Celebriamo l' eucaristia condividendo con gioia i frutti del lavoro umano: il pane e il vino, nella memoria di Gesù e nella memoria dell'immenso sforzo di liberazione compiuto nei secoli da donne e uomini che hanno lottato per dare significato positivo alla loro vita di lavoro e alla lotta contro l'alienazione e l'oppressione.
La vita comunitaria, il nostro unire le esperienze quotidiane,
i passi, i· pensieri, le emozioni, le angosce, è un cammino di liberazione
dal dominio del sacro e da una visione negativa della storia umana.
In tale cammino di liberazione inseriamo la memoria di Gesù.
Il quale la sera prima di essere uccìso
mentre sedeva a tavola con apostoli e apostole
prese del pane lo spezzò e lo diede loro dicendo:
prendete e mangiate, questo è il mio corpo.
Poi prese un bicchiere di vino lo benedì
e lo diede loro dicendo:
questo è il mio sangue sparso per voi: fate questo in memoria di me.
Che per lo Spirito di Gesù questa eucaristia
non sia un sacrificio ma un annuncio evangelico
di riconciliazione
fra il corpo, il sangue, il lavoro,
la vita spesa per la giustizia,
la storia della liberazione,
il mistero che ci avvolge.
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