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sabato 29 gennaio 2011

Lettera al nipote


  


Lucia Antonietta e Paola, prima seconda e quarta da destra, sedute dietro la tavola.

Comunità dell’Isolotto

Domenica 16.01.2011

riflessioni di Paola, Lucia Antonietta:

 

….e come possiamo non  raccontare…

Come stelle cadenti nel cielo sospese

Da continenti lontani lasciati e mai dimenticati

Voci dolenti di donne e uomini

Voci tenere di bimbi

Il vento le raccoglie

Cura ferite e offese

Lontano in una terra libera

Senza frontiere, ospitale,

braccia aperte che accolgono,

mani che preparano il pane.

C’è attesa e festa.

Lieve, il vento realizza un sogno,

regala speranza:

non più voci perdute

ma persone per nome chiamate.

(Mirial)

 

Ecclesiastico 4,11

La sapienza ascoltata è una grande educatrice

La sapienza istruisce i suoi figli

E si prende cura di quanti la cercano

Chi l’ama, ama la vita

E quelli che la cercano si ricolmano di gioia...

Chi in lei confida, l’avrà come sua porzione

E i suoi discendenti ne conservano il possesso

Ecclesiastico 51, 13

Venite a me e studiate questo libro

Quando ero ancor giovane

Prima dei miei viaggi nel mondo,

io chiesi apertamente la sapienza

nella mia preghiera;

alle porte del Tempio

cominciai ad apprezzarla,

e la cercherò fino a quando avrò vita.

Dal suo fiorire, come di un grappolo

Che comincia a maturare,

il mio cuore metteva in lei la sua delizia:

Il mio piede camminò nella retta via.

E fin dalla mia prima età ho seguito le sue orme.

A lei per un certo tempo

Tesi l’orecchio intento ad ascoltarla

E trovai grandi insegnamenti.

In grazia sua feci dei progressi.

E darò gloria al maestro che me l’ha insegnata

Ho deciso di metterla in pratica

Ho cercato il bene con ardore

E confido che non rimarrò confuso

L’anima mia si è allenata

Nella sapienza con energia.

 

 

COME POSSO NON RACCONTARE...

(Antonietta)


In occasione del natale ho pensato di regalare a mio nipote delle poesie, canzoni o brani di qualche libro o racconto – pezzi letterari  che erano stati importanti per me in qualche modo, per trasmettergli qualcosa….delle emozioni. Sentivo proprio il bisogno di trasmettere qualcosa di me, trasmettere emozioni……….Come posso NON RACCONTARE a lui che mi è tanto caro tutte o alcune delle cose che mi sono state e mi stanno tanto a cuore……..A lui che guarda alla televisione quei telefilm americani di ragazzi e ragazze delle sua età,  frequentanti college….telefilm che sono di una pochezza infinita.Al cinema tutti i suoi coetanei vanno pazzi per “””vampiri”” o roba simile.L’impresa comunque era un po’ utopica, diciamo  ardua … perché l’età e tutto rendeva la cosa abbastanza difficile…quello che era stato o è importante per me, sicuramente per lui non significa niente…non interessa assolutamente.Ciononostante ho cominciato a sfogliare nella memoria….. nei miei fogli….. nei miei libri….. su internet…Non volevo venisse fuori una cosa pesante…una cosa che a 15 anni uno butta  ( se va bene) nel cassetto e non leggerà mai.Così ho cominciato con le canzoni.Gli ho scritto che non occorreva che lui le leggesse tutte insieme  e le leggesse subito, ma le poteva sfogliare e mettere da una parte come una “riserva” …che le leggesse quando fosse stato dell’umore giusto…chissàVolevo stimolare anche la sua possibilità di critica.Le mie ricerche mi hanno portato subito al nostro librettino dei Canti dell’Isolotto e gliene ho trascritte alcune come-…eppure il vento soffia ancora di Bertoli….scompiglia le donne fra i capelli ..corre a gara in volo con  g li uccelli….bacia i fiori, li bacia e non li coglie..…chiama piano sempre di Bertoli ….ed io arriverò in un attimo quanto credi essere solo….. Quante le strade che un uomo farà …..di Bon Dylan…..e quando fermarsi potrà E la gente del mondo riavrà per sempre la sua libertà--- di Guccini …Dio è morto nei campi di sterminio Dio è morto, ma tutti ormai sappiamo che se Dio muore, muore   per 3 giorni e poi risorge in ciò che noi crediamo Dio risorge……We shall over come….noi ce la faremo ….vecchio canti degli schiavi neri di america che la voce di Jaen Beaz ci ha fatto sciogliere il cuore…Ed infine  “Imagine” di John Lenon dei Beatles che era ha un inno di battaglia per tanti giovani – di allora – alla ricerca di un mondo migliore.Ho fatto questo elenco per farvi capire meglio cosa intendevo.Sono tutte canzoni bellissime...sono state così importanti per tutti noi e lo sono ancora.Ho passato un pomeriggio a risentire questi canti su Internet ….ci sono tutti ... mi sono commossa….c’è anche la voce di Martin Luther King che recita We shall over come, noi ce la faremo………. era una profezia dell’elezione di un Presidente Nero? Poi ho pensato perché solo a Mattia e così ho inviato queste poesie-canzoni a mia sorella che sta lassù in montagna e sono stata tanto contenta della sua reazione. E’ stata una cosa bellissima un auspicio per iniziare il nuovo anno,così forte, così sentito…….. poi….ho pensato alla Comunità ……ne ho parlato con Lucia e Paola…abbiamo pensato che potevamo parlarne con Voi, CHIEDENDOVI altre poesie, altre canzoni, altri brani importanti e particolari-.Proprio nei giorni passati Luciana ci ha appena regalato questo di Elli Michler sul tempo …. E chissà quanti altri ne abbiamo nella nostra memoria.Formare come una antologia di brani significativi per noi.Ho promesso a Mattia che in seguito gli avrei inviato altri brani o poesie, – magari uno per volta …affinché siano almeno letti…ne ho preparati altri, ma vorrei averne da Voi

Ho preparato:

un’altra canzone:L’isola che non c’è di Bennato

la poesia Itaca di Costantino Kavafis,

Lentamente muore di Pablo Neruda

che conosciamo tutti molto bene, invece adesso parleremo di altri brani meno noti che abbiamo trovato e desideriamo condividere.

Lettera ai ragazzi

Roberto Saviano


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..Scrivo questa lettera ai ragazzi, molti sono miei coetanei, che stanno occupando le università, che stanno manifestando nelle strade d’Italia. Alle persone che hanno in questi giorni fatto cortei pieni di vita, pacifici, democratici. Mi si dirà e la rabbia dove la metti? La rabbia di tutti i giorni dei precari e la rabbia di chi non arriva a fine mese e aspetta da vent’anni che qualcosa nella propria vita cambi, la rabbia di chi non vede un futuro. Beh quella rabbia, quella vera, è una caldaia piena che ti fa andare avanti, che ti tiene desto, che non ti fa fare stupidaggini, ma ti spinge a fare cose serie,, scelte importanti…..…..C’era allegria nei ragazzi che avevano avuto l’idea dei Book Block, libri come difesa, che vogliono dire crescita, presa di coscienza. Vogliono dire che le parole sono lì a difenderci, che tutto parte dai libri, dalla scuola, dall’istruzione…..…..le parole stanno arrivando in tutto il mondo, perché si manifesta per dimostrare al Paese, e a chi magari è a casa, ai balconi, dietro  le persiane che ci sono diritti da difendere anche per loro….

La guerra di Piero

Fabrizio de André

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Dormi sepolto in un campo di grano

non è la rosa non è il tulipano

che ti fan veglia dall'ombra dei fossi

ma son mille papaveri rossi

lungo le sponde del mio torrente

voglio che scendano i lucci argentati

non più i cadaveri dei soldati

portati in braccio dalla corrente

così dicevi ed era inverno

e come gli altri verso l'inferno

te ne vai triste come chi deve

il vento ti sputa in faccia la neve

fermati Piero , fermati adesso

lascia che il vento ti passi un po' addosso

dei morti in battaglia ti porti la voce

chi diede la vita ebbe in cambio una croce

ma tu non lo udisti e il tempo passava

con le stagioni a passo di giava

ed arrivasti a varcar la frontiera

in un bel giorno di primavera

e mentre marciavi con l'anima in spalle

vedesti un uomo in fondo alla valle

che aveva il tuo stesso identico umore

ma la divisa di un altro colore

sparagli Piero , sparagli ora

e dopo un colpo sparagli ancora

fino a che tu non lo vedrai esangue

cadere in terra a coprire il suo sangue

e se gli sparo in fronte o nel cuore

soltanto il tempo avrà per morire

ma il tempo a me resterà per vedere

vedere gli occhi di un uomo che muore

e mentre gli usi questa premura

quello si volta , ti vede e ha paura

ed imbracciata l'artiglieria

non ti ricambia la cortesia

cadesti in terra senza un lamento

e ti accorgesti in un solo momento

che il tempo non ti sarebbe bastato

a chiedere perdono per ogni peccato

cadesti interra senza un lamento

e ti accorgesti in un solo momento

che la tua vita finiva quel giorno

e non ci sarebbe stato un ritorno

Ninetta mia crepare di maggio

ci vuole tanto troppo coraggio

Ninetta bella dritto all'inferno

avrei preferito andarci in inverno

e mentre il grano ti stava a sentire

dentro alle mani stringevi un fucile

dentro alla bocca stringevi parole

troppo gelate per sciogliersi al sole

dormi sepolto in un campo di grano

non è la rosa non è il tulipano

che ti fan veglia dall'ombra dei fossi

ma sono mille papaveri rossi.

 

Cantata da Gianni Morandi  e anche da Jean Baez in Italiano

C'era un ragazzo

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che come me amava i Beatles e i Rolling Stones

girava il mondo,veniva dagli Stati Uniti d'America.

Non era belloma accanto a séaveva mille donne se

cantava "Help" e "Ticket to ride"o "Lady Jane" o "Yesterday".

Cantava "Viva la libertà"ma ricevette una lettera,

la sua chitarra mi regalòfu richiamato in America.

Stop! coi Rolling Stones!Stop! coi Beatles. Stop!

Gli han detto vai nel Vietname spara ai Vietcong...

C'era un ragazzoche come meamava i Beatlese i Rolling Stones

girava il mondo,ma poi finìa far la guerra nel Vietnam.

Capelli lunghi non porta più,non suona la chitarra ma

uno strumento che sempre dà la stessa nota ratatata.

Non ha più amici, non ha più fans,vede la gente cadere giù:

nel suo paese non torneràadesso è morto nel Vietnam.

Stop! coi Rolling Stones!Stop coi Beatles. Stop!

Nel petto un cuore più non hama due medaglie o tre.

IMAGINE

 DI John Lennon

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Testo della canzone (traduzione italiana)

Immagina

Immagina non ci sia il Paradiso       

prova, è facile

Nessun inferno sotto i piedi

Sopra di noi solo il Cielo

Immagina che la gente

viva al presente...

Immagina non ci siano paesi

non è difficile

Niente per cui uccidere e morire

e nessuna religione

Immagina che tutti

vivano la loro vita in pace...

Puoi dire che sono un sognatore

ma non sono il solo

Spero che ti unirai anche tu un giorno

e che il mondo diventi uno

Immagina un mondo senza possessi

mi chiedo se ci riesci

senza necessità di avidità o fame

La fratellanza tra gli uomini

Immagina tutta le gente

condividere il mondo intero... Puoi dire che sono un sognatore

ma non sono il solo

Spero che ti unirai anche tu un giorno

e che il mondo diventi uno

 

Testo di Gino Paoli

Immagina nel mondo la gente senza dei

E senza più l’inferno

E il cielo sopra di noi

Immagina che il mondo sia dell’umanità

Immagina un bel mondo

Senza nazioni e idee

Nessuna da ammazzare

Per fede o per bontà

Immagina un bel mondo

Che vive in pace e poi

Potrai dire che sogno

Che è soltanto utopia

Ma può darsi che un giorno

Sia per tutti così

Immagina soltanto la generosità  la fratellanza  il sogno l’amore e la poesia

Immagina il tuo mondo che  vive

In armonia

Potrai dire che sogno

Che è soltanto utopia,

ma può darsi che un giorno sia per tutti così

 

Erma Bombeck

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  “I figli sono come gli aquiloni,

passi la vita a cercare di farli alzare da terra.

Corri e corri con loro fino a restare tutti e due senza fiato.

Come gli aquiloni essi finiscono a terra .... e tu

rappezzi e conforti, aggiusti ed insegni.

Li vedi sollevarsi nel vento e li rassicuri che presto impareranno a volare.

Infine sono in aria: gli ci vuole più spago e tu seguiti a darne:

ad ogni metro di corda che sfugge dalla tua mano il cuore ti si riempie di gioia e di tristezza insieme.

Giorno dopo giorno l’aquilone si allontana sempre di più

e tu senti che non passerà molto tempo prima che quella bella creatura spezzi il filo che vi unisce e si innalzi,

come è giusto che sia, libera e sola.

Allora soltanto saprai di aver assolto il tuo compito”

 

Ti auguro Tempo(di Elli Michler)

 “Non ti auguro un dono qualsiasi,

ti auguro soltanto quello che i più non hanno.

ti auguro tempo, per divertirti e per ridere;

se lo impiegherai bene, potrai ricavarne qualcosa.

Ti auguro tempo, per il tuo fare e il tuo pensare, non

solo per te stesso,ma anche per donarlo agli altri.

ti auguro tempo, non per affrettarti a correre,

ma tempo per essere contento.

Ti auguro tempo, non soltanto per trascorrerlo,

ti auguro tempo perché te ne resti:

tempo per stupirti e tempo per fidarti

e non soltanto per guardarlo sull’orologio.

Ti auguro tempo per toccare le stelle

e tempo per crescere, per maturare.

Ti auguro tempo per sperare nuovamente e per amare.

Non ha più senso rimandare.

Ti auguro tempo per trovare te stesso,

per vivere ogni tuo giorno , ogni tua ora come un dono.

Ti auguro tempo anche per perdonare.

Ti auguro di avere tempo, tempo per la vita.

 

Lentamente muore

Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni

giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marca, chi non

rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su

bianco e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni,

proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno

sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti

all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul

lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza, per inseguire un

sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai

consigli sensati. Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi

non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso. Muore lentamente

chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i

giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.

Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non

fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli

chiedono qualcosa che conosce.

Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo

richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di

respirare.

Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicità.

(P. Neruda)

Chiama piano

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(Bertoli - Bonaffini)

Quando credi d'essere solo su un atollo in mezzo al mare

Quando soffia la tempesta e hai paura di annegare

Chiama, chiama piano Sai che non sarò lontano

Chiama, tu, chiama piano

Ed arriverò io in un attimo, quell'attimo anche mio

Quando crolla il tuo universo tra le righe di un giornale

Quando tutto intorno è perso e hai finito di sperare

Chiama, chiama piano Sai che non sarò lontano

Chiama, tu, chiama piano

Ed arriverò io in un attimo, quell'attimo anche mio

Quando il fuoco sembra spento e non pensi d'aspettare

Quando il giorno resta fermo e decidi di volare

Quando certo d'aver vinto sulla nube di veleno

E il tuo cielo è già dipinto di un crescente arcobaleno

Chiama, chiama piano Sai che non sarò lontano

Chiama, tu, chiama piano

Ed arriverò io in un attimo, quell'attimo anche mio.



L’isola che non c’è (Bennato)

Seconda stella a destra

questo è il cammino

e poi dritto, fino al mattino

poi la strada la trovi da te

porta all'isola che non c'è.

Forse questo ti sembrerà strano

ma la ragione

ti ha un po' preso la mano

ed ora sei quasi convinto che

non può esistere un'isola che non c'è

E a pensarci, che pazzia

è una favola, è solo fantasia

e chi è saggio, chi è maturo lo sa

non può esistere nella realtà!....

Son d'accordo con voi

non esiste una terra

dove non ci son santi né eroi

e se non ci son ladri

se non c'è mai la guerra

forse è proprio l'isola

che non c'è.... che non c'è!...

E non è un'invenzione

e neanche un gioco di parole

se ci credi ti basta perché

poi la strada la trovi da te...

Son d'accordo con voi

niente ladri e gendarmi

ma che razza di isola è?

Niente odio e violenza

né soldati né armi

forse è proprio l'isola

che non c'è.... che non c'è!

Seconda stella a destra

questo è il cammino

e poi dritto, fino al mattino

poi la strada la trovi da te

porta all'isola che non c'è

... E ti prendono in giro

se continui a cercarla

ma non darti per vinto perché

chi ci ha già rinunciato

e ti ride alle spalle

forse è ancora più pazzo di te!

DIO è MORTO

(.I Nomadi- f.Guccini)

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Recitata

Ho visto

la gente della mia età andare via

lungo le strade che non portano mai a niente,

cercare il sogno che conduce alla pazzia

nella ricerca di qualcosa che non trovano

nel mondo che hanno già, dentro alle notti che dal vino son bagnate,

dentro alle stanze da pastiglie trasformate,

lungo alle nuvole di fumo del mondo fatto di città,

essere contro ad ingoiare la nostra stanca civiltà

e un dio che è morto,

ai bordi delle strade dio è morto,

nelle auto prese a rate dio è morto,

nei miti dell' estate dio è morto...

 Mi han detto

che questa mia generazione ormai non crede

in ciò che spesso han mascherato con la fede,

nei miti eterni della patria o dell' eroe

perchè è venuto ormai il momento di negare

tutto ciò che è falsità, le fedi fatte di abitudine e paura,

una politica che è solo far carriera,

il perbenismo interessato, la dignità fatta di vuoto,

l' ipocrisia di chi sta sempre con la ragione e mai col torto

e un dio che è morto,

nei campi di sterminio dio è morto,

coi miti della razza dio è morto

con gli odi di partito dio è morto...

Ma penso

che questa mia generazione è preparata

 a un mondo nuovo e a una speranza appena nata,

ad un futuro che ha già in mano,

a una rivolta senza armi,

perchè noi tutti ormai sappiamo

che se dio muore è per tre giorni e poi risorge,

in ciò che noi crediamo dio è risorto,

in ciò che noi vogliamo dio è risorto,

nel mondo che faremo dio è risorto...

 Quante strade deve percorrere un uomo

prima che tu possa definirlo un uomo?

E su quanti mari deve volare una colomba (1)

prima di riposare sulla terraferma? (2)

E quante volte devono fischiare le palle di cannone

prima di essere proibite per sempre?

La risposta, amico mio, ascoltala nel vento, (3)

la risposta ascoltala nel vento

E su quanti mari deve volare una colomba (1)

prima di riposare sulla terraferma? (2)

E quante volte devono fischiare le palle di cannone

prima di essere proibite per sempre?

La risposta, amico mio, ascoltala nel vento, (3)

la risposta ascoltala nel vento

Per quanti anni può resistere una montagna (4)

prima di essere erosa dal mare?

E quanti anni possono resistere gli uomini

prima che sia consentito loro di essere liberi?

E per quante volte un uomo può distogliere lo sguardo

e fingere di non vedere?

La risposta, amico mio, ascoltala nel vento,

la risposta ascoltala nel vento

Quante volte un uomo deve guardare in alto

prima che possa vedere il cielo?

E quante orecchie deve avere un uomo

prima di poter sentire gli altri che piangono?

E quante morti ci vorranno prima che (l'uomo) riconosca

che troppi sono morti?

La risposta, amico mio, ascoltala nel vento,

la risposta ascoltala nel vento

 Quando dal mare un'onda verrà

che i monti lavare potrà?

Quante volte un uomo dovrà litigar

sapendo che è inutile odiar?

E poi quante persone dovranno morir

perché siano troppe a morir?...

 Risposta non c'è o forse chi lo sa,

caduta nel vento sarà.

Risposta non c'è o forse chi lo sa,

caduta nel vento sarà.

 Quanti cannoni dovranno sparar

e quando la pace verrà?

Quanti bimbi innocenti dovranno morir

e senza saperne il perché?

Quanto giovane sangue versato sarà

finché un'alba nuova verrà?

 

WE SHALL OVERCOME

Video

Audio e parole


Noi ce la faremo (2volte)

Noi ce la faremo in di

  Oh,oh oh, dal profondo del cuor

  Nasce la mia certezza

  Che noi ce la faremo un di

Bianco e nero insieme

Bianco e nero insieme un dì

  Oh ,oh oh, dal profondo del cuor

  ………..

Per un mondo più giusto

Per un mondo più giusto

   Oh. Oh oh dal profondo del cuor…..

Noi ce la faremo

noi ce la faremo un dì

   oh, oh oh dal profondo del cuor

   nasce la mia certezza

  che noi ce la faremo un dì

Costantino Kavafis

               Itaca

 cantata

 

recitata

 


Quando ti metterai in viaggio per Itaca

devi augurarti che la strada sia lunga,

fertile in avventure e in esperienze.

I Lestrigoni e i Ciclopi

o la furia di Nettuno non temere,

non sara` questo il genere di incontri

se il pensiero resta alto e un sentimento

fermo guida il tuo spirito e il tuo corpo.

In Ciclopi e Lestrigoni, no certo,

ne' nell'irato Nettuno incapperai

se non li porti dentro

se l'anima non te li mette contro.

Devi augurarti che la strada sia lunga.

Che i mattini d'estate siano tanti

quando nei porti - finalmente e con che gioia -

toccherai terra tu per la prima volta:

negli empori fenici indugia e acquista

madreperle coralli ebano e ambre

tutta merce fina, anche profumi

penetranti d'ogni sorta; piu' profumi inebrianti che puoi,

va in molte citta` egizie

impara una quantita` di cose dai dotti.

Sempre devi avere in mente Itaca -

raggiungerla sia il pensiero costante.

Soprattutto, non affrettare il viaggio;

fa che duri a lungo, per anni, e che da vecchio

metta piede sull'isola, tu, ricco

dei tesori accumulati per strada

senza aspettarti ricchezze da Itaca.

Itaca ti ha dato il bel viaggio,

senza di lei mai ti saresti messo

sulla strada: che cos'altro ti aspetti?

E se la trovi povera, non per questo Itaca ti avra` deluso.

Fatto ormai savio, con tutta la tua esperienza addosso

gia` tu avrai capito cio` che Itaca vuole significare.

 

Da “ LE CITTA’ INVISIBILI” di Italo Calvino

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A ottanta miglia incontro al vento di maestro l’uomo raggiunge la città di Eufemia, dove i mercanti di sette nazioni convengono ad ogni solstizio ed equinozio. La barca che vi approva con un carico di zenzero e bambagia tornerà a salpare con la stiva colma di pistacchi e semi di papavero, e la carovana che ha appena scaricato sacchi di noce moscata e di zibibbo già affastella i suoi basti per il ritorno con rotoli di mussola dorata. Ma ciò che spinge a risalire fiumi ed attraversare deserti per venire fin qui non è solo lo scambio di mercanzie che ritrovi sempre le stesse in tutti i bazar fuori e dentro l’impero del Gran Kan, sparpagliate ai tuoi piedi sulle stesse stuoie gialle, all’ombra delle stesse tende scacchiamosche, offerte con gli stessi ribassi menzionieri. Non solo a vendere ed a comprare si viene a Eufemia, ma anche perché la notte accanto ai fuochi tutt’intorno al mercato, seduti sui sacchi o sui barili o sdraiati su mucchi di tappeti, ad ogni parola che uno dice – come “lupo”, “sorella”, “tesoro nascosto” , “battaglia”, “scabbia”, “amanti”- gli altri raccontano ognuno la sua storia di lupi, di sorelle, di tesori, di scabbia, di amanti, di battaglie. E tu sai che nel lungo viaggio che ti attende, quando per restare sveglio al dondolio del cammello o della giunca ci si mette a ripensare tutti i propri ricordi a uno a uno, il tuo lupo sarà diventato un altro lupo, tua sorella una sorella diversa, la tua battaglia altre battaglie, a ritorno da Eufemia la città in cui ci si scambia la memoria ad ogni solstizio ed a ogni equinozio.

….sono tutte città inventate ….per spunti di riflessione

Questo libro “Le città invisibili” si presenta come una serie di relazioni di viaggio che Marco polo fa a Kublai kan imperatore dei Tartari.

Ho scelto questa città perché mi piaceva molto la descrizione e se un giorno potrai viaggiare ed andare nelle città orientali spero che ritroverai questa atmosfera…………

..Eppure soffia

Pierangelo Bertoli

P: A. Bertoli

(1977)

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E l'acqua si riempie di schiuma il cielo di fumi

la chimica lebbra distrugge la vita nei fiumi

uccelli che volano a stento malati di morte

il freddo interesse alla vita ha sbarrato le porte

un'isola intera ha trovato nel mare una tomba

il falso progresso ha voluto provare una bomba

poi pioggia che toglie la sete alla terra che è vita

invece le porta la morte perché è radioattiva

Eppure il vento soffia ancora

spruzza l'acqua alle navi sulla prora

e sussurra canzoni tra le foglie

bacia i fiori li bacia e non li coglie

Un giorno il denaro ha scoperto la guerra mondiale

ha dato il suo putrido segno all'istinto bestiale

ha ucciso, bruciato, distrutto in un triste rosario

e tutta la terra si è avvolta di un nero sudario

e presto la chiave nascosta di nuovi segreti

così copriranno di fango persino i pianeti

vorranno inquinare le stelle la guerra tra i soli

i crimini contro la vita li chiamano errori

Eppure il vento soffia ancora

spruzza l'acqua alle navi sulla prora

e sussurra canzoni tra le foglie

bacia i fiori li bacia e non li coglie

eppure sfiora le campagne

accarezza sui fianchi le montagne

e scompiglia le donne fra i capelli

corre a gara in volo con gli uccelli

Eppure il vento soffia ancora!!!

Neruda in Palazzo Vecchio a Firenze (1951)

Video


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