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venerdì 19 ottobre 2007

 
Politica e persone: cosa sta succedendo?



Comunità dell’Isolotto – Firenze, 14.10.2007

riflessioni di Carlo, Claudia, Luisella, Maurizio

 

1.       Letture dal Vangelo

2.       L’agire politico

3.       Il partito democratico  

4.       I candidati alla segreteria

5.      Allegato 1 : i regolamenti

 

 

1.      Letture dal Vangelo

 

“Voi siete il sale della terra; ma se il sale perdesse il sapore, con che cosa lo si potrà rendere salato? A null’altro serve che ad essere gettato via e calpestato dagli uomini.

Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città collocata sopra un monte, né si accende una lucerna per metterla sotto il moggio, ma sopra il lucerniere perché faccia luce a tutti quelli che sono nella casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al vostro Padre che è nei cieli.”

                                                                                                                                 [Matteo, 5, 13-16] 

 

“Sorse anche una discussione, chi tra di loro poteva essere considerato il più grande. Egli disse : I re delle nazioni le governano e coloro che hanno il potere su di esse si fanno chiamare benefattori. Per voi però non sia così; ma chi è il più grande tra di voi diventi come il più piccolo e chi governa come colui che serve. Infatti chi è il più grande, chi sta a tavola o chi serve ? Non è forse colui che sta a tavola ? Eppure io sto in mezzo a voi come colui che serve .”

                                                                                                                                 [Luca, 22, 24-27]

 

“Interrogato dai Farisei su quando verrà il regno di Dio, Gesù rispose : il regno di Dio non viene in modo da attirare l’attenzione, e nessuno dirà : eccolo qui, o eccolo là. Perché il regno di Dio è in mezzo a voi.”

                                                                                                                                 [Luca, 17, 20-21]

 

 

            Le parole del Vangelo sembrano richiamare gli uomini a vivere appieno nel loro tempo e nel loro mondo testimoniando le proprie convinzioni con il loro agire. Queste parole sembrano dare anche un’indicazione sul modo di agire: farsi “in mezzo a voi come colui che serve”. Infine, il regno di Dio, il luogo della giustizia, della uguaglianza e della pace è in mezzo agli uomini e sta agli uomini di buona volontà costruirlo nell’oggi.

            Qual è il modo in cui ci sentiamo di essere parte del mondo? la politica, della quale si sente ormai sistematicamente dire che “è lontana dalla gente” sia che si parli dell’Europa sia che ci si occupi dei problemi del quartiere, da una parte ci pone di fronte ai modi convenzionali di esprimersi (i partiti, le elezioni, la delega), da un altra si trasforma in antipolitica con espressioni anche dirompenti (Grillo oggi, i disobbedienti ieri).

E poi, in che modo ci si può o si deve occupare di politica? Di fronte ai più diversi problemi come sappiamo le azioni che possono essere attuate sono anche diametralmente opposte a seconda della posizione (delle convinzioni, della ideologia) di chi si trova ad avere il potere di decidere.

 

 2. L’agire politico

Non si dice certo niente di nuovo affermando che stiamo vivendo un periodo di grande disorientamento dei cittadini nei confronti di ciò che sta succedendo nel mondo politico o meglio nel mondo dei politici, si avverte in tanti il desiderio di un forte cambiamento, di un nuovo modo di far politica. E’ quanto mai necessario che gli elettori dell’Unione si attivino per superare questa crisi,   abbattere le reciproche diffidenze, chiudere queste infinite discussioni in cui uno, pur di avere visibilità, deve  per forza contrapporsi prepotentemente ad altri; sarebbe bello che ciascuno si mettesse in gioco, aprendosi al dialogo con chi non ha le sue stesse identiche posizioni, dialogo significa sostenere con forza le proprie idee, ma essere anche disposti ad ascoltare ed eventualmente lasciarsi contaminare se le tesi dell’ “avversario” alla fine risultassero   in qualche modo condivisibili. E’ importante impegnarsi a cercare insieme una sintesi costruttiva che porti fuori il nostro paese dallo stallo in cui si trova. E’ un sogno?…. Forse, ma non è il momento di rinunciare a mettere di nuovo in atto tutti i tentativi perché possa cominciare a diventare realtà.

Si va manifestando ancora una volta il bisogno di partecipazione attiva alla vita politica del nostro paese, la voglia di esprimersi e di essere ascoltati, di portare avanti insieme un progetto che possa coinvolgere soggetti che finora hanno percorso strade parallele senza mai incontrarsi, ovvero solo talvolta per scontrarsi. E’ per noi interessante porre attenzione a tutto ciò che si muove nel centro-sinistra: dalla formazione del nuovo PD, al movimento “Per una sinistra unita e plurale”, partecipando e dimostrando così che un altro modo di fare politica è possibile.

Ognuno deve scegliere la sua strada ed impegnarsi con la consapevolezza che ogni presenza è importante se concorre a realizzare una società più giusta.

E’ sempre di grande attualità il saggio di Max Weber “La politica come professione” dove si distinguono due modi fondamentali dell’ agire politico: uno ispirato all’ etica della convinzione, l’altro all’etica della responsabilità. Chi segue la prima, punta alla realizzazione dei propri principi tenendo in scarso conto gli ostacoli che si frappongono alla realizzazione del suo progetto, ma andando dritto per la sua strada, costi quel che costi, anche a prezzo di divisioni e conseguentemente di indebolimento del potere di incidere sulla realtà, non è disposto a cercare soluzioni parziali. Chi segue la seconda si preoccupa di misurare le sue forze con le difficoltà che incontra, valuta la possibilità di realizzazione dei suoi progetti, si accontenta di piccoli insoddisfacenti passi avanti nella direzione che ha scelto, talvolta accettando soluzioni di compromesso o meglio di mediazione

Weber conclude il suo saggio dicendo “..l’etica della convinzione e quella della responsabilità non sono antitetiche, ma si completano a vicenda e solo congiunte formano il vero uomo. Quello che può avere la vocazione alla politica…La politica consiste in un lento e tenace superamento di dure difficoltà, da compiersi con passione e discernimento al tempo stesso. E’ perfettamente esatto e confermato da tutta l’esperienza storica che il possibile non verrebbe raggiunto se nel mondo non si ritentasse sempre l’impossibile

 

3.1 Che cos’è il Partito Democratico?

Partito Democratico (PD) è il progetto di un nuovo partito politico italiano di centro-sinistra, la cui nascita è prevista per il 14 ottobre 2007. L'intento del costituendo partito è riunire i moderati dell’Unione, in continuità con le esperienze de L'Ulivo.

Aderiscono al progetto, aperto alla cittadinanza:



  • i Democratici di Sinistra;



  • Democrazia è Libertà - La Margherita;



  • il Movimento Repubblicani Europei (guidato da Luciana Sbarbati);



  • il Partito Democratico Meridionale (guidato da Agazio Loiero);



  • il movimento Progetto Sardegna (guidato da Renato Soru);



  • il movimento Alleanza dei Riformisti (guidato da Ottaviano Del Turco e Claudio Signorile);



  • il movimento Italia di Mezzo (guidato da Marco Follini);



  • il movimento Socialisti liberal per il Partito democratico (guidato da Claudio Nicolini);



  • il movimento Repubblicani Democratici (guidato da Giuseppe Ossorio).



Non aderiscono al progetto :



  • l’Italia dei Valori di A.Di Pietro (che avendo rifiutato di sciogliere il proprio movimento è stato escluso dalle "Primarie del 14 ottobre" cui pure si era candidato),



  • alcuni partiti che fanno parte della Costituente Socialista (Socialisti Democratici Italiani e I Socialisti Italiani);



  • la Sinistra Democratica (ex-Sinistra-DS). Nei DS si mostrò da subito contraria al PD la sinistra interna, il vecchio Correntone, guidata da Fabio Mussi e Cesare Salvi



  • il Partito Socialista Democratico Italiano (che pure aveva fatto parte della lista de L'Ulivo).



 Il progetto, che ha in Romano Prodi il principale sostenitore ed ispiratore, prevede la costituzione di un partito unitario che unisca le cosiddette "culture riformiste italiane", cioè quella cristiano-democratica e sociale, quella liberale e liberale sociale, quella socialdemocratica nonché culture politiche maggiormente legate alla storia degli ultimi decenni come l'ambientalismo. Tra gli obiettivi del progetto, vi è anche l'intenzione di un coinvolgimento maggiore della società civile e del cosiddetto "popolo delle primarie".

Riguardo alla prossima costituzione del Partito Democratico, le opinioni sono diverse non solo fra i partiti che hanno deciso di non confluire nel nuovo partito ma anche fra quelli che, facendo parte dell’area del centrosinistra, hanno dato la loro adesione alla nuova formazione.   

In particolare ci sembrano degne di riflessione le posizioni provenienti da due gruppi dell’area del cattolicesimo progressista, uno “Agire Politicamente” (coordinamento dei cattolici democratici fondato nel 1998) e l’altro dall’ex presidente dell’Azione Cattolica.

Nel primo caso, in occasione dell’ultimo seminario nazionale, il documento finale afferma che “Agire Politicamente guarda con speranza al processo di costituzione del nuovo partito poiché ritiene significativo l’incontro fra le tre grandi culture che hanno elaborato la Carta Costituzionale e ispirato la politica italiana del secondo dopoguerra : il personalismo comunitario del cattolicesimo democratico, l’umanesimo socialista e la prospettiva liberale dei diritti individuali”. Agire Politicamente osserva inoltre che “la formazione delle liste di collegio e la scelta di ordine dei candidati dovrebbe avvenire attraverso percorsi di democrazia partecipata e debba costituire una occasione per dibattere i grandi problemi dell’Italia in vista di una elaborazione allargata dello stesso progetto politico del partito.”

Dario Franceschini, candidato alla vicesegreteria del PD e intervenuto al seminario, ritiene che “i valori del cattolicesimo democratico verranno riversati in un partito più grande e diventeranno un patrimonio di tutti se sarà scelto il dialogo come metodo e la laicità come orizzonte. I temi eticamente sensibili non possono essere liquidati con la formula della libertà di coscienza, ma nemmeno ci si potrà arroccare sulla propria verità: bisognerà dialogare e individuare il pezzo di verità sicuramente presente anche nelle ragioni dell’altro ed elaborare una proposta condivisa.”

Viceversa, l’ex presidente dell’Azione Cattolica e cofondatore di Agire Politicamente Alberto Monticone pensa che quella del Partito Democratico sia una operazione di potere della politica politicante e che, nonostante la maschera delle primarie, sia mortificata la possibilità di partecipazione dei cittadini e si dissolva la tradizione del cattolicesimo democratico.    

A suo parere “il dilemma fra operare come singoli quale lievito nella pasta (criterio altamente cristiano ma non politico) e quella di formare una corrente nel partito (diversa da quelle democristiane che avevano una base comune) sono entrambe perdenti.”

Vale la pena di ricordare che non aderirà al Partito Democratico l’ala della sinistra dei DS che si è avvicinata agli altri partiti della sinistra che sostengono il governo Prodi nel tentativo di costituire un soggetto unitario.

 

3.2 La redazione del Manifesto del Partito Democratico

Romano Prodi nel 2006, incaricò tredici personalità di spicco del mondo della cultura e della politica[1] di redigere un Manifesto per il PD utile a enunciare i valori del nuovo soggetto politico, e possibile bozza e base provvisoria per un futuro manifesto di valori da redigere successivamente la nascita del partito. Il documento reso pubblico nel dicembre del 2006, consta di 14 pagine ed è diviso in tre parti:



  • Noi, i democratici



  • L'Italia, una nazione d'Europa



  • L'Ulivo, il nostro partito



I concetti cruciali espressi dal Manifesto sono:



  • l'interesse nazionale unisce gli aderenti al progetto del Partito Democratico;



  • le parole chiave del nuovo soggetto saranno libertà e dignità;



  • la collocazione internazionale sarà estranea al PPE, e in sinergia ma esterna al PSE;



  • è irrinunciabile il metodo delle elezioni primarie nella scelta dei candidati;



  • la laicità è da intendere come presenza pluralista, valorizzata e attiva di diverse visioni morali e delle varie religioni;



  • è da sottolineare l'importanza della difesa della Costituzione, conservando i rapporti da essa previsti tra Stato e Chiesa.



 

3.3 Preoccupazioni e nodi problematici

 

1) La collocazione europea è uno tra i principali nodi circa il PD: attualmente i DS fanno parte del Partito Socialista Europeo mentre La Margherita è membro fondatore del Partito Democratico Europeo[2].

 

2) Tra le maggiori preoccupazioni, sia nella Margherita che soprattutti tra i DS, è l'idea che il PD comporti la rinuncia alle proprie identità storiche in un progetto che non rappresenterebbe una sintesi, bensì o un compromesso al ribasso.

 

3) Altro tema caldo è la laicità del partito e, in rapporto al dibattito politico contingente, l'approvazione del disegno di legge del governo sui DiCo (ma non solo), con profondi contrasti tra la cosiddetta ala teodem della Margherita e il resto del partito e dei DS.

 

Cosa ne pensiamo?

 

3.4 Il Comitato “14 ottobre”

Il “14 ottobre 2007” con le cosiddette primarie sarà eletta la “Assemblea costituente del Partito democratico.

A maggio 2007 è stato costituito il "Comitato 14 ottobre" (così chiamato con riferimento alla data in cui sarà eletta l'assemblea costituente del Partito Democratico) formato da 45 membri[3], poi allargato ad altri componenti. Questo comitato ha definito compiti, modalità e obiettivi dell'Assemblea costituente del Pd che sarà eletta il 14 ottobre con le primarie. Inoltre ha deciso le regole per la formazione di liste per l'elezione all'Assemblea Costituente collegate al candidato segretario, il quale potrà essere appoggiato anche da più liste, numero minimo di 100 firme per la presentazione delle candidature.

 

 

4. I candidati

I candidati ammessi alle primarie del 14 ottobre sono:


Mario Adinolfi (Roma15 agosto 1971) è un giornalista, scrittore e blogger italiano.

Dalla fine degli anni Ottanta, scrive per Europa, Avvenire, Radio Vaticana, Il Popolo, La Discussione. Approda poi alla RAI dove lavorerà per il TG1. Attualmente è autore e conduttore di programmi radiofonici e televisivi per l'emittente pubblica e per varie emittenti private.

Politicamente ha militato prima nella DC, poi nel PPI e ora nell'area centrista del centrosinistra.

Nel 2006 fonda l'associazione per il PD Democratico Generazione U, animata da blogger under 40 di centrosinistra.

È stato uno dei sostenitori del progetto politico de i Mille, insieme, tra gli altri, a Ivan Scalfarotto e Luca Sofri. Abbandona tuttavia il progetto quando i Mille decidono di sostenere Walter Veltroni come segretario del Partito Democratico.

Afferma di candidarsi alle primarie del PD da “outsider vero perché, come spiega nella sua Dichiarazioni di intenti sul sito dell’Ulivo, non è “né ministro, né sindaco, né senatore, né sottosegretario”. Si ritiene un rappresentante dei nati tra gli anni Settanta e Ottanta. Per questo nel 2006 fonda l'associazione per il partito democratico Generazione U, che si rivolge soprattutto agli under 40 di centrosinistra. Ventotto milioni di italiani hanno meno di 40 anni. Su oltre 300 eletti in Parlamento, l'Ulivo non ha in rappresentanza di  questi 28 milioni di cittadini neanche un eletto!

Adinolfi ha dichiarato che il primo atto che compierà sarà  chiedere a chiunque firmerà per la mia candidatura di firmare  contestualmente anche il referendum sulla riforma elettorale.

Le idee su cui si fonda la campagna elettorale di Adinolfi sono “democrazia diretta, rappresentanza generazionale, rottura degli schemi oligarchici dei partiti, sostegno al referendum elettorale.

 Le proposte di cui parla l’outsider Adinolfi ruotano attorno a tre numeri: cento, due, zero.

Cento è la quota proponibile per sostenere il sistema pensionistico. Significa sessant'anni di età e quaranta di contributi, oppure sessantacinque anni di età e trentacinque di contributi, esclusi i lavori usuranti. Parificazione dell'età tra uomini e donne.

Due è la percentuale del Pil italiano che verrebbe investita in ricerca scientifica, partendo dall'assegnazione di “strumenti di decenza economica” per i giovani ricercatori universitari.

Due è anche il numero della giovane coppia, che si vuole costituire come nucleo stabile all'interno della società, a prescindere dall'orientamento sessuale.

Due sono i bisogni primari da soddisfare dalla coppia: casa e lavoro.

Zero. interessi sui mutui per le giovani coppie che acquistano la prima casa con risorse pubbliche che si liberano dalla ristrutturazione del welfare attraverso la proposta "quota cento", che potrà prevedere ad ammortizzatori sociali.

zero vincoli all'ingresso nelle libere professioni, che devono essere libere appunto, dopo l'ottenimento dei titoli di studio per esercitarle.

zero dubbi sul fatto che lo Stato è laico, laico, laico e lo stesso zero dubbi sul fatto che la Chiesa abbia diritto di esprimere in piena libertà le proprie opinioni, perché il partito democratico è l'occasione storica per abbattere definitivamente un anacronistico steccato.

zero discussioni sull’emergenza ambientale,

zero costi della politica che dovrebbe essere costruita tutta su base volontaria,

zero caste;

zero vincoli all'accesso alla rete, alla scaricabilità di contenuti in peer to peer per l'utilizzo personale, alla diffusione della banda larga anche attraverso il WiMax, alla libertà del web.

zero mafia, zero camorra, zero 'ndrangheta,

zero omissis sui misteri d'Italia,

zero rispetto per i terroristi, zero trame oscure,

zero strapotere delle banche, zero conflitti d'interesse,

zero dominio della politica sull'informazione e sulla Rai,

zero umiliazioni per i consumatori,

zero evasione fiscale,

zero riduzione in schiavitù di bambini rom e giovani prostitute,

zero disparità e conseguente parità piena della condizione femminile.

Zero sfruttamento dell'uomo sull'uomo, in qualsiasi forma, anche in quella moderna di un contratto co.co.pro in un call center a seicento euro al mese.

 

Rosy Bindi (Sinalunga12 febbraio 1951) è esponente di spicco della Margherita. Laureata in scienze politiche, ricercatore universitario in Diritto Amministrativo, era accanto a Vittorio Bachelet nel momento del suo assassinio il 12 febbraio 1980. E’ stata impegnata nell'Azione Cattolica, di cui è stata vicepresidente nazionale dal 1984 al 1989.

Ha iniziato la carriera politica nella Democrazia Cristiana: nel 1989 candidata alle elezioni europee con la DC è stata eletta ed è diventata vicepresidente della commissione cooperazione e sviluppo e poi presidente della commissione petizioni e diritti dei cittadini.

Dopo la fine della DC aderisce al Partito Popolare Italiano con cui diviene deputato nazionale nel 1994. Si è impegnata per la nascita della coalizione di centro-sinistra L'Ulivo. Nel 1996, dopo la vittoria elettorale dell'Ulivo, viene nominata ministro della Sanità, incarico che mantiene per circa quattro anni: in questa veste vara nel 1999 la riforma del Servizio sanitario nazionale.

Nel 2001 è rieletta alla Camera dei Deputati per la 3° volta nel collegio di Cortona (Toscana).

Rieletta alla Camera dopo le elezioni politiche del 2006 nella circoscrizione della Toscana, è nominata nel secondo governo Prodi, Ministero per le Politiche per la Famiglia.

Il suo nome è legato anche al disegno di legge sui Dico, i diritti e doveri delle convivenze, per il quale ha ricevuto aspre critiche dalla maggior parte del mondo ecclesiale e da molte associazioni cattoliche.

 

Enrico Letta : E’ un giovane, per la politica italiana, deputato quarantunenne della Margherita con alle spalle una lunga carriera politica e con una forte vocazione europeista: da presidente dei Giovani democristiani europei (1991-1995) a ministro delle Politiche comunitarie (1998-1999), a soli 32 anni. E’ stato anche ministro dell'Industria (2000-2001) e parlamentare europeo per l’Ulivo. Nel 2006 lascia l’incarico a Bruxelles dopo essere stato nominato segretario alla presidenza del Consiglio dei ministri del Governo Prodi. Vorrebbe che il Pd “riconquistasse la parola libertà”. E’ a favore di “una politica che decida: fatti precisi, concreti, scelte”. E si propone, come altri candidati, di dare voce alla silente generazione degli anni Ottanta.

Si presenta come il “più” giovane e pertanto si rivolge con forza e convinzione ai giovani e alcune sue proposte sono sicuramente dirompenti quali quella di eliminare l’attuale sistema pensionistico dei parlamentari e sostituirlo con quello “contributivo”

Con Enrico Letta la sfida al rinnovamento della politica si sposta radicalmente sui contenuti e sulle scelte concrete di governo. Le parole chiave natalità, mobilità e libertà danno il senso di un riformismo sociale e politico che apre orizzonti nuovi. L’aderenza delle sue proposte ai problemi e la concretezza delle soluzioni indicate sono la vera risposta alla crisi della politica. E Letta si misura, forte dell’esperienza sul campo, con la nuova composizione sociale e produttiva delle nostre regioni con stile pragmatico e dialogante, ascoltando le istanze di tutti e conoscendone da vicino i bisogni, le richieste e le aspirazioni.

Il partito democratico che sta nel progetto di Enrico Letta si lascia alle spalle i vincoli ideologici senza rinunciare ad un profondo radicamento culturale: il senso, la natura della politica è il progressivo miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro delle persone. È un partito che sceglie un’etica del servizio e insieme una forte tensione per la modernizzazione del Paese. La sua opzione si confronta con i cambiamenti avvenuti, in particolare nelle regioni del Nord, sa ascoltare e comprendere le buone ragioni degli altri: dice la verità con garbo e misura, lontano dalla politica futile e televisiva degli effetti speciali e delle polemiche messe in scena più per impressionare che per convincere.

La sua proposta si confronta e si misura con le grandi questioni aperte del nostro tempo da uomo libero dalle appartenenze, dai legami ideologici e dalle connivenze corporative. L’autonomia della società, che a Milano e nel Nord del paese si chiama sussidiarietà, è al centro della sua proposta e si traduce in un’idea del Partito democratico federalista e radicato nei territori. E l’autonomia della società, la libertà degli individui, è ciò che maggiormente distingue l’impostazione di Letta dalle altre due principali opzioni in campo: una ecumenicamente sbilanciata su una grande semplificazione comunicativa centralizzata, l’altra di tipo più integrista e non priva di venature ideologiche.

 

Pier Giorgio Gawronski (Roma1957) è un economista e giornalista italiano. Laureato in economia, ha compiuto delle esperienze a favore dei diritti umani in America Latina per conto di Amnesty International (1979-1984). In Cile ha avviato la sua attività di giornalista free-lance, concentrandosi sul tema della povertà. Ha lavorato in alcune organizzazioni internazionali (OCSE, UNCTAD) e ha tenuto cattedre di economia in alcune università. In Italia, a partire dal 2000 ha avviato un impegno politico: è stato consulente economico presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, è stato parte attiva dei comitati dei "Cittadini per l'Ulivo", esprimendo critiche nei confronti della classe dirigente in carica accusata di aver provocato il "deterioramento" delle istituzioni. La sua candidatura alle primarie del PD è sostenuta anche dall’economista Jacopo Gavazzoli Schettini.

Jacopo Gavazzoli Schettini (Firenze, 1965) è un economista italiano. Laureato in studi strategici a Firenze, ha esperienza nel campo dei mercati finanziari internazionali. I temi sui quali spende il suo impegno sono la responsabilità sociale d'impresa, lo sviluppo sostenibile e la finanza etica, per conto dell'Agenzia Europea di Investimenti Standard Ethics, di cui diventa direttore esecutivo.Il suo orizzonte politico dichiarato è quello che abbraccia i valori della sinistra europea e liberale, con una società aperta non solo ai valori di equità e giustizia, ma anche di efficienza dei servizi dello Stato e dello sviluppo economico. Ha avuto un'esperienza politica giovanile nel negli anni 80 nel Partito Repubblicano Italiano.

Le parole chiave di Gawronski e Schettini sono sviluppo economico, tenuta dei conti pubblici, controllo della spesa pubblica e del debito pubblico, efficienza dello Stato, liberalizzazioni.

 

Allegato 1 : i regolamenti

 

Per lo svolgimento delle elezioni primarie e della campagna elettorale sono stati definiti due distinti regolamenti di autodisciplina , i cui passaggi più significativi sono i seguenti :

 

Regolamento per lo svolgimento delle elezioni primarie per l’assemblea costituente del partito democratico

 

Articolo 1 (Indizione dell’elezione e titolari dell’elettorato attivo e passivo)

2.      Possono partecipare in qualità di elettori e di candidati tutte le cittadine ed i cittadini italiani che al 14 ottobre abbiano compiuto sedici anni nonché, con i medesimi requisiti di età, le cittadine e i cittadini dell’Unione Europea residenti, le cittadine e i cittadini di altri Paesi in possesso di permesso di soggiorno, i quali al momento del voto dichiarino di voler partecipare al processo costituente del Partito Democratico e devolvano un contributo minimo di € 5, ridotto a € 2 per le elettrici e gli elettori che non abbiano ancora compiuto venticinque anni.



  1. Con successivo regolamento vengono stabilite le modalità di elezione delle Assemblee provinciali e dei Segretari provinciali, da tenersi entro il 31 dicembre 2007.



 

Articolo 2 (Funzioni degli organi da eleggere)



  1. L’Assemblea Nazionale, convocata da Romano Prodi che ne assume la Presidenza, si riunisce per la prima seduta il 27 ottobre 2007. Essa approva il Manifesto e lo Statuto nazionale del Partito ed assolve ad ogni altra funzione attribuitale dalle norme transitorie e finali dello Statuto.






  2.  



Articolo 6 (Ripartizione dei seggi per l’Assemblea Costituente Nazionale)

1.      Per la ripartizione dei seggi della Assemblea Nazionale, si fa riferimento ai collegi e alle circoscrizioni di cui alla legge 4 agosto 1993, n. 277. Milleduecento seggi vengono distribuiti tra le circoscrizioni in proporzione al numero di residenti e milleduecento seggi in proporzione al numero dei voti conseguiti dall’Ulivo nelle elezioni del 2006 per la Camera dei deputati, in entrambi i casi sulla base del metodo dei quozienti interi e dei più alti resti.

2.      I seggi così assegnati a ciascuna circoscrizione vengono ripartiti tra i collegi in proporzione ai voti conseguiti dall’Ulivo nelle elezioni del 2006 per la Camera dei deputati sulla base del metodo dei quozienti interi e dei più alti resti. Qualora uno o più collegi abbiano ottenuto con tale metodo meno di tre seggi, ne ottengono tre. Si procede quindi nuovamente alla ripartizione di tutti i seggi tra gli altri collegi, sempre in proporzione ai voti conseguiti dall’Ulivo nelle elezioni del 2006 per la Camera dei deputati sulla base del metodo dei quozienti interi e più alti resti, reiterando eventualmente il computo fino a che tutti i collegi ottengano un minimo di tre seggi.




Articolo 7 (Candidature)

1.      Le liste per l'elezione dell’Assemblea Nazionale devono comprendere un numero di candidati non superiore al numero dei componenti da eleggere nei relativi collegi e non inferiore ai due terzi, con

arrotondamento all'unità superiore qualora il numero dei candidati da comprendere nella lista contenga una cifra decimale superiore a 50. A pena di inammissibilità, le liste devono essere composte alternando candidati di sesso diverso. A pena di inammissibilità, se il numero di liste tra loro collegate in ambito circoscrizionale è pari, non più della metà di tali liste possono avere come capolista persone dello stesso sesso; se il numero di liste tra loro collegate in ambito circoscrizionale è dispari, la differenza di numero tra capilista di sesso diverso non può essere superiore a una unità.

2.      Le candidature nei collegi sono presentate all’Ufficio tecnico amministrativo territorialmente competente. Le candidature all’Assemblea Nazionale devono essere corredate dalle sottoscrizioni di almeno cento e non più di centocinquanta aventi diritto nei rispettivi collegi, autenticate da almeno un consigliere comunale, provinciale o circoscrizionale. Nessuno può sottoscrivere più di una lista.

3.      Nessuno può candidarsi in più di un collegio per l’elezione dell’Assemblea Nazionale.

4.      Non è ammessa la candidatura di persone notoriamente appartenenti a forze politiche o ad ispirazioni ideali non riconducibili al progetto dell’Ulivo-Partito Democratico.

5.      Non è ammessa la candidatura di persone che, alla data di presentazione delle candidature, si trovino in una delle situazioni previste dall’art. 1 del codice di autoregolamentazione approvato dalla Commissione parlamentare d’inchiesta sul fenomeno della criminalità organizzata mafiosa o similare il 3 aprile 2007.

 

Articolo 9 (Disciplina della campagna elettorale)

1.Al fine di contenere i costi della campagna elettorale in vista delle elezioni di cui al presente regolamento, non è in ogni caso ammessa la pubblicazione a pagamento di messaggi pubblicitari o di propaganda

elettorale su mezzi radiotelevisivi, testate giornalistiche o altri organi di stampa e informazione.

2. Fermo restando quanto previsto dal comma 1, il Collegio Nazionale dei Garanti, entro quindici giorni dalla nomina dei suoi componenti, predispone un regolamento di autodisciplina della campagna elettorale, idoneo ad assicurare condizioni di parità fra i candidati, con riferimento anche all’entità massima, alle modalità e alla documentazione delle spese.




Articolo 10 (Voto)

1. Per essere ammessi al voto, che si svolge in unica giornata dalle ore 7 alle ore 20, occorre esibire al seggio un documento di identificazione e, ad eccezione dei non ancora maggiorenni e dei non cittadini, la propria tessera elettorale.

 

 

Articolo 11 (Procedimento elettorale)

5. Gli elettori possono esprimere un unico voto in un’unica colonna di ciascuna scheda. Il voto si considera valido in qualsiasi punto della colonna sia stato apposto un segno. Sono considerate non valide le schede che presentino segni di votazione che ricadono all’interno di due o più colonne.

1. Qualora sia stata eletta una maggioranza assoluta di componenti l’Assemblea a sostegno di un candidato Segretario, il Presidente dell’Assemblea Costituente Nazionale lo proclama eletto alla apertura della prima seduta dell’Assemblea stessa; in caso contrario il Presidente indice in quella stessa seduta un ballottaggio a scrutinio segreto tra i due candidati collegati al maggior numero di componenti l’Assemblea e proclama eletto Segretario il candidato che ha ricevuto il maggior numero di voti validamente espressi.

 

Articolo 15 (Elezione dei Segretari Regionali)

1. Qualora vi sia, tra i componenti eletti all’Assemblea Costituente Regionale ai sensi del precedente articolo 13, una maggioranza assoluta di componenti eletti a sostegno di un candidato Segretario Regionale, il Presidente dell’Assemblea lo proclama eletto all’apertura della prima seduta dell’Assemblea stessa; in caso contrario il Presidente indice in quella stessa seduta un ballottaggio a scrutinio segreto tra i due candidati collegati al maggior numero di componenti l’Assemblea eletti ai sensi del precedente articolo 13 e proclama Segretario Regionale il candidato che ha ricevuto il maggior numero di voti validamente espressi.

Regolamento di autodisciplina della campagna elettorale

 

Articolo 4 (Contenimento dei costi e mezzi di propaganda consentiti)

· La campagna elettorale dei candidati e delle liste è improntata a criteri di sobrietà. Al fine di contenere i relativi costi non è in ogni caso ammessa, da parte delle liste e dei candidati la pubblicazione a pagamento di messaggi pubblicitari o di propaganda elettorale su mezzi radiotelevisivi, testate giornalistiche o altri organi di stampa e informazione.

 

Articolo 5 (Limiti di spesa)

· Le spese della campagna elettorale di ciascun candidato alla carica di segretario nazionale non possono superare l’importo di duecentocinquantamila euro, quelle relative alla carica di segretario regionale, cinquantamila euro, quelle relative ai componenti dell’assemblea costituente, cinquemila euro. I contributi o i servizi erogati da ciascuna persona fisica o persona giuridica non possono superare l’importo o il valore di diecimila euro. Il limite è elevato a venticinquemila euro per i candidati alla carica di segretario nazionale.

· Entro il 15 ottobre 2007, tutti i candidati trasmettono al Collegio dei Garanti della propria circoscrizione, personalmente o tramite un proprio mandatario, una dichiarazione contenente un rendiconto relativo ai contributi e servizi ricevuti ed alle spese sostenute. Vanno analiticamente riportati, attraverso l’indicazione nominativa, anche mediante attestazione del solo candidato, i contributi e servizi provenienti da persone fisiche e giuridiche, di valore superiore a mille euro. Tale limite è elevato a tremila euro per i candidati alla carica di segretario regionale e cinquemila euro per i candidati alla carica di segretario nazionale. Vanno inoltre allegati gli estratti dei conti correnti bancario ed eventualmente postale utilizzati. Il Collegio cura la pubblicità delle dichiarazioni, anche mediante la pubblicazione sulla rete web, garantendo comunque modalità che ne consentano la consultazione da chiunque ne faccia richiesta.

· Il Collegio dei Garanti competente per territorio controlla le dichiarazioni di cui all’articolo 5, rendendo pubblica una relazione entro il 15 dicembre 2007. Ciascun candidato è tenuto, senza ritardo, a mostrare o consegnare copia della documentazione di cui al comma 1 al Collegio dei Garanti competente, qualora questo ne faccia richiesta.

 








[2]  il PSE, nel recente congresso tenutosi a Porto, ha modificato il proprio Statuto, definendosi come forza politica aperta a tutti i partiti europei "di ispirazione socialista, progressista e democratica" allargandosi a partiti e movimenti progressisti che non provengono necessariamente dallo storico campo delle sinistre europee; modifica considerata come un'apertura ai problemi avanzati dalla Margherita in Italia, che però ha mostrato di non cambiare il suo atteggiamento di chiusura verso un ingresso nel PSE, nemmeno dopo questa modifica.

 


 

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