
L'ultima veglia nella chiesa.



Il libro è stato presentato Da Mario Riccio (nella foto) sabato 13 dicembre nella chiesa battista di Borgognissanti 6, a Firenze (v.foto).
Qui trovi la scheda

Sintesi dell'intervento di Riccio:
Oggi sono ospite di una comunità religiosa. La mia vicenda mi ha fatto scoprire un grande fermento positivo, un grande movimento che non conoscevo. Ho avuto la fortuna di essere stato avvicinato da un mondo culturale e religioso, cattolico e cristiano – io non sono credente - come i valdesi, come il gruppo “Noi siamo chiesa” di Milano. Un gruppo molto forte che su questo argomento ha una visione diversa, aperta.
Ho in mente una foto del lager nazista di Dachau: si vede un uomo piuttosto robusto vestito da aviatore mentre viene immerso in una vasca di acqua gelida. Due SS lo guardano. L'esperimento ordinato dall'alto serve a conoscere il tempo di resistenza di un corpo umano, quello ipotetico di un aviatore tedesco caduto in un luogo ghiacciato ed in attesa di soccorso. La didascalia spiega che alle invocazioni rivolte dall'uomo cavia perché fosse affrettata la sua morte, le SS di turno non possono che rispondere negativamente. L'ordine è quello di far seguire il corso naturale del progressivo congelamento e della morte, perché questa è la volontà di Berlino.
Bene, mi sembra questa la situazione di Eluana Englaro avvolta nel suo sudario di umiliazione per ordine di una pseudo scienza medica che mette la tecnica moderna al servizio quasi di una pretesa di renderci immortali. L'uso corretto, umano delle terapie di fine vita pone termine a queste storture del tecnicismo fine a se stesso. Questo hanno fatto medici come Mario Riccio e come Fréderic Chaussoy; questo vogliamo garantirci noi, appellandoci alle Leggi che già esistono, con le dichiarazioni anticipate del fine vita.
Mi viene poi in mente un episodio riguardante i contadini poveri del Nordeste del Brasile, anni cinquanta del secolo scorso: fecero una lunga lotta per ottenere il diritto alla cassa da morto, visto che le pompe funebri del luogo, per risparmiare sulle casse mortuarie, seppellivano i corpi spogli sulla nuda terra. Intendevano con questo dare una maggiore dignità alla propria morte.
Bene, noi siamo qui a rivendicare un modo meno umiliante, meno crudele e più dignitoso di morire: la qualità della morte è la qualità della vita.
Siamo a Firenze. Nella seconda metà del 700 il Principe Pietro Leopoldo di Lorena, Granduca di Toscana, fece fondere nel cortile del Bargello gli strumenti di tortura che fino allora avevano fatto parte giuridicamente riconosciuta della procedura penale; ne seguì l’abolizione della pena di morte. In questa linea di attenzione al rispetto della persona, al rifiuto di imporre pene inutili, prima che crudeli, a me piacerebbe che la Toscana oggi accogliesse la richiesta di Peppino Englaro accettando di porre fine al tormento inutile oltreché crudele a cui è sottoposta Eluana, chiusa da 17 anni nel sudario predisposto per lei in una stanza dell’ospedale di Lecco.
Nota
Questa la dichiarazione dell'assessore toscano alla sanità Enrico Rossi:

Il libro è stato presentato Da Mario Riccio (nella foto) sabato 13 dicembre nella chiesa battista di Borgognissanti 6, a Firenze (v.foto).
Qui trovi la scheda

Sintesi dell'intervento di Riccio:
Oggi sono ospite di una comunità religiosa. La mia vicenda mi ha fatto scoprire un grande fermento positivo, un grande movimento che non conoscevo. Ho avuto la fortuna di essere stato avvicinato da un mondo culturale e religioso, cattolico e cristiano – io non sono credente - come i valdesi, come il gruppo “Noi siamo chiesa” di Milano. Un gruppo molto forte che su questo argomento ha una visione diversa, aperta.
Ho in mente una foto del lager nazista di Dachau: si vede un uomo piuttosto robusto vestito da aviatore mentre viene immerso in una vasca di acqua gelida. Due SS lo guardano. L'esperimento ordinato dall'alto serve a conoscere il tempo di resistenza di un corpo umano, quello ipotetico di un aviatore tedesco caduto in un luogo ghiacciato ed in attesa di soccorso. La didascalia spiega che alle invocazioni rivolte dall'uomo cavia perché fosse affrettata la sua morte, le SS di turno non possono che rispondere negativamente. L'ordine è quello di far seguire il corso naturale del progressivo congelamento e della morte, perché questa è la volontà di Berlino.
Bene, mi sembra questa la situazione di Eluana Englaro avvolta nel suo sudario di umiliazione per ordine di una pseudo scienza medica che mette la tecnica moderna al servizio quasi di una pretesa di renderci immortali. L'uso corretto, umano delle terapie di fine vita pone termine a queste storture del tecnicismo fine a se stesso. Questo hanno fatto medici come Mario Riccio e come Fréderic Chaussoy; questo vogliamo garantirci noi, appellandoci alle Leggi che già esistono, con le dichiarazioni anticipate del fine vita.
Mi viene poi in mente un episodio riguardante i contadini poveri del Nordeste del Brasile, anni cinquanta del secolo scorso: fecero una lunga lotta per ottenere il diritto alla cassa da morto, visto che le pompe funebri del luogo, per risparmiare sulle casse mortuarie, seppellivano i corpi spogli sulla nuda terra. Intendevano con questo dare una maggiore dignità alla propria morte.
Bene, noi siamo qui a rivendicare un modo meno umiliante, meno crudele e più dignitoso di morire: la qualità della morte è la qualità della vita.
Siamo a Firenze. Nella seconda metà del 700 il Principe Pietro Leopoldo di Lorena, Granduca di Toscana, fece fondere nel cortile del Bargello gli strumenti di tortura che fino allora avevano fatto parte giuridicamente riconosciuta della procedura penale; ne seguì l’abolizione della pena di morte. In questa linea di attenzione al rispetto della persona, al rifiuto di imporre pene inutili, prima che crudeli, a me piacerebbe che la Toscana oggi accogliesse la richiesta di Peppino Englaro accettando di porre fine al tormento inutile oltreché crudele a cui è sottoposta Eluana, chiusa da 17 anni nel sudario predisposto per lei in una stanza dell’ospedale di Lecco.
Nota
Questa la dichiarazione dell'assessore toscano alla sanità Enrico Rossi:
5.12.08) A margine del caso di Eluana Englaro l'ex Capo Ufficio Stampa del Vaticano Joaquin Navarro Valss, riciclato come opinionista - sembra strano ma è così – del quotidiano “La Repubblica”, ha pubblicato ieri un articolo dal titolo “Eluana e l'enigma della coscienza” nel quale presenta il testamento biologico come l'anticamera di una specie di pulizia etnica non dissimile da quella del nazismo contro gli ebrei. Dando un'idea calunniosa delle posizioni dei laici – da Umberto Veronesi a Margherita Hack, da Franco Ferrarotti a Stefano Rodotà, fino al senatore Ignazio Marino e allo stesso Corrado Augias di Repubblica – che da anni si scontrano inutilmente con l'integralismo delle varie Binetti nel tentativo di introdurre il testamento biologico anche da noi.
Lettera aperta a Joaquin Navarro Valss, opinionista de “La Repubblica”
p.c. a Ezio Mauro e Eugenio Scalfari, direttore e fondatore de “La Repubblica”
Egregio Monsignore, abbiamo letto con interesse il lungo articolo che Lei ha voluto dedicare ieri su “La Repubblica” al caso Englaro e alla sentenze della Cassazione che se ne sono occupate. Desideriamo ringraziarla, intanto, perché a differenza dei suoi colleghi - che hanno chiamato “assassini” i giudici che le hanno emesse - Lei si è limitato a definirle “ostiche e problematiche”, è già un progresso. Ma ci sono altri brani dell'articolo che richiedono un commento.
A cominciare dal passo in cui Lei scrive di non comprendere il significato del testamento biologico. “Una persona che vive in uno stato temporaneamente prolungato di vita vegetativa non è capace di vivere attualmente una vita cosciente. E tuttavia si sostiene che malgrado tale stato di vita cosciente non ci sia più, la sua volontà passata – riportata dalla testimonianza di altri – debba valere lo stesso per decidere la sua vita e la sua morte futura. Tutto questo è poco comprensibile”.
Sembra strano, Monsignore, che Lei abbia difficoltà a capire cose tanto elementari. Proviamo a spiegargliele in modo semplice, ci segua e vedrà che capirà anche Lei.
Per fortuna abbiamo ancora una Costituzione
Il Suo problema nasce dal fatto che come molti suoi colleghi d'oltre Tevere (ma anche come molti politici al di qua), non ha dimestichezza con la nostra Costituzione. All'art. 32 questa stabilisce espressamente che “Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge”.
...
Il testamento
Se ci ha seguiti fin qua, forse potrà capire un po' meglio le motivazioni del testamento biologico. Se, infatti, io sono arbitro di me stesso, e in piena coscienza posso decidere se accettare o rifiutare i trattamenti che mi vengono proposti, cosa accade quando invece dovessi trovarmi – per un malaugurato incidente o per una malattia totalmente invalidante – in una situazione di coma prolungato; se, quindi, dovessi perdere in modo irreversibile la capacità di intendere e volere? Dovrei, allora, non potendo esprimere alcuna volontà, rimanere puro ostaggio nelle mani dei medici, che potrebbero fare del mio corpo quello che vogliono, legarmi a qualunque macchina, prolungare artificialmente per anni e anni la mia vita animale?
...
L'esempio spagnolo
Del resto non mancano i precedenti in questo senso fuori dal nostro Paese. Può darsi Lei non sappia che a livello internazionale il testamento biologico è stato riconosciuto come valido dalla Convenzione di Oviedo, alla quale anche l'Italia ha dato la sua adesione. Ma quanto meno dovrebbe essere al corrente che proprio dal clero della sua Spagna – a quanto pare più avanzato di quello nostro, come quasi tutto ormai purtroppo in quel paese – arrivano opinioni del tutto contrarie alla sua e a quella del clero italiano, da sempre schierato “perinde ac cadaver” contro qualunque ipotesi di riconoscimento dei diritti di fine vita.
...
La dignità non c'entra
La cosa da sottolineare, comunque, è che in tutti i modelli di testamento biologico il punto discriminante non è rappresentato dalla decisione di soggetti esterni ma dalla volontà dell'interessato. Al contrario di quello che Lei ritiene la scelta di fine vita non è una questione di “dignità” ma di volontà.
...
La malafede
Ci permetta di dire, caro Monsignore, che questa conclusione non le fa onore. Assimilare i sostenitori del testamento biologico ai nazisti che uccidevano gli ebrei è un modo davvero meschino di polemizzare. E visto che parla di ebrei, ci costringe a ricordarle di quando erano proprio i suoi colleghi spagnoli e poi italiani, a cominciare dal suo glorioso predecessore e connazionale Tomàs de Torquemada, a processarli in massa insieme ai presunti eretici, omosessuali, illuministi, streghe.
...
Giancarlo Fornari è presidente di Libera Uscita.
5.12.08) A margine del caso di Eluana Englaro l'ex Capo Ufficio Stampa del Vaticano Joaquin Navarro Valss, riciclato come opinionista - sembra strano ma è così – del quotidiano “La Repubblica”, ha pubblicato ieri un articolo dal titolo “Eluana e l'enigma della coscienza” nel quale presenta il testamento biologico come l'anticamera di una specie di pulizia etnica non dissimile da quella del nazismo contro gli ebrei. Dando un'idea calunniosa delle posizioni dei laici – da Umberto Veronesi a Margherita Hack, da Franco Ferrarotti a Stefano Rodotà, fino al senatore Ignazio Marino e allo stesso Corrado Augias di Repubblica – che da anni si scontrano inutilmente con l'integralismo delle varie Binetti nel tentativo di introdurre il testamento biologico anche da noi.
Lettera aperta a Joaquin Navarro Valss, opinionista de “La Repubblica”
p.c. a Ezio Mauro e Eugenio Scalfari, direttore e fondatore de “La Repubblica”
Egregio Monsignore, abbiamo letto con interesse il lungo articolo che Lei ha voluto dedicare ieri su “La Repubblica” al caso Englaro e alla sentenze della Cassazione che se ne sono occupate. Desideriamo ringraziarla, intanto, perché a differenza dei suoi colleghi - che hanno chiamato “assassini” i giudici che le hanno emesse - Lei si è limitato a definirle “ostiche e problematiche”, è già un progresso. Ma ci sono altri brani dell'articolo che richiedono un commento.
A cominciare dal passo in cui Lei scrive di non comprendere il significato del testamento biologico. “Una persona che vive in uno stato temporaneamente prolungato di vita vegetativa non è capace di vivere attualmente una vita cosciente. E tuttavia si sostiene che malgrado tale stato di vita cosciente non ci sia più, la sua volontà passata – riportata dalla testimonianza di altri – debba valere lo stesso per decidere la sua vita e la sua morte futura. Tutto questo è poco comprensibile”.
Sembra strano, Monsignore, che Lei abbia difficoltà a capire cose tanto elementari. Proviamo a spiegargliele in modo semplice, ci segua e vedrà che capirà anche Lei.
Per fortuna abbiamo ancora una Costituzione
Il Suo problema nasce dal fatto che come molti suoi colleghi d'oltre Tevere (ma anche come molti politici al di qua), non ha dimestichezza con la nostra Costituzione. All'art. 32 questa stabilisce espressamente che “Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge”.
...
Il testamento
Se ci ha seguiti fin qua, forse potrà capire un po' meglio le motivazioni del testamento biologico. Se, infatti, io sono arbitro di me stesso, e in piena coscienza posso decidere se accettare o rifiutare i trattamenti che mi vengono proposti, cosa accade quando invece dovessi trovarmi – per un malaugurato incidente o per una malattia totalmente invalidante – in una situazione di coma prolungato; se, quindi, dovessi perdere in modo irreversibile la capacità di intendere e volere? Dovrei, allora, non potendo esprimere alcuna volontà, rimanere puro ostaggio nelle mani dei medici, che potrebbero fare del mio corpo quello che vogliono, legarmi a qualunque macchina, prolungare artificialmente per anni e anni la mia vita animale?
...
L'esempio spagnolo
Del resto non mancano i precedenti in questo senso fuori dal nostro Paese. Può darsi Lei non sappia che a livello internazionale il testamento biologico è stato riconosciuto come valido dalla Convenzione di Oviedo, alla quale anche l'Italia ha dato la sua adesione. Ma quanto meno dovrebbe essere al corrente che proprio dal clero della sua Spagna – a quanto pare più avanzato di quello nostro, come quasi tutto ormai purtroppo in quel paese – arrivano opinioni del tutto contrarie alla sua e a quella del clero italiano, da sempre schierato “perinde ac cadaver” contro qualunque ipotesi di riconoscimento dei diritti di fine vita.
...
La dignità non c'entra
La cosa da sottolineare, comunque, è che in tutti i modelli di testamento biologico il punto discriminante non è rappresentato dalla decisione di soggetti esterni ma dalla volontà dell'interessato. Al contrario di quello che Lei ritiene la scelta di fine vita non è una questione di “dignità” ma di volontà.
...
La malafede
Ci permetta di dire, caro Monsignore, che questa conclusione non le fa onore. Assimilare i sostenitori del testamento biologico ai nazisti che uccidevano gli ebrei è un modo davvero meschino di polemizzare. E visto che parla di ebrei, ci costringe a ricordarle di quando erano proprio i suoi colleghi spagnoli e poi italiani, a cominciare dal suo glorioso predecessore e connazionale Tomàs de Torquemada, a processarli in massa insieme ai presunti eretici, omosessuali, illuministi, streghe.
...
Giancarlo Fornari è presidente di Libera Uscita.

Celebriamo l' eucaristia condividendo con gioia i frutti del lavoro umano: il pane e il vino, nella memoria di Gesù e nella memoria dell'immenso sforzo di liberazione compiuto nei secoli da donne e uomini che hanno lottato per dare significato positivo alla loro vita di lavoro e alla lotta contro l'alienazione e l'oppressione.
La vita comunitaria, il nostro unire le esperienze quotidiane,
i passi, i· pensieri, le emozioni, le angosce, è un cammino di liberazione
dal dominio del sacro e da una visione negativa della storia umana.
In tale cammino di liberazione inseriamo la memoria di Gesù.
Il quale la sera prima di essere uccìso
mentre sedeva a tavola con apostoli e apostole
prese del pane lo spezzò e lo diede loro dicendo:
prendete e mangiate, questo è il mio corpo.
Poi prese un bicchiere di vino lo benedì
e lo diede loro dicendo:
questo è il mio sangue sparso per voi: fate questo in memoria di me.
Che per lo Spirito di Gesù questa eucaristia
non sia un sacrificio ma un annuncio evangelico
di riconciliazione
fra il corpo, il sangue, il lavoro,
la vita spesa per la giustizia,
la storia della liberazione,
il mistero che ci avvolge.

Celebriamo l' eucaristia condividendo con gioia i frutti del lavoro umano: il pane e il vino, nella memoria di Gesù e nella memoria dell'immenso sforzo di liberazione compiuto nei secoli da donne e uomini che hanno lottato per dare significato positivo alla loro vita di lavoro e alla lotta contro l'alienazione e l'oppressione.
La vita comunitaria, il nostro unire le esperienze quotidiane,
i passi, i· pensieri, le emozioni, le angosce, è un cammino di liberazione
dal dominio del sacro e da una visione negativa della storia umana.
In tale cammino di liberazione inseriamo la memoria di Gesù.
Il quale la sera prima di essere uccìso
mentre sedeva a tavola con apostoli e apostole
prese del pane lo spezzò e lo diede loro dicendo:
prendete e mangiate, questo è il mio corpo.
Poi prese un bicchiere di vino lo benedì
e lo diede loro dicendo:
questo è il mio sangue sparso per voi: fate questo in memoria di me.
Che per lo Spirito di Gesù questa eucaristia
non sia un sacrificio ma un annuncio evangelico
di riconciliazione
fra il corpo, il sangue, il lavoro,
la vita spesa per la giustizia,
la storia della liberazione,
il mistero che ci avvolge.
Domenica scorsa abbiamo dedicato il nostro incontro comunitario a informarci sulla lotta dei detenuti ergastolani e dell'associazione "Liberarsi" per ottenere l'abolizione dell'ergastolo, in modo da poter partecipare con piena consapevolezza alla rete di solidarietà. Tutto questo è in perfetta continuità con l'impegno concreto sviluppato fin dagli anni '60 dalla Comunità dell'Isolotto per l'umanizzazione del carcere e per l'adeguamento della carcerazione al dettato costituzionale, avendo come prostettiva il superamento del sistema carcerario. Nell'incontro di domenica scorsa abbiamo deciso di fare un comunicato di solidarietà. Il quale però, come ci dice una lunga esperienza, non avrebbe avuto nessuna possibilità di essere accolto dagli organi di informazione di massa. Per questo abbiamo chiesto a Enzo Mazzi di porre la sua firma al comunicato e di proporlo a un giornale a larga diffusione. La Nazione di oggi pubblica il comunicato in forma di commento a pag. I dell'inserto "Firenze" col titolo "Firenze non volti le spalle al carcere".
La Comunità dell'Isolotto
Domenica scorsa abbiamo dedicato il nostro incontro comunitario a informarci sulla lotta dei detenuti ergastolani e dell'associazione "Liberarsi" per ottenere l'abolizione dell'ergastolo, in modo da poter partecipare con piena consapevolezza alla rete di solidarietà. Tutto questo è in perfetta continuità con l'impegno concreto sviluppato fin dagli anni '60 dalla Comunità dell'Isolotto per l'umanizzazione del carcere e per l'adeguamento della carcerazione al dettato costituzionale, avendo come prostettiva il superamento del sistema carcerario. Nell'incontro di domenica scorsa abbiamo deciso di fare un comunicato di solidarietà. Il quale però, come ci dice una lunga esperienza, non avrebbe avuto nessuna possibilità di essere accolto dagli organi di informazione di massa. Per questo abbiamo chiesto a Enzo Mazzi di porre la sua firma al comunicato e di proporlo a un giornale a larga diffusione. La Nazione di oggi pubblica il comunicato in forma di commento a pag. I dell'inserto "Firenze" col titolo "Firenze non volti le spalle al carcere".
La Comunità dell'Isolotto


Cari amici, il sen. Ignazio Marino ha lanciato un appello pubblico per il diritto alla libertà di cura. L'iniziativa nasce dalla preoccupazione che la legge in corso di esame possa rendere obbligatoria l'idratazione e l'alimentazione artificiale, come vorrebbe la maggioranza del centrodestra e la maggioranza della Chiesa cattolica. Alcune importanti personalità l'hanno già sottoscritto, e fra esse i ns. soci onorari Corrado Augias e Stefano Rodotà. Invitiamo tutti i nostri soci e simpatizzanti a firmare l'appello tramite il sito: www.appellotestamentobiologico.it.
Dalla segreteria di Libera Uscita.
NB. Ho appena firmato. Firma anche tu.
Buona giornata a tutti. Anche a te, caro Indro, cenere non muto in quel di Fucecchio.
Un bicchier d'acqua fresca (per rifarsi un po' la bocca:)
De hominis dignitate (Pico della Mirandola)
§ 5. Il discorso di Dio all'uomo
17. Stabilì infine l'attimo artefice che a colui cui non si poteva dare nulla di proprio fosse comune quanto apparteneva ai singoli13.
18. Prese perciò l'uomo, opera dall'immagine non definita14, e postolo nel mezzo del mondo15 così gli parlò: «Non ti abbiamo dato, o Adamo, una dimora certa, né un sembiante proprio, né una prerogativa peculiare affinché avessi e possedessi come desideri e come senti la dimora, il sembiante, le prerogative che tu da te stesso avrai scelto.
19.La natura agli altri esseri, una volta definita, è costretta entro le leggi da noi dettate.
20. Nel tuo caso sarai tu, non costretto da alcuna limitazione, secondo il tuo arbitrio, nella cui mano ti ho posto, a decidere su di essa.
21. Ti ho posto in mezzo al mondo, perché di qui potessi più facilmente guardare attorno a quanto è nel mondo.
22. Non ti abbiamo fatto né celeste né terreno, né mortale né immortale16, perché come libero, straordinario plasmatore e scultore di te stesso, tu ti possa foggiare da te stesso nella forma che avrai preferito.
23. Potrai degenerare nei esseri inferiori, che sono i bruti; potrai rigenerarti, secondo la tua decisione, negli esseri superiori, che sono divini».


Cari amici, il sen. Ignazio Marino ha lanciato un appello pubblico per il diritto alla libertà di cura. L'iniziativa nasce dalla preoccupazione che la legge in corso di esame possa rendere obbligatoria l'idratazione e l'alimentazione artificiale, come vorrebbe la maggioranza del centrodestra e la maggioranza della Chiesa cattolica. Alcune importanti personalità l'hanno già sottoscritto, e fra esse i ns. soci onorari Corrado Augias e Stefano Rodotà. Invitiamo tutti i nostri soci e simpatizzanti a firmare l'appello tramite il sito: www.appellotestamentobiologico.it.
Dalla segreteria di Libera Uscita.
NB. Ho appena firmato. Firma anche tu.
Buona giornata a tutti. Anche a te, caro Indro, cenere non muto in quel di Fucecchio.
Un bicchier d'acqua fresca (per rifarsi un po' la bocca:)
De hominis dignitate (Pico della Mirandola)
§ 5. Il discorso di Dio all'uomo
17. Stabilì infine l'attimo artefice che a colui cui non si poteva dare nulla di proprio fosse comune quanto apparteneva ai singoli13.
18. Prese perciò l'uomo, opera dall'immagine non definita14, e postolo nel mezzo del mondo15 così gli parlò: «Non ti abbiamo dato, o Adamo, una dimora certa, né un sembiante proprio, né una prerogativa peculiare affinché avessi e possedessi come desideri e come senti la dimora, il sembiante, le prerogative che tu da te stesso avrai scelto.
19.La natura agli altri esseri, una volta definita, è costretta entro le leggi da noi dettate.
20. Nel tuo caso sarai tu, non costretto da alcuna limitazione, secondo il tuo arbitrio, nella cui mano ti ho posto, a decidere su di essa.
21. Ti ho posto in mezzo al mondo, perché di qui potessi più facilmente guardare attorno a quanto è nel mondo.
22. Non ti abbiamo fatto né celeste né terreno, né mortale né immortale16, perché come libero, straordinario plasmatore e scultore di te stesso, tu ti possa foggiare da te stesso nella forma che avrai preferito.
23. Potrai degenerare nei esseri inferiori, che sono i bruti; potrai rigenerarti, secondo la tua decisione, negli esseri superiori, che sono divini».
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UAAR IL PERICOLO DEL CONFESSIONALISMO: Il circolo UAAR di Roma ha realizzato un nuovo video di denuncia sul fenomeno del confessionalismo.
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UAAR IL PERICOLO DEL CONFESSIONALISMO: Il circolo UAAR di Roma ha realizzato un nuovo video di denuncia sul fenomeno del confessionalismo.

Il Vaticano: «Gramsci trovò la fede»
«Il fondatore del Pci ricevette i sacramenti cristiani sul punto di morte».
Ennesimo scoop del Corriere
Da "L'Unità":
«Gramsci morì con i sacramenti. E chiese alle suore che lo assistevano di poter baciare un'immagine del Bambino Gesù», ha affermato l'arcivescovo sardo Luigi de Magistris, penitenziere emerito della Santa Sede, in occasione della presentazione di un nuovo catalogo dei santini. Per anni si è accusato Togliatti e il Pci di voler fare di Gramsci un santino, ora lo si vuol fare entrare - sempre come santino - in un'altra squadra, neanche si trattasse di una figurina Panini. «Il mio conterraneo Gramsci - ha detto l'anziano presule - aveva nella sua stanza l'immagine di Santa Teresa del Bambino Gesù. Durante la sua ultima malattia, le suore della clinica dove era ricoverato portavano ai malati l'immagine di Gesù Bambino da baciare. Non la portarono a Gramsci. Lui disse: "Perché non me l'avete portato?" Gli portarono allora l'immagine di Gesù Bambino e Gramsci la baciò. Gramsci è morto con i Sacramenti, è tornato alla fede della sua infanzia», ha concluso De Magistris.
Quella raccontata ieri in Vaticano è vecchia come il cucco, risalendo almeno al 1977. Già allora un gesuita, padre Della Vedova, anche in quella occasione ripreso e diffuso dal "Corrierone", cercò di perorare l'idea del Gramsci convertito in extremis. Spalleggiato da una certa signora Lina Corigliano, intervistata da Gente .
Già dieci anni prima, però, Arnaldo Nesti, un docente universitario fiorentino, aveva ricostruito con serietà la vicenda degli ultimi giorni di Gramsci, raccogliendo le testimonianze insospettabili di tre suore della Quisisana e del cappellano della casa di cura, Giuseppe Furrer. Senza inizialmente sapere bene chi fosse «il dottor Gramsci», il giovane sacerdote vi aveva riconosciuto una personalità fuori dall'ordinario e ogni pomeriggio, se le condizioni di salute del "prigioniero" lo consentivano (Gramsci riacquistò la piena libertà solo pochi giorni prima della morte, e comunque si alternavano intorno a lui squadre di poliziotti e carabinieri, che non lo perdevano mai di vista), amava trascorrere un po' di tempo conversando con lui. «Il dottor Gramsci - testimoniò ammirato il sacerdote - rivelava una conoscenza specialistica dei padri della chiesa, specialmente di sant'Agostino, conosceva bene anche san Tommaso e in particolare Rosmini».
La Storia fatta con le barzellette.
di Guido Liguori
L'articolo di Liberazione, lo puoi leggere per intero su Georgia
Falso più falso meno...
"Ribadisco, infine, che giammai accetterei di essere processato in aule addobbate con croci uncinate naziste -e questo perché ripudio ed aborro i crimini compiuti dai cristiani nazisti- e che quindi -e a maggior ragione- non accetto di essere processato da Giudici che mi impongono -o comunque accettano di impormi- la presenza del crocifisso, cioè il vessillo della più grande associazione per delinquere e della più grande banda di falsari della storia del Pianeta, la Chiesa Cattolica, che si è resa autrice, nell’arco di circa 1.800, dei più efferati crimini contro l’umanità, condividendoli di papa in papa, senza manifestare alcun moto di resipiscenza e/o di pentimento.
La storia del “crocifisso” gronda di sangue, di genocidi, di assassini, di torture, di criminale inquisizione, di criminali crociate, di criminale razzismo, di criminali roghi contro eretici e streghe, di criminale schiavismo, di superstizione, di criminale discriminazione e persecuzione razziale, di criminale shoà, di criminali rapimenti di bambini ebrei, di criminali genocidi dei nativi americani, di criminali confische, di disprezzo e discriminazione delle donne e degli omosessuali, di omofobia, di sessuofobia patologica, di intolleranza, di oscurantismo, di violazione e prevaricazione dei più elementari diritti politici ed umani di eguaglianza, di libertà di opinione, di libertà di pensiero, di libertà di religione e di libertà di scienza e ricerca, di omertosa e criminale copertura dei preti pedofili, di false natività di Gesù Cristo, di falsificazioni di donazioni costantiniane, di falsificazioni e taroccamenti di scritture sacre, di false creazioni, di false reliquie, di falsi Cristi, di falsi “figli” di Dio, di false resurrezioni, di falsi prepuzi di Gesù Cristo (ben 13!), di falsi e truffaldini “sangui di San Gennaro”, di falsi veli della Madonna, di false apparizioni della madonna, di false madonne che lacrimano sangue, di false ostie che si tramutano in fiorentine al sangue, di false case della madonna di Loreto, di falsi chiodi della croce di Gesù, di falsi legni della croce di Gesù, di false lance di Longino (Heilige Lanze) venerate dal cattolico Hitler, di false sindoni, di false veroniche, di falsi miracoli, di falsi Santi autori di falsi miracoli, di falsi esorcismi, di false stigmate, di false transustanziazioni, di impostori Padri Pii santificati, di falsi paradisi, di falsi purgatori, di falsi limbi, di falsi demoni, di falsi angeli, di falsi arcangeli, di falsi cherubini, di falsi serafini, di falsi troni, di falsi indemoniati, di truffe, di costante abuso della credulità popolare a fini speculativi, di truffaldine messe gregoriane, di mercimonio di indulgenze, di truffaldine vendite di medaglie “miracolose”, di bolle di componenda, di illeciti finanziari, di accumulazione parassitaria di ricchezze ingenti e scandalose e di altre assurdità."
Giudice Luigi Tosti
Dalla memoria inviata ai tribunali, avente per Oggetto la
Richiesta di rinvio dell’udienza di discussione del ricorso R.G. N. 03482400-07, fissata per il 18.11.2008.
Il testo integrale qui.
Urbanus scripsit.

Il Vaticano: «Gramsci trovò la fede»
«Il fondatore del Pci ricevette i sacramenti cristiani sul punto di morte».
Ennesimo scoop del Corriere
Da "L'Unità":
«Gramsci morì con i sacramenti. E chiese alle suore che lo assistevano di poter baciare un'immagine del Bambino Gesù», ha affermato l'arcivescovo sardo Luigi de Magistris, penitenziere emerito della Santa Sede, in occasione della presentazione di un nuovo catalogo dei santini. Per anni si è accusato Togliatti e il Pci di voler fare di Gramsci un santino, ora lo si vuol fare entrare - sempre come santino - in un'altra squadra, neanche si trattasse di una figurina Panini. «Il mio conterraneo Gramsci - ha detto l'anziano presule - aveva nella sua stanza l'immagine di Santa Teresa del Bambino Gesù. Durante la sua ultima malattia, le suore della clinica dove era ricoverato portavano ai malati l'immagine di Gesù Bambino da baciare. Non la portarono a Gramsci. Lui disse: "Perché non me l'avete portato?" Gli portarono allora l'immagine di Gesù Bambino e Gramsci la baciò. Gramsci è morto con i Sacramenti, è tornato alla fede della sua infanzia», ha concluso De Magistris.
Quella raccontata ieri in Vaticano è vecchia come il cucco, risalendo almeno al 1977. Già allora un gesuita, padre Della Vedova, anche in quella occasione ripreso e diffuso dal "Corrierone", cercò di perorare l'idea del Gramsci convertito in extremis. Spalleggiato da una certa signora Lina Corigliano, intervistata da Gente .
Già dieci anni prima, però, Arnaldo Nesti, un docente universitario fiorentino, aveva ricostruito con serietà la vicenda degli ultimi giorni di Gramsci, raccogliendo le testimonianze insospettabili di tre suore della Quisisana e del cappellano della casa di cura, Giuseppe Furrer. Senza inizialmente sapere bene chi fosse «il dottor Gramsci», il giovane sacerdote vi aveva riconosciuto una personalità fuori dall'ordinario e ogni pomeriggio, se le condizioni di salute del "prigioniero" lo consentivano (Gramsci riacquistò la piena libertà solo pochi giorni prima della morte, e comunque si alternavano intorno a lui squadre di poliziotti e carabinieri, che non lo perdevano mai di vista), amava trascorrere un po' di tempo conversando con lui. «Il dottor Gramsci - testimoniò ammirato il sacerdote - rivelava una conoscenza specialistica dei padri della chiesa, specialmente di sant'Agostino, conosceva bene anche san Tommaso e in particolare Rosmini».
La Storia fatta con le barzellette.
di Guido Liguori
L'articolo di Liberazione, lo puoi leggere per intero su Georgia
Falso più falso meno...
"Ribadisco, infine, che giammai accetterei di essere processato in aule addobbate con croci uncinate naziste -e questo perché ripudio ed aborro i crimini compiuti dai cristiani nazisti- e che quindi -e a maggior ragione- non accetto di essere processato da Giudici che mi impongono -o comunque accettano di impormi- la presenza del crocifisso, cioè il vessillo della più grande associazione per delinquere e della più grande banda di falsari della storia del Pianeta, la Chiesa Cattolica, che si è resa autrice, nell’arco di circa 1.800, dei più efferati crimini contro l’umanità, condividendoli di papa in papa, senza manifestare alcun moto di resipiscenza e/o di pentimento.
La storia del “crocifisso” gronda di sangue, di genocidi, di assassini, di torture, di criminale inquisizione, di criminali crociate, di criminale razzismo, di criminali roghi contro eretici e streghe, di criminale schiavismo, di superstizione, di criminale discriminazione e persecuzione razziale, di criminale shoà, di criminali rapimenti di bambini ebrei, di criminali genocidi dei nativi americani, di criminali confische, di disprezzo e discriminazione delle donne e degli omosessuali, di omofobia, di sessuofobia patologica, di intolleranza, di oscurantismo, di violazione e prevaricazione dei più elementari diritti politici ed umani di eguaglianza, di libertà di opinione, di libertà di pensiero, di libertà di religione e di libertà di scienza e ricerca, di omertosa e criminale copertura dei preti pedofili, di false natività di Gesù Cristo, di falsificazioni di donazioni costantiniane, di falsificazioni e taroccamenti di scritture sacre, di false creazioni, di false reliquie, di falsi Cristi, di falsi “figli” di Dio, di false resurrezioni, di falsi prepuzi di Gesù Cristo (ben 13!), di falsi e truffaldini “sangui di San Gennaro”, di falsi veli della Madonna, di false apparizioni della madonna, di false madonne che lacrimano sangue, di false ostie che si tramutano in fiorentine al sangue, di false case della madonna di Loreto, di falsi chiodi della croce di Gesù, di falsi legni della croce di Gesù, di false lance di Longino (Heilige Lanze) venerate dal cattolico Hitler, di false sindoni, di false veroniche, di falsi miracoli, di falsi Santi autori di falsi miracoli, di falsi esorcismi, di false stigmate, di false transustanziazioni, di impostori Padri Pii santificati, di falsi paradisi, di falsi purgatori, di falsi limbi, di falsi demoni, di falsi angeli, di falsi arcangeli, di falsi cherubini, di falsi serafini, di falsi troni, di falsi indemoniati, di truffe, di costante abuso della credulità popolare a fini speculativi, di truffaldine messe gregoriane, di mercimonio di indulgenze, di truffaldine vendite di medaglie “miracolose”, di bolle di componenda, di illeciti finanziari, di accumulazione parassitaria di ricchezze ingenti e scandalose e di altre assurdità."
Giudice Luigi Tosti
Dalla memoria inviata ai tribunali, avente per Oggetto la
Richiesta di rinvio dell’udienza di discussione del ricorso R.G. N. 03482400-07, fissata per il 18.11.2008.
Il testo integrale qui.
Urbanus scripsit.
Roma 29 Novembre 2008
Nè muri Nè silenzi
Pace giustizia e libertà in Palestina
Le Nazioni Unite hanno dichiarato il 29 Novembre "Giornata di solidarietà internazionale con il popolo palestinese".
Invitiamo tutt* ad unirsi alla manifestazione nazionale di Roma insieme al Coordinamento delle
comunità palestinesi in Italia e all'UDAP (Unione Democratica Arabo Palestinese).
Il popolo palestinese dopo 60 anni di espropri, vessazioni e violenze, ha
visto negli anni della seconda Intifada ridurre progressivamente il suo
spazio di rappresentanza e prospettiva politica nei Territori Occupati, in
Israele e nel resto del mondo. Le esecuzioni mirate e gli arresti arbitrari del
governo israeliano hanno decapitato la leadership delle forze politiche
palestinesi, il resto lo ha fatto la comunità internazionale delegittimando i
principali dirigenti politici palestinesi di ogni ispirazione, cominciando da
quelli laici e pragmatici.
Intanto la frammentazione del territorio determinata dalla costruzione del
muro e dalla crescita indiscriminata delle colonie, e le sempre maggiori
difficoltà di circolazione per merci e persone all´interno dei territory occupati,
hanno messo in ginocchio l´economia palestinese.
Quello palestinese è un popolo tenace e coraggioso che ha le stesse
necessità di ogni altro popolo; necessità materiali: lavoro, istruzione, sanità
accesso ai mercati e ai beni primari e necessità ideali: bisogno di progettare
il futuro, diritto di scegliere liberamente i propri rappresentanti politici, diritto
all´autodeterminazione. E' un popolo che ha dimostrato più volte di sapere
accettare compromessi anche dolorosi e di saper fare scelte pragmatiche:
le reiterate offerte di tregua da parte di Hamas, l´iniziativa di pace della
Lega Araba, gli accordi della Mecca, e la riflessione sullo stato unico avviata
in larga parte della società palestinese testimoniano una volontà di
superare l'esistente. Una volontà che è stata sistematicamente ignorata dal
governo israeliano e da gran parte della comunità internazionale,
producendo nel popolo palestinese una sensazione di accerchiamento e di
impotenza i cui risultati vediamo oggi.
La popolazione civile, schiacciata tra l´occupazione militare israeliana e lo
scontro armato tra le opposte fazioni, si è trovata come sempre a pagare il
prezzo più alto, in termini di perdita di vite umane e di peggioramento delle
condizioni economiche.
L'occupazione israeliana della Palestina è scintilla che accende tutti i
conflitti in Medioriente, è lievito che da anni fa crescere lo scontro con la
civiltà arabo-musulmana, è strumento nelle mani di molti governi e poteri
dell´area che la usano per perseguire i propri fini.
La pace va cercata nella giustizia, nel diritto internazionale e nella verità,
non in una normalizzazione che mette a tacere le legittime aspirazioni di
libertà e di dignità del popolo palestinese.
L´assedio israeliano alla Striscia di Gaza, e l´irresponsabile embargo della
comunità internazionale al governo di Hamas hanno dato il colpo di grazia
ad un´economia già traballante, e impediscono a 1.500.000 di persone, di
cui il 51% bambini e adolescenti, di avere libero accesso ai servizi di base
quali sanità, educazione, rifornimenti energetici. L´assedio di Gaza
costituisce una grave violazione dei diritti umani, e ha prodotto una crisi
umanitaria denunciata più volte anche dalle Nazioni Unite.
Chiediamo agli uomini e alle donne di ogni età, ai compagn* dei partiti, dei
sindacati, delle associazioni e dei movimenti, che in questi anni sono stati
al nostro fianco nella ricerca di una pace giusta in Palestina/Israele di unirsi
a noi nella denuncia dell´assedio di Gaza.
Chiediamo che le Nazioni Unite si impegnino a far rispettare le tutte le
risoluzioni ignorate o violate dallo Stato di Israele, e continuiamo a chiedere
al Governo Italiano, e all´Unione Europea quello che chiediamo da anni:
- la fine dell´occupazione israeliana della Palestina
- uno stato palestinese sovrano con Gerusalemme Est capitale
- il diritto al ritorno per i rifugiati palestinesi, come previsto dalla risoluzione
Onu 184
- la liberazione di tutti i prigionieri palestinesi nelle carceri israeliane
- lo smantellamento del regime di apartheid determinato dal Muro e dalle
colonie israeliane
- la fine dell'assedio imposto alla Striscia di Gaza
- la revoca degli accordi di cooperazione militare Italia - Israele e il ritiro delle
truppe dai vari teatri di guerra.
Appuntamento alle 15 in Piazza della Repubblica (fronte chiesa S. Maria
degli Angeli) dietro lo striscione "stop all´assedio di Gaza"
*Prime adesioni*
Associazione per la Pace
Un ponte per...
Aktivamente
Gruppo di sostegno alla campagna End the Siege on Gaza
Partito della Rifondazione Comunista
Giovani Comunisti/e
Campagna Ponti non Muri di Pax Christi
Salaam Ragazzi dell'Olivo -- Comitato di Trieste
Servizio Civile Internazionale
Vento di Terra
Associazione giovani palestinesi Wael Zwuaiter
Donne in Nero
Rete Lilliput
U.S. Citizens for Peace & Justice
Action For Peace
per adesioni: assopace.nazionale@assopace.org
*Altre adesioni*
Associazioni, ong, partiti, sindacati:
Amisnet
Rete Ebrei Contro l'Occupazione
CRIC (Centro Regionale di Intervento per la Cooperazione)
COMITATO " MODENA - JENIN"
Associazione Yakaar Italia-Senegal
Associazione "Altri Mondi/Sezione Palestina"
Associazione LE AVANGUARDIE -- Modena
MATIS - Associazione Volontariato riciclaggio artistico - Vibo Valentia.
INFORQUADRI -- Roma
Pace per Gerusalemme -- il Trentino e la Palestina ONLUS
Agronomi e Forestali Senza Frontiere
Giuristi Democratici
Associazione Kenda Onlus - Coperazione tra i Popoli Associazione Stelle
Cadenti
CIC - Centro Internazionale Crocevia
ACS - Associazione di Cooperazione allo Sviluppo
Singol*:
Alessandra Mecozzi - Responsabile internazionale Fiom-Cgil
Luisa Morgantini - Vice Presidente del Parlamento Europeo
Enrico Peyretti - Peacelink Torino
Claudia Bertoni
Buratti Gino
Riccardo Taglioli
Toni Germani
Roma 29 Novembre 2008
Nè muri Nè silenzi
Pace giustizia e libertà in Palestina
Le Nazioni Unite hanno dichiarato il 29 Novembre "Giornata di solidarietà internazionale con il popolo palestinese".
Invitiamo tutt* ad unirsi alla manifestazione nazionale di Roma insieme al Coordinamento delle
comunità palestinesi in Italia e all'UDAP (Unione Democratica Arabo Palestinese).
Il popolo palestinese dopo 60 anni di espropri, vessazioni e violenze, ha
visto negli anni della seconda Intifada ridurre progressivamente il suo
spazio di rappresentanza e prospettiva politica nei Territori Occupati, in
Israele e nel resto del mondo. Le esecuzioni mirate e gli arresti arbitrari del
governo israeliano hanno decapitato la leadership delle forze politiche
palestinesi, il resto lo ha fatto la comunità internazionale delegittimando i
principali dirigenti politici palestinesi di ogni ispirazione, cominciando da
quelli laici e pragmatici.
Intanto la frammentazione del territorio determinata dalla costruzione del
muro e dalla crescita indiscriminata delle colonie, e le sempre maggiori
difficoltà di circolazione per merci e persone all´interno dei territory occupati,
hanno messo in ginocchio l´economia palestinese.
Quello palestinese è un popolo tenace e coraggioso che ha le stesse
necessità di ogni altro popolo; necessità materiali: lavoro, istruzione, sanità
accesso ai mercati e ai beni primari e necessità ideali: bisogno di progettare
il futuro, diritto di scegliere liberamente i propri rappresentanti politici, diritto
all´autodeterminazione. E' un popolo che ha dimostrato più volte di sapere
accettare compromessi anche dolorosi e di saper fare scelte pragmatiche:
le reiterate offerte di tregua da parte di Hamas, l´iniziativa di pace della
Lega Araba, gli accordi della Mecca, e la riflessione sullo stato unico avviata
in larga parte della società palestinese testimoniano una volontà di
superare l'esistente. Una volontà che è stata sistematicamente ignorata dal
governo israeliano e da gran parte della comunità internazionale,
producendo nel popolo palestinese una sensazione di accerchiamento e di
impotenza i cui risultati vediamo oggi.
La popolazione civile, schiacciata tra l´occupazione militare israeliana e lo
scontro armato tra le opposte fazioni, si è trovata come sempre a pagare il
prezzo più alto, in termini di perdita di vite umane e di peggioramento delle
condizioni economiche.
L'occupazione israeliana della Palestina è scintilla che accende tutti i
conflitti in Medioriente, è lievito che da anni fa crescere lo scontro con la
civiltà arabo-musulmana, è strumento nelle mani di molti governi e poteri
dell´area che la usano per perseguire i propri fini.
La pace va cercata nella giustizia, nel diritto internazionale e nella verità,
non in una normalizzazione che mette a tacere le legittime aspirazioni di
libertà e di dignità del popolo palestinese.
L´assedio israeliano alla Striscia di Gaza, e l´irresponsabile embargo della
comunità internazionale al governo di Hamas hanno dato il colpo di grazia
ad un´economia già traballante, e impediscono a 1.500.000 di persone, di
cui il 51% bambini e adolescenti, di avere libero accesso ai servizi di base
quali sanità, educazione, rifornimenti energetici. L´assedio di Gaza
costituisce una grave violazione dei diritti umani, e ha prodotto una crisi
umanitaria denunciata più volte anche dalle Nazioni Unite.
Chiediamo agli uomini e alle donne di ogni età, ai compagn* dei partiti, dei
sindacati, delle associazioni e dei movimenti, che in questi anni sono stati
al nostro fianco nella ricerca di una pace giusta in Palestina/Israele di unirsi
a noi nella denuncia dell´assedio di Gaza.
Chiediamo che le Nazioni Unite si impegnino a far rispettare le tutte le
risoluzioni ignorate o violate dallo Stato di Israele, e continuiamo a chiedere
al Governo Italiano, e all´Unione Europea quello che chiediamo da anni:
- la fine dell´occupazione israeliana della Palestina
- uno stato palestinese sovrano con Gerusalemme Est capitale
- il diritto al ritorno per i rifugiati palestinesi, come previsto dalla risoluzione
Onu 184
- la liberazione di tutti i prigionieri palestinesi nelle carceri israeliane
- lo smantellamento del regime di apartheid determinato dal Muro e dalle
colonie israeliane
- la fine dell'assedio imposto alla Striscia di Gaza
- la revoca degli accordi di cooperazione militare Italia - Israele e il ritiro delle
truppe dai vari teatri di guerra.
Appuntamento alle 15 in Piazza della Repubblica (fronte chiesa S. Maria
degli Angeli) dietro lo striscione "stop all´assedio di Gaza"
*Prime adesioni*
Associazione per la Pace
Un ponte per...
Aktivamente
Gruppo di sostegno alla campagna End the Siege on Gaza
Partito della Rifondazione Comunista
Giovani Comunisti/e
Campagna Ponti non Muri di Pax Christi
Salaam Ragazzi dell'Olivo -- Comitato di Trieste
Servizio Civile Internazionale
Vento di Terra
Associazione giovani palestinesi Wael Zwuaiter
Donne in Nero
Rete Lilliput
U.S. Citizens for Peace & Justice
Action For Peace
per adesioni: assopace.nazionale@assopace.org
*Altre adesioni*
Associazioni, ong, partiti, sindacati:
Amisnet
Rete Ebrei Contro l'Occupazione
CRIC (Centro Regionale di Intervento per la Cooperazione)
COMITATO " MODENA - JENIN"
Associazione Yakaar Italia-Senegal
Associazione "Altri Mondi/Sezione Palestina"
Associazione LE AVANGUARDIE -- Modena
MATIS - Associazione Volontariato riciclaggio artistico - Vibo Valentia.
INFORQUADRI -- Roma
Pace per Gerusalemme -- il Trentino e la Palestina ONLUS
Agronomi e Forestali Senza Frontiere
Giuristi Democratici
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Cadenti
CIC - Centro Internazionale Crocevia
ACS - Associazione di Cooperazione allo Sviluppo
Singol*:
Alessandra Mecozzi - Responsabile internazionale Fiom-Cgil
Luisa Morgantini - Vice Presidente del Parlamento Europeo
Enrico Peyretti - Peacelink Torino
Claudia Bertoni
Buratti Gino
Riccardo Taglioli
Toni Germani