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domenica 13 aprile 2014

Quale Europa vorremmo?

Comunità dell’Isolotto - Firenze, domenica 13 aprile 2014
Quale Europa vorremmo?
riflessioni di Carlo, Claudia, Gisella, Luisella, Maurizio, Moreno

Letture dal Vangelo e non solo
In giorno di sabato Gesù passava per i campi di grano, e i discepoli, camminando, cominciarono a strappare le spighe. 
I farisei gli dissero: «Vedi, perché essi fanno di sabato quel che non è permesso?». 
Ma egli rispose loro: «Non avete mai letto che cosa fece Davide quando si trovò nel bisogno ed ebbe fame, lui e i suoi compagni? Come entrò nella casa di Dio, sotto il sommo sacerdote Abiatàr, e mangiò i pani dell'offerta, che soltanto ai sacerdoti è lecito mangiare, e ne diede anche ai suoi compagni?». 
E diceva loro: «Il sabato è stato fatto per l'uomo e non l'uomo per il sabato! Perciò il Figlio dell'uomo è signore anche del sabato»                                                             [Marco, 2, 23-28]

Vorrei essere libero, libero come un uomo.
Come un uomo che ha bisogno di spaziare con la propria fantasia
e che trova questo spazio solamente nella sua democrazia,
che ha il diritto di votare e che passa la sua vita a delegare
e nel farsi comandare ha trovato la sua nuova libertà.
La libertà non è star sopra un albero
non è neanche il volo di un moscone
la libertà non è uno spazio libero
libertà è partecipazione.
                                                                                                           [Giorgio Gaber, libertà, 1972]

L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli
e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali;
consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità
necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni;
promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.
                                                             [art. 11- Costituzione della repubblica Italiana, 1948]

Ai Farisei, che passavano gran parte del giorno leggendo la Bibbia, Gesù, con grande ironia, chiede se per caso abbiano mai letto un brano molto noto della Bibbia, quello in cui il sommo sacerdote Achimelec sfamò Davide e i suoi compagni con i pani del santuario che erano riservati a i sacerdoti.
Con la sua domanda Gesù ammonisce i Farisei che leggono ma non intendono, guardano senza vedere, ascoltano senza capire. Rischio presente anche nelle prime comunità cristiane se l’autore della prima lettera di Timoteo denuncia quanti “pretendono di essere dottori della legge, mentre non capiscono né quello che dicono né alcuna di quelle cose che danno per sicure”.  [Alberto Maggi]
Abbiamo scelto questo brano del Vangelo e questo breve commento perché ci sono parsi rispecchiare la posizione dei cittadini nei confronti dei politici e della politica e viceversa : l’immagine (vera o presunta) di una casta, la presenza di una infinità di regole, di alchimie, alimentano il senso di distacco fra popolo e classe politica e di separazione fra vita reale e quanto si svolge nei palazzi del potere.
Anche la sempre più diffusa (almeno in Italia) personalizzazione dei movimenti politici richiama l’attesa del Messia liberatore degli Ebrei, più che la spinta dal basso del messaggio cristiano.
Ma è veramente così ? E, se si, ci sono possibilità di cambiamento ?


Introduzione
Domenica 25 maggio ci saranno sia le elezioni amministrative, che nel caso di Firenze rinnoveranno i consigli di quartiere e il consiglio comunale, che le elezioni europee.
Abbiamo colto questa occasione per fornire informazioni e notizie sulle istituzioni europee, e per riflettere e scambiarci opinioni sul clima che si respira riguardo all’Europa, e per affrontare insieme alcune domande:
  • come ci sentiamo nel locale (il quartiere) e nel globale (l’Europa);
  • come mai la partecipazione politica dei cittadini, almeno quella espressa con il voto alle europee, è in calo da decenni? la partecipazione ha capacità di incidere?
  • abbiamo imparato, per dirla con le parole di Lorenzo Milani che i problemi degli altri sono anche i nostri problemi, che sortirne da soli è avarizia, sortirne insieme è la politica. Assistiamo al ripetersi di spinte separatiste e rivolte agli interessi locali (Scozia, Catalogna, Veneto, …) : è un’ondata di crescita di avarizia? e come riproporre il sortirne tutti insieme?

Breve storia della nascita dell’idea di ‘Unione europea’.
Dall’Impero Romano al Manifesto di Ventotene
La costituzione di un’entità che comprendesse l'intero territorio europeo può essere fatta risalire all'Impero Romano che però era il frutto delle conquiste militari di Roma e che prevedeva per  le province annesse la sottomissione ad un'amministrazione statale fortemente centralizzata.
Esempi successivi furono l'Impero di Carlo Magno, il Sacro Romano Impero (struttura meno omogenea e caratterizzata da un'amministrazione decentrata) e l'unione doganale di Napoleone realizzata dopo l'anno 1800.
Una delle prime proposte di riunificazione pacifica del continente sotto l'egida di un'unica istituzione sovranazionale fu avanzata dal pacifista Victor Hugo; ma l'idea cominciò a prendere piede solamente dopo le due guerre mondiali, guidata dalla determinazione a completare rapidamente la ricostruzione dell'Europa anche al fine di eliminare l'eventualità di nuovi, futuri conflitti fra le sue nazioni. Esemplare in tal senso fu il Manifesto di Ventotene.

Il Manifesto di Ventotène, avente per titolo originale Per un'Europa libera e unita. Progetto d'un manifesto, è in effetti considerato il testo fondante dell'Unione europea.
Fu scritto negli anni ’40 da Altiero Spinelli[1] e Ernesto Rossi[2] durante il periodo che essi trascorsero al confino sull’isola di Ventotene. Altri esponenti antifascisti al confino sull'isola contribuirono alle discussioni che portarono alla definizione del testo. Fu poi diffuso e pubblicato in clandestinità.
Il Manifesto è il primo documento ufficiale che prefigura la necessità dell'istituzione di un'Unione europea di tipo federalista, con una moneta unica europea, un esercito unico europeo ed una politica estera unica europea. Propugna gli ideali di unificazione dell'Europa in senso federale fondandosi sui concetti di pace e libertà kantiana e sulla teoria istituzionale del federalismo hamiltoniano.
Il valore del Manifesto di Ventotene risiede nel fatto di individuare con chiarezza che:

“…la linea di divisione fra i partiti progressisti e partiti reazionari cade perciò ormai, non lungo la linea formale della maggiore o minore democrazia, del maggiore o minore socialismo da istituire, ma lungo la sostanziale nuovissima linea che separa coloro che concepiscono, come campo centrale della lotta quello antico, cioè la conquista e le forme del potere politico nazionale, e che faranno, sia pure involontariamente il gioco delle forze reazionarie, lasciando che la lava incandescente delle passioni popolari torni a solidificarsi nel vecchio stampo e che risorgano le vecchie assurdità, e quelli che vedranno come compito centrale la creazione di un solido stato internazionale, che indirizzeranno verso questo scopo le forze popolari e, anche conquistato il potere nazionale, lo adopereranno in primissima linea come strumento per realizzare l'unità internazionale. …”

Altero Spinelli e Ernesto Rossi si resero conto che era necessario creare una forza politica esterna ai partiti tradizionali, inevitabilmente legati alla lotta politica nazionale, e quindi incapaci di rispondere efficacemente alle sfide della crescente internazionalizzazione. Questa forza politica nacque poco tempo dopo come Movimento Federalista Europeo. Non era facile in quegli anni cogliere l'importanza di questa nuova impostazione (che poneva nel campo della reazione anche i partiti più "di sinistra", nella misura in cui non riuscivano a porsi su un piano realmente sovrannazionale) e vi fu chi, come Sandro Pertini, ritirò la firma dal documento su indicazione del suo partito.

L’Unione Europea
L'Unione europea (UE) è un'organizzazione sovranazionale e intergovernativa che dal 2013 comprende 28 stati membri. E’ stata istituita con il Trattato di Maastricht nel 1992 a seguito di un lungo cammino che ha preso avvio nel 1957 e che ha visto un progressivo allargarsi dell’Unione:
·       1957 – sono 6 i paesi fondatori - Belgio, Francia, Germania, Italia, Lussemburgo e Paesi Bassi;
·       1973 – si aggiungono Danimarca, Regno Unito e Irlanda
·       1981 – si aggiunge la Grecia
·       1986 – arrivano Spagna, Portogallo
·       1995 – Austria, Finlandia e Svezia (si arriva cosi ad un totale di 15 paesi)
·       2004 – entrano Cipro, Malta, Lettonia, Estonia, Lituania, Polonia, Rep. Ceca, Slovacchia, Slovenia, Ungheria
·       2007 – entrano Romania e Bulgaria
·       2013 -  entra la Croazia
Vi sono poi Stati – Turchia, Islanda, Montenegro, Macedonia, la Serbia, l’Albania -  che hanno avviato i negoziati e le procedure per aderire all’Unione.

L'Unione europea non è una semplice organizzazione intergovernativa (come l’ONU) né una federazione di Stati (come gli USA) ma un organismo sui generis, alle cui istituzioni gli stati membri delegano parte della propria sovranità nazionale.
Le sue competenze vanno dagli affari esteri alla difesa, dalle politiche economiche, all'agricoltura alla protezione ambientale. In alcuni di questi campi le funzioni dell'Unione europea la rendono simile a una federazione di stati (per es. gli affari monetari o le politiche ambientali); in altri settori, per contro, l'Unione è più vicina a una confederazione (gli affari interni) o a un'organizzazione internazionale (la politica estera).
L'Unione ha definito un’area di libero mercato con una moneta unica, l'euro, regolamentata dalla Banca Centrale Europea e finora adottata da 18 dei 28 stati membri; vi è inoltre una unione doganale fra i paesi aderenti agli accordi di Schengen, che garantiscono ai suoi cittadini libertà di movimento, lavoro e investimento all'interno degli stati membri.
Gli organi principali dell'Unione sono il Consiglio dei Ministri, la Commissione, la Corte di Giustizia, il Parlamento, il Consiglio Europeo e la Banca centrale europea.

Il parlamento europeo
Il Parlamento europeo è  stato istituito nel 1950 e dal 1979 i suoi membri sono democraticamente eletti, in tutti i territori dell'Unione, a suffragio universale, per una durata in carica di cinque anni.
Il Parlamento europeo è dunque una delle più grandi assemblee democratiche del mondo.
I 766 deputati che lo compongono rappresentano i circa 500 milioni di cittadini dell'Unione europea, e sono eletti ogni cinque anni dagli elettori dei 28 Stati membri in proporzione alla popolazione dei singoli stati.
I poteri del Parlamento europeo, per quanto non tutti esercitati in via autonoma, ma anzi prevalentemente condivisi con il Consiglio dell’Unione Europea (o Consiglio dei Ministri Europei), sono il potere legislativo, il potere di bilancio e il potere di controllo democratico.

Le principali funzioni del Parlamento Europeo sono:
  • l'esercizio del controllo politico sull'operato della Commissione tramite interrogazioni scritte e orali e lo strumento della mozione di censura;
  • l'esame delle proposte legislative della Commissione (assieme al Consiglio dell'Unione europea, nell'ambito della procedura legislativa ordinaria);
  • l'approvazione del bilancio annuale dell'Unione, insieme al Consiglio dell'Unione europea;
  • la nomina del  mediatore europeo;
  • l'istituzione di commissioni d'inchiesta.



I gruppi politici presenti nel Parlamento Europeo e i partiti italiani aderenti sono :
·       partito popolare europeo                                     (cristiano democratici)      UDC, FI, NCD
·       alleanza progressista socialisti e democratici     (socialdemocratici)          PD
·       alleanza liberali e democratici per l’Europa      (liberaldemocratici)         IDV
·       verdi europei – alleanza libera europea              (ecologisti, regionalisti)      VERDI
·       conservatori e riformisti europei                                    (conservatori)
·       sinistra unitaria europea                                      (comunisti, socialisti)       SEL, PC, RC
·       Europa della libertà e della democrazia             (euroscettici)                    LEGA
·       unione per l’Europa delle nazioni                       (conservatori)
·       alleanza radicale europea                                    (regionalisti, ecologisti)
·       identità, tradizione, sovranità                             (nazionalisti)

Il Consiglio dell’Unione Europea
Il Consiglio è composto, da un rappresentante di ciascuno Stato membro a livello ministeriale che possa impegnare il governo dello Stato membro, scelto in funzione della materia oggetto di trattazione. Tale ampia formulazione consente un maggiore flessibilità, e dunque una maggiore discrezionalità da parte degli Stati, rispetto alla previsione della necessaria partecipazione di un ministro: ordinamenti federali come quello tedesco, infatti, nelle materie di competenza dei singoli Lander non hanno un unico ministro, ma un ministro per ogni Land, e la previsione della partecipazione di un "ministro" creerebbe difficoltà di individuazione.
Esso si riunisce in varie formazioni: a seconda della questione all'ordine del giorno, infatti, ciascuno Stato membro sarà rappresentato da un rappresentante a livello ministeriale responsabile di quell'argomento (affari esteri, affari sociali, trasporti, agricoltura, ecc.), più il commissario europeo responsabile del tema in esame.
La presidenza del Consiglio dei Ministri è assunta a rotazione da uno Stato membro ogni sei mesi.
Dopo l'entrata in vigore del Trattato di Lisbona del 2007 le formazioni sono dieci:
  • Affari Generali
  • Affari Esteri
  • Affari Economici e Finanziari
  • Agricoltura e pesca
  • Giustizia e affari interni
  • Occupazione, politica sociale, salute e consumatori
  • Competitività
  • Trasporti, telecomunicazioni ed energia
  • Ambiente
  • Istruzione, gioventù e cultura

Scheda di informazioni sulle prossime Elezioni europee 2014

QUANDO SI VOTA? Le elezioni europee 2014 si terranno fra il 22 e il 25 maggio, con calendario variabile a seconda dei Paesi. In Italia si vota solo domenica 25 maggio.

CHI VOTA?sono chiamati alle urne tutti i cittadini aventi diritto al voto di tutti gli stati membri dell'Unione Europea. A questa tornata elettorale partecipa, per la prima volta, anche la Croazia.

CHI SONO I CANDIDATI ALLA PRESIDENZA EUROPEA? Quest'anno gli elettori avranno la possibilità di eleggere anche il futuro Presidente della Commissione Europea. In linea teorica perché in verità non è stabilito per legge. Secondo il Trattato di Lisbona, il Parlamento Europeo eleggerà il Presidente della Commissione Europea (capo dell'esecutivo) sulla base di una proposta fatta dal Consiglio europeo, "prendendo in considerazione le elezioni europee". E c'è già chi ha messo le mani avanti in merito. Nonostante questo, ci sono alcuni candidati palesi alla presidenza :
Martin Schulz                (PSE- Partito Socialista europeo)
Guy Verhofstadt            (ALDE)
Alexis Tsipras                (L'altra Europa)
José Bove e Ska Keller (Verdi)
Jean Claude Juncker   (PPE – Partito Popolare europeo)
Marine Le Pen, invece, non sarà candidata. Alleanza Europea per la Libertà (Eaf), di estrema destra, ha annunciato che non presenterà nessun candidato alla presidenza.

Come mai la partecipazione alle europee è in calo da decenni? l’opinione dell’Economist (tratto da in Internazionale 28.03.2014)
La democrazia sta attraversando un momento difficile : nei paesi in cui i tiranni sono stati cacciati l’opposizione non è quasi mai riuscita a creare regimi democratici credibili; anche nelle democrazie più stabili i vizi del sistema sono sempre più evidenti e c’è una grande disaffezione per la politica.
La fede nella democrazia si infiamma nei momenti trionfali come il rovesciamento di regimi impopolari (Egitto, Ucraina) ma poi di nuovo si affievolisce. In occidente viene sempre più spesso associata al debito pubblico, all’inefficienza e ad eccessive ingerenze nei confronti di altri paesi.
Perché la democrazia ha perso slancio ? I due motivi principali sono la crisi finanziaria del 2007-2008 e l’ascesa della Cina. I danni provocati dalla crisi sono stati psicologici, oltre che: hanno svelato la debolezza strutturale dei sistemi politici occidentali, mettendo in crisi quella fiducia che era sempre stata una delle loro maggiori risorse. Per decenni gli Stati hanno continuato ad erogare prestazioni e diritti, permettendo al debito pubblico di gonfiarsi a dismisura. Con la crisi però la gente ha perso fiducia nella politica, soprattutto dopo che i governi hanno deciso di salvare le banche con i soldi pubblici e sono rimasti a guardare mentre gli uomini d’affari della finanza continuavano ad assegnarsi bonus spropositati.
Nel frattempo il Partito Comunista Cinese ha spezzato il monopolio del mondo democratico sul progresso economico. Le elite cinesi sostengono che il loro modello – un rigido controllo da parte del partito e una continua ricerca di personale di talento da cooptare nelle gerarchie – sia più efficiente e meno soggetto a intoppi rispetto alla democrazia. Molti cinesi sono disposti a convivere con un sistema non democratico in cambio della crescita economica.
Neanche l’Unione Europea è un esempio di democrazia: la decisione di passare alla moneta unica nel 1999 è stata presa quasi esclusivamente da tecnici. Solo due paesi, Danimarca e Svezia, hanno tenuto i referendum di approvazione e in entrambi i casi gli elettori hanno detto di no. I tentativi di dare una legittimazione popolare al Trattato di Lisbona (detto anche Costituzione Europea) che rafforza il potere di Bruxelles sono stati abbandonati quando la gente ha cominciato a votare nel modo sbagliato. Nei giorni più bui dell’euro, l’elite europea ha costretto l’Italia e la Grecia a mettere dei tecnici al posto di politici democraticamente eletti. Il parlamento europeo, che non è riuscito a risolvere il problema del deficit democratico dell’Unione Europea è ignorato e disprezzato. L’Unione è diventata terreno fertile per i partiti populisti come il Partito per le Libertà di Geert Wilders in Olanda, il Movimento 5 Stelle di Grillo in Italia e il Front National di Marine Le Pen in Francia, che dicono di difendere la gente comune da una elite arrogante  e incompetente. Il progetto dell’Europa unita doveva tenere a bada il populismo nel vecchio continente, ma lo sta di fatto risvegliando.
La globalizzazione ha cambiato profondamente la politica dei singoli paesi : i politici hanno ceduto sempre più poteri ai mercati internazionali, e per questo spesso non riescono a mantenere le promesse che hanno fatto agli elettori. Organizzazioni come il Fondo Monetario Internazionale, l’Organizzazione Mondiale del Commercio, L’Unione Europea hanno esteso la loro influenza.

L’Europa tra Europeismo e anti-europeismo
Europeismo è il termine che indica l’atteggiamento di coloro che credono in una politica di integrazione nell'Unione europea; credono che l'unità politica dell'Europa possa garantire la pace fra i popoli europei e favorire una crescita in diversi settori (economico, culturale, politico, sociale, scientifico, diplomatico, militare), l'Europa si porrebbe come potenza di bilanciamento nell'assetto mondiale.
L'europeismo si pone principalmente i seguenti obiettivi:
  • garantire la pace e la prosperità dei popoli europei: dalla nascita della Comunità economica europea nel 1957, gli Stati membri hanno potuto godere del più lungo periodo di pace della storia d'Europa. Le guerre, che hanno incessantemente causato milioni di morti e distruzioni in tutta Europa, sono cessate nei Paesi che hanno aderito alla Comunità europea;
  • garantire la sicurezza dei suoi cittadini;
  • favorire un equilibrato sviluppo economico e sociale;
  • salvaguardare la diversità dei popoli europei in risposta alla globalizzazione;
  • sostenere i valori che i cittadini europei condividono, quali la difesa dell'ambiente, lo sviluppo sostenibile, il rispetto dei diritti umani.
Secondo gli europeisti altri vantaggi sono:
·       Riduzione dei costi della politica: molte decisioni possono essere prese a livello europeo da un unico parlamento anziché da 27 diversi parlamenti, con sensibile riduzione di tempi e di costi.
·       Libertà per i cittadini: l'Unione europea ha permesso ai suoi cittadini di viaggiare, studiare, lavorare fuori dai confini statali, cosa molto più difficile fino a pochissimi decenni fa.

L'euroscetticismo è un movimento politico formatosi in Europa, contrario alle politiche dell' Unione europea, all'allargamento della giurisdizione comunitaria negli affari nazionali e all'introduzione dell'euro come moneta unica.
Ha come base la sfiducia verso le politiche economiche e le istituzioni dell’Unione Europea.
Tra i successi storici degli euroscettici ci sono stati la bocciatura della Costituzione Europea nel referendum francese e in quello olandese del 2005, che portarono all'affossamento della carta comune europea. Un altro successo è stato il no irlandese nel referendum sul Trattato europeo, che nel 2008 sostituiva la Costituzione Europea proprio in seguito alle bocciature francese e olandese.
Una sconfitta per gli euroscettici è però arrivata proprio con il secondo referendum sul Trattato di Lisbona dove più di due terzi degli irlandesi si sono espressi per il dando il via libera definitivo alla ratifica.
I partiti che si rifanno all'euroscetticismo sono generalmente i partiti nazionalisti e indipendentisti appartenenti ai gruppi parlamentari nell'Europarlamento.
I principali partiti euroscettici italiani sono la Lega Nord (che ha organizzato il "Basta Euro Tour" nel 2014), il movimento nazionalista Forza Nuova, il partito No Euro e il partito Euro Scettici (nato nel 2008 e membro italiano del movimento europeo EUDemocrats).

Cosa dicono i principali partiti sulle elezioni europee 2014

Partito Democratico: il programma del PD non è ancora stato presentato: ancora manca una piattaforma ufficiale, ma in più occasioni gli esponenti del Pd hanno espresso le posizione fondamentali del partito, all’insegna di un forte europeismo (”Dalla crisi si esce con più Europa, non con l’euroscetticismo”, ebbe a dire Bersani) che si possono riassumere così:
- rafforzare la piattaforma dei progressisti europei per salvaguardare l’euro e accelerare l’integrazione politica, economica e fiscale;
- portare a compimento le promesse della moneta unica, integrando la più grande area economica del pianeta in un modello di civiltà che nessun’altra nazione o continente è in grado di elaborare.
Nella prossima legislatura l’orizzonte ideale degli Stati Uniti d’Europa dovrà iniziare ad acquistare concretezza in una nuova architettura istituzionale dell’Eurozona.

Forza Italia: sul sito di Forza Italia non c’è un programma bensì i seguenti 4 slogan:
·       Più Italia meno Germania. L’austerità imposta dalla Germania ci ha portato alla recessione. E’ ora di cambiare!
·       Europa davvero unita. Unica politica economica, fiscale, estera e della difesa!
·       Basta con l’euro moneta straniera. La Banca Centrale europea deve garantire il debito pubblico e stampare moneta.
·       Risparmiamo 50 miliardi. No al “fiscal compact” impostoci dall’Europa,

Lega Nord: sul sito della Lega Nord alla voce Elezioni europee c’è solo l’immagine del simbolo con le parole “Lega Nord. Basta Euro” e le seguenti parole: "Liberi, mai più schiavi di nessuno!


L’Altra Europa: Il documento programmatico per le europee di Tsipras indica tre priorità politiche:
1)    Porre fine all’austerità e alla crisi;
2)    Avviare la trasformazione ecologica della produzione, per rispondere alla crisi ambientale e dare priorità alla qualità della vita, …, alle fonti energetiche rinnovabili, allo sviluppo ecosostenibile;
3)    Riformare le politiche europee dell’immigrazione, rifiutando il concetto di “Fortezza Europa” che alimenta forme di discriminazione, e garantendo invece i diritti umani e l’integrazione.
Alcuni dei contenuti principali del Piano contro la crisi sono:
1)    la fine immediata dell’austerità, che ha portato a 27 milioni di disoccupati attraverso un programma di ricostruzione economica, finanziato dall’Europa con prestiti a basso tasso d'interesse, e centrato sulla creazione di posti di lavoro, sullo sviluppo di tecnologia e infrastrutture;
2)    la sospensione del patto di bilancio europeo (Fiscal Compact), che attualmente impone il pareggio di bilancio anche ai paesi in gravi difficoltà economiche;
3)    una Conferenza europea sul debito, simile a quella che nel 1953 alleviò il peso del debito che gravava sulla Germania, e le consentì di ricostruire la nazione dopo la guerra;
4)    una banca europea, che possa prestare denaro anche agli stati e non solo alle banche, e che fornisca prestiti a basso tasso di interesse agli istituti di credito, a patto che accettino di fornire credito a costi contenuti a piccole e medie imprese; una legislazione europea che renda possibile tassare i guadagni che derivano dalle operazioni finanziarie, oggi fiscalmente colpite molto meno del lavoro.

Movimento 5 Stelle: Il manifesto del M5S per le elezioni europee è costituito dai seguenti 7 punti:
1) referendum per la permanenza nell’euro
2) abolizione del fiscal compact                                        
3) adozione degli eurobond
4) alleanza tra i paesi mediterranei per una politica comune
5) investimenti in innovazione e nuove attività produttive esclusi dal 3% annuo di deficit di bilancio
6) finanziamenti per attività agricole e di allevamento finalizzate ai consumi nazionali interni
7) abolizione del pareggio di bilancio.
Verdi (Green Italia – Verdi europei): saranno presenti alle elezioni per affermare la necessità di un’Europa che deve cambiare, attraverso un Green New Deal, e realizzare la conversione ecologica di un'economia vecchia e responsabile dell'inquinamento e dell’impoverimento sociale.
Il Nobel Fo: “I miracoli esistono, sono dentro la natura”
Il miracolo? Hai presente i latterini, quei pesci piccolini che, di fronte a un predatore, si dispongono fino a creare l’immagine di un pesce grande e feroce? Ecco, per me questo è qualcosa di straordinario, come dire un miracolo”. Dario Fo, premio Nobel e drammaturgo è capace di stupire sempre. Il 14 aprile riporterà al teatro Arcimboldi di Milano “Lu Santo Jullare Francesco”, per questo di miracoli ha parlato spesso. E qualche volta si è anche arrabbiato.
Esiste una declinazione atea dei miracoli?
Gli eventi capaci di sorprendere la fantasia: lì c’è la presenza di uno spirito superiore capace di mettere in piedi cose straordinarie.
Cioè?
La storia dei pesci latterini. Gli scienziati rimangono sbalorditi, non riescono a capacitarsi di quest’organizzazione fantastica. Ogni pesciolino ha un numero e uno spazio dentro il mosaico, ma non c'è un regista a organizzare il tutto. Sono animaletti nati dieci giorni prima e riescono a realizzare una cosa fuori da ogni logica, impossibile. I miracoli, la magia: tutto esiste, ma dentro la natura.









[1] Altiero Spinelli (1907-1986) ha aderito molto giovane al PCI e ha partecipato alla lotta contro il fascismo. Arrestato nel 1927, ha scontato 10 anni di prigione e 6 di confino a Ventotene, dove ha studiato i testi dei federalisti anglo-sassoni. Con Ernesto Rossi ha elaborato il manifesto di Ventotene nel 1941 e successivamente è stato promotore della nascita del Movimento Federalista Europeo. Il suo impegno è stato fondamentale per la nascita delle prime istituzioni europee. Dal 1976 al 1986 è stato membro del Parlamento europeo, e nel 1984 presidente della Commissione Affari Costituzionali.
[2] Ernesto Rossi (1897-1967) è stato un politico, giornalista e antifascista italiano. Operò nell'ambito del Partito d'Azione e del successivo Partito Radicale. Con Altiero Spinelli ed Eugenio Colorni è stato tra i principali promotori del federalismo europeo.  Il Manifesto di Ventotene, che scrisse con Spinelli e che fu pubblicato e curato da Colorni, è considerato il suo libro più importante e il suo testamento morale.

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