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mercoledì 13 dicembre 2006

 


"ORIZZONTI DI LAICITA' - PRATICHE NELLE CDB E NELLA SOCIETA'"


    30° INCONTRO NAZIONALE DELLE COMUNITA’ CRISTIANE DI BASE  Frascati 8-10 dicembre 2006

 


LETTERA APERTA A PIERGIORGIO WELBY


 Caro Piergiorgio,


riuniti per affrontare il tema della laicità  -argomento del 30° Incontro Nazionale delle Comunità Cristiane di Base- abbiamo riflettuto anche sull’appello che tu hai lanciato all’opinione pubblica.


Vogliamo comunicarti, prima di tutto, il nostro affetto, la nostra solidarietà e la nostra stima per te.


Non spetta a noi darti quella risposta pubblica e ufficiale che deve, invece, arrivarti dalle istituzioni.


La questione che tu poni, lo sappiamo bene, non è solo privata e personale, ma coinvolge l’intero paese che non può più ignorare, un tale così drammatico problema, che -direttamente o indirettamente- tutte e tutti ci riguarda.


Per parte nostra vogliamo pubblicamente esprimerti la nostra solidarietà: noi riteniamo che sia giusto ed umano che tu possa concludere in pace, con l’attenzione affettuosa della comunità civile, la tua esperienza di vita, senza che nei tuoi confronti si eserciti un accanimento non rispettoso della tua dignità.


Noi riteniamo, inoltre -rispettando quanti pensano diversamente- che in nome di nessuna religione o ideologia si possa in alcun modo costringere, in una condizione così drammatica, la tua libertà di scelta che noi -quale che sia- rispettiamo profondamente.


 Un abbraccio

dalle sorelle e dai fratelli delle Comunità Cristiane di Base d’Italia.


   ORDINE DEL GIORNO FINALE

Matrimonio, amore, laicità: a proposito dei PACS


Donne, uomini, giovani delle comunità cristiane di base italiane, riuniti a Frascati per socializzare insieme a persone di varie estrazioni culturali e sociali, ci sentiamo impegnati/e a testimoniare il valore evangelico dell’amore umano in sé con tutta la sua ricchezza e il suo carico di responsabilità e solidarietà. Ciò in particolare nel momento in cui si fa straordinariamente aspro il dibattito sul riconoscimento istituzionale dei patti di convivenza e solidarietà fino a divenire o meglio apparire come una contrapposizione frontale fra cattolici sostenuti e spinti da un’impietosa intransigenza papale, e laici semplicemente ispirati dal relativismo.


Insieme a tanti cristiani e cristiane  in tutto il mondo e in ogni dimensione dell’impegno ecclesiale,  impegnati/e nel tentativo di leggere e di vivere il Vangelo nella realtà attuale, siamo indotti, crediamo dallo Spirito, a vedere e sentire il Vangelo come annuncio di liberazione dai pesi insopportabili che il legalismo istituzionale di tutti i tempi, e anche di oggi, scarica irresponsabilmente sulle spalle della gente.


Fra questi pesi c’è il senso del peccato che graverebbe di per sé sull’amore umano in ogni sua espressione, da cui conseguirebbe il bisogno assoluto di purificazione essenziale e di sacralizzazione dall’alto.

La sacralità è insita nell’amore: la Chiesa, fedele al Vangelo, ha il grande compito di riconoscere tale sacralità intima, di testimoniarla profeticamente; non ha invece il ruolo di santificatrice dell’amore attraverso l’ingabbiamento legalista e sacramentalista. Il matrimonio è certamente una scelta positiva, non un ricatto sacrale.


Lo scontro reale dunque non è fra cristiani/e difensori del matrimonio e fautori del relativismo; è piuttosto fra chi ha paura dell’amore, ne diffida e vuole ingabbiarlo, e chi ha fiducia nell’amore e nella capacità creativa dello stesso di affrontare e superare i rischi di derive egoistiche e irresponsabili. Crediamo nella forza dell’amore capace di far fiorire i valori a lui intrinseci della responsabilità e solidarietà col sostegno delle relazioni sociali e delle istituzioni.


Le Comunità cristiane di base italiane Frascati 10 dicembre 2006        


 

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