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mercoledì 16 ottobre 2013

Ode alla pace

Comunità dell’Isolotto - Firenze, domenica 6 ottobre 2013

Pacifismo e non violenza

riflessioni di Antonietta, Lucia, Paola

ODE ALLA PACE – Neruda

Sia pace per le aurore che verranno,
pace per il ponte, pace per il vino,
pace per le parole che mi frugano
più dentro e che dal mio sangue risalgono
legando terra e amori con l’antico
canto;
e sia pace per le città all’alba
quando si sveglia il pane,
e sia pace al portalettere
che entra di casa in casa come il giorno,
pace per il regista che grida al megafono,
 pace per la mia mano destra che brama soltanto scrivere il nome
Rosario per il cuore lacerato della Spagna,
sia pace per il piccolo Museo
di Wyoming, dove la più dolce cosa
è un cuscino con un cuore ricamato,
pace per il fornaio ed i suoi amori,
pace per la farina, pace per tutto il grano
che deve nascere, pace per ogni
amore che cerca schermi di foglie,
pace per tutti i vivi,
per tutte le terre e le acque.
Ed ora qui vi saluto,
torno alla mia casa, ai miei sogni,
ritorno alla Patagonia, dove
il vento fa vibrare le stalle
e spruzza ghiaccio
l’oceano. Non sono che un poeta
e vi amo tutti, e vago per il mondo
che amo: nella mia patria i minatori
conoscono le carceri e i soldati
danno ordini ai giudici.
Ma io amo anche le radici
del mio piccolo gelido paese.
Se dovessi morire mille volte,
io là vorrei morire:
se dovessi mille volte nascere,
là vorrei nascere,
vicino all’araucaria selvaggia,
al forte vento che soffia dal Sud.
Nessuno pensi a me.
Pensiamo a tutta la terra, battendo
dolcemente le nocche sulla tavola.
Io non voglio che il sangue
torni ad inzuppare il pane, i legumi, la musica:
ed io voglio che vengano con me
la ragazza, il minatore, l’avvocato, il marinaio, il fabbricante di bambole
e che escano a bere con me il vino più rosso.
Io qui non vengo a risolvere nulla.
Sono venuto solo per cantare
e per farti cantare con me.

PACIFISMO Storia: origini etiche, religiose e politiche

Movimento politico-ideologico per l’abolizione di tutte le guerre. 
In teoria è una corrente di pensiero che vuol dimostrare la possibilità di abolire per sempre la violenza, in particolare quella bellica.
In pratica è quel movimento sociale che per realizzare questo obiettivo si batte con un'azione più o meno politica.
Al rifiuto della guerra il pacifismo è giunto o partendo da profonde motivazioni di carattere etico-religioso o  per arginare le devastazioni belliche.

Iniziando da molto lontano si può vedere un pacifista - o almeno un antimilitarista - nel faraone Akhenaton, che nel 14 secolo a.c. fondò una religione monoteista universalista e pacifica, e ritirò le guarnigioni egiziane dal Vicino Oriente 
Nel 6 secolo a.c. il saggio cinese Lao Tzŭ,  fondatore del Taoismo –La via è la natura. concetto collegato all’ordine cosmico dell’universo, anticipò molte idee  pacifiste. 
Buddha e l'imperatore Aśoka 232 a. C.- anche se non esplicitamente pacifisti - sostennero idee che presentano affinità con le concezioni del pacifismo odierno. 
Nel Vecchio Testamento, vari profeti sono contro la violenza e la guerra. Nel libro di Isaia c'è il  passo famoso,- quello che abbiamo letto all’inizio – 
Nella cultura greca delle origini la PACE  ha un significato quasi  negativo: essa non è che l’interruzione momentanea di uno stato di guerra concepito come naturale. 
Poi con Platone ed Aristotele il termine pace assume un significato positivo, oltre alla cessazione delle ostilità, c’è uno stato giuridico frutto di un accordo tra le parti per la pace,   la sicurezza, la giustizia, la libertà e prosperità, nella quale gli uomini possono sviluppare le loro capacità morali.
 Plutarco attribuisce ad Alessandro Magno questo ideale, ripreso poi dagli imperatori romani e da Dante Alighieri, come  scrisse  nel De Monarchia di una “pax universalis” da raggiungere mediante l'unificazione imperiale dell'Europa cristiana. 
Nel mondo romano il termine mantiene un significato positivo in senso giuridico: la pace è  l’accordo tra Stati  frutto però dei rapporti di forza emersi dalla guerra (va ricordato infatti che la pax romana, è frutto della supremazia militare, 
La maggior parte dei  primi cristiani (I e II secolo) si rifiutava di entrare nell'esercito romano a causa dei propri principi, adducendo che i soldati uccidevano altri esseri umani in guerra. Anche quando i cristiani cominciarono a prestare servizio militare, i grandi pensatori della Chiesa continuarono a sostenere, sino al sec. IV, che l'etica pacifista era l'unica compatibile con le credenze cristiane. 
Dopo Costantino, tuttavia, molti scrittori cristiani cominciarono a respingere il vecchio pacifismo cristiano, e durante il Medioevo l'opinione prevalente era che potevano esserci delle guerre ‛giuste'. Soltanto movimenti come quello dei Valdesi conservarono le antiche concezioni dei primi cristiani.
Si arriva al 1500. Il pacifismo di stampo etico-religioso fu propugnato dall'umanista Erasmo da Rotterdam, e anche  numerose correnti del protestantesimo condannarono decisamente il ricorso alle armi. (mormoni ecc.)
Proseguendo nel tempo nella sua forma ascetica, il pacifismo ha trovato soprattutto in Leone Tolstoj il suo massimo rappresentante moderno. L'etica pacifista di Tolstoj – si rifà in parte alla disobbedienza civile del filosofo statunitense Henry David Thoreau, che nel 1849 scrisse  il saggio "Disobbedienza civile", dove si  condanna apertamente  la permissione della schiavitù e la guerra espansionistica degli Stati Uniti  contro il Messico.
Thoreau fu ispiratore di un pacifismo  vagamente anarchico e precursore di temi vicini all'ecologismo 
Il suo libro verrà letto oltre che da  Tolstoj da  Gandhi e Martin Luther King, che trassero ispirazione per i loro principi di lotta nonviolenta.  

Storia: le prime organizzazioni pacifiste e le guerre mondiali
Come movimento  il pacifismo ha un carattere ciclico ci sono momenti di largo seguito di massa e momenti minorotari 
In entrambe le forme il movimento pacifista nacque nell'800, quando la guerra e la pace  coinvolsero non solo i Capi di Stato, ma buona parte dell’opinione pubblica. 
Le prime associazioni pacifiste sorsero negli Stati Uniti (1815) poi in  Inghilterra e in Svizzera, ma ebbero scarso successo. 
Negli anni Sessanta sempre del 1800 vennero poi create in Europa  le cosiddette Ligues de la Paix, vagamente anarchiche, che  furono però spazzate via dallo scoppio del conflitto franco-tedesco del 1870. 
Con la sconfitta della Francia nacque il grande Impero tedesco. In conseguenza o meno di questo,  si ebbe  uno sviluppo più forte delle Organizzazioni pacifiste che si propagarono un po' ovunque (in Italia – per esempio - il movimento pacifista venne espresso soprattutto dal filantropo Ernesto Teodoro Moneta, premiato nel 1907 con il Nobel per la pace). PAOLA
Inoltre si  riaprirono una serie di congressi per la pace mondiale (Parigi 1889) e si formarono associazioni internazionali pacifiste fra cui la  Interparliamentary Union (composta da deputati di vari paesi e tuttora esistente) 
Nonostante questa fase importante del movimento pacifista  che aveva trovato alleati soprattutto in alcune correnti della II Internazionale Socialista – tutto fu bruscamente interrotto dalla prima guerra mondiale. 
Nel corso del conflitto, tuttavia, ci furono numerosi disegni di pace culminati nelle dichiarazioni del presidente statunitense Th. W. Wilson nel 1916.  Da queste scaturì la Società delle Nazioni (1920), 
Questa Società delle Nazioni ( anche conosciuta come Lega delle Nazioni) è stata la prima organizzazione intergovernativa con lo scopo  di accrescere il benessere e la qualità della vita degli uomini. Il suo principale impegno era quello di prevenire le guerre, sia attraverso la gestione diplomatica dei conflitti sia attraverso il controllo degli armamenti.
La Società delle Nazioni  fu estinta nell’aprile 1946 in seguito al fallimento rappresentato dalla seconda guerra mondiale e alla nascita, nel 1945, di un'organizzazione con identico scopo, cioè le Nazioni Unite.
 Il fallimento rappresentato dalla seconda guerra mondiale fu così grande che si pensò infatti a una nuova organizzazione, anche perché  gli USA, non erano membro della Società delle Nazioni (del 1920), nonostante fosse stato proprio il suo presidente,  Wilson, il maggior promotore della Società stessa. Comunque per questo impegno Wilson fu insignito del premio Nobel per la pace nel 1919).
Fuori dell'Europa grande rilievo assunse invece il movimento della “non violenza”, d'ispirazione etico-religiosa induista, organizzato in India nel periodo fra le due guerre dal Mahatma Gandhi, fino a  giungere all'indipendenza politica dell’India  e lo straordinario prestigio morale del suo ideatore, hanno fatto sì che il pacifismo gandhiano influenzasse in larga misura l'intero pacifismo contemporaneo. PAOLA

Storia: movimenti per il disarmo nuclare

L'esplosione della prima bomba atomica su Hiroshima (6 agosto 1945), imponeva l'obiettivo non solo del superamento dei conflitti armati tra Stati ma quello, ben più essenziale, della necessità della pace per la sopravvivenza stessa dell'umanità.
 Nonostante la nascita dell'ONU (1945),  lo scenario dei blocchi politico-militari contrapposti, sovietico e americano, e la connessa corsa al riarmo nucleare, determinavano negli anni Cinquanta e Sessanta un'egemonia dei Partiti socialisti e soprattutto comunisti sui movimenti pacifisti dell'Europa occidentale, protagonisti di vaste campagne di massa contro la strategia mondiale statunitense. 
Nello stesso tempo lo schieramento delle forze liberali e cristiane di governo nell'area del Patto Atlantico e della NATO riduceva le rispettive tradizioni pacifiste alla  testimonianza di coscienze individuali. 
In Italia un'esperienza di questo tipo è stata quelle dei “partigiani della pace”,  alimentata dal pensiero di alcuni intellettuali, sia cattolici sia di sinistra, come G. La Pira a Firenze e A. Capitini a Perugia, organizzatore della prima marcia per la pace Perugia-Assisi (1961).PAOLA
 In Gran Bretagna i pacifisti si opponevano alla decisione del governo di costruire una bomba atomica; un rifiuto unilaterale delle armi nucleari. Il filosofo Beltrand. Russell fondo nel 1958  Compain for Nuclear Disarmament. 
Malgrado il moltiplicarsi di numerose associazioni analoghe in tutti i Paesi occidentali, questi movimenti non provocarono un mutamento della politica internazionale.
Invece negli anni ’60  ad opera delle grandi potenze si concluse il trattato sulla limitazione degli esperimenti nucleari (1963, tra URSS, Stati Uniti e Gran Bretagna) e quello di non proliferazione (1968).
 Proprio allora però una serie di eventi, come le proteste contro la guerra americana in Vietnam e le rivolte giovanili del 1968, rilanciarono in tutto il mondo il pacifismo legandolo a nuove rivendicazioni quali l'ampliamento dei diritti civili (esemplari in tal senso le campagne non violente condotte negli USA da M. L. King),
Poi  ecco arrivare l'ecologismo e il femminismo. 
Infatti in  Europa rinacque un movimento articolato nelle varie culture politiche dei singoli Paesi (Verdi e socialdemocratici in Germania, tradizione unilateralista in Gran Bretagna, protestanti nei Paesi Bassi, sinistra in Italia) e culminato in una serie di manifestazioni simultanee in tutte le capitali europee.
 Caratteristiche di questa fase furono la dimensione di massa raggiunta dal pacifismo, sconosciuta in passato, e il coordinamento internazionale tra le varie organizzazioni, 
Storia: pacifismo e "nuovo ordine mondiale" 
Con la fine del bipolarismo conseguente alla dissoluzione dell'URSS (1991) anche per il pacifismo si chiudeva un'epoca. 
 Ma poiché il nuovo scenario internazionale non ha impedito l'esplodere di altre guerre, il movimento per la pace, pur ridimensionato, ha dato vita ad ulteriori mobilitazioni. (per la Guerra del Golfo per il conflitto scoppiato tra le etnie della Iugosdlavia ecc
Nello stesso tempo nella comunità internazionale si sono andati realizzando interventi anche armati a scopo di pacificazione e di soccorso delle popolazioni vittime della guerra, come quelli in Somalia (1992) e in Albania (1997). 
Simili operazioni, tuttavia, unitamente all’attuale globalizzazione), hanno posto al pacifismo l'obiettivo della democratizzazione dell'ordinamento internazionale e degli strumenti per un governo mondiale in grado di prevenire conflitti armati.
 In questo senso le richieste di buona parte delle correnti pacifiste si sono orientate verso una riforma dell'ONU (allargamento del Consiglio di sicurezza e abolizione del potere di veto delle grandi potenze) e la rivendicazione di maggiori poteri alla Corte internazionale di giustizia dell'Aia.
 Per le stesse ragioni il pacifismo, nella sua più larga accezione di metodo non violento dell'azione politica, è andato confluendo, divenendone componente essenziale, nel vasto quanto variegato movimento d'opposizione transnazionale alla globalizzazione economica e liberista sviluppatosi nell'ultimo decennio del Novecento. 



Il pacifismo in Italia
Il Risorgimento
Nell’intervallo delle sue battaglie, intorno al 1860,  Garibaldi scrisse un memorandum alle comunità europee: per Garibaldi era giunto il momento di costruire un’Europa unita e disarmata; una volta unita l’Europa, non avendo più bisogno di eserciti, può esercitare le sue risorse economiche in un grandioso progetto di riforme sociali. (breve storia del Pacifismo in Italia, p.28)
Teodoro Moneta, nobel 1907, (O.c. pp. 61-68)
Concepisce la pace come una intesa fra sovrani europei. Il colonialismo rimaneva fuori discussione. Auspica una Federazione per la pace fra gli stati europei (sostiene tra l’altro l’abolizione dei duelli)
Tra 800 e 900 nascono associazioni per la pace di sole donne.
Wilfredo Pareto (liberoscambista) è uno dei primi a criticare le spese militari.
Si diffonde l’obbiezione di coscienza per suggestione di Tolstoi
L’interventismo del 1914 mise in crisi il pacifismo col discorso della guerra giusta.

Il fascismo:
la voce pacifismo sulla Treccani è fatta da Mussolini: il pacifismo nasconde la rinuncia alla lotta, è la viltà di fronte al sacrificio.
L’antifascismo:
Aldo Capitini
Capitini è un antifascista non interventista (a differenza di Salvemini)
Distingue tra pacifismo e non violenza:
pacifismo = rifiuto della guerra e del militarismo
Non violenza: atteggiamento spirituale che comprende nella fratellanza universale tutto ciò che è vivente
Concetto mutuato da Gandhi.
1961: marcia Perugia Assisi
1962: nasce il movimento di azione non violenta per la pace
Il manifesto di Ventotene: nel 43 riprende la vecchia idea di Garibaldi e Moneta di formare una federazione europea che veramente si rendesse responsabile di mantenere la pace in Europa (Altiero Spinelli, Eugenio Colorni, Ernesto Rossi)
Martin Luther King
ML King guardava a Gandhi: il sogno americano anche per i neri. Ma il sogno americano si rivela ambiguo in Obama.
Sull’onda lunga del 68:
Le basi americane creano una grande mobilitazione pacifista: 1979 installazione missili testata nucleare a Comiso
Anni 80: obbiezione fiscale: Alberto L’Abate, il teologo Chiavacci, Mons. Bettazzi, Presidente di Pax Christi
!972: riconosciuto il servizio civile, il servizio militare non obbligatorio
Attualmente il movimento pacifista si è diffuso sotto varie forme: decrescita di Latouche, pratiche vegetariane di ascendenza gandhiana, movimenti ecologisti (verdi..)

Libri citati da Paola:
Pietro Pastena, Breve storia del pacifismo in Italia, Bonanno ed. 2005, €18
Domenico Losurdo, La non violenza, ed.Laterza,2010, € 22

   D.Gallo sulla pace

  Charles Chaplin       
"Mi dispiace ma io non voglio fare l'Imperatore, non è il mio mestiere, non voglio governare e conquistare nessuno, vorrei aiutare tutti, ebrei, ariani, uomini neri e bianchi, tutti noi dovremo aiutarci sempre, dovremo soltanto godere della felicità del prossimo, non odiarci e disprezzarci l'un l'altro. In questo mondo c'è posto per tutti, la natura è ricca, è sufficiente per tutti noi, la vita può essere felice e magnifica, ma noi lo abbiamo dimenticato. L'avidità ha avvelenato i nostri cuori, ha precipitato il mondo nell'odio, ci ha condotti a passo d'oca a fare le cose più abbiette, abbiamo i mezzi per spaziare, ma ci siamo chiusi in noi stessi. La macchina dell'abbondanza ci ha dato povertà, la scienza ci ha trasformato in cimici, l'avidità ci ha resi duri e cattivi, pensiamo troppo e sentiamo poco. Più che macchinari ci serve umanità, più che abilità ci serve bontà e gentilezza, senza queste qualità la vita è violenza e tutto è perduto. L'aviazione e la radio hanno riavvicinato le genti, la natura stessa di queste invenzioni reclama la bontà nell' uomo, reclama la fratellanza universale, l'unione dell'umanità. Perfino ora la mia voce raggiunge milioni di persone nel mondo, milioni di uomini, donne e bambini disperati, vittime di un sistema che impone agli uomini di torturare e imprigionare gente innocente. A coloro che mi odono, io dico, non disperate! L'avidità che ci comanda è solo un male passeggero, l'amarezza di uomini che temono le vie del progresso umano. L'odio degli uomini scompare insieme ai dittatori e il potere che hanno tolto al popolo ritornerà al popolo e qualsiasi mezzo usino la libertà non può essere soppressa. Soldati! Non cedete a dei bruti uomini che vi disprezzano e vi sfruttano, che vi dicono come vivere, cosa fare, cosa dire, cosa pensare, che vi irreggimentano, vi condizionano, vi trattano come bestie. Non vi consegnate a questa gente senza un anima, uomini macchina, con macchine al posto del cervello e del cuore.

Voi non siete macchine, voi non siete bestie, siete uomini ! Voi avete l'amore dell'umanità nel cuore, voi non odiate, coloro che odiano sono quelli che non hanno l'amore altrui . Soldati! Non difendete la schiavitù, ma la libertà! Ricordate nel Vangelo di S. Luca è scritto - 'Il Regno di Dio è nel cuore dell' uomo' - non di un solo uomo o di un gruppo di uomini, ma di tutti gli uomini. Voi, il popolo avete la forza di creare la macchina, la forza di creare la felicità, avete la forza di fare che la vita sia bella e libera, di fare di questa vita una splendida avventura. Quindi in nome della democrazia uniamo questa forza, uniamoci tutti! Combattiamo per un mondo nuovo che sia migliore, che dia a tutti gli uomini lavoro, ai giovani un futuro, ai vecchi la sicurezza. Promettendovi queste cose dei bruti sono andati al potere, mentivano! Non hanno mantenuto quelle promesse e mai lo faranno! I dittatori forse sono liberi? Perché rendono schiavi il popolo. Allora combattiamo per mantenere quelle promesse, combattiamo per liberare il mondo, eliminando confini e barriere, eliminando l'avidità, l'odio e l'intolleranza. Combattiamo per un mondo ragionevole, un mondo in cui la scienza e il progresso diano a tutti gli uomini il benessere. Soldati, nel nome della democrazia siate tutti uniti!..."

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