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mercoledì 9 maggio 2012

Ancora sulla morte, nostra compagna di vita

Franco è un caro amico, isolottiano trasferito a Scandicci, nostro grafico e stampatore preferenziale di questi anni, fratello di Alberto, isolottiano trasferito a Roma, giornalista RAI, amico di sempre. La loro mamma, isolottiana doc, è morta in questi giorni, quasi novantenne. 




----- Original Message -----
Sent: Tuesday, May 08, 2012 10:18 AM
Subject: Metti Gesù ai fornelli con gli ingredienti che hai ...

Questi i miei ingredienti:

- mia madre, quasi novantenne, con la sua malattia e le sue sofferenze. Una storia che la gente, sono sicuro racconterebbe con la parola: "ha finito di soffrire".

- un progetto: diffondere il culto della "Divina Misericordia" qui a Firenze, predisponendo un piccolo foglietto distribuito gratuitamente contenente la Coroncina. Un progetto vecchio, accettato per primo da don Brunetto Fioravanti essendo io di Scandicci. Questo progetto ha preso forma con l'aiuto di altri sacerdoti. Poi è arrivato don Antonio Anfuso con il lutto della sua mamma e abbiamo fatto le correzioni giuste per predisporlo alla approvazione ecclesiastica di cui si sta occupando in questi giorni il Vescovo ausiliare. Quest'anno, nei giorni precedenti la Pasqua, "stranamente" ho presentato personalmente al parroco don Piero il progetto e la coroncina e le regole per ottenere l'indulgenza plenaria. Faccio notare che è stato l'unico parroco perché agli altri ci ha pensato mia moglie.

- un seminario di effusione di Rinnovamento nello Spirito che prevedeva il 7 maggio alla chiesa di Torregalli una meditazione sul tema: "La trasformazione in Cristo!!!".

- una chiesa, quella dell'Isolotto che mi ha visto crescere, che ha visto le mie gioie e le mie speranze, ma anche le mie lacrime quando il Vescovo è venuta a chiuderla. Una divisione lacerante credo anche per tutta la Chiesa fiorentina con due comunità contrapposte, una fuori e una dentro. Due posizioni apparentemente inconciliabili, due storie "vissute" che hanno seguito binari diversi ... ma oggi una stazione comune ... non dico altro, perché dire altro vorrebbe dire rimettere in piedi altre staccionate o dire banalità che offendono ... lasciamo fare tutto a LUI!


Con questi ingredienti non credo potesse esistere un Dio che riesca a fare qualcosa di buono ... ma il nostro Dio sì!! Alla condizione che si voglia mettere Gesù ai fornelli. Si proprio Lui!!! Nella allegoria della Divina Misericordia, l'immagine di Gesù è il "recipiente" a cui attingere le Grazie ... direte ora Gesù diventa anche "cuoco"?
Sì, se siamo noi a pogere a Lui gli ingredienti secondo questa schema:

Ricevi, o Signore, le nostre paure
e trasformale in fiducia.
Ricevi la nostra sofferenza
e trasformala in crescita.
Ricevi il nostro silenzio
e trasformalo in adorazione.
Ricevi le nostre crisi
e trasformale in maturità.
Ricevi le nostre lacrime
e trasformale in preghiera.
Ricevi la nostra rabbia
e trasformala in intimità.
Ricevi il nostro scoraggiamento
e trasformalo in fede.
Ricevi la nostra solitudine
e trasformala in contemplazione.
Ricevi le nostre amarezze
e trasformale in calma interiore.
Ricevi le nostre attese
e trasformale in speranza.
Ricevi la nostra morte
e trasformala in risurrezione.

L'ingrediente "segreto" del cuoco ... la sua Misericordia trasformante ... un pizzico qui ... un cucchiaino là ... ecco fatto!!!
Ho così potuto sperimentare direttamente che recitando una Coroncina un lamento in agonia ... diventa una lode, l'incubo di passare una notte ai piedi di un morente ... una occasione di grazia!
Direte: è stata tutta una situazione psicologica individuale ... bene: Gesù allora mi ha dato la possibilità di sperimentare che la cosa è possibile per tutti. Ho visto una donna che soffriva con la corona in mano ai piedi di una paziente e le ho dato il foglietto della coroncina. Donatella mi ha detto subito: "ti ha mandato Gesù! Io stavo implorandolo Gesù che mi mandasse qualcuno che mi aiutasse a dire la coroncina ad alta voce, che mi desse forza perché mi sento a disagio e poi non ricordo a memoria cosa dire. Ne avrei avuto il rimorso per tutta la vita!". In quel momento entra anche il cappellano di Torregalli e si mette a benedire tutti e tutto ... che gioia!!
Nei giorni seguenti anche altre persone mi hanno chiesto di condividere la coroncina con loro ... che gioia vedere che poi ciascuno di loro diventava autonomo e propositivo, un volano di diffusione a macchia d'olio spargendo la gioia in un luogo dove normalmente regna il dolore e la sofferenza.

Tante preghiere credo non siano state indifferenti per mia madre e per questo ho voluto riportare le parole di S.Agostino:

“Non l’abbiamo perduta
Essa dimora prima di noi
nella luce di Dio “ (S. Agostino)

Devo ancora ringraziare mio fratello, mia cognata, i miei nipoti, mia moglie, perché io avrei levato il tegame dal fuoco quando ancora la pietanza non era cotta! Grazie! Grazie alla mamma che si è prestata come occasione di questo sperimento.
Grazie ancora ai tanti fratelli che, ognuno a suo modo, mi hanno sostenuto.

E la chiesa dell'Isolotto che c'entra? Beh .. è la conclusione di questo lavoro di cucina, di questa gioia. Vorrei dire stasera di abbattere i muri fra le due comunità, di abbracciarsi, di pregare insieme l'unico Nostro Signore Gesù, il Signore della nostra vita!!! Gesù confido in te!


Sul santino della mamma ho riportato anche il progetto di Dio (che qualcuno mi ha fatto leggere):

Vieni, Santo Spirito,
riempi i cuori di coloro che credono in te:
tu che sei venuto un tempo per farci credenti,
vieni di nuovo per renderci beati.
Tu che sei venuto un tempo perché,
con il tuo aiuto e per tuo dono,
potessimo gloriarci nella speranza
della gloria dei figli di Dio
vieni di nuovo perché possiamo gloriarci
nel compimento di tale speranza.
Vieni, porta a termine
ciò che in noi hai cominciato a realizzare.
Sei tu a confermare, a consolidare,
a perfezionare e a portare a pienezza.
Il Padre ci ha creati, il Figlio ci ha redenti,
compi dunque la tua opera:
vieni a condurci all’intera verità,
al godimento del supremo bene,
alla visione del Padre,
all’abbondanza di ogni sorta di delizie,
alla gioia delle gioie.
Allora potremo fermarci per fare spazio
e per guardare, per vedere e per lodare,
là dove Dio è lodato dalle stelle del mattino
e dove ogni suo figlio esulta.
A una tale gioia ci conduca
il Signore Gesù Cristo
che è la via, la verità e la vita.

Lode, lode, lode per sempre.
Stasera, mercoledì 9 maggio alle ore 18 vi invito pertanto a partecipare ai funerali di mia madre, alla chiesa dell'Isolotto, per lodare insieme il Signore, il "cuoco" inaspettato che è riuscito a far BUONI degli ingredienti apparentemente inconciliabili.
Grazie Signore Gesù ... sei incredibile!!! Grazie mamma ... che regalo!!!

Franco


Il 08/05/2012 17:56, Urbano Cipriani ha scritto:
Caro Franco, grazie del messaggio e dei sentimenti che ci hai comunicato. Con Paola incontravo ogni tanto i tuoi genitori qui nel viale dei bambini e ci scambiavamo sempre un sorriso beneaugurante.
Proprio in queste due ultime domeniche alle baracche abbiamo fatto una riflessione collettiva sulla vita e sulla sua conclusione; domenica scorsa abbiamo trattato il fatto (perché la morte prima che un problema è un fatto, naturale come la nascita e come la vita) con i bambini, a conclusione di un impegno educativo continuativo..
Sul problema della divisione lacerante e delle comunità contrapposte vorrei trasmetterti un sentimento di serenità. Ci dobbiamo abituare a convivere fra diversi anche all'interno della comunità ecclesiale. Diversità non è necessariamente contrapposizione. L'unità la ritroviamo nell'adesione al messaggio del vangelo col suo comandamento dell'amore. Insomma è una divisione più di facciata che di sostanza, all'interno del "popolo di dio"; l'accento sulla divisione lo mettono le strutture di potere che su questa divisione vivono e prosperano. Altre sono le divisioni, anche quella all'interno della chiesa fiorentina, e riguardano le pratiche di vita, il rispetto della persona e della libertà di coscienza. L'indulgenza plenaria ce la diamo scambievolmente "amandoci gli uni gli altri come Cristo ha amato noi". Quando il Concilio si riaffaccerà sulla soglia delle chiese ci accorgeremo che il fuori e dentro erano due avverbi impropri; due storie vissute su binari diversi all'interno di una equivalente legittimità. Insomma tra noi, qui in basso, non abbiamo nulla da ricomporre, siamo sempre stati uniti. Chiudo avendo qui davanti sul secondo monitor il tuo santino, la foto sorridente e viva di mamma Maria Cristina. Una bella foto, una espressione arguta serena e sorridente alla vita (che continua in tutti noi, prima di tutti in te e in Alberto che abbraccio e saluto). Urbano.


Caro Franco
mi unisco alla riflessione che ti ha inviato Urbano perché mi riconosco completamente nei contenuti del messaggio. Tu, la tua famiglia, Alberto, io, Sergio, Enzo,la comunità tutta , abbiamo continuato in questi anni a mantenere relazioni e collaborazioni positive oltre ogni frattura che ci è stata imposta: questo cammino positivo ci fa sentire vicini e solidali nei momenti difficili della nostra vita e ci è di grande sostegno:continuiamo a coltivare insieme queste relazioni positive nel pieno rispetto delle scelte personali.
Un abbraccio affettuoso a te, Alberto e a tutte le vostre famiglie
Luciana


Sent: Wednesday, May 09, 2012 17:18 AM
Subject: Il giorno dopo l'8 maggio


Grazie!
Grazie Signore che hai permesso questo atto di Amore.

Ringrazio anche la mamma che ha permesso, suo tramite, tutto questo. Una mamma difficile, scomoda, spesso intransigente, ma che sapeva amare intensamente ... ed oggi che sono state cancellate, per grazia divina, tutte le negatività risplende vibrante solo l'amore. .... e forse il paradiso è questo ... l'amore puro davanti alla luce divina.

Grazie poi a tutti voi ... a quelli che hanno partecipato, che hanno potuto beneficiare di questo fiume di grazie ... e grazie a quelli che, impossibilitati, si sono sintonizzati coi nostri cuori. Bello sarebbe conoscere cosa hanno ricevuto a distanza.

Un ringraziamento particolare ai tre sacerdoti che hanno concelebrato; don Didier (non so se è esatta la scrittura), don Antonio e padre Tomaso. Insieme sono riusciti a creare una atmosfera intensa, bellissima, tanto bella che per mio nipote, oggi non credente, quella è stata l'omelia più bella della sua vita ... ha aggiunto: se le omelie fosse tutte così le chiese sarebbero straboccanti ...

Grazie agli amici di Rinnovamento nello Spirito così numerosi, al Gruppo missionario di S.Maria a Scandicci, alla Comunità dell'Isolotto, ai parroci, agli amici che si riuniscono sotto il segno delle mani unite bianca e nera a sostegno della missione francescana in Mozambico, ai confratelli della Misericordia di Lastra a Signa che si sono stretti uniti intorno a me.

Ho fatto tesoro delle vostre risposte e delle vostre osservazioni: saranno un arricchimento per me, anche se poi non vi potrò rispondere individualmente. Grazie dei telegrammi, delle mail e dei tanti messaggi, anche di quelli ricevuti da Grazia e che ho letto.

GRAZIE quindi a tutti indistintamente. VI VOGLIO BENE!!! GRAZIE ancora!!!!!!!!!!!!!!!!!

Se volessi riassumere con poche parole direi luce, luce, tanta luce e poi gioia e amore, tanta gioia.
Tante facce stupite ... di coloro che di abitudine partecipano alla messa serale e quindi ai funerali ...
In questo immenso cuore di Gesù in cui ci siamo trovati immersi hanno trovato posto tutti, credenti e non credenti, vivi e defunti, ognuno con i propri.
Grazia G., alla fine mi ha abbracciato per 5 minuti singhiozzando, mentre il suo cuore lo sentivo uscire dal torace, e mi ringraziava per quanto avevo fatto per lei ... ben poco visto che non ci siamo frequentati negli ultimi 10 anni ed ho partecipato solo al funerale di suo marito. Si, è vero, nella stanza mortuaria le ero stato accanto con la preghiera mano nella mano, ma solo questo ... ed allora non conoscevo ancora "Gesù Misericordioso".

Questa di "Gesù Misericordioso" è stata la grande novità! Commentavo con mia nipote, credente, di quanto lacerante si stava prospettando la chiusura della bara con urla e pianti a dirotto ... poi la mia idea: possiamo prima fare una Coroncina tutti insieme (seguendo il mio piccolo vademecum)? Gli addetti all'onoranze sono usciti. Dopo la preghiera sono rientrati ma era calata su noi una serenità inimmaginabile ... incredibile!! ... mia nipote ha aggiunto con tono di rimprovero: guarda che funziona ....!!

Il Signore con me deve sempre fare dei grandi sforzi!! In genere uno è un veggente (e però è solo lui a vedere...), un'altro riceve una grazia (... e la sa solo lui!). Per come mi pongo io (la mia paura è sempre quella che la mia sia una condizione psicologica e non reale) Lui deve lavorare il doppio e far vedere che è su tutti quelli che hanno partecipato all'azione e che quindi è una cosa oggettiva e non soggettiva, una cosa cosa di cui prendere atto.
Così ad esempio quando, qualche anno fa, ho chiesto a Gesù crocifisso, aprendo le mie braccia insieme ad un amico, una grazia per lui ... ci è arrivata inaspettatamente una dolcezza nel cuore, irrancontabile e indescrivibile.
Dopo un poco sono uscito dicendo al mio amico di seguirmi ... quando sono tornato indietro (visto che lui non mi ha seguito) ho trovato tutti i presenti sdraiati per terra sul nudo cemento (nel modo dei seminaristi all'ordinazione per intenderci) ... ho capito che lì l'unico non credente ero io!!!! Lui era stato costretto a far sentire a tutti i presenti quella dolcezza!!!
Grazie Signore della tua pazienza!!! ... speriamo che possa cambiare ... crescere nella fede!

Vi abbraccio Franco

PS quando scrivo, scrivo a tutti i miei amici riconoscendo a loro il diritto di pensarla come credono, senza giudicarli, senza alzare staccionate, solo abbracciando (questo vuol dire non giudicare) e, ovviamente, senza neppure approvare a priori integralmente il contenuto. Ma questo è anche dimostrare amicizia agli altri.
Vi segnalo la risposta integrale (senza censure) che ho avuto da Urbano della Comunità dell'Isolotto:

Caro Franco, grazie del messaggio e dei sentimenti che ci hai comunicato. Con Paola incontravo ogni tanto i tuoi genitori qui nel viale dei bambini e ci scambiavamo sempre un sorriso beneaugurante.
Proprio in queste due ultime domeniche alle baracche abbiamo fatto una riflessione collettiva sulla vita e sulla sua conclusione; domenica scorsa abbiamo trattato il fatto (perché la morte prima che un problema è un fatto, naturale come la nascita e come la vita) con i bambini, a conclusione di un impegno educativo continuativo..
Sul problema della divisione lacerante e delle comunità contrapposte vorrei trasmetterti un sentimento di serenità. Ci dobbiamo abituare a convivere fra diversi anche all'interno della comunità ecclesiale. Diversità non è necessariamente contrapposizione. L'unità la ritroviamo nell'adesione al messaggio del vangelo col suo comandamento dell'amore. Insomma è una divisione più di facciata che di sostanza, all'interno del "popolo di dio"; l'accento sulla divisione lo mettono le strutture di potere che su questa divisione vivono e prosperano. Altre sono le divisioni, anche quella all'interno della chiesa fiorentina, e riguardano le pratiche di vita, il rispetto della persona e della libertà di coscienza. L'indulgenza plenaria ce la diamo scambievolmente "amandoci gli uni gli altri come Cristo ha amato noi". Quando il Concilio si riaffaccerà sulla soglia delle chiese ci accorgeremo che il fuori e dentro erano due avverbi impropri; due storie vissute su binari diversi all'interno di una equivalente legittimità. Insomma tra noi, qui in basso, non abbiamo nulla da ricomporre, siamo sempre stati uniti.
Chiudo avendo qui davanti sul secondo monitor il tuo santino, la foto sorridente e viva di mamma Maria Cristina. Una bella foto, una espressione arguta serena e sorridente alla vita (che continua in tutti noi, prima di tutti in te e in Alberto che abbraccio e saluto). Urbano.



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