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giovedì 8 marzo 2007





Si dice che Darwin,


sviluppando un’intuizione offertagli dall’osservazione delle fringuelle delle Galapagos e volendo plasticamente significare che, in quel misto di femminile e maschile che contraddistingue in varie combinazioni gli esseri viventi, è l’elemento femminile quello trainante nell’evoluzione, spiegasse così il noto passo biblico di Eva e della mela: proprio in quel giorno (era un otto di Marzo) lei era finalmente riuscita ad assumere la posizione eretta e così, guardando in alto, si era accorta di quel frutto e l’aveva colto, mentre il suo compagno continuava a stare carponi e a dare il nome a tutte le formiche che gli passavano di sotto annotandolo su una tavola di pietra.


In altre parole, il grande naturalista era convinto che nella donna continuasse a essere percepibile e attiva una qualche parte della materia primordiale, per sua natura più reattiva agli stimoli ambientali e ricca di infinita potenzialità creativa oltre che riproduttiva mentre l’uomo, preoccupato più dello stare che dell’essere, ne aveva timore e invidia e cercava di imbrigliarla e depotenziarla. Di qui il disprezzo (la donna sesso debole, la donna “mobile qual piuma al vento”… ecc.) o la bruciante calunnia di stregoneria.


Se questa è la donna non ha bisogno di auguri, va avanti di suo.

Trovato qui


 

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