per la
nascita delle prime istituzioni europee. Dal 1976 al 1986 è stato membro del
Parlamento europeo, e nel 1984 presidente della Commissione Affari
Costituzionali.
[2]
Ernesto Rossi (1897-1967) è stato un politico, giornalista e antifascista
italiano. Operò nell'ambito del Partito d'Azione e del successivo Partito
Radicale. Con Altiero Spinelli ed Eugenio Colorni è stato tra i principali
promotori del federalismo europeo. Il
Manifesto di Ventotene, che scrisse con Spinelli e che fu pubblicato e curato da
Colorni, è considerato il suo libro più importante e il suo testamento morale.
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