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lunedì 24 ottobre 2011

Grazie Don Enzo


Cari amici della Comunità,



Certamente la presenza fisica di Don Enzo non sarà più con noi, ma tutto quello che ci ha insegnato rimane in ognuno di noi per continuare, in qualunque luogo saremo e con la stessa forza, nella lotta a favore dei nostri fratelli più poveri, che sono i prediletti del Signore. Tutte le volte che mi succederà di lavorare e lottare in mezzo a loro, allora in quei momenti avvertirò più forte la presenza di Don Enzo. Ringrazio la vita per avermi consentito di conoscere lui e tutti quanti voi.



Grazie Don Enzo per il tuo affetto, la tua esperienza di vita, la tua chiarezza nel vedere le cose, la tua capacità di analisi e sintesi, e per questa grande speranza che hai condiviso con noi.



Un grande abbraccio con tutto il mio affetto.



Chaby Leon



 



Caro Enzo e carissimi tutti,



In questo momento triste di dolore e di lutto, ci è di consolazione pensare che pur nell'assenza fisica di Don Enzo, il suo insegnamento vive dentro ciascuno di noi con gli importanti valori che ci ha trasmesso per il presente ed il futuro, a cominciare dalla lotta per la solidarietà e per un mondo più giusto e più equo, da portare avanti quotidianamente, al di fuori delle gerarchie e degli spazi istituzionali del potere, oggi ridotti ad una politica non più in grado di guardare avanti, autoreferenziale e vuota di contenuti concreti.



Ricorderemo sempre con profondo affetto la sua umanità e cordialità, lo spirito di iniziativa che lo caratterizzava, l'attenzione verso gli altri e gli ultimi, nella ricerca di una dimensione nuova e comunitaria che potesse rappresentare una speranza solidale e un momento di socialità di fronte ad un mondo difficile, privo di punti di riferimento, per molti versi brutale e sfigurato com'è quello in cui viviamo.



Ci tornano in mente le sue riflessioni sulla finitezza umana e sulla morte, ma adesso che anch'egli farà ritorno in quella totalità da cui tutti più o meno discendiamo, vorrei dire anch'io, come gli antichi abitanti di Pompei scrivevano sugli epitaffi, SIT TIBI TERRA LEVIS (che la terra ti sia leggera...).



Un abbraccio forte



Giuliano Pelfer


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