domenica prossima 9
novembre dedicheremo l'assemblea comunitaria alla condivisione del
libro di Sergio Gomiti "isolotto : una comunità fra Vangelo e diritto
canonico".
Il libro è il frutto di un lungo
lavoro di Sergio sia sulla sua memoria personale che sui documenti dell'archivio
storico della Comunità dell'isolotto e dell'impegno di alcune persone
della Comunità che hanno curato la revisione.
Sarà presente anche il professor
Sergio Tanzarella, curatore della collana "oi cristianoi" della casa editrice il
pozzo di Giacobbe che ha pubblicato il libro.
Alla fine della assemblea
mangeremo qualcosa insieme : chi intende partecipare al pranzo può e portare
quello che crede.
Vi/ci aspettiamo.
INDICE
Capitolo
1 - L’Isolotto e il cardinal Elia Dalla Costa
Capitolo 2 - Arriva a Firenze Ermenegildo Florit
Capitolo 3 - Florit, l’Isolotto e la Casella
Capitolo 4 - Comincia ad incrinarsi il rapporto fra il
cardinale Florit e l’Isolotto
Capitolo 5 - Le Veglie per la pace e contro i
bombardamenti in Vietnam
Capitolo 6 - I corsi di aggiornamento biblico per il
clero diocesano
Capitolo 7 - Il cardinal Florit non viene a cresimare
i ragazzi dell’Isolotto
Capitolo 8 - Le
ragioni per le quali si colpisce l’esperienza dell’Isolotto
Capitolo 1 - La lettera agli occupanti del duomo di
Parma
Capitolo 2 - O ritratti o ti dimetti
Capitolo 3 - La risposta del popolo dell’Isolotto
Capitolo 4 - La Notificazione del Cardinale
Capitolo 5 - Il decreto di rimozione
Capitolo 6 - Le mie dimissioni da parroco della
Pentecoste alla Casella
Capitolo 1 - Dopo la rimozione
Capitolo 2 - La prima denuncia
Capitolo 3 - La riconsegna dei beni della parrocchia
Capitolo 4 - Verso l’incriminazione
Capitolo 5 - La riconsegna delle chiavi
Capitolo 6 - Gli sfratti dalla canonica
Capitolo 1 - L’esperienza continua fuori dalla chiesa
chiusa
Capitolo 2 - La Comunità per l’unità e l’autenticità
della Chiesa
Capitolo 3 - Il Cardinale riapre la chiesa e celebra
la messa
Capitolo 4 - Colpevoli prima ancora del processo?
Capitolo 5 - Una svolta qualitativa
Capitolo 1 - La Comunità deve continuare o deve
finire?
Capitolo 2 - I rapporti con la Curia
UNA
COMUNITA’
TRA VANGELO
E DIRITTO CANONICO
di Sergio
Gomiti
pre e post-fazione
della Comunità dell’Isolotto
INDICE
PREFAZIONE
INTRODUZIONE: Perché questa pubblicazione
PARTE PRIMA: L’ISOLOTTO DAL 1954 AL 1968
Capitolo
1 - L’Isolotto e il cardinal Elia Dalla Costa
Capitolo 2 - Arriva a Firenze Ermenegildo Florit
Capitolo 3 - Florit, l’Isolotto e la Casella
Capitolo 4 - Comincia ad incrinarsi il rapporto fra il
cardinale Florit e l’Isolotto
Capitolo 5 - Le Veglie per la pace e contro i
bombardamenti in Vietnam
Capitolo 6 - I corsi di aggiornamento biblico per il
clero diocesano
Capitolo 7 - Il cardinal Florit non viene a cresimare
i ragazzi dell’Isolotto
Capitolo 8 - Le
ragioni per le quali si colpisce l’esperienza dell’Isolotto
PARTE SECONDA: O RITRATTI O TI DIMETTI
Capitolo 1 - La lettera agli occupanti del duomo di
Parma
Capitolo 2 - O ritratti o ti dimetti
Capitolo 3 - La risposta del popolo dell’Isolotto
Capitolo 4 - La Notificazione del Cardinale
Capitolo 5 - Il decreto di rimozione
Capitolo 6 - Le mie dimissioni da parroco della
Pentecoste alla Casella
PARTE TERZA: VERSO L’INCRIMINAZIONE
Capitolo 1 - Dopo la rimozione
Capitolo 2 - La prima denuncia
Capitolo 3 - La riconsegna dei beni della parrocchia
Capitolo 4 - Verso l’incriminazione
Capitolo 5 - La riconsegna delle chiavi
Capitolo 6 - Gli sfratti dalla canonica
Capitolo 7 - L’arrivo dei
nuovi parroci
PARTE QUARTA: L’ALTARE IN PIAZZA
Capitolo 1 - L’esperienza continua fuori dalla chiesa
chiusa
Capitolo 2 - La Comunità per l’unità e l’autenticità
della Chiesa
Capitolo 3 - Il Cardinale riapre la chiesa e celebra
la messa
Capitolo 4 - Colpevoli prima ancora del processo?
Capitolo 5 - Una svolta qualitativa
Capitolo 6 - Si va verso il
processo
PARTE QUINTA: LA COMUNITA’ DAL 1968 AL 1999
Capitolo 1 - La Comunità deve continuare o deve
finire?
Capitolo 2 - I rapporti con la Curia
POSTFAZIONE: ABITARE IL PRESENTE
APPENDICE: IL PROCESSO
Prefazione
a cura della Comunità dell’Isolotto
Le persone della Comunità
dell’Isolotto di Firenze e quanti da alcuni anni si occupano dell’Archivio
della Comunità hanno accolto questa lunga memoria come un dono inatteso, non
facile da comprendere nel suo reale significato.
Per questo abbiamo cercato di
capire meglio il senso di questo lavoro, cercando di mettere a fuoco gli
elementi di novità che possono portare alla conoscenza della vicenda della
Comunità dell’Isolotto, sia dal punto di vista della ricostruzione dei fatti,
sia da quello del racconto nel quale la soggettività, l’emotività, il
coinvolgimento del narratore-protagonista giocano un ruolo fondamentale.
Sono trascorsi 45 anni dai mesi
in cui il “caso Isolotto” balzò alla ribalta della cronaca nazionale e
internazionale come episodio emblematico delle tensioni interne alla Chiesa
postconciliare, banco di prova della possibilità concreta di mettere in pratica
quanto il rinnovamento proposto dal Concilio aveva fatto ritenere possibile:
vivere la fedeltà al Vangelo senza compromessi e pensare la “Chiesa come Popolo
di Dio, nuova creatura, concepita dal Movimento che aveva dato vita al Concilio
Vaticano II” (E.Mazzi, Racconti di Speranza, in Oltre i confini,
Firenze 1995)
A distanza di tanti anni, e dopo
che tante ricostruzioni della vicenda sono state date alle stampe, potevamo
attenderci un atteggiamento più distaccato, una ricostruzione capace di
comprendere con uno sguardo d’insieme i tratti salienti dell’esperienza. Invece
questo racconto segue passo passo le tappe fondamentali di un’esperienza
collettiva singolare, caratterizzata da grande continuità e coerenza, entra nei
dettagli della “controversia”, avverte ancora l’urgenza di affermare la realtà
dei fatti facendo riferimento costante ai documenti raccolti nell’Archivio.
Ci sembra quindi opportuno
richiamare l’attenzione dei lettori sugli elementi di novità che possono essere
trovati in questo libro, se confrontato con le altre pubblicazioni che hanno
narrato l’esperienza della Comunità dell’Isolotto: tra tutte consideriamo
particolarmente significative, a cura della Comunità dell’Isolotto, Isolotto
1954-1969 (Laterza 1969), Oltre i confini. Trent’anni di ricerca
comunitaria, (LEF 1995), e di Christian C. De Vito, Mondo operaio e
cristianesimo di base: l’esperienza dell’Isolotto di Firenze (Ediesse
2011).
Rispetto a questi lavori, nei
quali peraltro si fa ampio riferimento ai documenti ora conservati
nell’Archivio della Comunità, il racconto fatto da Sergio Gomiti, da lui
definito “una cronistoria puntuale degli avvenimenti che riguardano la vicenda…
dal 1957 al 1999” ,
si caratterizza come la narrazione di uno dei protagonisti principali degli
eventi, che propone un punto di vista “interno” al loro svolgersi, li
ripercorre con grande ricchezza di particolari.
Quindi non solo si offre un
racconto in prima persona, un punto di vista interno allo svolgersi delle
vicende, che tocca anche gli aspetti di coinvolgimento personale nei fatti di
uno dei 3 sacerdoti che hanno animato l’esperienza svoltasi nella parrocchia,
ma viene messa a disposizione degli interessati e degli storici anche la
profonda conoscenza dell’evolversi delle vicende e del contesto nel quale si
sono sviluppate. Si ha quasi la sensazione di leggere un’”autobiografia”, non
personale, ma comunitaria, attraverso la quale vengono affermate convinzioni
profonde e precise tesi sulle ragioni per cui si è arrivati alla rottura.
Il testimone inoltre dimostra un
profondo coinvolgimento emotivo nelle vicende narrate, del resto dirompenti e
portatrici di grandi novità per la storia della Chiesa, e non solo, vicende
cariche della forza capace di trasformare vite, di lasciare segni profondi.
Sceglie inoltre di far parlare i
documenti, e così all’intensità che caratterizza il racconto in prima persona
si aggiunge quella che emerge dai molti protagonisti della vicenda – nei due
contrapposti schieramenti - dagli interventi alle assemblee, alle lettere, alle
“notificazioni”…
La sequenza dei documenti tratti
dall’Archivio, che costituiscono la gran parte del testo qui pubblicato,
restituisce con grande intensità non solo il senso dell’esperienza comunitaria,
ma anche il clima emotivo nel quale
veniva vissuta, la profonda partecipazione collettiva che l’ha animata, la
consapevolezza diffusa di essere protagonisti di un’esperienza di rinnovamento
che aveva vastissime ripercussioni. Colpisce qui il livello del confronto, il
grado di coinvolgimento, di elaborazione che emerge dai documenti, dagli
interventi alle assemblee trascritti. La lettura dei documenti nella versione
integrale ci porta a fare un tuffo nel passato, misurando la distanza tra
l’intensità di questa esperienza (e di altre esperienze di profonda
partecipazione democratica degli anni ’60-’70 del secolo scorso) e il livello
di disillusione e confusione che caratterizza invece spesso anche le migliori
esperienze a noi più vicine.
Un altro elemento di novità è
costituito dalla ricostruzione molto puntuale del contesto più ampio in cui
l’esperienza dell’Isolotto è nata. E’ questo un aspetto forse meno noto e meno
indagato, messo ora bene in luce nella prima parte di questa pubblicazione, che
evidenzia quanto l’esperienza di rinnovamento portata avanti nella
parrocchia dell’Isolotto fin dall’inizio
non fosse isolata, ma si fosse sviluppata in un quadro di relazioni intense e
vitali con altri sacerdoti della Diocesi. E’ nelle istanze di riflessione e
rinnovamento proposte dai sacerdoti e dai laici dell’Isolotto agli altri
sacerdoti della Diocesi, più che in altri eventi, che si colgono “le ragioni
per cui” venne colpita “l’esperienza dell’Isolotto”.
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