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martedì 19 settembre 2006


 Il 20 settembre 1870

 i bersaglieri sconfissero l’esercito papalino di Pio IX, al secolo Giovanni Maria Mastai Ferretti autore del ‘Sillabo’ documento  che in 80 proposizioni condannava tutta la filosofia moderna, ogni forma di progresso e perfino il cattolicesimo liberale;  confinò nuovamente gli ebrei nel ghetto.

E’ stato dichiarato beato da Wojtyla il 3 settembre 2000
. (Dalla stampa)



Stato e chiesa: una (strana) coppia di fatto


ROMA XX SETTEMBRE 1870 – 2006. LA BRECCIA DI PORTA PIA. UNA BRECCIA PER IL PLURALISMO. 19 E 20 SETTEMBRE 2006


Sono passati 136 anni: l’Italia da Stato monarchico statutario è divenuta uno Stato prima autocratico e poi Repubblicano con una moderna Costituzione stilata e votata da un’assemblea democraticamente eletta, valida ancora nei suoi basilari principi, pur messi democraticamente in discussione nel dibattito politico.Ma quanti passi avanti sono stati veramente fatti perché siano rispettate, espresse e soddisfatte le istanze di tutti i cittadini? Il nostro Paese si può considerare realmente uno stato laico a tutti gli effetti? È garantita di fatto, e non solo di fronte alla legge, la libera espressione e la risposta adeguata alle esigenze di tutte le minoranze etniche, culturali, religiose? Cosa c’è ancora da fare?

Trovato qui


Un libro da leggere

Laicità Una geografia delle nostre radici

a cura di Giovanni Boniolo

Gli struzzi di Einaudi



La scheda

Il blog suggerisce la lettura delle pag. 16-21: 5 - due modelli teorici di laicità:Rawls e Habermas.


Nota d'archivio


Cristo è il centro, il fondamento e il termine del cammino degli uomini e, in particolare di uno degli aspetti più fondamentali di tale cammino: la ricerca della Verità, la ricerca di Dio.

Cristo, « il Figlio dell’Uomo », fa propria la ricerca e la esperienza di Dio, compiuta dal suo popolo e da tutti i popoli della terra.

Cristo non distrugge la religione ebraica, ma la supera dandole il significato di figura.

Egli si dichiara l’autentico continuatore della tradizione ebraica più genuina. Egli afferma di essere il compimento delle linee più pure della esperienza religiosa ebraica, cui aderivano gli Ebrei sinceri.

Al contempo, però, si trova a dover colpire alla radice l’apparato religioso ebraico retto e imposto dalle classi dominanti.

Egli deve abbattere la pretesa, che avevano tali classi, di essere i rappresentanti esclusivi di Dio, gli intermediari o i mediatori tra Dio e gli uomini; deve distruggere l’immagine falsa e cristallizzata di Dio, che veniva imposta al popolo.

Il contrasto tra Gesù e i capi del popolo ebraico mette in evidenza tutto questo in modo particolarmente chiaro. Ai loro occhi egli appare un sovversivo, un ateo, un bestemmiatore. E tale egli era nei confronti di una religione cristallizzata e strumentalizzata, nei confronti di un dio accaparrato dai potenti, dai ricchi e dai sapienti a scopo di dominio e di potenza (salva sempre la loro buona fede individuale...).

Essi, infatti, in sostanza dicevano: « chi vuole il perdono, la grazia e la benedizione di Dio deve accettare la nostra mediazione di sacerdoti, guide, maestri, dottori; deve assoggettarsi all’immagine di Dio che noi autenticamente offriamo; deve aver fiducia nei riti che soltanto noi in modo efficace celebriamo; deve ascoltare la nostra parola come parola di Dio, poiché di questa siamo depositari, interpreti e ripetitori; deve credere alle verità che noi, a nome di Dio, insegniamo; deve seguire la legge dì Dio di cui noi siamo I custodi e gli interpreti; è tenuto a rispettare i privilegi che spettano a noi come rappresentanti di Dio, a pagare i tributi che ci sono dovuti come ministri di Dio...

Arriva un uomo, una persona ignorante ‘ del popolo, un operaio di Nazareth, e dice: « Il Figlio dell’Uomo ha sulla terra Il potere di rimettere i peccati! ».

Di fronte a questa semplicissima affermazione, considerata blasfema cadono tutte quelle pretese di mediazione. Così Gesù toglie ai potenti, ai sapienti e ai ricchi l’arma più forte che essi avevano per tenere soggetto il popolo: la violenza sulle coscienze, attraverso la cristallizzazione di Dio e attraverso la pretesa di mediazione del rapporto con lui.

Nonostante questa chiarezza evangelica, in epoche successive, ferma restando la verità che Gesù rimane l’unico mediatore, altri sapienti, potenti e ricchi hanno scoperto che c’era ancora posto per la loro strumentalizzazione e mediazione di Dio.

Si sono fatti mediatori esclusivi fra gli uomini e Cristol

Così essi hanno trovato il modo di tornare all’antico giuoco, all’antico circolo vizioso. Accaparrando Cristo sono riusciti di nuovo ad accaparrare Dio e a dominare le coscienze.

(Incontro a Gesù, Comunità dell’Isolotto, libreria editrice fiorentina, 1968, pag.10)



Una curiosità - Fra storia e anedottica

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C’è una tomba nel cimitero ebraico di Chieri sulla quale è scolpito un simbolo: due cannoni incrociati. È la tomba di un ufficiale di artiglieria, il capitano Segre, che nel 1870 diede l’ordine di "Fuoco!" che aprì la breccia di Porta Pia", ricorda Guido Fubini in una pagina dell’Unione delle Comunità ebraiche.

Ma sì, l’ufficiale israelita piemontese a cui il cattolico Cadorna affidò il compito del primo bombardamento delle mura, per evitare – oh, delicatezza de "li cavalieri antiqui" – che la scomunica decretata dal Papa a chi per primo avesse comandato di sparare toccasse la quasi totalità degli ufficiali italiani.

Trovata qui

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