Translate

sabato 16 ottobre 2010

La moschea a Firenze fra diritto e xenofobia

 



(progetto moschea di Colle Val d'Elsa)


Domenica 17 0tt0bre 2010 -  Assemblea domenicale della Comunità dell’Isolotto

(condotta da Antonietta, Lucia, Paola)

Incontro con Elzir Izzedinimam della Comunità islamica di Firenze

Maria nel Corano   Sura 19:

17…..Noi le inviammo il nostro Spirito, che le apparve in tutto simile ad un uomo.

18. Essa disse:"Mi protegga da te il Misericordioso, se di Dio non sei timoroso!".

19. Rispose: "Altro non sono che un messaggero del tuo Signore, per donarti un fanciullo puro".

20. Essa disse: "Come avrò un figlio, se nessun uomo mi ha toccata, né sono una donna dissoluta?"

21. Egli rispose: "Così vuole il tuo Signore, che dice: Questa è cosa facile per me. Faremo inoltre di lui un segno per gli uomini, un atto della nostra clemenza. E’ una cosa decretata!"


2. Essa lo concepì e si appartò in una località lontana.

23. I dolori del parto la costrinsero a rifugiarsi presso il tronco di una palma, ove esclamò: "Fossi morta prima che avvenisse, e fossi del tutto dimenticata!".

24. Da sotto le pervenne una voce: "Non rattristarti, il tuo Signore ha posto ai tuoi piedi un ruscello.

25. Scuoti verso di te il tronco della palma, che farà cadere su di te datteri maturi.

26. Mangiane, bevi e consolati. Qualora vedessi qualche uomo, digli: "Ho votato al Misericordioso di digiunare e non parlerò oggi con alcun uomo".




Un canto del mistico musulmano Yunus Emré



 Voglio chiamarti sulle montagne, in mezzo alle rocce,

insieme al canto degli uccelli nei luoghi abitati.

Voglio gridare il tuo Nome nel profondo del mare,

insieme ai pesci,  nelle silenziose pianure con le gazzelle.

Voglio gridare il tuo Nome, come l'innamorato che delira chiamando l'amata.

Voglio gridare il tuo Nome nei cieli, insieme a Gesù, sul monte Sinai vicino a Mosè, accanto a Giobbe lo sventurato, a Giacobbe piangente, a Maometto tuo amico.

Voglio ripetere il tuo Nome quando ti ringrazio e glorifìco, quando ripeto i tuoi attributi del brano dell'unità.

Ebbro, piedi e testa nudi, voglio gridare il tuo Nome.

Voglio gridare il tuo Nome nelle lingue degli uomini, con le colombe che tubano,  nel canto dell'usignolo, nell'invocazione di chi ti ama e t'invoca, voglio gridarti: mio Dio!  

                                  

Nota


Yunus Emré

(XIV sec.). Fu il primo poeta che scrisse in turco. Fu anche musico e derviscio; visse per anni in convento, che poi lasciò per viaggiare a lungo nel mondo musulmano. Nelle sue opere descrisse la gioia della sua anima che sente la presenza di Dio in tutte le cose.




Riferimenti giuridici



La costituzione italiana all'articolo 3 recita:

"Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali".



E per cittadini si intendono anche quelli stranieri che si trovano nel nostro Paese:

Ogni comportamento che, direttamente o indirettamente, comporti una distinzione, esclusione, restrizione o preferenza basata sulla razza, il colore, l'ascendenza, l'origine o la convinzione religiosa è considerato dalla legge italiana discriminatorio(art.42 del d.lgs. 286/98). Si tratta di un comportamento illegittimo anche se non è intenzionale, perché comunque distrugge o compromette il riconoscimento, il godimento o l'esercizio dei diritti umani e delle libertà fondamentali. Vista la gravità di tale fenomeno, la legge prevede delle pene molto dure, per i colpevoli.




Scheda informativa:

Moschea di Colle val d’Elsa, la sentenza del Consiglio di Stato legittima l’iter amministrativo seguito dal Comune

20-03-2009 MOSCHEA COLLE DI VAL D’ELSA | “La sentenza del Consiglio di Stato contro il ricorso presentato dal Comitato “Giù le mani al parco” non si limita all’inammissibilità per decorrenza dei termini, ma legittima l’iter amministrativo seguito dal Comune per individuare la destinazione dell’area di San Lazzaro e assegnare il terreno alla comunità islamica”. Inizia così la nota dell’amministrazione comunale colligiana sull’articolata sentenza ricevuta nei giorni scorsi che analizza e respinge le presunte violazioni segnalate dal Comitato nel ricorso.

Il ricorso chiedeva l’annullamento delle delibere: numero 52 del 27 marzo 2001, che avviava il percorso per individuare un’area sulla quale far sorgere il centro culturale islamico; numero 30 del 18 aprile 2003, che approvava la parte del regolamento urbanistico in cui si destinava una porzione dell’area nella zona de La Badia a servizi religiosi e culturali, sociali e ricreativi; numero 111 del 30 dicembre 2003, che concedeva il terreno in località San Lazzaro alla Comunità dei musulmani.

La sentenza, in modo ampio e completo, recita che “La censura è inammissibile in mancanza di una richiesta concorrenziale avanzata dai ricorrenti e non accolta per inadempienza della superficie residua dopo la concessione alla Comunità islamica. E’, parimenti, inammissibile la censura di eccesso di potere per difetto di motivazione, considerata la mancata dimostrazione di progetti alternativi, e quella per mancanza di motivazione per carenza di interesse, non essendo stata dimostrata la lesione dell’interesse di altre confessioni religiose a seguito dell’accoglimento della richiesta della Comunità islamica”. “E’ ancora inammissibile – continua la sentenza – la censura sulla differenza tra moschea e centro culturale islamico appare inammissibile per difetto di interesse, considerato che la moschea che i ricorrenti ammettono poteva essere allocata nella zona in questione. In ogni caso, considerata la destinazione dell’area a servizi religiosi e culturali, sociali e ricreativi, tanto l’edificio religioso quanto quello culturale poteva trovare allocazione nella zona concessa alla Comunità”.

Il cantiere è fermo da oltre un mese e della moschea con minareto e cupola c’è soltanto uno scheletro in cemento armato. Succede a Colle Val d’Elsa, in provincia di Siena, dove la comunità dei musulmani (circa duecento i residenti) ha finito i soldi per costruire il tanto discusso centro islamico.

A fermare gli operai è stato lo stesso direttore dei lavori: «Ho deciso io di bloccare il cantiere sia per esigenze progettuali sia per fare il punto economico», ha spiegato l’ingegnere fiorentino, Aurelio Fischetti. Non sono bastati dunque i trecentomila euro stanziati dalla Fondazione Monte dei Paschi di Siena per la realizzazione del progetto e la colletta del venerdì praticata all’interno della comunità islamica non è sufficiente a far fronte alle spese nemmeno per concludere la prima parte dell’opera. Poi si dovrebbe passare alla costruzione della cupola, del minareto e del giardino con la fontana: il costo complessivo dell’opera è stimato in oltre un milione di euro. Al momento però gli obiettivi sono ben diversi: «Andare avanti a lotti, passo per passo», fanno sapere dalla comunità islamica. E a conferma delle difficoltà economiche in cui versa l’associazione dei musulmani di Siena e Provincia c’è anche l’ingiunzione di pagamento intimata dal Comune di Colle Val d’Elsa per il mancato saldo del diritto di superficie dell’area dove sta sorgendo la moschea. Nessun pagamento dal novembre 2005, quando fu stipulato l’accordo tra il Comune e la comunità dei musulmani che prevedeva la cessione del diritto di superficie per 99 anni a circa undicimila euro all’anno. Il sindaco Paolo Brogioni (Pd) ha teso una mano ai musulmani dicendosi pronto a rivedere la norma dell’accordo definita «discriminatoria» rispetto ad altre Onlus del territorio. In poche parole, pur senza intervenire direttamente, il Comune cercherà di alleggerire i conti della comunità ma su questo punto tornano a farsi sentire i cittadini del comitato anti-moschea: «Non è vero che non sono stati dati soldi ai musulmani - spiega il consigliere comunale Leonardo Fiore -, l’associazione non ha pagato la concessione edilizia: ha speso solo cento euro per i diritti di segreteria invece che le migliaia di euro di un normale cittadino. E poi nel 2001 lo studio di fattibilità, costato undici milioni di vecchie lire, fu pagato dal Comune». Non solo, «l’amministrazione comunale è in difficoltà finanziaria eppure rinuncia a soldi che gli spettano per il diritto di superficie. Così non va bene e poi - conclude Fiore - l’avevamo sempre detto che il progetto era spropositato rispetto alla comunità islamica residente a Colle». E contro la moschea sono stati presentati anche numerosi esposti alla magistratura. Il comitato dei cittadini per presunti abusi edilizi e la Lega Nord di Siena per chiedere di verificare come siano stati spesi i soldi erogati dalla Fondazione Monte dei Paschi. Una battaglia rilanciata lo scorso 24 novembre anche da Magdi Allam, a Colle Val d’Elsa per presentare il suo ultimo libro, che aveva messo in guardia sui legami tra la comunità islamica di Colle Val d’Elsa e l’Ucoii e criticato l’amministrazione locale: «È inammissibile che i cittadini non siano stati coinvolti». Insomma, dal momento in cui il Comune di Colle Val d’Elsa stanziò circa un miliardo e mezzo di lire per ampliare il già esistente Centro islamico (composto da appena tre stanze) ad oggi, il braccio di ferro sulla moschea non si è mai placato. Tre anni fa la richiesta di referendum, quando la moschea era ancora un progetto sulla carta, fu infatti bocciata. A intervenire fu anche Oriana Fallaci: in un’intervista al settimanale New Yorker, indignata di fronte al progetto, la giornalista e scrittrice promise: «Prenderò gli esplosivi e la farò saltare in aria». Andrea Marrucci Il giornale, sabato 29 dicembre 2007

Nessun commento:

Posta un commento