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Il Consiglio di Quartiere 5 ha approvato una risoluzione che sostiene la Comunità delle Piagge per l’impegno e il lavoro svolto all’interno del Quartiere. Su proposta della consigliera Adriana Alberici di perUnaltracittà la risoluzione è stata votata dalla stessa perUnaltracittà, Pd, Sinistra per Firenze, Italia dei Valori e Spini per Firenze. Si sono astenuti i gruppi PdL e Centro Destra per Firenze. Il documento cita il valore delle attività svolte al centro sociale Il Pozzo attraverso le cooperative sociali che sono “impegnate nel creare opportunità lavorative per i più disagiati e anche occasioni di recupero e di costruzione di percorsi di legalità, ispirandosi sempre a valori di solidarietà e di non discriminazione”.
La risoluzione adottata dal Quartiere 5 ringrazia e apprezza “quanto svolto dai volontari e dalle volontarie della Comunità” e auspica, nonostante le difficoltà del momento, “la continuazione dell’esperienza nella sua totalità e nello spirito di accoglienza che la caratterizza. Il Quartiere si impegna a salvaguardare, anche e per quanto possibile a livello istituzionale, l’esperienza, valutando, ad esempio, la possibilità di concedere il patrocinio ad iniziative sociali e culturali che la Comunità continuerà ad esprimere”.
Ecco il testo della comunicazione della consigliera Adriana Alberici che ha preceduto il voto.
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Sig. Presidente, colleghi Consiglieri,
ho meditato a lungo sull’opportunità di scrivere alcune righe su una vicenda che sta interessando in questi giorni la Comunità delle Piagge, che da ben quindici anni agisce nel tessuto sociale disagiato della periferia Nord-Ovest della città e, quindi, nel nostro Quartiere.
Il mio Gruppo, perUnaltracittà, ha già diffuso un comunicato di solidarietà a Don Alessandro Santoro, Cappellano delle Piagge, a seguito del provvedimento di allontanamento dalla Comunità, deciso da S.E. l’Arcivescovo di Firenze Mons. Francesco Betori nei suoi confronti in data 26 ottobre scorso. Naturalmente, come appartenente a quel gruppo politico, condivido pienamente quanto espresso dalla capogruppo in Consiglio Comunale, Ornella De Zordo. Tuttavia, essendo parte di questo Consiglio e, soprattutto, appartenendo da circa sei anni alla Comunità delle Piagge, non posso non cercare di condividere con voi l’enormità di quanto sta accadendo in termini di risvolti sul territorio.
Vorrei che sapeste, innanzitutto, che ho deciso di scrivere questo testo sulla base della fiducia che nutro in ognuno di voi come singola persona in quanto ho avuto modo di apprezzare l’intenzione, da parte di tutti, di svolgere il proprio ruolo politico con coscienza ed a servizio del bene comune. Questo si può vedere soprattutto nella ricerca del consenso più ampio possibile sulle decisioni da adottare nell’interesse del quartiere, nel desiderio di approfondimento e nella passione che ognuno di noi mette nella propria attività, e, non ultima, nella considerazione che questa istituzione ha più volte espresso nei confronti dei gruppi politici monocellulari di minoranza. In poche parole, se non avessi trovato degli uditori che valuto aperti e pronti al dialogo, non mi sarei permessa di formulare questa comunicazione e una conseguente risoluzione che vi chiederò di votare.
Faccio parte dal 2002 della Comunità delle Piagge e sono attiva su vari fronti. Ho cominciato con la scuola informale per adulti per il conseguimento della licenza media ed ho speso nel settore scuola gran parte delle mie energie nei prima anni, con la scuola di italiano per stranieri e, molto recentemente, la scuola di alfabetizzazione per gli adulti. In tutti i casi si tratta di persone che, per vicende personali non hanno potuto seguire i percorsi ordinari di scolarizzazione o sono vittime di un preoccupante analfabetismo di ritorno che colpisce anche molti cittadini italiani.
Un altro settore in cui la Comunità è molto attiva, è il percorso delle economie solidali con la bottega Equazione, unica esperienza di commercio equo e solidale del Quartiere 5, e del microcredito di prossimità. Da quasi dieci anni infatti, è attivo il Fondo Etico e Sociale delle Piagge capace di offrire un’opportunità di credito, soprattutto in situazioni di necessità di mutuo soccorso, ma anche di avvio di piccole realtà imprenditoriali sul territorio, a centinaia di persone che, senza garanzie, sarebbero escluse dal sistema bancario e facile preda di sistemi usurai che da tempo la Pubblica Amministrazione fiorentina, si dice convinta di dover combattere in profondità. E’ opportuno considerare che questi richiedenti prestito “non bancabili” vivono il Fondo in una condizione di assoluta parità con chi mette a disposizione i propri risparmi e che il tasso di insolvenza è bassissimo, pari all’1% circa. Non si tratta insomma di un’esperienza assistenziale, come ne esistono nel territorio fiorentino, ma di una scommessa fatta sulle singole persone che riescono a ritrovare, in un sistema basato sulle relazioni umane, e prendendo parte attiva alla vita associativa del Fondo, la propria dignità.
Varie sono le Cooperative e le Associazioni che agiscono sul territorio ed i progetti in corso sono rivolti esclusivamente all’ambito territoriale delle Piagge, allo scopo di fornire opportunità di miglioramento ad un tessuto sociale disagiato in cui, negli anni, si sono sviluppati agglomerati urbani ad alta densità abitativa e ad elevato rischio sociale. Attraverso il lavoro delle cooperative vengono portate avanti attività lavorative di recupero, riciclaggio ed agricoltura biologica; attività sociali con inserimenti socio-terapeutici, accoglienza a bassa soglia, assistenza legale gratuita, attività in carcere; attività culturali con incontri, casa editrice “Piagge”, giornale di periferia Altracittà.
Da credente inoltre, non posso non menzionare anche gli aspetti spirituali che da sempre sono stati curati con attenzione e, soprattutto, lo spirito di accoglienza dell’altro, a prescindere dalle sue convinzioni, che caratterizza la Comunità. Se l’ecumenismo è da considerarsi un valore, come dichiarato più volte dalla Chiesa ufficiale, le Piagge ne esprimono da sempre un esempio di concretezza e di fattibilità.
Di tutto questo contesto di operosità sociale, fatta di percorsi quotidiani con gli ultimi e di storie di marginalità, Don Alessandro Santoro è da sempre l’ispiratore, oltre che il pastore e la guida religiosa, portando avanti con estrema coerenza il mandato ricevuto al suo tempo (1994) dalla massima autorità religiosa fiorentina dell’epoca, il Cardinale Piovanelli. La sua rimozione perciò, anche dalle cariche sociali che ricopre in alcune delle cooperative, non ha potuto che gettare nello sconforto e nella preoccupazione l’intera Comunità, fatta soprattutto di volontari e di chi in quella Comunità ha trovato accoglienza e disponibilità al dialogo oltre che rispondenza a bisogni concreti. D’altro canto, la sua irrevocabile decisione di “obbedienza”, coerentemente annunciata e perseguita, in seguito al provvedimento del vescovo, non deve bloccare le nostre attività e i nostri progetti, come auspicato dallo stesso Vescovo.
Mi scuso per la lunghezza ma è tale lo spessore di questa esperienza che non è facile sintetizzare e l’invito, a tutti voi, è di recarsi in visita sul posto per conoscere coi propri occhi e con la propria testa l’enorme patrimonio culturale e sociale messo in piedi in anni di attività dal basso e sempre, rigorosamente, dalla parte degli ultimi.
Quello che chiedo oggi a quest’Assemblea di uomini e donne chiamati ad agire per il bene comune è di valutare la possibilità di esprimere una qualche forma di solidarietà con la Comunità e con quello che rappresenta nel tessuto sociale del Quartiere 5.
Adriana Alberici
Consigliera del Gruppo perUnaltracittà al Consiglio di Quartiere 5.
Il Consiglio di Quartiere 5 ha approvato una risoluzione che sostiene la Comunità delle Piagge per l’impegno e il lavoro svolto all’interno del Quartiere. Su proposta della consigliera Adriana Alberici di perUnaltracittà la risoluzione è stata votata dalla stessa perUnaltracittà, Pd, Sinistra per Firenze, Italia dei Valori e Spini per Firenze. Si sono astenuti i gruppi PdL e Centro Destra per Firenze. Il documento cita il valore delle attività svolte al centro sociale Il Pozzo attraverso le cooperative sociali che sono “impegnate nel creare opportunità lavorative per i più disagiati e anche occasioni di recupero e di costruzione di percorsi di legalità, ispirandosi sempre a valori di solidarietà e di non discriminazione”.
La risoluzione adottata dal Quartiere 5 ringrazia e apprezza “quanto svolto dai volontari e dalle volontarie della Comunità” e auspica, nonostante le difficoltà del momento, “la continuazione dell’esperienza nella sua totalità e nello spirito di accoglienza che la caratterizza. Il Quartiere si impegna a salvaguardare, anche e per quanto possibile a livello istituzionale, l’esperienza, valutando, ad esempio, la possibilità di concedere il patrocinio ad iniziative sociali e culturali che la Comunità continuerà ad esprimere”.
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