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martedì 29 dicembre 2009
È buio pesto: verso il disastro
È buio pesto: verso il disastro
sabato 26 dicembre 2009
Veglia di Natale
Veglia di Natale
Bianco Natale
A Franco Claretti, sindaco leghista di Coccaglio (Brescia) sull’iniziativa della WHITE CHRISTMAS
Ginevra il 22/12/2009
Caro Sindaco
Permettimi di darti del tu, perché sono cosi’ emozionato di sentirmi in perfetta sintonia con te e le tue idee che posso solo darti del tu, che non è mancanza di rispetto, ma un segno di una profonda ricerca di somigliare a te. Ho appena saputo della tua bellissima iniziativa, della White Christmas, il Bianco Natale, e cioè il Natale solo per i Bianchi. Allora mi sono detto, “tu sei un Genio”, “tu sei un Grande” come ce ne sono pochi in questo secolo. Come ti è venuta questa illuminata idea che secondo me ti farà vincere un premio Nobel? Si ma quale premio Nobel? Non importa quale. Appena il mondo intero saprà che sei il baluardo per la difesa della nostra razza pura bianca, con un’ idea cosi’ originale, ti verrà dato certamente un premio. Come dice il tuo assessore alla Sicurezza Claudio Abiendi "per me il Natale non è la festa dell'accoglienza, ma della tradizione Cristiana, della nostra identità". Ma quanto ha ragione ! Aggiungo che è un dovere la difesa di tali tradizioni Cristiane, anzi, è un obbligo divino, come ce lo ricorda il 208° papa Niccolo V. (nato Tomaso Parentucelli) che con la sua bolla del 16 giugno 1452 detta “Dum Diversas” al re del Portogallo Alfonso V° diede l’inizio alle deportazioni dalla Guinea di questi “clandestini”, allora chiamati Saraceni, che duro’ 400 anni. Ecco il breve testo intitolato “Divino amore communiti”, che accompagnava la bolla papale:
« Noi, rafforzati dall’amore divino, spinti dalla carità Cristiana, e costretti dagli obblighi nel nostro ufficio pastorale, desideriamo, come si conviene, incoraggiare ciò che è pertinente all’integrità e alla crescita della Fede, per la quale Cristo, nostro Dio, ha versato il suo sangue, e sostenere in questa santissima impresa il vigore delle anime di coloro che sono fedeli a noi e alla vostra Maestà Reale. Quindi, in forza dell’autorità apostolica, col contenuto di questa lettera, noi vi concediamo la piena e libera facoltà di catturare e soggiogare Saraceni e pagani, come pure altri non credenti e nemici di Cristo, chiunque essi siano e dovunque abitino; di prendere ogni tipo di beni, mobili o immobili, che si trovino in loro possesso (…); di invadere e conquistare domini, terre, luoghi, villaggi, campi, possedimenti a qualunque re o principe essi appartengano e di ridurre in schiavitù i loro abitanti; di appropriarvi per sempre, per voi e i vostri successori, i re del Portogallo… »
Come facciamo a condividere il nostro santo bianco Natale con questi Saraceni che abbiamo spogliati di tutti i possedimenti mobili e immobili per quasi 6 secoli e che ci appartengo di diritto come schiavi, come ha autorizzato il nostro Santo Padre?
Ma sindaco solo adesso mi viene un dubbio, anzi, più di uno e cioè:
1- Come la mettiamo se questi Saraceni vengono a fare i preti nella nostra santissima terra bianca della Padania per mancanza di preti nostrani? Non credi che bisognerebbe obbligare ogni famiglia padana a dare un figlio alla chiesa per tutelare la nostra identità Cristiana e la nostra purezza razziale? Non si può’ scherzare con cose serie come celebrare i nostri battesimi, i matrimoni e perfino i funerali da Saraceni.
2- Sei sicuro che apparteniamo a questa famosa razza pura ariana ? Com’ è che abbiamo partecipato con i Tedeschi ad uccidere 6 milioni di Ebrei per affermare questa supremazia Bianca di cui parli e alla fine i nostri compagni di avventura ci designano a giorni alterni in Germania come Arabi-Pizza-Pasta ? Hai visto quello spot della Media Markt nel 2008 che inonda impunemente le reti televisive tedesche dipingendo gli Italiani attraverso il protagonista: “Toni, maschilista, imbroglione e seduttori volgare”?
3- E i nostri cugini francesi ? Ci hanno perfino dato un sopranome dispregiativo di “Rital”, riducendo tutto il nostro valore come nazione e come popolo a quella “R” moscia che per loro noi non riusciamo a pronunciare. E la nostra identità comune Cristiana con loro? E’ dal conflitto contro gli Asburgo nella guerra dei trenta anni, che tradirono l’unità cristiana alleandosi con i musulmani dell’impero Ottomano in una lotta pur sempre tra Cristiani (Cattolici contro Protestanti).
4- Il sociologo Tedesco Max Weber(1864-1920) dice che il sistema capitalista che conosciamo e che ci ha aiutato a produrre tanta ricchezza è di stampo Protestante che inneggia a meritare il paradiso qui su terra producendo al massimo e non di stampo Cattolico in cui il paradiso è la ricompensa dei fannulloni (basta che siano poveri), dove essere ricchi è considerato un peccato. E oggi si può infatti constatare che i paesi europei più ricchi sono i Nordici, guarda caso: Protestanti e i più poveri sono quelli del Sud d’Europa, e manco a dirlo, Cattolici. Nel continente americano, la parte del nord Protestante è la più ricca e la parte del Sud detta Latina Cattolica la più povera. Allora sindaco, quando parli del Bianco Natale e dell’identità Cristiana, di quale identità parli? Quella Protestante o quella Cattolica? Perché, a guardarci bene, non esiste un’ identità cristiana, caso mai c’è una identità di vedute dei Cattolici molto diversa dai Protestanti. Se la domenica sei in ritardo alla messa Cattolica abituale potresti fermarti al primo centro di culto dei Testimoni di Geova o dei Valdesi per fare la messa di quella domenica, dato che si parla pur sempre dello stesso Gesù? Accetteresti, come fanno i Protestanti, di andare a messa con un prete donna? O un prete sposato? Dov’è il punto in comune che ti fa parlare dell’identità cristiana? E il Bianco natale non è già in atto con il babbo natale Protestante che sta pian piano sostituendo anche in Italia il presepe Cattolico?
5- Hai tu una spiegazione per il fatto che perfino i nostri connazionali che hanno successo all’estero sono i primi a nascondere la loro origine italiana cambiando spesso nome e cognome? Gli esempi non mancano: il famoso cantante Francese Yves Montand è nato il 13/10/1921 in Toscana con il nome di Ivo Livi. Il comico Francese Coluche alla nascita il 28/10/1944, si chiamava Colucci come suo padre nato e cresciuto a Frosinone. L’allenatore dello Strasburgo Jean-Marc Furlan, per dimostrare oltr’alpe che nel suo sangue non c’è traccia d’Italia, ha un ritornello che usa appena abbia l’impressione che chi sta passando sia del nostro paese ed è: “Italiano di Merda”. Ma viene pur sempre da Cinto Caomaggiore in provincia di Venezia. E’ perfino cittadino onorario della città veneta, cioè un padano DOC. Ma è lo stesso che commentando ad esempio la partita con il Lione del 22 Aprile 2008 accusa il nostro Fabio Grosso, terzino sinistro della nostra nazionale di calcio e giocatore del Lione, chiamandolo “Italiano di merda” durante la partita e aggiunge a fine partita : "Non si può dire che l’italiano abbia rinnegato i suoi geni e la sua razza", la "Razza di macaronì".
Quindi se con quelli del nostro stesso sangue italico, solo perché approdati all’estero, c’è questo razzismo casalingo o familiare, Sei sicuro sindaco che condividiamo lo stesso Bianco Natale con gli altri Bianchi Europei o Americani ?
a- In Svizzera, nel Ticino gli Italiani sono chiamati “Minchiaweisch” (dall’Italiano Minchia e tedesco weisch cioè capisci?), altrove, ci chiamano Tschinggali, cioè Zingari o vagabondi.
b- In Inghilterra, ci chiamano Shitalian dall’inglese shit, cioè escrementi.
c- Il 27/2/1969, un mese dopo il suo insediamento alla Casa Bianca, durante la sua prima visita da presidente in Italia, Richard Nixon dichiara: “Gli Italiani non sono solo diversi degli altri Europei, ma hanno anche un odore diverso (puzza). Alle proteste, manifestazioni e scontri che ne seguirono, con polizia nella città universitaria, ci fu perfino un morto, lo studente Domenico Congedo.
d- Perfino nel terzo mondo, nel Cattolicissimo Brasile, ci chiamano Carcamano cioè furbone, truffatore, viene del fatto che alcuni nostri connazionali laggiu’, fruttivendoli o pescivendoli, calcavano la mano sul piatto della bilancia barando sul peso.
e- Negli USA, ci chiamano WOP, cioè clandestini. Dall’italiano Guappo, vuole dire Without paper, without passport. Ma il termine più usato per noi è: MozzarellaNigger vuole dire Negri-Mozzarella, perché in America, gli Italiani sono assimilati in modo dispregiativo agli Africani e Afroamericani. Con la mozzarella bianca significa Negri un po più chiari… Quando il nostro Presidente del Consiglio Berlusconi dice che il Presidente Obama e sua moglie sono abbronzati, non fa altro che dare ragione a quel luogo comune e razzista statunitense contro gli Italiani che ci vuole dei Bianchi, non veramente bianchi, ma un po’ abbronzati. E da qui lo stupore dello stesso Obama che ha subito sulla sua pelle questa discriminazione che accomuna a diverso grado, certo, gli Africani e gli Italiani.
E anche in virtù di tutto questo, sindaco, vale veramente la pena lanciarci in una nuova guerra sulla purezza razziale con gli altri Cristiani che ci considerano di colore? Alcuni esempi ci possono far capire meglio:
- in Australia, dal 1891, anno di arrivo del primo migrante italiano nel paese, fino al 1980, tutti gli immigrati italiani venivano schedati come Coloured o Semi-White cioè di colore, o mezzi-bianchi perché non sufficientemente Bianchi.
- Per il tuo Bianco Natale, potresti leggere il seguente testo ai tuoi invitati?
E’ dell’Ottobre 1912, dalla relazione dell'Ispettorato per l'immigrazione del Congresso degli Stati Uniti sugli immigrati italiani: «Generalmente sono di piccola statura e di pelle scura. Molti puzzano perché tengono lo stesso vestito per settimane. Si costruiscono baracche nelle periferie. Quando riescono ad avvicinarsi al centro affittano a caro prezzo appartamenti fatiscenti. Si presentano in 2 e cercano una stanza con uso cucina. Dopo pochi giorni diventano 4, 6, 10. Parlano lingue incomprensibili, forse dialetti. Molti bambini vengono utilizzati per chiedere l'elemosina; spesso davanti alle chiese donne e uomini anziani invocano pietà, con toni lamentosi e petulanti. Fanno molti figli che faticano a mantenere e sono assai uniti tra di loro. Dicono che siano dediti al furto e, se ostacolati, violenti. Le nostre donne li evitano sia perché poco attraenti e selvatici, sia perché è voce diffusa di stupri consumati quando le donne tornano dal lavoro. I governanti hanno aperto troppo gli ingressi alle frontiere ma, sopratutto, non hanno saputo selezionare tra coloro che entrano nel paese per lavorare e quelli che pensano di vivere di espedienti o, addirittura, di attività criminali»
Non voglio concludere questa lettera sul tuo Bianco Natale senza una parola per commemorare gli 11 nostri connazionali ingiustamente accusati dell’omicidio del capo della polizia del New Orleans e linciati a morte nel 1890, solo perché avevano una pelle un po’ più scura dei bianchissimi ariani immigranti dal Nord Europa. Un altro pensiero va altrettanto a due altri Italiani, l’operaio Ferdinando Nicola Sacco e il pescivendolo Bartolomeo Vanzetti, erroneamente giustiziati sulla sedia elettrica il 23/6/1927 nel penitenziario di Charlestown vicino Boston negli USA per la morte di un contabile e di una guardia della fabbrica di calzature dove lavorava Sacco, malgrado la testimonianza di un Portoricano che scagionava entrambi, solo perché non erano sufficientemente Bianchi. Ci sono voluti 50 anni perché nel 1977 il governatore Michael Dukakis riconoscesse che quella condanna fu su base puramente razzista e li riabilito’. Il tuo bianco Natale non è anche un insulto alla memoria di questi due nostri connazionali condannati e uccisi perché troppo abbronzati?
Allora sindaco voglio chiederti una cosa. Da tutto quello che ti ho appena enunciato credi che il tuo Bianco Natale abbia veramente un senso? Lo sai cosa si può provare al controllo di polizia in qualche aeroporto del mondo non appena tiri fuori il tuo passaporto Italiano? Ti rendi conto che sei perquisito e controllato 3 volte più di tutti quelli che ti hanno preceduto? Perché allora non costruire una nuova identità italiana, partendo da tutti quelli che amano l’Italia, per fronteggiare insieme e con orgoglio tutte queste frustrazioni che alcuni dei nostri connazionali vivono sempre peggio quando vanno o risiedono all’estero? E, credimi, se qualcuno è fuggito dalla miseria, dalla persecuzione o dalla guerra ed è approdato in Italia, il più delle volte questo paese diventa l’unico posto di vera pace che egli conosce. Queste persone hanno pertanto un amore per la nuova patria che non si può quantificare con il metro di quanto siano bravi a parlare la lingua di Dante. E’ un sentimento più profondo che non si può descrivere. Pero’, d’altra parte, sentirsi appellati con dispregiativi del tipo “clandestini, extracomunitari, Bingo-Bongo”, crea in loro una frustrazione tale che il rigetto della nuova patria è ancora più forte del disgusto per il motivo che li ha originariamente spinti al “viaggio”. Ma forse questo non lo puoi capire se non hai ancora capito fino ad ora che su questa terra siamo un po’ tutti dei clandestini, scappando da qualche tenebra, alla semplice ricerca di un posto dove aspettare, nella quiete, la nostra ultima ora. Ed è singolare che alcune persone come te non abbiano ancora imparato dove ci ha portato più di 70 anni fa lo stigmatizzare la razza, l’etnia.
Se questo può rassicurarti sappi che in Africa, con la crescita economica degli ultimi 5 anni, per la prima volta si è invertito il flusso di quelli che lasciano i vari paesi Africani, le migrazioni avvengono ora per il 75% all’interno della stessa Africa. Ed è previsto che da qui a 5 anni, non ci saranno più gommoni dall’Africa per le coste italiane o spagnole.
Sei ancora in tempo allora, perché non inviti al pranzo di Natale, uno dei tuoi nuovi cittadini? E piuttosto che Bianco o Nero Natale perché non lo chiami Azzurro Natale?
Buon Azzurro Natale
Jean-Paul Pougala - pougala@email.it
Jean-Paul Pougala, cittadino Italiano di origine Camerunense, autore del Libro “In fuga dalle Tenebre” (G. Einaudi 2007), professore di sociologia all’Università della Diplomazia di Ginevra in Svizzera
Bianco Natale
A Franco Claretti, sindaco leghista di Coccaglio (Brescia) sull’iniziativa della WHITE CHRISTMAS
Ginevra il 22/12/2009
Caro Sindaco
Permettimi di darti del tu, perché sono cosi’ emozionato di sentirmi in perfetta sintonia con te e le tue idee che posso solo darti del tu, che non è mancanza di rispetto, ma un segno di una profonda ricerca di somigliare a te. Ho appena saputo della tua bellissima iniziativa, della White Christmas, il Bianco Natale, e cioè il Natale solo per i Bianchi. Allora mi sono detto, “tu sei un Genio”, “tu sei un Grande” come ce ne sono pochi in questo secolo. Come ti è venuta questa illuminata idea che secondo me ti farà vincere un premio Nobel? Si ma quale premio Nobel? Non importa quale. Appena il mondo intero saprà che sei il baluardo per la difesa della nostra razza pura bianca, con un’ idea cosi’ originale, ti verrà dato certamente un premio. Come dice il tuo assessore alla Sicurezza Claudio Abiendi "per me il Natale non è la festa dell'accoglienza, ma della tradizione Cristiana, della nostra identità". Ma quanto ha ragione ! Aggiungo che è un dovere la difesa di tali tradizioni Cristiane, anzi, è un obbligo divino, come ce lo ricorda il 208° papa Niccolo V. (nato Tomaso Parentucelli) che con la sua bolla del 16 giugno 1452 detta “Dum Diversas” al re del Portogallo Alfonso V° diede l’inizio alle deportazioni dalla Guinea di questi “clandestini”, allora chiamati Saraceni, che duro’ 400 anni. Ecco il breve testo intitolato “Divino amore communiti”, che accompagnava la bolla papale:
« Noi, rafforzati dall’amore divino, spinti dalla carità Cristiana, e costretti dagli obblighi nel nostro ufficio pastorale, desideriamo, come si conviene, incoraggiare ciò che è pertinente all’integrità e alla crescita della Fede, per la quale Cristo, nostro Dio, ha versato il suo sangue, e sostenere in questa santissima impresa il vigore delle anime di coloro che sono fedeli a noi e alla vostra Maestà Reale. Quindi, in forza dell’autorità apostolica, col contenuto di questa lettera, noi vi concediamo la piena e libera facoltà di catturare e soggiogare Saraceni e pagani, come pure altri non credenti e nemici di Cristo, chiunque essi siano e dovunque abitino; di prendere ogni tipo di beni, mobili o immobili, che si trovino in loro possesso (…); di invadere e conquistare domini, terre, luoghi, villaggi, campi, possedimenti a qualunque re o principe essi appartengano e di ridurre in schiavitù i loro abitanti; di appropriarvi per sempre, per voi e i vostri successori, i re del Portogallo… »
Come facciamo a condividere il nostro santo bianco Natale con questi Saraceni che abbiamo spogliati di tutti i possedimenti mobili e immobili per quasi 6 secoli e che ci appartengo di diritto come schiavi, come ha autorizzato il nostro Santo Padre?
Ma sindaco solo adesso mi viene un dubbio, anzi, più di uno e cioè:
1- Come la mettiamo se questi Saraceni vengono a fare i preti nella nostra santissima terra bianca della Padania per mancanza di preti nostrani? Non credi che bisognerebbe obbligare ogni famiglia padana a dare un figlio alla chiesa per tutelare la nostra identità Cristiana e la nostra purezza razziale? Non si può’ scherzare con cose serie come celebrare i nostri battesimi, i matrimoni e perfino i funerali da Saraceni.
2- Sei sicuro che apparteniamo a questa famosa razza pura ariana ? Com’ è che abbiamo partecipato con i Tedeschi ad uccidere 6 milioni di Ebrei per affermare questa supremazia Bianca di cui parli e alla fine i nostri compagni di avventura ci designano a giorni alterni in Germania come Arabi-Pizza-Pasta ? Hai visto quello spot della Media Markt nel 2008 che inonda impunemente le reti televisive tedesche dipingendo gli Italiani attraverso il protagonista: “Toni, maschilista, imbroglione e seduttori volgare”?
3- E i nostri cugini francesi ? Ci hanno perfino dato un sopranome dispregiativo di “Rital”, riducendo tutto il nostro valore come nazione e come popolo a quella “R” moscia che per loro noi non riusciamo a pronunciare. E la nostra identità comune Cristiana con loro? E’ dal conflitto contro gli Asburgo nella guerra dei trenta anni, che tradirono l’unità cristiana alleandosi con i musulmani dell’impero Ottomano in una lotta pur sempre tra Cristiani (Cattolici contro Protestanti).
4- Il sociologo Tedesco Max Weber(1864-1920) dice che il sistema capitalista che conosciamo e che ci ha aiutato a produrre tanta ricchezza è di stampo Protestante che inneggia a meritare il paradiso qui su terra producendo al massimo e non di stampo Cattolico in cui il paradiso è la ricompensa dei fannulloni (basta che siano poveri), dove essere ricchi è considerato un peccato. E oggi si può infatti constatare che i paesi europei più ricchi sono i Nordici, guarda caso: Protestanti e i più poveri sono quelli del Sud d’Europa, e manco a dirlo, Cattolici. Nel continente americano, la parte del nord Protestante è la più ricca e la parte del Sud detta Latina Cattolica la più povera. Allora sindaco, quando parli del Bianco Natale e dell’identità Cristiana, di quale identità parli? Quella Protestante o quella Cattolica? Perché, a guardarci bene, non esiste un’ identità cristiana, caso mai c’è una identità di vedute dei Cattolici molto diversa dai Protestanti. Se la domenica sei in ritardo alla messa Cattolica abituale potresti fermarti al primo centro di culto dei Testimoni di Geova o dei Valdesi per fare la messa di quella domenica, dato che si parla pur sempre dello stesso Gesù? Accetteresti, come fanno i Protestanti, di andare a messa con un prete donna? O un prete sposato? Dov’è il punto in comune che ti fa parlare dell’identità cristiana? E il Bianco natale non è già in atto con il babbo natale Protestante che sta pian piano sostituendo anche in Italia il presepe Cattolico?
5- Hai tu una spiegazione per il fatto che perfino i nostri connazionali che hanno successo all’estero sono i primi a nascondere la loro origine italiana cambiando spesso nome e cognome? Gli esempi non mancano: il famoso cantante Francese Yves Montand è nato il 13/10/1921 in Toscana con il nome di Ivo Livi. Il comico Francese Coluche alla nascita il 28/10/1944, si chiamava Colucci come suo padre nato e cresciuto a Frosinone. L’allenatore dello Strasburgo Jean-Marc Furlan, per dimostrare oltr’alpe che nel suo sangue non c’è traccia d’Italia, ha un ritornello che usa appena abbia l’impressione che chi sta passando sia del nostro paese ed è: “Italiano di Merda”. Ma viene pur sempre da Cinto Caomaggiore in provincia di Venezia. E’ perfino cittadino onorario della città veneta, cioè un padano DOC. Ma è lo stesso che commentando ad esempio la partita con il Lione del 22 Aprile 2008 accusa il nostro Fabio Grosso, terzino sinistro della nostra nazionale di calcio e giocatore del Lione, chiamandolo “Italiano di merda” durante la partita e aggiunge a fine partita : "Non si può dire che l’italiano abbia rinnegato i suoi geni e la sua razza", la "Razza di macaronì".
Quindi se con quelli del nostro stesso sangue italico, solo perché approdati all’estero, c’è questo razzismo casalingo o familiare, Sei sicuro sindaco che condividiamo lo stesso Bianco Natale con gli altri Bianchi Europei o Americani ?
a- In Svizzera, nel Ticino gli Italiani sono chiamati “Minchiaweisch” (dall’Italiano Minchia e tedesco weisch cioè capisci?), altrove, ci chiamano Tschinggali, cioè Zingari o vagabondi.
b- In Inghilterra, ci chiamano Shitalian dall’inglese shit, cioè escrementi.
c- Il 27/2/1969, un mese dopo il suo insediamento alla Casa Bianca, durante la sua prima visita da presidente in Italia, Richard Nixon dichiara: “Gli Italiani non sono solo diversi degli altri Europei, ma hanno anche un odore diverso (puzza). Alle proteste, manifestazioni e scontri che ne seguirono, con polizia nella città universitaria, ci fu perfino un morto, lo studente Domenico Congedo.
d- Perfino nel terzo mondo, nel Cattolicissimo Brasile, ci chiamano Carcamano cioè furbone, truffatore, viene del fatto che alcuni nostri connazionali laggiu’, fruttivendoli o pescivendoli, calcavano la mano sul piatto della bilancia barando sul peso.
e- Negli USA, ci chiamano WOP, cioè clandestini. Dall’italiano Guappo, vuole dire Without paper, without passport. Ma il termine più usato per noi è: MozzarellaNigger vuole dire Negri-Mozzarella, perché in America, gli Italiani sono assimilati in modo dispregiativo agli Africani e Afroamericani. Con la mozzarella bianca significa Negri un po più chiari… Quando il nostro Presidente del Consiglio Berlusconi dice che il Presidente Obama e sua moglie sono abbronzati, non fa altro che dare ragione a quel luogo comune e razzista statunitense contro gli Italiani che ci vuole dei Bianchi, non veramente bianchi, ma un po’ abbronzati. E da qui lo stupore dello stesso Obama che ha subito sulla sua pelle questa discriminazione che accomuna a diverso grado, certo, gli Africani e gli Italiani.
E anche in virtù di tutto questo, sindaco, vale veramente la pena lanciarci in una nuova guerra sulla purezza razziale con gli altri Cristiani che ci considerano di colore? Alcuni esempi ci possono far capire meglio:
- in Australia, dal 1891, anno di arrivo del primo migrante italiano nel paese, fino al 1980, tutti gli immigrati italiani venivano schedati come Coloured o Semi-White cioè di colore, o mezzi-bianchi perché non sufficientemente Bianchi.
- Per il tuo Bianco Natale, potresti leggere il seguente testo ai tuoi invitati?
E’ dell’Ottobre 1912, dalla relazione dell'Ispettorato per l'immigrazione del Congresso degli Stati Uniti sugli immigrati italiani: «Generalmente sono di piccola statura e di pelle scura. Molti puzzano perché tengono lo stesso vestito per settimane. Si costruiscono baracche nelle periferie. Quando riescono ad avvicinarsi al centro affittano a caro prezzo appartamenti fatiscenti. Si presentano in 2 e cercano una stanza con uso cucina. Dopo pochi giorni diventano 4, 6, 10. Parlano lingue incomprensibili, forse dialetti. Molti bambini vengono utilizzati per chiedere l'elemosina; spesso davanti alle chiese donne e uomini anziani invocano pietà, con toni lamentosi e petulanti. Fanno molti figli che faticano a mantenere e sono assai uniti tra di loro. Dicono che siano dediti al furto e, se ostacolati, violenti. Le nostre donne li evitano sia perché poco attraenti e selvatici, sia perché è voce diffusa di stupri consumati quando le donne tornano dal lavoro. I governanti hanno aperto troppo gli ingressi alle frontiere ma, sopratutto, non hanno saputo selezionare tra coloro che entrano nel paese per lavorare e quelli che pensano di vivere di espedienti o, addirittura, di attività criminali»
Non voglio concludere questa lettera sul tuo Bianco Natale senza una parola per commemorare gli 11 nostri connazionali ingiustamente accusati dell’omicidio del capo della polizia del New Orleans e linciati a morte nel 1890, solo perché avevano una pelle un po’ più scura dei bianchissimi ariani immigranti dal Nord Europa. Un altro pensiero va altrettanto a due altri Italiani, l’operaio Ferdinando Nicola Sacco e il pescivendolo Bartolomeo Vanzetti, erroneamente giustiziati sulla sedia elettrica il 23/6/1927 nel penitenziario di Charlestown vicino Boston negli USA per la morte di un contabile e di una guardia della fabbrica di calzature dove lavorava Sacco, malgrado la testimonianza di un Portoricano che scagionava entrambi, solo perché non erano sufficientemente Bianchi. Ci sono voluti 50 anni perché nel 1977 il governatore Michael Dukakis riconoscesse che quella condanna fu su base puramente razzista e li riabilito’. Il tuo bianco Natale non è anche un insulto alla memoria di questi due nostri connazionali condannati e uccisi perché troppo abbronzati?
Allora sindaco voglio chiederti una cosa. Da tutto quello che ti ho appena enunciato credi che il tuo Bianco Natale abbia veramente un senso? Lo sai cosa si può provare al controllo di polizia in qualche aeroporto del mondo non appena tiri fuori il tuo passaporto Italiano? Ti rendi conto che sei perquisito e controllato 3 volte più di tutti quelli che ti hanno preceduto? Perché allora non costruire una nuova identità italiana, partendo da tutti quelli che amano l’Italia, per fronteggiare insieme e con orgoglio tutte queste frustrazioni che alcuni dei nostri connazionali vivono sempre peggio quando vanno o risiedono all’estero? E, credimi, se qualcuno è fuggito dalla miseria, dalla persecuzione o dalla guerra ed è approdato in Italia, il più delle volte questo paese diventa l’unico posto di vera pace che egli conosce. Queste persone hanno pertanto un amore per la nuova patria che non si può quantificare con il metro di quanto siano bravi a parlare la lingua di Dante. E’ un sentimento più profondo che non si può descrivere. Pero’, d’altra parte, sentirsi appellati con dispregiativi del tipo “clandestini, extracomunitari, Bingo-Bongo”, crea in loro una frustrazione tale che il rigetto della nuova patria è ancora più forte del disgusto per il motivo che li ha originariamente spinti al “viaggio”. Ma forse questo non lo puoi capire se non hai ancora capito fino ad ora che su questa terra siamo un po’ tutti dei clandestini, scappando da qualche tenebra, alla semplice ricerca di un posto dove aspettare, nella quiete, la nostra ultima ora. Ed è singolare che alcune persone come te non abbiano ancora imparato dove ci ha portato più di 70 anni fa lo stigmatizzare la razza, l’etnia.
Se questo può rassicurarti sappi che in Africa, con la crescita economica degli ultimi 5 anni, per la prima volta si è invertito il flusso di quelli che lasciano i vari paesi Africani, le migrazioni avvengono ora per il 75% all’interno della stessa Africa. Ed è previsto che da qui a 5 anni, non ci saranno più gommoni dall’Africa per le coste italiane o spagnole.
Sei ancora in tempo allora, perché non inviti al pranzo di Natale, uno dei tuoi nuovi cittadini? E piuttosto che Bianco o Nero Natale perché non lo chiami Azzurro Natale?
Buon Azzurro Natale
Jean-Paul Pougala - pougala@email.it
Jean-Paul Pougala, cittadino Italiano di origine Camerunense, autore del Libro “In fuga dalle Tenebre” (G. Einaudi 2007), professore di sociologia all’Università della Diplomazia di Ginevra in Svizzera
giovedì 24 dicembre 2009
Natale 2009 - veglia
Eravamo in tanti domenica 13 dicembre alle baracche: bambini, ragazzi, genitori, nonni, animatori…..tutti avevamo una parola d’ordine: portare da casa un regalo da donare ad un altro.
Un dono reciproco fra di noi perché:
Avevamo però una regola da rispettare:
Abbiamo riempito due ceste di pacchetti luccicanti, li abbiamo messi al centro dei tappeti e ci siamo seduti tutti intorno… era proprio bello… eravamo tutti curiosi ed ammirati.
E ora cosa facciamo… li apriamo subito o li portiamo a casa per aprirli a Natale?
Abbiamo capito che:
A questo punto ci siamo domandati:
Allora Enzo ci ha spiegato che:
Maurizio ci ha detto anche che l’idea di dono è antichissima e che molti studiosi (come gli antropologi) ne hanno studiato le varie trasformazioni, dalla distribuzione alimentare a tutti i membri durante le feste delle tribù primitive, fino a quella rituale e simbolica della eucarestia cristiana.
Se ogni bambino è un dono anche Gesù è stato un dono, un regalo. E anche a Gesù e a sua madre saranno stati portati doni. Quando nasce un bambino la notizia passa di bocca in bocca da persone che annunciano il felice evento come fossero angeli cioè annunciatori. Così quando nacque Gesù. Se ogni volta che nasce un bambino nasce in cielo una stella, come si dice, allora anche quando nacque Gesù sarà nata una stella. E via di questo passo di storia in storia, di bocca in bocca …
E così nel vangelo di Luca si può leggere questo racconto:
Ed ora leggiamo nel Vangelo di Matteo il racconto della visita dei magi.
La crisi del lavoro e le lotte
Uguaglianza Ti ho visto lì per terra al sole del cantiere le braccia e gambe rotte dal dolore dicevan ch'eri matto ma debbo ringraziare la tua pazzia. Ti ho visto un sol momento poi ti ha coperto il viso la giacca del padrone che ti ha ucciso ti hanno nascosto subito eri per loro ormai da buttar via. Ci dicon siete uguali ma io vorrei sapere uguali davanti a chi uguali perché e per chi. E' comodo per voi dire che siamo uguali davanti a una giustizia partigiana cos’è questa giustizia se non la vostra guardia quotidiana. Ci dicon siete uguali ma io vorrei sapere uguali davanti a chi uguali perché e per chi. E' comodo per voi che avete in mano tutto dire che siamo uguali davanti a Dio è un Dio ch'è tutto vostro è un Dio che non accetto e non conosco. Ci dicon siete uguali ma io vorrei sapere uguali davanti a chi uguali perché e per chi. | Quante le strade Quante le strade che un uomo farà e quando fermarsi potrà? Quanti mari dovrà traversar un gabbiano per poi riposar... Quando la gente del mondo riavrà per sempre la sua libertà? RISPOSTA NON C'E' O FORSE CHI SA PERDUTA NEL VENTO SARA' Quando dal mare un'onda verrà e i monti lavare potrà? Quando per l'uomo che deve lottar il duro cammin finirà? Quante persone dovranno morir? Perchè sono in troppi a morir! RISPOSTA NON C'E' O FORSE CHI SA PERDUTA NEL VENTO SARA' |
Canto dei tessitori Per cantar "Veni Creator" voi portate manti d'or Per cantar "Veni Creator" voi portate manti d'or Noi li tessiam pei grandi della chiesa e noi pover non abbiamo la camicia. Tessitor noi siam e camicia non abbiam Per restare al potere vesti in seta occorre aver Per restare al poter vesti in seta occorre aver Noi le tessiam pei grandi della terra E nudi noi finiamo sotto terra. Tessitor noi siam e camicia non abbiam Il nostro regno arriverà quando il vostro finirà. Il nostro regno arriverà quando il vostro finirà. La morte al vecchio mondo noi tessiamo e crescer la rivolta noi sentiamo. Tessitor noi siam mai più nudi noi andrem Tessitor noi siam mai più nudi noi andrem | Hey ma è vero che La la la la..... Hey ma è vero che tutti gli altri sono uguali a me? E no non è proprio così Hey ma è vero che Chi è più bianco è più forte di me Eh sì sarà sempre così Hey ma è vero che chi è più forte ha più ragione di me Eh sì sarà sempre così Ma è vero Che il colore è solo luce E la luce è la speranza E che siamo noi Hey ma tu dici che Cristo ha l'anima uguale a me Eh sì nera come te Cristo ha l'anima di un arlecchino tutti i colori dell'arcobaleno Eh sì forse e proprio così Hey ma un giorno verrà Che Caino non ammazzerà Eh no suo fratello mai più Sem Cam Yafet non avran colore Saran figli di un professore Eh si può esser proprio così Sarà vero Che il colore è solo luce E la luce è la speranza E che siamo noi la speranza Camminando noi Verso il sole Dentro il sole che salirà |
Imagine Imagine there's no heaven It's easy if you try No hell below us Above us only sky Imagine all the people Living for today... Imagine there's no countries It isn't hard to do Nothing to kill or die for And no religion too Imagine all the people Living life in peace... You may say I'm a dreamer But I'm not the only one I hope someday you'll join us And the world will be as one Imagine no possessions I wonder if you can No need for greed or hunger A brotherhood of man Imagine all the people Sharing all the world... You may say I'm a dreamer But I'm not the only one I hope someday you'll join us And the world will live as one | Immagina Immagina non ci sia il Paradiso prova, è facile Nessun inferno sotto i piedi Sopra di noi solo il Cielo Immagina che la gente viva al presente... Immagina non ci siano paesi non è difficile Niente per cui uccidere e morire e nessuna religione Immagina che tutti vivano la loro vita in pace... Puoi dire che sono un sognatore ma non sono il solo Spero che ti unirai anche tu un giorno e che il mondo diventi uno Immagina un mondo senza possessi mi chiedo se ci riesci senza necessità di avidità o fame La fratellanza tra gli uomini Immagina tutta le gente condividere il mondo intero... Puoi dire che sono un sognatore ma non sono il solo Spero che ti unirai anche tu un giorno e che il mondo diventi uno |
L’uomo che sa La mia vita ce l'ha chi ha il potere per sé chi le armi prepara e chi educa me chi mi insegna a lottare per la mia libertà e alla gente si spaccia per l'uomo che sa tu sei giovane ha detto e se crescere vuoi abbandona i tuoi giochi e vieni con noi sulla nuova frontiera c'è un nemico mortal che i tuoi sacri valori potrebbe annientar mi da in mano un fucile ma non viene con me io mi trovo tra i morti e mi chiedo perché son giovani i morti che la guerra stroncò son nel fango sepolti e tacere non so son sepolti nel sangue ed all'uomo che sa io domando a che serve tanta gente ammazzar lui risponde paterno: ubbidisci non sai tu sei giovane uccidi così capirai mentre urlan le bombe io più forte urlerò non so niente di niente ma una cosa la so son sicuro che Cristo perdonar non potrà i tuoi sporchi profitti sull'umanità e una cosa ti dico; col denaro che hai il perdono da Dio comperar non potrai non potrai ripagare tutto il sangue che tu ci hai costretti a versare nel sangue quaggiù quando tu sarai morto a guardarti verrò seguirò la tua bara e ti maledirò resterò ad aspettare finché sceso sarà un gran mucchio di terra sull'uomo che sa. | Eppure il vento soffia ancora E l'acqua si riempie di schiuma, il cielo di fumi la chimica lebbra distrugge la vita nei fiumi uccelli che volano a stento, ammalati di morte il freddo interesse alla vita ha sbarrato le porte. Un'isola intera ha trovato nel mare una tomba il falso progresso ha voluto trovare una bomba, poi la pioggia che toglie la sete alla terra che è viva ed invece le porta la morte, perché è radiattiva EPPURE IL VENTO SOFFIA ANCORA SPRUZZA L'ACQUA ALLE NAVI SULLA PRORA, E SUSSURRA CANZONI FRA LE-FOGLIE, BACIA I FIORI LI BACIA E NON LI COGLIE. Un giorno il denaro ha scoperto la guerra mondiale, ha dato il suo putrido segno all'istinto bestiale, ha ucciso, bruciato, distrutto in un triste rosario: tutta la terra è avvolta in un nero sudario. E presto la chiave nascosta di nuovi segreti così copriranno di fango perfino i pianeti, vorranno inquinare le stelle, la guerra fra i soli; i crimini contro la vita li chiamano errori. EPPURE IL VENTO SOFFIA ANCORA SPRUZZA L' ACQUA ALLE NAVI SULLA PRORA SUSSURRA CANZONI FRA LE FOGLIE, BACIA I FIORI, LI BACIA E NON LI COGLIE. Eppure sfiora le campagne, Accarezza sui fianchi le montagne, Scompiglia le donne fra i capelli, Corre a gara in volo con gli uccelli. EPPURE IL VENTO SOFFIA ANCORA! |