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sabato 5 aprile 2008

Intesa tra Regione Toscana e Chiesa Cattolica

  
  All'attenzione del

Presidente dott. Claudio Martini

Regione Toscana



  

  


Signor Presidente,

    il giorno 1° aprile abbiamo appreso dal telegiornale regionale dell’avvenuta firma del secondo Protocollo d’intesa tra la Regione Toscana e i rappresentanti della Chiesa cattolica. La nostra informazione, limitandosi a questo, non ci consente di entrare nel merito del documento, del quale intendiamo non solo prendere visione diretta ma anche fare oggetto di approfondimento e discussione. Ci preme però richiamare alla sua memoria che sul precedente testo d’Intesa, firmato nell’anno 2000, abbiamo avuto modo di discutere sia con l’Assessore Rossi, il quale partecipò tra l’altro a un incontro pubblico da noi organizzato, che con Lei nel corso di un colloquio a seguito della nostra richiesta. In queste occasioni abbiamo rilevato aspetti che qui sommariamente recuperiamo:

a)      a)    che sul punto questione l’applicazione della legge concordataria ci appariva non necessaria nei tempi e nella forma in quanto apriva a questioni non valutate e nemmeno valutabili al momento della stesura del testo complessivo, il quale peraltro aveva sollevato allora (e tanto più nel presente) perplessità notevoli;

b)     b)    che l’applicazione dell’articolo cui rinviava l’atto dell’Intesa era stato ottemperato accanto alla Toscana soltanto da Lombardia e Sicilia. Che la stragrande maggioranza delle regioni fosse ‘inadempiente’ induceva al sospetto che i problemi sollevati dall’applicazione fossero dai più sentiti come prevalenti l’utilità dell’atto;

c)      che l’Intesa faceva avvertire in modo insostenibile i privilegi accordati a una religione, della quale, pur in modo non diretto, si veniva a riaffermare la priorità;

d)     che restava del tutto disconosciuta la necessaria assistenza che definiremmo ‘umana’ o ‘umanitaria’ai pazienti e ai familiari che non si riconoscano nella religione cattolica e in nessun altra chiesa o appartenenza religiosa.

    Questi argomenti Le ricordiamo oggi, per così dire ‘a caldo’. Il nostro impegno sarà poi quello di meglio documentarci per riaprire con Lei e la sua Giunta un discorso che a noi preme e che consideriamo fondamentale per la società civile e laica.

Con i nostri cordiali saluti

Anna Bettarini

per il Gruppo "Laicità e diritti civili"

dell'Istituto Gramsci Toscano

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