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martedì 20 maggio 2008

"Società sobria, equa e solidale. Culture e pratiche dal basso"

Ne hanno parlato dal 25 al 27 aprile 2008 a Castel San Pietro Terme (Bo), le Comunità Cristiane di Base Italiane, in occasione del loro XXXI Incontro Nazionale.

C'erano anche nostri amici come:


Roberto Bartoli, docente di Diritto penale all'Università di Firenze e membro del gruppo economico della Fondazione Balducci.


Bartoli ha sottolineato come il modello capitalistico, lungi dall’eliminare o ridurre la povertà e l’iniqua distribuzione delle ricchezze, in quest’ultimo trentennio abbia addirittura fatto crescere le disuguaglianze a livello planetario. Un correttivo a questa situazione - ha suggerito la Martirani - potrebbe intanto venire dall’introduzione della Tobin Tax (tassa sui movimenti internazionali di capitali). Ma la via maestra è la revisione profonda degli stili di vita nell’ottica del recupero della dimensione della sobrietà, non solo applicata agli stili di vita personali, ma tesa soprattutto a trasformare i meccanismi produttivi ed economici della società. In questo senso va valorizzata l’autoproduzione e la produzione locale e biologica, il lavoro comunitario, il microcredito d’impresa, il commercio equo e solidale


Buone pratiche


I lavori sono proseguiti, nella giornata successiva, attraverso 9 diversi laboratori, nei quali i partecipanti hanno cercato di "incarnare" l'analisi teorica nell'esame di pratiche concrete di economia alternativa. Tra questi, un laboratorio sulle responsabilità della cultura patriarcale nei disastri economici, sociali ed ambientali, uno sulla realtà dei "condomini solidali" e dei "villaggi gaia", sulla "Chiesa dei poveri nel Concilio e oggi", sui "rifiuti" che diventano "risorse". Interessante, fra gli altri, il laboratorio sulle "Buone pratiche di finanza etica e microcredito", nel quale sono stati presentati due progetti frutto dell'impegno delle comunità cristiane fiorentine delle Piagge e dell'Isolotto: il "Fondo Etico e Sociale" e il "Fondo Essere". Il primo, più che un'esperienza di microcredito è soprattutto un'attività di finanza alternativa e critica rispetto al sistema bancario e creditizio, che rende gli individui deboli sempre più dipendenti da meccanismi di assistenza. L’altro, nato nel 2002 grazie ad un gruppo di associazioni, in collaborazione con la presidenza del quartiere dell'Isolotto e i responsabili dei servizi sociali, é finalizzato a concedere "prestiti di solidarietà" - che non sono gravati da interessi e per i quali non viene richiesta nessuna garanzia - a singoli cittadini o famiglie che vivono situazioni di indigenza e che si sforzano per uscirne.


Una forma di concreta educazione alla legalità ed alla responsabilizzazione ad un consumo sostenibile che si è ben collegata con l'esperienza fatta a Capannori, nel lucchese, primo comune italiano a deliberare di volere raggiungere entro il 2020 l'obiettivo “Rifiuti Zero”. Con poco più di 45.000 abitanti, Capannori - ha raccontato Eugenio Baronti - dal 2005 ha deciso di cambiare la metodologia di raccolta dei rifiuti, passando gradualmente dalla raccolta stradale a quella porta a porta. Da una percentuale di raccolta differenziata pari al 37% del totale dei rifiuti, dopo solo un anno (e coinvolgendo soltanto il 32% della popolazione), il piccolo comune lucchese è passato al 54%. Alla fine di marzo 2008 il dato è ulteriormente salito al 65%, con circa 26.000 abitanti coinvolti.

Resoconto completo qui

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