Nairobi – Giorno 5, mercoledì 24 gennaio 2007 “I primi risultati”
Stamani siamo arrivati al Forum con i bus che dalla piazza del Masai Market portano allo Stadio a Kasarani, per poco più di 20 centesimi di Euro.
Al Forum, sia per effetto dei pass distribuiti, che delle porte sostanzialmente aperte c’erano oggi molti più bambini degli altri giorni. Uno di loro ha rubato il cellulare di una componente del nostro gruppo (è già il secondo in un gruppo di 10 persone!), approfittando di un momento di distrazione.
Oggi c’è stata, in particolar modo nel pomeriggio, quella strana sensazione di malinconico ultimo giorno: la fretta che tutti avevano di distribuire gli ultimi volantini, vendere gli ultimi gelati o bottigliette di acqua, comprare gli ultimi prodotti artigianali, gli stand che venivano smontati, i partecipanti con le borse cariche di volantini.
Ripensando oggi al Forum mi appare più interessante quello che al Forum è filtrato dal fuori Forum, ovvero dal contesto di Nairobi come le varie manifestazioni che si sono tenute dentro lo spazio dello stadio, insieme a quello che è avvenuto fuori (la manifestazione, i workshop decentrati negli slum) rispetto a quello che si è dibattuto all’interno.
Oggi era il famoso quarto giorno e dopo pranzo si sono tenuti i famosi 21 gruppi di lavoro tematici su 21 grandi argomenti in cui il Forum si era articolato: 1) Acqua 2) Democrazia ed Istituzioni Nazionali ed Internazionali 3) Pace/Guerra 4) Casa 5) Lotte delle donne 6) Dignità/diversità umana/discriminazioni 7) Diritti Umani 8) Giovani 9) Sovranità alimentare e riforma agraria 10) Lavoro 11) Educazione 12) Ambiente ed Energia 13) Salute 14) Conoscenza/informazione/Comunicazione 15) Debito 16) Migrazioni 17) Libero Commercio 18) Cultura 19) Corporazioni transnazionali 20) Bambini 21)Economie alternative
Questi gruppi di lavoro sono stati mediamente interessanti, hanno in parte risposto alle aspettative per cui erano nati, anche se, a dire il vero, spesso la sintesi che doveva emergere in ognuno è apparsa più che altro un elenco di singole proposte.
E’ comunque già importante che su questi 21 grandi settori si sia usciti con una serie scritta di proposte concrete; la speranza è che si riesca, attraverso il lavoro che verrà fatto dal Forum come “processo” di raccordo tra movimenti sociali ed associazioni, a ricomporre queste proposte in una sintesi unitaria.
Ma oramai è tempo di un primo bilancio.
La sensazione che ho è che, ancora una volta, il Forum sia corso troppo velocemente. Abbiamo sentito la mancanza soprattutto uno spazio di socializzazione per incontrare e conoscere persone, per ascoltare le loro storie e per entrare nel loro mondo di militanza ed impegno, che è un elemento cruciale del Forum. A Porto Alegre gli spazi dell’Università Pontificia che ospitava il Forum, le grandi feste e tutto il campeggio da questo punto di vista erano imbattibili. Qui a Nairobi invece anche gli spazi cibo dove ci trovavamo all’ora di pranzo erano troppi e troppo dispersivi, così abbiamo finito per trovarci quasi sempre tra italiani senza avere la possibilità di scambiare quattro chiacchiere con i vicini di tavolo.
La partecipazione numerica è stata molto significativa, con almeno 60mila partecipanti che hanno ritirato il pass, più tutti quelli che sono entrati liberamente. Certo non è stata a livello di Mumbai, ma questo dipende anche dalle diverse, nonostante tutto, condizioni economiche e di politicizzazione di territori così diversi. In India si percepiva di essere sì con slum e baraccopoli, ma almeno geograficamente limitate, si percepiva di essere in un paese orgoglioso della propria cultura e tradizione, che si trovava a vivere una fase di crescita economica, mentre qui ci siamo trovati in un paese che è stato spezzato dal colonialismo inglese, la cui lingua ufficiale è l’inglese, in cui il 55% degli abitanti vive nelle baracche senza alcuna prospettiva.
Il successo di questo Forum è indubbio. Ha permesso di fare crescere e sentire la voce dei movimenti e delle associazioni africane. Ha messo al centro delle attività del movimento mondiale un continente come l’Africa che è la sintesi delle contraddizioni più drammatiche del nostro sistema economico. Molte delle ong qui presenti, spronate e sollecitate dalle associazioni e dai movimenti africani che hanno partecipato al Forum, tornano a casa con molte domande e poche certezze rispetto all’efficacia delle proprie attività di cooperazione internazionale.
Nonostante questo a Forum finito vale la pena di chiedersi quali sono le nuove questioni che da questo Forum emergono? Quali le scadenze? Solo il G8 a Rostock in Germania? E come portate avanti in maniera unitaria e visibile l’appuntamento comune previsto per il 2008?
Qui sotto vi riporto una sintesi dell’assemblea dei Movimenti Sociali che si è tenuta oggi pomeriggio e che ha chiuso il Forum parlato, in attesa della maratona di domani e della cerimonia di chiusura.
Bene il passaggio sull’Africa quanto ad ancoraggio con la realtà, ma poi? Oggi Lotti ha annunciato che avrebbe proposto di replicare l’esperienza dell’Africa per il prossimo Forum….. Mentre sarà il Consiglio Internazionale a decidere tra qui a breve.
Assemblea dei Movimenti Sociali
Dopo una serie di interventi iniziali a mò di slogan altermondialisti, con canti ed euforia collettiva (che hanno occupato lo spazio che serviva per risolvere alcune e questioni tecniche) l’assemblea finale dei movimenti sociali è iniziata con la lettura della bozza di dichiarazione finale.
La legge la compagna Hahu, che viene presentata come donna, del Kenya, rivoluzionaria (applausi)
Il titolo della dichiarazione è “Lotte africane, strategie globali”
Siamo venuti qui per mettere in evidenza e per celebrare l’Africa ed i movimenti sociali, contro il colonialismo ed il neocolonisalismo, così come l’Africa stessa e la sua richiesta di un nuovo mondo…..
Il Forum è uno spazio di lotta e solidarietà aperto ai movimenti sociali indipendentemente dalle proprie capacità di pagare (applausi). Denunciamo le tendenze alla commercializzazione, alla privatizzazione ed alla militarizzazione del Forum Sociale Mondiale. Alcuni compagni sono stati esclusi perché non avevano i mezzi per partecipare. Siamo preoccupati per la presenza di organizzazioni dentro il Forum che lavorano contro i diritti delle donne, il diritto all’orientamento sessuale [alcuni gruppi religiosi contro l’aborto, contro l’omosessualità]
Il Forum Sociale Mondiale ha creato una piattaforma per permettere al Kenya di presentare le proprie lotte, le proprie alternative, Questa assemblea è stata creata come spazio per rafforzare l’interazione tra società civile e movimenti. Ha aiutato a creare reti di organizzazioni sociali in tutto il mondo, rafforzando il nostro spirito di solidarietà contro tutte le forme di dominazione. Noi movimenti sociali di tutto il mondo riuniti a Nairobi esprimiamo solidarietà con i movimenti sociali in America Latina - Le loro lotte hanno portato alle vittorie elettorali della sinistra
Chiamiamo ad una grande mobilitazione contro il G8 a Rostock tra il 2 e l’8 Giugno 2007. Mobiliteremo tutte le nostre persone per una giornata internazionale di azione nel 2008. Ambiente, cambiamenti climatici, agricoltura, casa, imperialismo, servizi sociali, privatizzazione, lavoratori, giovani, pace…. Questi gli argomenti che dovremo portare avanti.
Un partecipante keniota ha preso la parola per dire:
Uno dei ristoranti è di proprietà del Ministro per gli Affari Interni del Kenya. Negli interventi in città soltanto sabato la Polizia ha ammazzato 13 persone sospette. Quel ristorante è stato socializzato, espropriato (applausi). Anche nel periodo coloniale il proprietario era un torturatore.
Altro intervento:
La lotta per l’accessibilità per il Forum è stata condotta anche dall’interno del Comitato Organizzatore Keniano, non sostenuta soltanto dall’interno. Grazie alle vostre lotte siamo ora collegati alle lotte del CentroAmerica, Asia, Africa. Così dobbiamo questionare il ruolo delle ong, comprese le ong che hanno un’agenda sociale. Spesso le ong sono collaterali al neoliberismo. Stiamo cercando di muovere il FSM perché sia più radicale e speriamo di riuscirci.
Interviene anche Samir Amin che propone un paragrafo aggiuntivo dopo il passo sull’America Latina: i movimenti popolari in lotta in tutto il mondo sono stati e sono finora movimenti di resistenza all’aggressione del capitalismo. Hanno ottenuto molto attraverso il deragliamento dei processi di neoliberismo. Dobbiamo però trasformarci da movimenti di resistenza a movimenti offensivi. Alcuni eventi, a partire da quello che è avvenuto in America Latina, indicano che questo è possibile.
Altro intervento: Noi dagli slum siamo stati esclusi da troppo tempo ed ora siamo venuti qui per dire che ci siamo, così abbiamo cambiato il nostro nome da persone degli slum a persone con difficoltà abitative (mi pare). Dobbiamo togliere di mezzo la corruzione che divora il paese e che ci costringe ad alte tasse. Siamo stufi degli “sfollamenti forzati”, vogliamo esser trattati come tutte le altre persone.
“Il Parlamento del Popolo” rappresenta coloro che sono troppo poveri per uscire dal paese e per andare nei paesi dove si tengono i Social Forum. Quello che mi è piaciuto del WSF è che mi ha portato il mondo qui a Kenya, ma il meglio del mondo: ho avuto l’opportunità di conoscere.
Purtroppo molti Kenioti non potevano partecipare. Siamo dovuti venire tutti i giorni per permettere che quelle porte fossero aperte a tutti. Non è giusto che in questa stanza più del 90% dei partecipanti non siano Kenioti. Ma lottiamo non solo per entrare, ma anche per essere riconosciuti: siamo persone come gli altri e pensiamo di avere qualcosa da aggiungere al processo del FSM. Kasarani è lontano dal centro e dei vari slum, Korogocho, Kibera, e non potevamo venire da là a piedi. Così molti non potevano permettersi di pagare il trasporto fino a qui. Così abbiamo portato là il Forum, discutendo di casa, disoccupazione, utilizzo alla terra, diritto alla sicurezza sociale, salario minimo, che secondo noi renderebbero questo mondo un mondo migliore.
Ora ho il privilegio di raccontare le nostre risoluzioni: sulla casa è necessario per il WSF affermare il diritto alla casa come un diritto umano di base e lottare insieme alle persone che portano avanti le lotte a includere questa battaglia insieme alle altre. C’è una pratica commerciale ingiusta che porta la bilancia ad essere sbagliata. Così è la nostra lotta per la libertà non può essere tacciata di terrorismo. Esprimiamo solidarietà alle persone del Libano, Palestina, Somalia, Iraq ed a tutte le persone che nel mondo vivono sotto l’occupazione. Quanto al lavoro c’è un bisogno per tutte le persone del mondo non solo di creare lavoro, ma un lavoro che permetta di vivere. Diamo il nostro appoggio ai Sindacati, così come alla redistribuzione del salario che oggi rende alcune classi ricche ed altre poverissime. Va cancellato il debito va per i paesi marginalizzati . Alcuni di noi nascono già poveri, con un debito in mano. Durante questo intervento veniva distribuito dal “Parlamento del Popolo” un volantino stampato su carta leggerissima.
Ora ho il privilegio di raccontare le nostre risoluzioni: sulla casa è necessario per il WSF affermare il diritto alla casa come un diritto umano di base e lottare insieme alle persone che portano avanti le lotte a includere questa battaglia insieme alle altre. C’è una pratica commerciale ingiusta che porta la bilancia ad essere sbagliata. Così è la nostra lotta per la libertà non può essere tacciata di terrorismo. Esprimiamo solidarietà alle persone del Libano, Palestina, Somalia, Iraq ed a tutte le persone che nel mondo vivono sotto l’occupazione. Quanto al lavoro c’è un bisogno per tutte le persone del mondo non solo di creare lavoro, ma un lavoro che permetta di vivere. Diamo il nostro appoggio ai Sindacati, così come alla redistribuzione del salario che oggi rende alcune classi ricche ed altre poverissime. Va cancellato il debito va per i paesi marginalizzati . Alcuni di noi nascono già poveri, con un debito in mano. Durante questo intervento veniva distribuito dal “Parlamento del Popolo” un volantino stampato su carta leggerissima.
Rose da Global Justice USA ha proposto un emendamento: contro il razzismo, la omofobia, il genocidio.
Pumi dalla Marcia Mondiale delle Donne: E’ stato organizzato il IV Forum Sociale Mondiale sulla diversità sessuale che è stato molto frequentato dagli africani. 5 punti sono emersi: Impegno per le lotte delle persone del mondo espresse dai movimenti sociali, preoccupazione per la commercializzazione degli spazi pubblici del Forum Sociale Mondiale. Contro la discriminazione sessuale in vari paesi. Sostegno alla diversità sessuale.
Altro intervento: Il Forum Sociale è fallito in alcuni aspetti, ad esempio nell’aver posto un biglietto di ingresso. Fortunatamente la lotta paga. E’ ingiusto fare selezione e discriminare le persone.
Altro intervento: Proponiamo per il 18 Maggio giornata contro gli “sfollamenti” in solidarietà con lo Zimbabwe.
Di nuovo, guardandomi intorno, ho avuto la sensazione forte di non essere riuscito ad entrare in contatto con tutte le centinaia di persone che sedevano accanto a me all’assemblea finale. Peccato.
Domani si terrà la maratona finale del Forum….
Gregorio Malavolti - ARCI
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