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mercoledì 31 ottobre 2007

La città del fiore


Domenica 4 novembre 2007, anniversario dell'alluvione, alle ore 10,15 in via degli Aceri 1 a Firenze, alle "Baracche",  sarà presentato il libro "La città del fiore" che contiene una favola scritta da Enzo Mazzi e magicamente illustrata dall'artista curdo Fuad Aziz, pubblicata dalla Regione Toscana per trasmettere alle  generazioni più giovani la memoria dell'alluvione del 1966.


L’incontro sarà introdotto da Claudia Daurù della Comunità dell’Isolotto. Parteciperanno Paolo Cocchi, Assessore alla Cultura della Regione Toscana e Simonetta Soldani, docente si storia contemporanea all’Università di Firenze. Saranno presenti gli autori e i Presidenti del Consiglio del Q4 e del Consiglio Comunale. I bambini della Comunità leggeranno brani del libro, mentre su uno schermo saranno proiettate le immagini di Fuad. Ai presenti sarà offerta una copia del libro.


Un secondo incontro di presentazione, specificamente per alunni, insegnanti e genitori, si farà lunedì 5 novembre 2007 al mattino nella Scuola elementare della Montagnola in via G. da Montorsoli 1 Firenze. Leggerà la favola l'attore Antonio Masi.


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Ad ogni anniversario dell'alluvione si moltiplicano le iniziative, convegni, pubblicazioni, mostre, manifestazioni. In questi quarant’anni però ci sembra che non ci sia traccia di una iniziativa specifica per favorire la trasmissione della memoria alle nuove generazioni e in particolare ai bambini.


Per questo la Regione Toscana e la Comunità dell’Isolotto hanno preso l’iniziativa di pubblicare una favola magicamente illustrata dall’artista curdo Fuad Aziz, scritta da Enzo Mazzi, intitolata "La città del fiore", da diffondere nelle scuole e per quanto è possibile anche nelle famiglie.


L’intento era ed è quello di trasmettere con modalità e linguaggi rispettosi delle modalità di apprendimento, della fantasia e creatività dei bambini non solo la memoria dell’evento drammatico ma quella della straordinaria esperienza che si sviluppò nei quartieri fiorentini invasi dall'acqua e dal fango. La violenza della natura fu vinta ancora una volta dalla colomba e dall'arcobaleno, come nel mito del diluvio; fu vinta cioè dal volo alto dell'iniziativa di base e dall’inarcarsi tutti insieme dei cittadini, dal dispiegarsi della solidarietà popolare, dall'integrazione feconda fra realtà sociali e fra persone di aree ideologiche e culturali diverse. Non fu però un fatto isolato: si intrecciava con grandi trasformazioni culturali a livello mondiale e si legava ad importanti tappe della storia recente della città. La liberazione di Firenze, le prime giunte comunali, la stagione politica lapiriana, le lotte operaie degli anni 50-60, l'alluvione e i Comitati di quartiere, le scuole popolari, le mobilitazioni per la pace e per un "nuovo mondo possibile" sono tante radici di un'unica trama storica animata dai valori, dall'intelligenza, dalla cultura popolare della gente dei quartieri fiorentini. E’ questa trama positiva che anche i bambini devono conoscere con le modalità che sono loro proprie. Non la solidarietà come eccezione favorita da eventi drammatici, ma la solidarietà come trama profonda della vita e della storia.


E non si tratta solo di trasmettere memoria ma di intrecciarla col presente e di favorire un’apertura delle coscienze infantili ai temi della solidarietà, del protagonismo di base, del rapporto di autonomia critica rispetto ai condizionamenti dello sconfinato egoismo individuale senza prospettive né speranza.


                                                                               La Comunità dell'Isolotto


 


 

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