Roma 29 Novembre 2008
Nè muri Nè silenzi
Pace giustizia e libertà in Palestina
Le Nazioni Unite hanno dichiarato il 29 Novembre "Giornata di solidarietà internazionale con il popolo palestinese".
Invitiamo tutt* ad unirsi alla manifestazione nazionale di Roma insieme al Coordinamento delle
comunità palestinesi in Italia e all'UDAP (Unione Democratica Arabo Palestinese).
Il popolo palestinese dopo 60 anni di espropri, vessazioni e violenze, ha
visto negli anni della seconda Intifada ridurre progressivamente il suo
spazio di rappresentanza e prospettiva politica nei Territori Occupati, in
Israele e nel resto del mondo. Le esecuzioni mirate e gli arresti arbitrari del
governo israeliano hanno decapitato la leadership delle forze politiche
palestinesi, il resto lo ha fatto la comunità internazionale delegittimando i
principali dirigenti politici palestinesi di ogni ispirazione, cominciando da
quelli laici e pragmatici.
Intanto la frammentazione del territorio determinata dalla costruzione del
muro e dalla crescita indiscriminata delle colonie, e le sempre maggiori
difficoltà di circolazione per merci e persone all´interno dei territory occupati,
hanno messo in ginocchio l´economia palestinese.
Quello palestinese è un popolo tenace e coraggioso che ha le stesse
necessità di ogni altro popolo; necessità materiali: lavoro, istruzione, sanità
accesso ai mercati e ai beni primari e necessità ideali: bisogno di progettare
il futuro, diritto di scegliere liberamente i propri rappresentanti politici, diritto
all´autodeterminazione. E' un popolo che ha dimostrato più volte di sapere
accettare compromessi anche dolorosi e di saper fare scelte pragmatiche:
le reiterate offerte di tregua da parte di Hamas, l´iniziativa di pace della
Lega Araba, gli accordi della Mecca, e la riflessione sullo stato unico avviata
in larga parte della società palestinese testimoniano una volontà di
superare l'esistente. Una volontà che è stata sistematicamente ignorata dal
governo israeliano e da gran parte della comunità internazionale,
producendo nel popolo palestinese una sensazione di accerchiamento e di
impotenza i cui risultati vediamo oggi.
La popolazione civile, schiacciata tra l´occupazione militare israeliana e lo
scontro armato tra le opposte fazioni, si è trovata come sempre a pagare il
prezzo più alto, in termini di perdita di vite umane e di peggioramento delle
condizioni economiche.
L'occupazione israeliana della Palestina è scintilla che accende tutti i
conflitti in Medioriente, è lievito che da anni fa crescere lo scontro con la
civiltà arabo-musulmana, è strumento nelle mani di molti governi e poteri
dell´area che la usano per perseguire i propri fini.
La pace va cercata nella giustizia, nel diritto internazionale e nella verità,
non in una normalizzazione che mette a tacere le legittime aspirazioni di
libertà e di dignità del popolo palestinese.
L´assedio israeliano alla Striscia di Gaza, e l´irresponsabile embargo della
comunità internazionale al governo di Hamas hanno dato il colpo di grazia
ad un´economia già traballante, e impediscono a 1.500.000 di persone, di
cui il 51% bambini e adolescenti, di avere libero accesso ai servizi di base
quali sanità, educazione, rifornimenti energetici. L´assedio di Gaza
costituisce una grave violazione dei diritti umani, e ha prodotto una crisi
umanitaria denunciata più volte anche dalle Nazioni Unite.
Chiediamo agli uomini e alle donne di ogni età, ai compagn* dei partiti, dei
sindacati, delle associazioni e dei movimenti, che in questi anni sono stati
al nostro fianco nella ricerca di una pace giusta in Palestina/Israele di unirsi
a noi nella denuncia dell´assedio di Gaza.
Chiediamo che le Nazioni Unite si impegnino a far rispettare le tutte le
risoluzioni ignorate o violate dallo Stato di Israele, e continuiamo a chiedere
al Governo Italiano, e all´Unione Europea quello che chiediamo da anni:
- la fine dell´occupazione israeliana della Palestina
- uno stato palestinese sovrano con Gerusalemme Est capitale
- il diritto al ritorno per i rifugiati palestinesi, come previsto dalla risoluzione
Onu 184
- la liberazione di tutti i prigionieri palestinesi nelle carceri israeliane
- lo smantellamento del regime di apartheid determinato dal Muro e dalle
colonie israeliane
- la fine dell'assedio imposto alla Striscia di Gaza
- la revoca degli accordi di cooperazione militare Italia - Israele e il ritiro delle
truppe dai vari teatri di guerra.
Appuntamento alle 15 in Piazza della Repubblica (fronte chiesa S. Maria
degli Angeli) dietro lo striscione "stop all´assedio di Gaza"
*Prime adesioni*
Associazione per la Pace
Un ponte per...
Aktivamente
Gruppo di sostegno alla campagna End the Siege on Gaza
Partito della Rifondazione Comunista
Giovani Comunisti/e
Campagna Ponti non Muri di Pax Christi
Salaam Ragazzi dell'Olivo -- Comitato di Trieste
Servizio Civile Internazionale
Vento di Terra
Associazione giovani palestinesi Wael Zwuaiter
Donne in Nero
Rete Lilliput
U.S. Citizens for Peace & Justice
Action For Peace
per adesioni: assopace.nazionale@assopace.org
*Altre adesioni*
Associazioni, ong, partiti, sindacati:
Amisnet
Rete Ebrei Contro l'Occupazione
CRIC (Centro Regionale di Intervento per la Cooperazione)
COMITATO " MODENA - JENIN"
Associazione Yakaar Italia-Senegal
Associazione "Altri Mondi/Sezione Palestina"
Associazione LE AVANGUARDIE -- Modena
MATIS - Associazione Volontariato riciclaggio artistico - Vibo Valentia.
INFORQUADRI -- Roma
Pace per Gerusalemme -- il Trentino e la Palestina ONLUS
Agronomi e Forestali Senza Frontiere
Giuristi Democratici
Associazione Kenda Onlus - Coperazione tra i Popoli Associazione Stelle
Cadenti
CIC - Centro Internazionale Crocevia
ACS - Associazione di Cooperazione allo Sviluppo
Singol*:
Alessandra Mecozzi - Responsabile internazionale Fiom-Cgil
Luisa Morgantini - Vice Presidente del Parlamento Europeo
Enrico Peyretti - Peacelink Torino
Claudia Bertoni
Buratti Gino
Riccardo Taglioli
Toni Germani
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