Translate

lunedì 8 dicembre 2008

Lettera a Monsignore

5.12.08) A margine del caso di Eluana Englaro l'ex Capo Ufficio Stampa del Vaticano Joaquin Navarro Valss, riciclato come opinionista - sembra strano ma è così – del quotidiano “La Repubblica”, ha pubblicato ieri un articolo dal titolo “Eluana e l'enigma della coscienza” nel quale presenta il testamento biologico come l'anticamera di una specie di pulizia etnica non dissimile da quella del nazismo contro gli ebrei. Dando un'idea calunniosa delle posizioni dei laici – da Umberto Veronesi a Margherita Hack, da Franco Ferrarotti a Stefano Rodotà, fino al senatore Ignazio Marino e allo stesso Corrado Augias di Repubblica  – che da anni si scontrano inutilmente con l'integralismo delle varie Binetti nel tentativo di introdurre il testamento biologico anche da noi.


Lettera aperta a Joaquin Navarro Valss, opinionista de “La Repubblica”

p.c. a Ezio Mauro e Eugenio Scalfari, direttore e fondatore de “La Repubblica”




Egregio Monsignore,  abbiamo letto con interesse il lungo articolo che Lei ha voluto dedicare ieri su “La Repubblica” al caso Englaro e alla sentenze della Cassazione che se ne sono occupate. Desideriamo ringraziarla, intanto, perché a differenza dei suoi colleghi - che hanno chiamato “assassini” i giudici che le hanno emesse - Lei si è limitato a definirle “ostiche e problematiche”, è già un progresso. Ma ci sono altri brani dell'articolo che richiedono un commento.

A cominciare dal passo in cui Lei scrive di non comprendere il significato del testamento biologico. “Una persona che vive in uno stato temporaneamente prolungato di vita vegetativa non è capace di vivere attualmente una vita cosciente.  E tuttavia si sostiene che malgrado tale stato di vita cosciente non ci sia più, la sua volontà passata – riportata dalla testimonianza di altri – debba valere lo stesso per decidere la sua vita e la sua morte futura. Tutto questo è poco comprensibile”.

Sembra strano, Monsignore, che Lei abbia difficoltà a capire cose tanto elementari. Proviamo a spiegargliele in modo semplice, ci segua e vedrà che capirà anche Lei. 


Per fortuna abbiamo ancora una Costituzione

Il Suo problema nasce dal fatto che come molti suoi colleghi d'oltre Tevere (ma anche come molti politici al di qua), non ha dimestichezza con la nostra Costituzione. All'art. 32 questa stabilisce espressamente che  “Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge”.

...

Il testamento 

Se ci ha seguiti fin qua, forse potrà capire un po' meglio le motivazioni del testamento biologico. Se, infatti, io sono arbitro di me stesso, e in piena coscienza posso decidere se accettare o rifiutare i trattamenti che mi vengono proposti, cosa accade quando invece dovessi trovarmi – per un malaugurato incidente o per una malattia totalmente invalidante – in una situazione di coma prolungato; se, quindi, dovessi perdere in modo irreversibile la capacità di intendere e volere? Dovrei, allora, non potendo esprimere alcuna  volontà, rimanere puro ostaggio nelle mani dei medici, che potrebbero fare del mio corpo quello che vogliono, legarmi a qualunque macchina, prolungare artificialmente per anni e anni la mia vita animale?

...


L'esempio spagnolo

Del resto non mancano i precedenti in questo senso fuori dal nostro Paese. Può darsi Lei non sappia che a livello internazionale il testamento biologico è stato riconosciuto come valido dalla Convenzione di Oviedo, alla quale anche l'Italia ha dato la sua adesione. Ma quanto meno dovrebbe essere al corrente che proprio dal clero della sua Spagna – a quanto pare più avanzato di quello nostro, come quasi tutto ormai purtroppo in quel paese – arrivano opinioni del tutto contrarie alla sua e a quella del clero italiano, da sempre schierato “perinde ac cadaver” contro qualunque ipotesi di riconoscimento dei diritti di fine vita.

...


La dignità non c'entra

La cosa da sottolineare, comunque, è che in tutti i modelli di testamento biologico il punto discriminante non è rappresentato dalla decisione di  soggetti esterni ma dalla volontà dell'interessato. Al contrario di quello che Lei ritiene la scelta di fine vita non è una questione di “dignità”  ma di volontà.

...


La malafede

Ci permetta di dire, caro Monsignore, che questa conclusione non le fa onore. Assimilare i sostenitori del testamento biologico ai nazisti che uccidevano gli ebrei è un modo davvero meschino di polemizzare. E visto che parla di ebrei, ci costringe a ricordarle di quando erano proprio i suoi colleghi spagnoli e poi italiani, a cominciare dal suo glorioso predecessore e connazionale Tomàs de Torquemada, a processarli in massa insieme ai presunti eretici, omosessuali, illuministi, streghe.

...


L'articolo per intero


Giancarlo Fornari è presidente di Libera Uscita.

Nessun commento:

Posta un commento