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lunedì 18 gennaio 2010

Haiti: l'Arci Toscana sostiene i medici cubani










Haiti: l'Arci Toscana sostiene i medici cubani presenti sull'isola
Il grande terremoto di Haiti ha colpito il paese più povero dell'America Latina, uno dei più poveri del mondo, dove l'ottanta per cento della popolazione vive sotto la soglia di povertà. Attiviamo subito la nostra solidarietà, sostenendo il pregetto che vede impegnati decine di medici cubani presenti sull'isola sin dai tempi dell'Uragano George: Banca Popolare Etica, Conto intestato a Arci - Solidarietà internazionale. IBAN IT39 A050 1802 8000 0000 0557755



Firenze, 18/01/2010



Anche nel mondo dell’Arci, come in tutta la società civile, si moltiplica l’orrore per il dramma di Haiti e la voglia di mobilitarsi per aiutare la popolazione colpita.



Molti sono i progetti di solidarietà che si stanno utilmente avviando. Per quanto riguarda l’Arci Toscana facciamo una scelta che corrisponde alle nostre sensibilità e che ha al centro l’obiettivo di favorire un modello che sviluppi reciproca cooperazione tra soggetti che operano nel Sud del mondo.



E’ nostra abitudine collaborare con strutture che già operano in loco e hanno dimostrato di essere in grado di svolgere azioni efficaci. In questo caso abbiamo deciso di appoggiare il lavoro del personale medico e paramedico cubano presente ad Haiti.



I medici e paramedici cubani sono arrivati sull’isola nel 1998, in occasione dell’uragano George. Da allora si sono alternati più di 3000 operatori per curare la popolazione civile. Attualmente il personale ad Haiti è composto da 403 unità, di cui 344 medici, che hanno riattivato un ospedale sinistrato e aperto un ospedale da campo, un terzo è in procinto di apertura. In queste strutture sono state già curate più di 1000 persone, anche con interventi di chirurgia.



Il conto corrente per effettuare donazioni tramite bonifico è:



Banca Popolare Etica

Conto intestato a Arci - Solidarietà internazionale

IBAN IT39 A050 1802 8000 0000 0557755

Causale: Emergenza Haiti



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Un immane numero di vittime, una città di due milioni e mezzo di persone distrutta, crollati gli ospedali, le scuole, i palazzi istituzionali e le case.



Haiti, sulla parte orientale dell'isola che vide il primo approdo di Cristoforo Colombo, fu uno dei crudeli luoghi del genocidio indigeno e della schiavitù africana, la patria di una grande rivolta schiava.



La prima colonia nera indipendente, che sostenne in tutto il mondo la causa abolizionista, al suo interno ha vissuto una dolorosa e lunghissima catena di guerre civili, colpi di stato, dittature, catastrofi naturali, epidemie.



Sotto le macerie di Port-au-Prince sono morti anche operatori umanitari internazionali, dipendenti civili e militari delle Nazioni Unite impegnati per la stabilità, la sicurezza, la vita e la salute della popolazione di Haiti.



Già dalle prime ore in tutto il mondo si è attivata la catena della solidarietà.



Attiviamo subito la nostra solidarietà.



I fondi per gli aiuti di emergenza possono convergere sul conto corrente bancario di Banca Popolare Etica di Attivarci intestato ad Arci Cultura e Sviluppo, Via dei Monti di Pietralata 16, 00157 Roma, con la causale "emergenza terremoto Haiti" ( Iban: IT96 N050 1803 2000 0000 0508 080).

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