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venerdì 26 settembre 2008

“Periferie del ’68: la chiesa del dissenso”

giovedì 25 settembre, ore 21, piazza dell'Isolotto


“Periferie del ’68: la chiesa del dissenso”





Video: clicca sulla foto


Silvia canta "we shall leave in peace"


testo:


We shall overcome,

we shall overcome,

we shall overcome some day.



Oh, deep in my heart, I do believe

we shall overcome some day.



We shall live in peace,

we shall live in peace,

we shall live in peace some day.



Oh, deep in my heart, I do believe

we shall overcome some day.



We'll walk hand in hand

we'll walk hand in hand

we'll walk hand in hand some day.



Oh, deep in my heart, I do believe

we shall overcome some day.



Black and White together,

black and white together.

black and white together some day.



Oh, deep in my heart, I do believe

we shall overcome some day.


NOI TRIONFEREMO



Noi trionferemo,

noi trionferemo,

noi trionferemo un giorno.



Oh, in fondo al cuore ci credo,

noi trionferemo un giorno.



Noi vivremo in pace,

noi vivremo in pace,

noi vivremo in pace un giorno.



Oh, in fondo al cuore ci credo,

noi trionferemo un giorno.



Noi cammineremo mano nella mano,

noi cammineremo mano nella mano,

noi cammineremo mano nella mano un giorno.



Oh, in fondo al cuore ci credo,

noi trionferemo un giorno.



Neri e bianchi insieme,

neri e bianchi insieme,

neri e bianchi insieme un giorno.



Oh, in fondo al cuore ci credo,

noi trionferemo un giorno.



 Secondo video: (clicca sull'immagine)






canzoni:

1 - Per cantare il Veni creator ci vogliono paramenti d'oro;

2 - Un dio che è morto.


Michele (basso), Marco (chitarra e voce), Giacomo (chitarra e voce)


Les Canuts, è una canzone che prende esplicitamente posizione contro il potere: forse oggi la più nota delle canzoni di Bruant, è un secco canto di rivolta dedicato ai lavoratori tessili in lotta contro rappresentanti del potere, preti e governanti: «...stiamo tessendo il sudario del vecchio mondo/perché già sentiamo la tempesta che si annuncia...».




I tessitori

[Traduzione di Le canuts ]


Per cantare il Veni Creator

bisogna portare mantelli d’oro.

Noi li tessiamo per i grandi della chiesa

però, poveri tessitori, non abbiamo una camicia.

 

  Noi siamo i tessitori

  noi siamo nudi


Per governare bisogna possedere

mantelli, ricami e nastri.

Noi li tessiamo per i grandi della terra

però, poveri tessitori, ci mettono nudi sotto terra.

  Noi siamo i tessitori

  noi siamo nudi


Ma il nostro regno arriverà

quando il vostro finirà.

Stiamo tessendo il sudario del vecchio mondo

perchè sentiamo già la tempesta che s’annuncia.


  Noi siamo i tessitori

  noi siamo nudi.


les canuts (tessitori di Lione)




Video: clicca sull'immagine.


Aug 12, 2007 "Pour chanter veni creator, il vous faut une chasuble d'or..." Par la chorale de l'échole Charenton


Pour chanter Veni Creator

Il faut une chasuble d'or

Pour chanter Veni Creator

Il faut une chasuble d'or

Nous en tissons pour vous, grands de l'église

Et nous, pauvres canuts, n'avons pas de  chemise


  C'est nous les canuts

  Nous sommes tout nus


Pour gouverner, il faut avoir

Manteaux ou rubans en sautoir

Pour gouverner, il faut avoir

Manteaux ou rubans en sautoir

Nous en tissons pour vous grands de la terre

Et nous, pauvres canuts, sans drap on nous enterre


  C'est nous les canuts

  Nous sommes tout nus


Mais notre règne arrivera

Quand votre règne finira :

Mais notre règne arrivera

Quand votre règne finira :

Nous tisserons le linceul du vieux monde.


Dio è morto, di Francesco Guccini


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Ho visto / la gente della mia età andare via / lungo le strade che non portano mai a niente / cercare il sogno che conduce alla pazzia / nella ricerca di qualcosa che non trovano nel mondo che hanno già / lungo le notti che dal vino son bagnate / dentro alle stanze da pastiglie trasformate / dentro alle nuvole di fumo, nel mondo fatto di città, / essere contro od ingoiare la nostra stanca civiltà / e un Dio che è morto / ai bordi delle strade Dio è morto / nelle auto prese a rate Dio è morto / nei miti dell'estate Dio è morto.

Mi han detto / che questa mia generazione ormai non crede / in ciò che spesso han mascherato con la fede, / nei miti eterni della patria o dell'eroe / perché è venuto ormai il momento di negare tutto ciò che è falsità / le fedi fatte di abitudini e paura / una politica che è solo far carriera / il perbenismo interessato, la dignità fatta di vuoto, / l'ipocrisia di chi sta sempre con la ragione e mai col torto / e un Dio che è morto / nei campi di sterminio Dio è morto / coi miti della razza Dio è morto / con gli odi di partito Dio è morto.


Io penso / che questa mia generazione è preparata / a un mondo nuovo e a una speranza appena nata / ad un futuro che ha già in mano, a una rivolta senza armi / perché noi tutti ormai sappiamo che se Dio muore è per tre giorni / e poi risorge. / In ciò che noi crediamo Dio è risorto / in ciò che noi vogliamo Dio è risorto / nel mondo che vogliamo / Dio è risorto / Dio è risorto.


 

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