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venerdì 24 settembre 2010

Pietro Mirabelli





Pietro Mirabelli mitico RLS dei cantieri CAVET (TAV Bologna-Firenze) è morto, per una beffa del destino proprio come mai avrebbe voluto: per un infortunio sul lavoro in galleria. Pietro aveva 3 mesi fa abbandonato l'Italia e la Toscana, andando a lavorare in Svizzera dove i livelli di sicurezza sul lavoro sono forse ancora più bassi che da noi.


Era deluso per le sconfitte personali e collettive e per i troppi bocconi amari che aveva dovuto ingoiare. In realtà sconfitto era tutto quel gruppo di persone che si era coagulato intorno a lui e alla sua battaglia COERENTE e  inflessibile per la difesa dei diritti, della dignità del lavoro oltre che della salute e sicurezza dei lavoratori. Medicina Democratica (Beppe ed io), Idra (Girolamo), il PRC (Paolo e Daniela) che era nel suo momento migliore e un gruppo di giovani ( Simona,Stefano, Natalia, Duccio,Lara e qualche altro ancora credo) della Facoltà di Scienze Politiche di Firenze.


Pietro ebbe l'intuizione che altri non ebbero (vedi il sindacato con cui fu a lungo in rotta):  aggredire l'organizzazione (capitalistica) del lavoro che vuole gli uomini schiavi, di orari,turni (il ciclo continuo) e ritmi forsennati.


Ci ha trascinati in una battaglia che forse era persa in partenza (le forze erano impari) ma che è valso la pena combattere. Personalmente sono grato a Pietro che mi ha costretto ad uscire dal mio guscio  di medico che aveva un po' tirato i rami in barca. Abbiamo lavorato in gruppo per anni coinvolgendo le Università, scienziati di fama internazionale (come il prof Giovanni Costa esperto di orari e turni) sempre attenti alle proposte e alle obiezioni  di Pietro. Sono stati anni intensi e sono stati scritti libri e girati documentari.


Anche le istituzioni di solito pigre e burocratiche, vedi ASL,  hanno dovuto fare la loro parte.Del resto  Pietro era inesorabile nell'evidenziare ritardi ed errori di tutti noi.


Ora che Pietro non c'è più siamo tutti più poveri e smarriti...nei cantieri si lavora anche 12-13 ore e in qualche caso anche di più. La dignità dei lavoratori è calpestata.


La controparte non ha solo vinto, ma riesce a farsi le leggi che vuole, a violare, anzi a violentare  la Costituzione  in tutti i modi.


In nome di Pietro è necessario resistere:chi ancora la pensa diversamente non può permettere che Pietro e soprattutto le sue idee finiscano nell'oblio.


In fondo la controparte, come disse Salvador Allende, ha la forza, ma non la ragione. Per cui.....


GRAZIE PIETRO 


                                                  Gino Carpentiero MD Firenze

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