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mercoledì 8 febbraio 2012

Manal e Nariman a Firenze


Cari tutte e tutti,
malgrado la cancellazione del treno delle 13,20, con il quale dovevano giungere a Firenze da Roma Luisa, Manal e Nariman, che comunque sono regolarmente arrivate 25 minuti dopo, il programma degli incontri non ha subito cambiamenti e dobbiamo registrare con soddisfazione il successo dell'iniziativa. Anche un pallido sole seppure con una temperatura quasi siberiana ha accolto le due rappresentanti palestinesi del Comitato popolare di Nabi Saleh, per la prima volta in Europa. Firenze con i monumenti del suo centro storico ed anche con il mercato di S. Lorenzo ha entusiasmato Manal e Nariman, che da parte sua, ormai pratica di videoriprese, ha filmato e fotografato quanto più poteva. La Commissione Provinciale della Cooperazione ha accolto con particolare calore nella bella sede di Palazzo Medici Riccardi le nostre messaggere di giustizia e, dopo l'illustrazione della situazione, come sempre precisa e appassionata di Luisa e i racconti davvero chiarificatori e sentiti di Manal e Nariman, la Commissione si è impegnata ad approfondire il rapporto con i Comitati Popolari, prefiggendosi di  coinvolgere anche la Commissione Pari Opportunità. Per voce del Presidente la Commissione ha dichiarato la sua volontà, al di là delle belle parole e delle buone intenzioni, di fare pressioni ufficiali nelle sedi politiche e istituzionali competenti, per il perseguimento dell'obbiettivo fondamentale della cessazione dell'occupazione militare israeliana. Dopo la visita guidata alle stanze monumentali e alla Cappella affrescata da Benozzo Gozzoli, particolarmente apprezzata da Manal e Nariman,  siamo andati alla accogliente sede del Giardino dei Ciliegi, per l'incontro pubblico, opportunamente pubblicizzato anche con comunicato stampa. In una sala gremita da oltre 80 persone attente e partecipi, dopo la presentazione di Luisa che ha evidenziato le problematiche più importanti della situazione palestinese, Nariman e Manal, con l'aiuto di due traduttrici di cui una palestinese, hanno spiegato le vicende di Nabi Saleh in particolare di cui loro sono state e sono protagoniste, insieme alle loro famiglie e ai loro compaesani. Dalle loro parole si sono rivissuti i momenti di paura, di violenza e di umiliazioni continue che sono costrette a subire ad opera dei coloni e dell'esercito israeliano, ma anche si è avvertito la loro ferma e stupefacente volontà di non arrendersi e perseverare nella resistenza non violenta. Vi sono anche stati momenti di intensa commozione, quando si sono rivolte a tutti i presenti con l'appello di andare in Palestina, di andare a Nabi Saleh, di andare a vedere chi sono veramente e come vivono, al di là degli usuali  stereotipi, i palestinesi. A tutti i presenti sono stati distribuiti  opuscoli a colori ben rilegati "dimostrazione di forza", sul comportamento dei soldati a Nabi Saleh. Anche la sottoscrizione che abbiamo organizzato ha avuto un soddisfacente risultato.  La serata si è conclusa con un abbondante buffet, in cui la classica pappa col pomodoro toscana ha fatto la parte del leone.
Barra a dritta e sempre avanti, viva la Palestina liberata.
Pier Luigi con Fiorella ,Urbano e Paola
Aggiornamento dell'11 febbraio 2012:

Cara Luisa,
 Voglio aggiungere che è stata veramente una giornata importante e particolare per diverse ragioni. Una perchè l'incontro con la Commissione Provinciale ha dato, credo, un senso di ufficialità a questo avvenimento, che speriamo possa prefigurare un coinvolgimento più concreto degli organi istituzionali, così da cominciare ad affrontare seriamente, laddove  si prendono le decisioni politiche, la spinosa ed ormai annosa questione di uno stato palestinese liberato dall'occupazione militare e, aggiungerei, "colonica". Un altro motivo altrettanto importante è quello di far conoscere e diffondere tramite la viva voce di rappresentanti di Comitati Popolari quali sofferenze e umiliazioni derivino alla gente, al loro semplice vivere quotidiano fatto di lavoro, accesso all'acqua, scuola, salute, movimento, rapporti con gli altri, la costante e spesso violenta presenza dei soldati e dei coloni. Ma l'altra e forse più importante ragione è che questa testimonianza è stata portata anche in modo molto sentito e coinvolgente non da due intellettuali o rappresentanti del mondo politico, ma da due donne semplici, due donne del popolo che hanno con questa loro presenza e con la loro commossa ma ferma testimonianza dato un serio colpo allo stereotipo della donna islamica, avulsa dal contesto sociale e tradizionalmente legata ad un ruolo di inferiorità nella società dei paesi islamici. Manal e Nariman sono anche riuscite con i loro racconti sulle angherie subite dalle loro famiglie, i figli di Manal e il marito di Nariman, a farci riflettere sul ruolo che nella nostra "moderna e civile" società occidentale, dell'apparire e della spettacolarizzazione, spesso assumono le donne, soprattutto se giovani e belle, cioè quello di donna oggetto o di donna copertina. Parlando con la gente che ha partecipato all'incontro, posso dire che queste sono le considerazioni e le riflessioni che la serata ha suscitato, insieme a un sentimento di commozione, soprattutto dopo l'accorato appello rivoltoci di andare in Palestina, di vedere e di capire, di essere con loro e aiutare il popolo palestinese in questa difficile lotta per la libertà. 
Ben vengano incontri di questo tipo, cercheremo anche le prossime volte  di fare in modo che questo divenga un eco, cosicchè altre persone, altri interlocutori vedano e capiscano ciò che veramente avviene in quella martoriata terra.
Il video della serata è nel link di Urbano Cipriani.
 Un abbraccio 
                       Pier Luigi con Fiorella


Video  (Al Giardino dei Ciliegi)
Video  (Amministrazione Provinciale di Firenze, Settima commissione: Politiche comunitarie. Rapporti internazionali, pace e gemellaggi. Immigrazione)

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