Da spedire per posta ai due indirizzi
Alla Commissione Europea
(all'attenzione della Segreteria generale)
B-1049 Bruxelles - Belgio
Al Consiglio d'Europa
Avenue de l’Europe
67075 Strasbourg Cedex - Francia
OGGETTO: Segnalazione alla Commissione Europea e al Consiglio d’Europa di atti e comportamenti discriminatori posti in essere dallo Stato Italiano ai danni dei cittadini non credenti o credenti in religioni diverse da quella cattolica, o anche cattolici dissidenti, chierici e laici, messi a tacere o estromessi dal Vaticano con l'aiuto del braccio secolare.
Come cittadino di nazionalità e residenza italiana denuncio e segnalo alla Commissione Europea e al Consiglio d’Europa che la mia persona e la mia famiglia sono gravemente discriminati a seguito degli ingiustificabili privilegi che il Governo Italiano concede alla Chiesa Cattolica-Stato Vaticano a discapito di tutti i cittadini atei, agnostici o che professano religioni diverse da quella cattolica. Questa discriminazione viene perpetrata dall’Italia nonostante che l’uguaglianza e la pari dignità di qualsiasi ideologia religiosa o filosofica siano riconosciute come un diritto inviolabile del singolo individuo sia dalla Costituzione della Repubblica Italiana (articoli 3 ed 8) che dalla Convenzione per la salvaguardia dei Diritti dell’Uomo” (art. 9 e 14), quest’ultima ratificata dall’Italia con legge n. 848/1955. In particolare, in Italia la Chiesa Cattolica-Stato Vaticano beneficia e gode dei seguenti, intollerabili, privilegi che determinano un’illegittima discriminazione ai danni degli atei e/o dei credenti in altre religioni.
Privilegio 1 - In primo luogo il simbolo religioso del “Crocifisso” viene affisso in Italia in tutti i Tribunali, negli Ospedali pubblici, nelle Scuole pubbliche di qualsiasi grado, nelle Amministrazioni Pubbliche, sia centrali che periferiche, come Comuni, Province, Prefetture, peraltro in applicazione di norme regolamentari e circolari dell’epoca FASCISTA. Questo simbolo uniconfessionale viene coattivamente imposto a tutti gli italiani non credenti e credenti in altre religioni, mentre a questi ultimi viene tassativamente vietato di affiggere negli stessi luoghi pubblici i propri simboli ideologici o religiosi, cioè di godere degli stessi diritti e della stessa dignità accordati dall’Italia alla “superiore” religione Cattolica. Questo comportamento discriminatorio dello Stato italiano è stato peraltro censurato come illegittimo dalla Corte di Cassazione penale nella sentenza n. 4273 del 1.3.2000: ciò nostante il Ministro dell’Interno, il Ministro della Giustizia ed il Ministro della Pubblica Istruzione si sono rifiutati di adeguarsi a questa pronuncia, al punto tale che un giudice italiano, il dott. Luigi Tosti del Tribunale di Camerino, residente a 47900 Rimini, Via Bastioni Orientali n. 38, che aveva chiesto che i crocifissi venissero eliminati dalle aule giudiziarie in ossequio al principio di laicità o che, in subordine, venisse autorizzato ad esporre accanto al crocifisso la menorà ebraica e il simbolo dell’Associazione U.A.A.R. (Unione Atei, Agnostici Razionalisti), in ossequio al principio di eguaglianza e non discriminazione, è stato condannato alla pena di sette mesi di reclusione in carcere, è stato interdetto dai pubblici uffici, è stato sospeso sin dal 1.3.2006 dalle funzioni di giudice e dallo stipendio, è stato dichiarato “inidoneo” alle funzioni superiori di magistrato di cassazione e, infine, è stato sottoposto a ben due procedimenti disciplinari.
Privilegio 2 - Nelle Scuole Pubbliche materne (bambini dai 3 ai 5 anni), elementari (dai 6 ai 10 anni), medie (dagli 11 ai 13 anni) e superiori (dai 14 ai 18 anni), viene insegnata la sola religione “cattolica”, peraltro ad opera di insegnanti che sono scelti dai vertici della Chiesa Cattolica ma assunti dallo Stato italiano e pagati con danaro di tutti i contribuenti italiani, cioè anche di quelli atei, agnostici o credenti in religioni diverse da quella cattolica. Anche qui la discriminazione - e quindi la violazione degli artt. 9 e 14 della Convenzione per la salvaguardia dei diritti e delle libertà fondamentali dell’uomo - è palese, dal momento che lo Stato italiano non accorda ai cittadini ed alle confessioni diverse da quella cattolica gli stessi diritti e la stessa dignità.
Privilegio 3 - Alla Chiesa Cattolica-Stato Vaticano, attraverso il prelievo coatto dell’8 x 1000 dalle entrate fiscali, viene accordato un privilegio economico che ammonta, attualmente, a circa 2.000 (duemila) milioni di euro: alle associazioni degli atei e degli agnostici e alla maggior parte delle altre confessioni religiose (salvo l’ebraica, la valdese, i testimoni di geova) è stato espressamente negato lo stesso diritto, cioè il diritto di partecipare alla spartizione dell’8 per mille. Anche qui la discriminazione - e quindi la violazione degli artt. 9 e 14 della Convenzione - è palese, dal momento che ai cittadini atei, agnostici, islamici, buddisti ed alla maggior parte di coloro che professano religioni diverse da quella cattolica è negato il diritto di destinare una quota delle entrate fiscali alle loro associazioni ideologiche o religiose.
Privilegio 4 - La Chiesa Cattolica e lo Stato Vaticano beneficiano di esenzioni fiscali relative alla tassa dell’ICI per gli immobili e di altre esenzioni, anche relative al pagamento di somministrazione di beni e servizi che tutti gli italiani, invece, sono costretti a pagare, nonché di un’altra infinità di finanziamenti, più o meno occulti e/o mascherati, che vengono erogati da amministrazioni statali, periferiche, regionali, provinciali e comunali, in barba al principio di eguaglianza.
Tutti questi privilegi a favore della Chiesa Cattolica-Stato Vaticano ledono gravemente il mio diritto di cittadino all’eguaglianza ed alla non discriminazione da parte dello Stato Italiano. Chiedo alla Commissione Europea e al Consiglio d’Europa di intervenire in maniera determinante affinché sia restituita pari dignità a tutti coloro che non si identificano nella religione cattolica o in nessuna religione. Conseguentemente rivolgo un invito a che vengano aperte indagini ufficiali da parte delle Vostre Commissioni di inchiesta e di vigilanza sul conto dell’operato dello Stato italiano.
Confido nella grande serietà che Vi contraddistingue, Vi ringrazio e Vi porgo distinti saluti.
Data …… / …… / …….….
Firma …………………..……………………….…
Mittente nome cognome ………………………….…………….……………
…………………………………………………………….........………..…………..
indirizzo postale ………………………….………………..….…………..……
cap, città …………….………………….………….……....………..……………
NB. Il corsivo in "Oggetto" è un'aggiunta di Urbano.
Nessun commento:
Posta un commento