Translate

martedì 6 febbraio 2007



Nairobi Forum Sociale Mondiale  2007


raccontato da Gregorio Malavolti


 Giorno 1 “L’inizio!”

 

Oggi (sabato 20-1-07)si è ufficialmente aperto il Forum con la manifestazione che si muoveva dalla più grande baraccopoli dell’Africa per arrivare fino al centro di Nairobi, a Uhuru Park, dove doveva poi tenersi la cerimonia inaugurale. Sul programma che ci era stato girato in italiano, in attesa di ritirare quello ufficiale del Forum, la manifestazione era prevista per le ore 12. Ci siamo quindi diretti al sito delle registrazioni del Forum per fare l’iscrizione e ritirare il pass.

Per arrivare al centro di Nairobi siamo passati accanto a tante baracche ed a tanta povertà. Difficile dire se tutto questo fa più impressione di giorno o di notte: di sicuro di giorno la situazione appare più drammatica perché più reale e forse perché stride ancor più con il contesto circostante: un gran bel cielo, tanto verde, un bel sole tra le poche nuvole ed una bella temperatura…..

 

Il centro di Nairobi:

Salvo rarissime eccezioni a Nairobi non ci sono quasi semafori [mi viene in mente la scena del semaforo nel deserto nel film “Il voto è segreto”, simbolo di come la democrazia così come tante “abitudini” occidentali possono diventare un optional in contesti più duri]

Alle rotonde ma soprattutto agli incroci ci sono incredibili incontri tra le auto per decidere chi passerà per prossimo con i mezzi che quasi si toccano con la carrozzeria. Il nostro Matatu sorpassava in salita i mezzi lenti infilandosi sulla terra al lato dell’asfalto.

Si percepisce che ci si trova nel centro di Nairobi perché le auto scompaiono (forse perché oggi è sabato e forse per effetto della sosta a pagamento severamente controllata) ed anche perché i palazzi diventano giganteschi, megalomani mentre tutto appare più pulito, con meno rifiuti per strada. L’architettura è moderna, anni ’70 ed ’80, alcuni edifici come il Kenyatta Center, dove ci siamo diretto per ritirare gli accrediti, riprendono le fattezze delle capanne o di quelli che mi immagino essere le ricche case dei colonizzatori.

 

Primi contatti con il Forum: L’accreditamento

L’ampio giardino davanti al centro era occupato da alcune tensiostrutture e c’era una lunghissima coda per il ritiro dei programmi. A fianco un camion rosso della Telcel, una delle compagnie di telefonia mobile che ci aveva già accolto con grandissime pubblicità all’aeroporto. E sotto una tensiostruttura una lunga fila di tavoli dove numerosi giovani con indosso la maglietta rossa della Telcel davano via dei programmi del Forum sponsorizzati dalla Telcel. Ho arguito così che si trattava di uno sponsor del Forum ed ho pensato che sponsorizzasse le magliette degli organizzatori. In realtà i ragazzi erano interessati a fornirci [senza dover compilare alcun modulo con le nostre generalità] di sim gratuite che ci avrebbero consentito di comunicare tra noi e ricevere telefonate senza pagare le enormi cifre del roaming internazionale, a patto, ovviamente, di ricaricare la scheda con un po’ di credito. Il programma che distribuivano non aveva molto a che fare con il Forum, se non per segnalare la possibilità di pagare la quota di ingresso al Forum addebitandola, tramite un sms, sul credito telefonico.

Alcuni di noi avevano pagato gli 80 Euro richiesti ai partecipanti del Nord del mondo via internet prima di partire dall’Italia, altri dovevano ancora pagare e si sono diretti alla Banca Cooperativa più vicina per effettuare il versamento per poi metterci tutti insieme in una bella coda lunga per ritirare i pass. La particolarità lungo il muro erano sistemate tantissime sedie, una accanto all’altra che, si avvicinavano ai tavoli in cui ci si iscriveva. Così la fila scorreva e noi scorrevamo a sedere…

Per appendere al collo il pass ci hanno dato delle bellissime collanine tutte colorate fatte a mano, al posto dello spago degli altri forum che, probabilmente, costava di più!

 

Manifestazione e cerimonia inaugurale:

Ed è per ritirare i pass che ci siamo persi completamente la manifestazione: era partita, come da programma ufficiale, alle 10! Ci hanno raccontato che la manifestazione è stata molto colorata, ha visto la partecipazione di varie decine di migliaia di persone [che per questo continente non sono poche], la maggior parte delle quali africani. Alcuni si sono stupiti di quante associazioni religiose fossero presenti, soprattutto quante suore percorressero il corteo ballando e cantando.

Quando siamo arrivati ad Uhuru Park, un bel parco con molto verde e percorso da un corso d’acqua,   abbiamo potuto seguire la cerimonia inaugurale che ci è apparsa molto partecipata e coinvolgente, con gli interventi che si succedevano agli slogan, ai canti ed alla danza.

Cotto dall’altitudine (1600 metri), dal caldo, dal poco sonno alle spalle mi sono appisolato al sole per un’oretta buona.. Non molto più tardi siamo tornati verso il centro per cenare presto ed arrivare così in tempo per le due riunioni previste della delegazione italiana: alle 19 quella della Tavola della Pace ed alle 21 quella dell’intera delegazione italiana.

 

La riunione della delegazione Italiana:

Arrivati all’Hotel Hilton, dove alloggia la parte della Delegazione italiana giunta a Nairobi con l’offerta di viaggio della Tavola della Pace ci siamo resi conto che i tempi sarebbero slittati: alle 19.30 si è tenuta una conferenza stampa della Tavola della pace, poi subito dopo la cena di tutti i delegati italiani, dopo ancora ci sarebbe stata la riunione della Tavola della Pace e della Delegazione Italiana. Avevamo già cenato, quindi ci siamo ripresentati alle 21, insieme ad altre persone arrivate appositamente, mentre tutti erano ancora a tavola in un clima che poco aveva di riunione.

Dopo un intervento introduttivo di Flavio Lotti è intervenuta Raffaella Bolini cui si è succeduto nuovamente Flavio Lotti con un intervento critico di alcuni aspetti della gestione del lavoro da parte del Comitato Internazionale che è risultato oscuro alla stragrande maggioranza dei presenti, composta anche da molti rappresentanti degli Enti Locali. A Lotti si sono succeduti altri interventi (Agnolotto, Rasimelli, Bersani…).

In mezzo a questo è intervenuto brevemente un ragazzo dell’Associazione Papa Giovanni XXIII che da 7 anni vive in Comunità a Nairobi per dire che apprezzava le buone intenzioni da cui tutti i presenti erano animati ma che era stato a suo avviso un errore aver deciso di tenere la riunione proprio all’Hotel Hilton che per chi vive a Nairobi è il simbolo del capitalismo e delle sue contraddizioni ed ha concluso auspicando che la prossima riunione si svolga in un luogo diverso…

In tutta la discussione mi è apparso chiaro che la capacità di coordinamento e la compattezza della Delegazione Italiana, che tornata ad essere una di quelle più numerose, non è più quella dei Forum di Porto Alegre e che c’è un assoluto bisogno di trovarsi insieme non soltanto durante i Forum Sociali Mondiali.

La prossima riunione si terrà alla fine del Forum ed è chiara la distanza che c’è, ad esempio, con la Delegazione tedesca che si è presentata oggi distribuendo [in 5000 copie] il proprio programma unitario di 65 seminari con l’elenco delle associazioni partecipanti, l’elenco dei loro delegati ed i loro riferimenti locali. In assenza del programma ufficiale, che nel pomeriggio era già finito, questo semplice lavoro rende evidenti i temi su cui i tedeschi stanno lavorando e permette a chi è interessato ad uno degli argomenti trattati di mettersi in contatto con gli organizzatori. Dal programma appare chiaro che si tratta di gruppi diversi che non si riconoscono tutti nei 65 seminari, ma almeno hanno convenuto sull’utilità di scriverli tutti quanti insieme su uno stesso foglio.

Già questo non è poco in un Forum che si preannuncia un po’ caotico, con un programma difficile da leggere, che riporta per errore gli appuntamenti del mattino in fondo a quelli di ogni giornata e degli incontri soltanto il titolo, senza alcun relatore.

 

Tanto per complicare il quadro interpretativo, durante la riunione all’Hilton ho parlato con una cooperante inglese di Un Ponte Per che mi ha raccontato che varie organizzazioni keniote si erano sentite escluse dal percorso di organizzazione del Forum, che si erano battute senza successo per ridurre i costi di iscrizione a carico dei partecipanti africani (450 Scellini, quasi 5 Euro, quasi il salario di una settimana per chi vive in uno slum) ma che non ci erano riuscite anche perché il gruppo organizzatore si era ristretto a tal punto da essere in mano di sole tre persone peraltro della stessa famiglia. Questi gruppi contestavano mancanza di chiarezza nella gestione economica del Forum e della sponsorizzazione Telcel che era arrivata ad essere omnipresente tanto da spingere per far pagare la quota di iscrizione tramite un sms. Avevano così deciso di dar vita ad un Forum parallelo che si sarebbe tenuto in un giardino nel centro di Nairobi.

Alle 23 la riunione era alla fine. Visto che era pericoloso tornare alla Cittadella dove alloggiavamo, siamo rimasti nel centro di Nairobi ed ho dormito sul divano di un appartamento ospite di alcuni sindacalisti. Domani alle 7.30 ci aspetta un’altra esperienza: la visita alla baraccopoli di Korogocho.

Nessun commento:

Posta un commento