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mercoledì 18 settembre 2013

La piazza dell'Isolotto


In questo periodo il Quartiere dell'Isolotto ha all'ordine del giorno una consultazione pubblica relativa alla riprogettazione della piazza dell'Isolotto, quella stessa che ha visto per 40 anni la Comunità ivi riunita domenica dopo domenica. Questo è un primo contributo che viene dal nostro interno.

Comunità dell’Isolotto
Via degli Aceri 1 – Firenze
comis@videosoft.it

Contributo della Comunità dell’Isolotto in merito al “percorso partecipativo”
sulla riprogettazione della piazza dell’Isolotto
settembre 2013

Premessa: la Comunità dell’Isolotto, in merito alla riprogettazione della Piazza dell’Isolotto, ha maturato le valutazioni e le istanze che presenta in questo contributo a partire da una esperienza di vita e di conoscenza della piazza, del quartiere e della popolazione che ci vive, che va dal lontano 1954 ad oggi. Inoltre la Comunità ha partecipato a tutti gli incontri pubblici “Idee in Piazza” organizzati dal Quartiere 4 e dal Comune di Firenze ed ha attivato dei momenti di riflessione specifici e di confronto al suo interno per pervenire alle considerazioni condivise qui riportate. 

La Comunità dell’Isolotto e la Piazza: la Comunità dell’Isolotto, che per tantissimi anni ha celebrato l’assemblea eucaristica nella piazza dell’Isolotto e testimoniato in questo spazio “oltre i confini”, la propria esperienza evangelica e sociale, così ha scritto della piazza:
“La piazza, il crocicchio della quotidianità, come luogo ideale per l’espressione della fede della comunità cristiana.
La piazza non necessariamente in quanto luogo fisico ma come dimensione dell’annuncio, della testimonianza e della celebrazione.
La piazza come rinuncia al possesso esclusivo della verità, come capacità di confrontarsi alla pari, senza pretese di superiorità, con tutte le religioni e culture, come premessa per un intreccio fecondo fede-politica-vita quotidiana.
La piazza come uscire dal tempio, non avere luogo dove posare il capo, collocare il Vangelo e la testimonianza di fede sulle strade delle donne e degli uomini di oggi, disinteressatamente, senza proselitismi. Del resto anche la cultura e la politica hanno bisogno di uscire dai loro “templi” o “palazzi” e di tornare in mezzo alla gente …” [tratto da in “Oltre i confini. Ed LEF, 1995].
Il riprogettare insieme questa piazza non può dunque prescindere, per noi, dalla storia del nostro quartiere e dall’impegno a dare continuità al cammino e ai valori che in essa hanno testimoniato tante donne e uomini del territorio e non solo: perché tante sono state le voci che da tutto il mondo hanno intrecciato con noi in questa piazza, esperienze, speranze, impegno, solidarietà.
Progettiamo dunque una piazza che continui ad essere, e sempre meglio, luogo di incontro tra le culture, le diversità, le generazioni e spazio di condivisione che possa continuare a seminare e a coltivare speranza e futuro.

Contributi, riflessioni, idee:

1.     Piazza come luogo di incontro e di socialità: riteniamo che la piazza dell’Isolotto debba mantenere, sviluppare e valorizzare la sua caratteristica di luogo pubblico aperto all’incontro, alla socialità e all’intreccio di relazioni. In questo senso crediamo sia importante:
a.     mantenere e potenziare il mercato, le attività commerciali e i servizi presenti sotto i portici e nella parte attualmente pedonale;
b.     risistemare le zone verdi della piazza attrezzandole per la loro reale fruibilità da parte dei bambini, degli anziani e di tutti i cittadini;
c.     sviluppare strutture che consentano nuove attività di socialità attualmente non presenti: pensiamo per esempio alla possibilità di dotare la piazza di quanto serve per realizzare piccole attività culturali o spettacoli da parte delle scuole e delle realtà associative/ culturali/ricreative presenti nel quartiere (strutture semplici e leggere, ad esempio un piccolo anfiteatro, con un minimo di dotazione in termini di illuminazione ed elettricità); ciò consentirebbe di rivitalizzare la piazza anche nelle ore del pomeriggio e della sera.

2.     Piazza, pedonalizzazione, mobilità, ciclabilità e parcheggio:
  • accrescere l’area pedonale mantenendo un’area di parcheggio: pensiamo che debba essere studiata una soluzione che accresca il più possibile l’area pedonale (attualmente, secondo le informazioni fornite dai funzionari del Comune di Firenze, l’area della piazza è per il 35% adibita a spazio pubblico e per 65% a strade e parcheggi) assicurando però quella accessibilità anche veicolare che consenta di non penalizzare la fruizione delle attività commerciali presenti. Suggeriamo di studiare la possibilità di pedonalizzare la parte che va dal sagrato della chiesa a Via dei Ligustri, dai portici fino a Via delle Magnolie.
  • assicurare la continuità tra Viale dei Bambini e Viale dei Pini: suggeriamo di valutare un sottopasso per le auto lungo Via delle Magnolie per assicurare la continuità tra Viale dei Bambini e Viale dei Pini e per ridurre i rischi dovuti al traffico dei veicoli. Tale continuità porterebbe alla realizzazione di una passeggiata verde che va dalla Montagnola alla fine del Viale dei Pini.
  • incrementare la mobilità ciclabile con particolare attenzione ad assicurare la maggior integrazione possibile della rete ciclabile.
  • Parcheggio interrato: qualora per liberare la superficie dalla sosta veicolare e dare più spazio alla dimensione pedonale si ricorresse a parcheggi interrati, riteniamo che questa ipotesi debba essere presa in considerazione a delle condizioni:
    • che l’area del nuovo parcheggio sia individuata nei punti della Piazza attualmente asfaltati o lastricati senza minimamente andare ad incidere sulle due aree ancora a verde presenti e senza pregiudizio delle alberature esistenti;
    • che si tratti di parcheggi pubblici destinati a soddisfare le problematiche di carico/scarico delle merci del mercato e per la sosta diurna e di rotazione rispetto all’accesso alla piazza, da realizzare e mantenere con finanziamenti pubblici.
  • Linea 5 della Tramvia: riteniamo che la linea 5 della tramvia prevista dal Piano Strutturale del Comune di Firenze (e quindi realizzabile in futuro, data la durata lunga di questo strumento urbanistico e le sue caratteristiche prescrittive) non sia una infrastruttura realmente necessaria – anche in termini di rapporto costi/benefici/impatto ambientale, e soprattutto pensiamo che non sia adatta al contesto dell’”Isolotto storico” e del parco delle Cascine. Come da più parti è stato rilevato e come è stato segnalato anche dal Quartiere 4 in occasione delle osservazioni al Piano Strutturale, il tratto che va da Via Libero Andreotti a Via delle Magnolie (e quindi alla piazza dell’Isolotto) non è in grado di sopportare una tale struttura. Inoltre il breve tratto di collegamento fra la passerella pedonale delle Cascine e la linea 1 può essere molto più facilmente garantita, se necessario, con una linea di bus navetta di piccole dimensioni. Vi sono poi almeno altre due criticità: la prima riguarda il fatto che la linea 5 entrerebbe nel parco delle Cascine per la seconda volta andando a “ferire” nuovamente il polmone verde della città; la seconda riguarda il nodo complesso del sottopasso ferroviario in prossimità di Piazza Puccini, dove esiste già una rete ferroviaria usata come linea di area metropolitana che porta alla Stazione di Porta a Prato-Leopolda. 

3.     Un progetto di Piazza che mantenga e rispetti le proprie origini, la propria storia di quartiere operaio e popolare: la piazza dell’Isolotto ha una precisa identità storica di quartiere operaio e popolare; riteniamo essenziale che nella sua ri-progettazione si tenga conto di questa identità, con un progetto bello ma non faraonico, nuovo e aperto al futuro ma “non piovuto dallo spazio” o avulso dal suo contesto storico-sociale.
      In questo senso suggeriamo anche cura e attenzione agli arredi e ai materiali.
           
4.     La Piazza è un tutt’uno con l’area circostante: ognuno di noi pensa e vive la piazza come un tutt’uno rispetto all’area circostante e al quartiere; la Piazza dell’Isolotto quindi non può essere pensata (e ripensata) senza tener conto delle aree circostanti e in particolare il Viale dei Pini e il Viale dei Bambini, i lungarni, la passerella e le Cascine. Riteniamo che debba essere assicurata la continuità tra il Viale dei Bambini e il Viale dei Pini.

5.     La Piazza come luogo bello: nel ripensare la piazza chiediamo che sia un luogo bello, perché la bellezza delle forme architettoniche ed urbanistiche è qualità del vivere, è fonte di salute e di benessere.  

6.     La Piazza e l’attenzione al verde: una caratteristica fondamentale e preziosa del nostro quartiere è il suo essere un luogo verde. Il verde e gli alberi sono di per sé elementi importanti della bellezza e del benessere di questo quartiere. Riteniamo importante che i due attuali spazi di verde - oggi piuttosto trascurati – siano ripensati per essere valorizzati e attrezzati come spazi per i giochi dei bambini, per l’incontro delle persone e degli anziani; e connessi al più generale sistema del verde e delle alberature del quartiere.

7.     Una Piazza a misura di persona, attenta ai bisogni delle persone: nel ripensare la piazza riteniamo che sia importante che sia fatta attenzione ad un’altra caratteristica fondamentale e preziosa del nostro quartiere che è il suo essere a misura di persona, di ciascuna persona, a partire dai più deboli: bambini, anziani, disabili (attenzione alle dimensioni, alla accessibilità delle strutture… ). La vivibilità della piazza è assicurata anche attraverso l’attenzione a piccoli ma importanti “dettagli”:
  • è molto utile il recupero della fontana di acqua potabile o la realizzazione di un fontanello;
  • è essenziale la realizzazione di un bagno pubblico;
  • accessibilità dei disabili e in genere anche di persone anziane che camminano con difficoltà, di carrozzine, ecc
  • realizzazione di strutture ludiche leggere per bambini, giovani e anziani (spazi per calcetto, “pallaio”, ecc).

8.     Un progetto pensato in modo unitario, ma realizzabile e finanziabile anche a moduli.


1 commento:

  1. Piazza dell'Isolotto non è un piazza. E' il vuoto residuale della mancata costruzione di due fabbricati la dove ora è il parcheggio lastricato e del mercato coperto lungo via delle magnolie. Priva di senso, incompleta, ha il fascino del luogo banale (= a caso) specie i pomeriggi e la domenica. Nondimeno ha nel tempo acquisito "senso" quando è stata resa "sacra" dal ribaltamento della chiesa-sacro nel suo contrario chiesa-profano. E' il 1969; da quel momento la piazza-vuoto diventa casa-assemblea (domus ecclesia). Oggi, morta la domus ecclesia è di nuovo un vuoto-non-luogo. A meno che, inabissatasi l'ecclesia del "pesce" (IXTYS=Gesù Figlio di Dio Salvatore) non si riesca a darle di nuovo senso come luogo dell'ecclesia dei "giusti"=santi costruendo al disotto la piazza-catacomba, luogo dei santi per eccellenza prima dei seguaci del "pesce" IXTYS. Cioè costruendovi il CAMPO SANTO dell'Isolotto. (Naturalmente urne cinerarie!)

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