Rutilio Sanchez incontra la comunità dell'Isolotto martedi 6 novembre 2007.
Parlando degli extracomunitari in Italia ed Europa: Quando Maometto non va alla montagna, la montagna va da Maometto. Così da lui tradotto: Quando l'Occidente ricco non va incontro al mondo dei poveri, questo mondo viene all'Occidente. Così voi avete il problema degli estracomunitari.
Parlando di Gesù Cristo: Cristo non voleva morire sulla croce; non voleva il martirio. Gli viene imposto. Sbaglia Leonardo Boff quando dice, parlando in Brasile, che il cristiano è fatto per il martirio. Il cristiano non vuole il martirio, ma cerca la felicità come tutti gli altri uomini.
Parlando delle sconfitte di chi resiste: Quando noi nuotiamo contro corrente e rimaniamo allo stesso punto, noi non abbiamo perso; di fatto andiamo avanti. Non siamo sconfitti.
Parlando dello stretto di Panama: Dallo stretto passa il 40% delle merci che arrivano dall'estremo oriente a New York e costa orientale degli USA. L'america centrale è su questa strada e deve fare da selciato e hangar per l'arrivo di queste merci. Siamo il cortile del nemico.
La Caritas di Tilo
Devi mettermi ordine nella Caritas, Sánchez.
Andavo tutte le settimane ad informare Monsignor Romero su come andavano le cose. Per meglio dire andavo a scontrarmi con lui.
Scontro soprattutto quando si trattava dell’occupazione della terra in qualche zona. E ce n’erano sempre. Da sempre il problema della terra fu il centro del conflitto salvadoregno. Io accantonavo denaro e cibo della Caritas e li mandavo alle comunità che erano nell’occupazione. E Monsignor Romero lo disapprovava.
Sánchez, rendimi conto.
E di cosa dovrei darle conto?
Dell’invio di queste donazioni della Caritas a quelli dell’occupazione di Chalatenango.
Vedo che è ben informato.
Però sai che non lo approvo, perché significa essere parziali. Appoggi una sola organizzazione, la FECCAS-UTC, e sai bene che è un gruppo illegale e che può procurarci problemi…
E’ vero, ma siccome ne hanno bisogno continuo a mandargliene. Finché avrò del cibo, non gliene mancherà.
Però a noi non avanza. Dovresti inviarne di più, per esempio, all’asilo Sara.
Già ne mando.
Mandane di più!
No, perché l’asilo possono aiutarlo tutte queste persone che danno elemosine per carità. Ma a quelli dell’occupazione, chi ne manderà? Se non ci pensiamo noi, li fregano. Lei come vescovo ha il dovere di appoggiarli.
Sánchez!!
Monsignore. questa gente non ha terre dove seminare, ha fame e io non gli sto mandando armi.
Sánchez, sei tutta passione e non ragione.
Però mi manca per dirle la ragione maggiore: dare a loro è più educativo anche per noi. Perché a questi poveri a cui diamo un bicchiere di latte e un sacchetto di farina, in fondo li stiamo diseducando. Ma a questi contadini organizzati, al contrario… la loro lotta ci educa. Compreso lei stesso!
Questo pensiero radicale, è quello che mi preoccupa di te, Sánchez.
Va bene, non si fidi di me. Verifichi lei stesso com’è questa gente, la scorza che ha. Venga, andiamo a visitare l’occupazione!
Non è una cattiva idea, ma…
Perché! Non abbia paura dei contadini, si risparmi la paura per le guardie.
Te m’incastri sempre.
Perciò andammo all’occupazione. E lì i contadini lo educarono con le loro discussioni, con le loro ragioni e con le loro passioni.
(Rutilio Sánchez)
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